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Autore: Souis    01/03/2012    12 recensioni
Emily e Liam si amano, ma il loro amore, come alcuni dei più grandi amori è destinato a finire tragicamente.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola introduzione:

Oggi ero un pò malinconica e mi è venuta voglia di scrivere una ff drammatica, chi mi conosce sa che amo le cose tragiche! Questo è un piccolo esperimento ditemi cosa ne pensate!

 
Close the door
Throw the key
Don’t wanna be reminded
Don’t wanna be seen
Don’t wanna be without you
My judgments clouded
Like the night sky
 
Hands are silent
Voice is numb
Try to scream out my lungs
It makes this harder
And the tears stream down my face
 
La mia mano scorreva veloce sul foglio di carta stropicciato, alcune parole erano illegibili a causa delle lacrime che continuavano a cadere dalle mie guance mischiandosi all'inchiostro della penna. Scrivere, ormai era l'unico mezzo che mi era rimasto per ricordare, per ricordarla. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei non fosse più con me, mi mancava tutto: la sua risata, il suo passarsi una mano tra i capelli disordinati, il suo mordersi le labbra quando era nervosa, come le sue guance prendevano colore ogni volta che la baciavo e come poi abbassava lo sguardo negando tutto. La malattia le aveva portato via tutto. Mi aveva portato via tutto.
 
 
La notizia me la dette lei stessa, "Non posso uscire con te e i ragazzi domani, sto male, devo  fare una visita" ricordo che mi disse, quando poi tornai a casa nel pomeriggio, dopo le prove, la ritrovai seduta sui gradini davanti la mia porta, si teneva la testa tra le mani piangendo, corsi pensando le servisse aiuto e quando le chiesi spiegazioni lei alzò semplicemente lo sguardo guardandomi negli occhi e con una sola parola, spazzò via la mia felicità per sempre. "Leucemia"
Come può una sola parola causare così tanto dolore? solo al sentirla il mio cuore perse un battito e il mondo mi crollò addosso.
Ho vissuto la sua malattia quasi quanto fosse la mia, e Dio solo sa quanto abbia voluto dare la mia vita per la sua, era troppo buona, perchè doveva andarsene proprio lei? come avrei fatto senza di lei? 
Avevo bloccato l'uscita del nostro terzo cd, non avevo tempo da sprecare, dovevo stare con lei ogni secondo, non potevo perdermi neanche un minuto, perchè non avrei mai potuto sapere quale sarebbe stato l'ultimo.
Quando iniziò a perdere quei lunghi capelli che tanto amavo e che avevo accarezzato così tante volte, il mio ottimismo svanì. Sapevo che era colpa della chemio e non della malattia spesso, ma in quel momento mi resi conto che quella malattia non lasciava scampo, ed ogni notte iniziai a pregare per un miracolo.
Un giorno i dottori decisero che non c'era più niente da fare e decisero di dimetterla, io non volevo rinunciare, non potevo davvero perderla, dov'era Dio in quel momento? Perchè mi stava abbandonando? Non ero mai stato un bravo cristiano è vero ma Emily era dolce, sensibile, non aveva mai fatto niente di male.  
 
Lei, lei affrontava la malattia a testa alta, come ha sempre affrontato la vita.
L'unico momento in cui l'ho vista disperarsi è stato a casa sua, non aveva neanche la forza di piangere eppure un paio di lacrime scesero ugualmente dai suoi occhi che io prontamente asciugai. Mi confidò di aver paura, che aveva ancora così tante cose da fare, voleva sposarsi, avere dei figli e una casa in campagna.
Così mi fece un pò di spazio e mi allungai accanto a lei, tenevo il suo fragile corpo tra le mie braccia. "Chiudi gli occhi adesso insieme a me" le dissi "focalizza una casa in campagna, dipingila come vuoi, io ci metterei anche un bel recinto bianco tutt'intorno ed un giardino di rose. Adesso mi vedi? Ci sono io sono appena tornato dal tour e tu mi stai abbracciando, ti sono mancato. I nostri tre figli corrono ad abbracciarmi e mi fanno vedere quello che hanno imparato mentre non c'ero.."
Tenevo gli occhi chiusi sforzandomi di non piangere, sentivo però le sue bagnarmi il braccio con cui la stavo stringendo. "Come fai ad amarmi in questo stato?"
Mi chiese indicandosi "Di cosa stai parlando? Sei bellissima." Se fosse stata in forze in quel momento avrebbe arrossito, abbassato lo sguardo e mi avrebbe detto di stare zitto, invece si limitò a sorridere stanca e richiuse gli occhi lasciandosi andare sul letto.
"Cantami qualcosa." Senza opporre troppa resistenza iniziai ad intonare "You are so beautiful" , lei riaprì gli occhi e mi sorrise "Amo la tua voce Liam" la strinsi mordendomi il labbro inferiore fino a farlo sanguinare. "Io amo te Emily, ti amerò per sempre".

