Oggi è un giorno caldo, l'estate è finita e ormai l'autunno è alle porte. I pantaloncini corti, il sole, gli amici sono tutti bellissimi ricordi nella mente dei poveri studenti della 5°G, assonnati e "concentrati" ad ascoltare Geografia astronomica già fatta in 3°. Conoscenza che ovviamente nella vita ci porterà al successo. Fuori il sole brilla, gli uccellini cinguettano ma ad un certo punto ecco che il prof tira su come neanche un maiale saprebbe fare: complimenti prof! La campanella non suona, le lancette non girano neanche la polvere si vuole muovere: insomma la vita qui a scuola è niente rispetto all'allegria che si può trovare al cimitero. DRIIN, olè finalmente è finita anche questa tortura su questa cosa tanto importante - almeno così dice il prof -, anche se ora dovremmo i 35 minuti più pesi della nostra vita: inglese. Si 35 dico, fai i tuoi conti caro lettore: 15 minuti perchè arrivi, 5 che si sistemi e 5 per iniziare, la matematica non è un' opinione giusto? Eccola, la sagoma della nostra "amata" prof si può intravedere in fondo al corridoio con tutti i sui libri e libricini, pacchetti e e pacchettini e con dietro un povero studente costretto ad aiutarla a portare lo stereo che neanche è buona a portarsi da sola. 

<< Buongiorno ragazzi >>

<< Buongiorno prof >>

Come un terremoto appoggia i libri e lo studente scompare come il fantasma formaggino.

<< Prima di iniziare, I want to talk about the next week >> riprende con la sua solita pronuncia da "italiana che vuole fare l'inglese", tra un sospiro e l'altro.

<< Ma prof.. >>, si alza un' esitante mano.

<< Un' attimo arrivo.. Eccomi, sì >> alza la testa, finalmente è riuscita a sistemarsi anche se mi pare di poter vedere dei punti più scuri su quella felpa blu. 

<< Allora la prossima settimana arrivano gli irlandesi, quindi, ora vi do i nomi dei ragazzi che vi hanno assegnato secondo le risposte del questionario >>

Dopo 10 minuti tutti noi 20 riusciamo ad avere i nostri nomi. Mi giro verso i miei compagni per infine imbattermi nello sgomento della mia compagna di banco che, tremando, teneva in mano il mio foglio.

<< I.. I.. Illy.. Tu hai l'onore di avere.. NIALL! Dio santo, sai cosa significa? Cioè uno degli 1D! >>

Continuava a tenere la mano davanti alla bocca per non far sentire anche ai primini ciò che aveva appena scoperto. 

<< Ma dabo? >>

Il mio sgomento era pari a quando ricevetti l'otto e mezzo in latino l'anno passato. Guardai il foglio, la mia compagna, la mia compagna e il foglio e subito partì con i miei filmini mentali su cosa sarebbe accaduto in quella settimana tanto attesa. La prof provava a catturare la nostra attenzione ma neanche i banchi ormai erano attenti: e chi avrebbe potuto? Le ragazze si immaginavano la bellezza del ragazzo assegnatogli e i ragazzi parevano essere su un altro pianeta. La descrizione non c'era ma tutti speravano in meglio. I giorni passarono velocemente e finalmente arrivò quello tanto atteso. Lunedì alle 08:00, 20 ragazzi eccitati stavano occupando la sala degli arrivi di quel piccolo aeroporto, guardando nervosamente le porte. 5, 10, 20 minuti.. le porte erano ancora chiuse. Uno spiffero d'aria. Le porte si aprono. Un ragazzo rosso, alto e magro si vede arrivare, seguito da altri 19 ragazzi uno più bello dell'altro. Se nella nostra mente si erano formati dei dubbi circa il loro arrivo, ora neanche più l'ombra si poteva vedere. I ragazzi si fermano, si allineano e ci guardano in faccia, incrociando con il loro occhi fantastici i nostri, frutto di tante mescolanze di popoli. Incerti sul da farsi, noi ragazzi italiani cominciamo ad alzare i cartelli disegnati con tanta cura, ma io non ho dubbi. Ultimo della fila, unico biondo, Ray-Ban appoggiati sul naso, camicia aperta a quadri, canotta bianca che lascia intravedere un fisico mozzafiato. Alza la mano con un gesto lento e delicatamente si toglie gli occhiali come per mostrare al resto del mondo i suoi grandi occhi azzurri. Alzo la mano, mentre lo guardo e mi avvicino. Si avvicina senza distogliere dai miei occhi i suoi che sembrano esprimere tutta la dolcezza che si può trovare nelle loro canzoni. Il sole si sposta, andando verso lo zenit di quel lungo giorno, mentre un suo raggio illumina di schiena quel ragazzo che mi pare un Dio. La sua pelle profuma.

<< Good morning lady, it's a very pleasure knowing you. >>