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Autore: Kooskia    01/03/2012    4 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 9 – Imbarazzo.
Il suo respiro era smorzato, ogni suo singolo passo calcolato, i muscoli del corpo tesi e in attesa.
L’aria era perfetta, il vento soffiava contro la sua posizione coprendo il suo odore mentre gli alti steli d’erba secca nascondevano il suo corpo alla vista della preda.
Kooskia strinse con maggior sicurezza la lunga asta in legno della lancia che si era fabbricato.
I cacciatori del suo popolo erano abituati a utilizzare sia la lancia che l’arco, ma quest’ultimo richiedeva molto più tempo ed attenzioni per essere realizzato.
Ancora una volta il suo sguardo si posò sulla creatura dinanzi a se. Non aveva mai visto un animale del genere: era più piccolo dei cervi della sua foresta e il pelo era chiaro mentre le corna erano lunghe, scure e sottili.
Dopo aver valutato ancora una volta la distanza, la direzione del vento, la forza del suo braccio e il tempo di reazione dell’animale, il ragazzo agì.
La sua preda ebbe il tempo di sollevare il muso verso di lui quando avvertì il rumore improvviso, ma la punta mortale era già saettata verso la sua posizione: essa penetrò a fondo nella carne, seguita dall’asta in legno.
Ebbe il tempo di gettarsi in una breve corsa disperata prima che la perdita di sangue e la stanchezza avessero il sopravvento.
Kooskia si avvicinò a passi spediti, estrasse il suo coltello in pietra e lo affondò nel collo della preda riversa sul terreno erboso.
Chiuse gli occhi e mormorò le consuete parole di ringraziamento allo spirito dell’animale.
Quindi estrasse la lancia ed iniziò a lavorare sul corpo.
Era consapevole di poter uccidere una preda del genere con l’uso della magia, ma tale utilizzo andava contro tutti i suoi insegnamenti e le tradizioni del suo popolo. Sicuramente non si sarebbe fatto scrupolo in una situazione di vita o di morte, ma non era quello il caso.
Dopo alcuni minuti si sedette su di una roccia; strappò alcune lunghi steli d’erba per pulirsi le mani e le braccia dal sangue, quindi si dedicò a raccogliere la legna. Non ve ne era molta, da quando aveva lasciato la foresta con Niya si era mostrata dinanzi a loro un’interminabile distesa di erba punteggiata da rari gruppi di alberi, rocce e qualche pozza d’acqua.
Un ruggito improvviso squarciò il silenzio: Kooskia sorrise perché aveva avvertito il richiamo con la sua mente ancora prima che con le sue orecchie.
La dragonessa dorata atterrò vicinò al ragazzo e condivise le fresche immagini della sua caccia
-Queste strane bestie sono dieci volte più stupide dei cervi, non devono esserci predatori molto in gamba da queste parti- commentò Niya.
Kooskia sorrise e non trattenne la risposta –Beh .. evidentemente non ci sono molti predatori con le ali e quindi non sono abituati a sollevare il muso-
Un’ondata di incertezza e forse di delusione riempì la mente di lei.
-Sì, hai ragione.. non ce ne sono-
Il ragazzo aveva finito di raccogliere la legna e la ammucchiò al centro di un anello di pietre che aveva posizionato sul suolo asciutto.
-Brisingr-
Quando le fiamme si levarono alte Kooskia decise che fosse giunto il momento di affrontare la cosa
-Non devi sentire il bisogno di tenerlo dentro di te, avevo capito fin da quando siamo partiti che c’è qualcosa che vorresti cercare.. e non parliamo degli uomini che hanno invaso la nostra foresta-
Lei abbassò il muso, come se per un istante il suo orgoglio fosse soppiantato da rimorso e vergogna.
-Kooskia… io sono felice di vivere con il tuo popolo, che abbiano due o quattro zampe sono tutti bravi cacciatori e sono sempre stati gentili sia con me che con te, però…-
Il ragazzo mise vicino al fuoco alcune delle strisce di carne fresca che aveva infilzato su dei bastoncini di media lunghezza. Il grasso sfrigolò emanando un aroma invitante nell’aria.
-Dimmi la verità Kooskia! Non ci sono draghi in miglia e miglia di foresta, nessuno li ha mai visti da tanto tempo, sono .. sono forse sola?-
Kooskia spostò uno dei bastoncini, per lasciare che il fuoco abbrustolisca un lato della carne rimasto poco cotto, quindi cercò di fare ordine tra i suoi pensieri.