 
Il giorno dopo mi alzai come mio solito alle 6 per andare da lei, ma non appena misi piede in salotto notai mia madre guardarmi con espressione affranta tormentandosi le mani, iniziai a capire che era successo qualcosa. "Dove vai?" mi chiese. "Da Emily.." lei sospirò e si morse il labbro "Non la troverai, è morta stanotte nel sonno, mi ha appena chiamato sua madre". Quello fu il momento esatto in cui il mio cuore smise di battere. E non battè mai più.
 
Il funerale fu uno strazio, tutti piangevano e io guardavo la scena con occhi vitrei già senza vita, perchè la mia vita lei l'aveva portata via con sè. Gente che non conoscevo che si avvicinava a darmi le condoglianze e persone che mi guardavano ovunque io andassi con compassione, non avevo bisogno della loro compassione, la loro compassione non mi avrebbe riportato lei. 
La notte non riuscivo a dormire sentivo il suo corpo vicino al mio anche se sapevo che si trovava ben lontano, già sotto terra coperto da metri di terra e con sopra una triste lapide grigia con la sua foto sorridente. Così iniziai a scrivere una canzone, i ragazzi avevano capito che avevo bisogno di una pausa e non mi fecero alcun tipo di pressione, però io sentivo il bisogno di scrivere quella canzone per lei, così ovunque lei fosse stata, mi avrebbe sentito e avrebbe capito quanto ancora la amassi.
Finii la canzone in pochi giorni, la cantai chiuso nella mia camera che ormai lasciavo solo per andare in bagno, ma non riempì il senso di vuoto che provavo. Così presi una drastica decisione. 
Volevo stare con lei, per sempre, e ci sarei stato. La vita per me ormai non aveva più senso, i soldi non fanno la felicità, mi resi conto della verità di quella frase in quei giorni senza di lei. 
In piena notte presi dall'armadietto dei medicinali dei sonniferi di mia madre, uscìi di casa e guidai fino al cimitero con le lacrime che scorrevano sul mio viso, scavalcai il cancello a fatica e raggiunsi la sua lapide, qui, guardandola negli occhi attraverso la fotografia, ingerii tutte le pasticche di mia madre con dell'acqua che avevo portato appositamente e mi accasciai accanto a lei sull'erba fredda. Dopo alcuni minuti la mia vista iniziò ad appannarsi fino all'arrivo del buio più totale.

 
 
 
Quando Louis Tomlinson entrò in casa del suo amico alcuni giorni dopo la sua morte per aiutare sua madre a mettere i suoi oggetti personali negli scatoloni, trovò per terra un foglio stropicciato e riconobbe la grafia di Liam, lesse il testo della canzone e lo fece leggere anche ad i suoi amici. Il giorno dopo i One Direction diedero un concerto in onore di Liam e Emily, cantarono una nuova canzone intitolata "Moments", in modo che tutti potessero capire quello che aveva provato Liam e in modo che smettessero di giudicare il suo gesto considerandolo avventato e stupido, mentre cantavano dietro di loro sul maxi schermo, scorrevano le foto di Liam e Emily, le fan piangevano in religioso silenzio, alla fine della canzone i quattro si abbracciarono consolandosi a vicenda, qualche fan ha giurato di aver sentito la presenza di Liam sul palco e quella di Emily tra la folla ad applaudire. Comunque sia quella fu l'ultima volta che i One Direction si esibirono insieme.


Fin
  
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