Rinunciò a formulare una chiara risposta e preferì cercare la dragonessa con la mente. Si avvicinò lentamente alla sua lungo il filo indistruttibile che li legava: ogni volta che lo faceva avvertiva una sensazione di inferiorità, la mente di Niya vibrava di una potenza selvaggia, giovane ma decisamente formidabile.
Tuttavia la dragonessa non aveva mai fatto nulla (né lo fece in quel momento) per risaltare la loro differenza, al contrario lo accolse come faceva sempre: confortandolo e confortandosi di quella presenza.
-Non hai nulla di cui temere Niya, sono sicuro che ci saranno altri draghi in qualche terra lontana e ti prometto che la visiteremo. –
Il suo muso sfiorò il capo del ragazzo ed emise uno sbuffo di soddisfazione.
Nei minuti successivi restarono in silenzio mentre Kooskia mangiava e il sole calava lentamente.
Entrambi si fermarono ad osservare il tramonto: il disco dorato scompariva oltre il profilo dell’orizzonte illuminando ciò che pareva un’infinita distesa di prateria.
Quella vista spettacolare bastò a risollevare l’umore della dragonessa e Kooskia sorrise quando percepì i suoi desideri immediati..
-Va bene.. mangiatelo, con questo clima più caldo dubito che sarebbe durato molto a lungo e io non posso certo ingozzarmi per evitare che vada sprecato-
Passandosi la lingua fra i denti Niya si diresse verso la carcassa della preda di Kooskia e la divorò in rapidi bocconi.
Quando ebbe finito Kooskia spense il fuoco.
La dragonessa si sdraiò li accanto e il ragazzo si accoccolò vicino al suo ventre caldo.
-Dimmi un po’.. cosa ti aspetti di trovare nei draghi che incontreremo?- chiese lui.
La mente della dragonessa reagì con un misto di eccitazione, insicurezza e un pizzico di timore..
-Io.. io non saprei, lo sai meglio di me.. tutto quello che mi avete raccontato è che ci sono draghi più grandi di come sono io adesso. Ho solo vaghi ricordi del periodo in cui ero dentro il mio uovo e niente di chiaro, secondo te costruiscono tane-di-pelle o tane-sotto-la-terra?-
Kooskia sorrise delle sue preoccupazioni..
-Tu ti rintaneresti dentro una tana? Non lo hai mai fatto prima... perché dovresti farlo in futuro?-
Lei risposte con un pizzico di imbarazzo, una sensazione che Kooskia non aveva mai provato da quando l’uovo della dragonessa si era schiuso.
-Sai.. prima della nostra partenza, pensavo a Redpaw.. e alle giovani cacciatrici che volevano parlare con te ma alle quali tu non hai prestato attenzione perché saresti dovuto partire per questo viaggio. Credi.. credi che se troveremo dei draghi, qualcuno potrebbe chiedermi di parlare con me così come è successo a te?-
Kooskia non riuscì a non provare un po’ di imbarazzo a sua volta.
-Beh.. vedi.. per adesso dobbiamo pensare alla nostra missione: è questo il motivo per cui non ho preso seriamente in considerazione quelle proposte. Inoltre.. temevo che ti saresti sentita, beh.. gelosa-
La dragonessa sollevò il collo, con espressione un po’ sorpresa e un po’ divertita.
-E perché avrei dovuto? Io voglio solo il meglio per te, piccolo mio.. e mi fido del tuo giudizio.-
Il ragazzo non smise di sentirsi in imbarazzo, era la prima volta che parlavano apertamente di questo tema, benchè fossero intimamente legati.
-Lo so Niya… e lo stesso vale per me, sono sicuro che quando se ne presenterà l’occasione troverai un compagno adatto a te, quando incontreremo dei draghi l’importante sarà rimanere dignitosa e sicura di te. Sei una bellissima dragonessa Niya, ci saranno moltissimi bei draghi che rimarranno senza parole guardandoti..-
Niya rispose con una vampata di riconoscenza nella mente del suo Cavaliere, l’elogio del ragazzo non era a vuoto e Kooskia era fermamente convinto che lei fosse una bellissima femmina di drago.
-Spero solo di non dover scavare una tana-sotto-la-terra per avere le loro attenzioni.. non oso pensare a quanto mi ci vorrebbe per ripulirmi le squame!-
  
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