Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Claudia Hunter    02/03/2012    2 recensioni
Era una giornata apparentemente tranquilla, nell’isola del Lukuso.
Un’isola circondata dal mare, la cui parte centrale, era ricoperta dalla steppa, e vu era al centro una foresta.
Al centro di questa foresta, vi scorreva un ruscello, la quale dava vita a una cascata che sfociava in un laghetto.
Qui, nei dintorni, viveva una tribù chiamata Kuruta.
Possedevano un’abilità: avevano dei occhi, che quando provavano odio o forti emozioni, divenivano cremisi.
E se morivano, con gli occhi cremisi, essi restavano per l’eternità con quel colore.
Ecco perché erano considerati, una delle sette meraviglie del mondo.
E questo la principessa Ayako lo sapeva benissimo.
Lei era una principessa e come tale doveva difendere il suo popolo.
Ma il suo destino le riservò un'altra prova difficile: avrebbe mai rinunciato all'amore, pur se questo significava salvare la persona amata? Si lei l'avrebbe fatto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurapika
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Incontri x Scelta x Esame. 
 
Erano da poco passati due giorni, da quando Ayako scelse la sa strada. 
Si trovò a pranzare in una specie di ristorante, dall’aria non molto accogliente. 
Ma purtroppo non conosceva altri posti decenti e gli unici che conosceva costavano l’occhio di una cifra. 
Non poteva neanche recarsi nelle parti troppo vistose, per non farsi riconoscere dalla Brigata. 
Osservò il locale. 
Era mal ridotto, con le insegne in legno che non erano messe molto bene, penzolavano e le lucette si accendevano una si e una no. 
Il parquet in legno dava spazio a degli scalini centrali che portavano all’entrata. 
“Beh Ayako accontentati” pensò. “ Non sarà la cucina di Nastumi ma almeno spenderai meno”. 
Entrò nel locale che all’esterno dava un’area desolata, circondata da alberi mezzi spogli.

Aprì la porta in legno, nella quale udì degli scricchiolii provenienti da essa. 
Il locale era semi buio e si sentì puntata addosso degli sguardi. 
Cercò di non farci troppo caso e camminò osservando un po’ cio che le circondava. 
Uomini rozzi che giocavano a carte, molto probabilmente gioco d’azzardo, cameriere che servivano i tavoli  a uomini che avevano in mano bicchieri di alcolici. 
Il barista risiedeva dietro un bancone in legno e ripuliva dei bicchieri. 
Si avvicinò con cautela. 
Il barista, un uomo con gli occhiali e dai capelli castani, anche se quasi calvo la osservò con curiosità. 
<< Buona sera >> disse Ayako cordialmente. 
L’uomo sulla mezza età si avvicinò a lei. 
<< Vorrei qualcosa da mangiare, per favore >> spiegò la ragazza. 
Lui annuì soltanto. << Vada pure a sedersi prego. Una delle nostre cameriere arriverà presto da lei. >>
Ayako senza troppe parole andò a sedersi tranquillamente su una sedia di legno. 
Notò che intorno a lei vi erano molte slot machine, tavoli da bilardo. 
<<  Ehi tu, ragazzina! >> esclamò un uomo. 
Ayako la prima volta fece finta di non sentire ma si stava già per innervosire. 
<< Si, dico proprio a te! >> ridisse l’uomo. 
La ragazza questa volta si voltò. 
Era un uomo con i capelli neri e occhi anche, robusto e indossava una maglietta bianca logora e in bocca aveva un sigaro accesso. 
Lo prese e lo schiacciò nel portacenere. 
Si alzò e si diresse verso di lei. 
<< Lo sai che le ragazzine come te, non dovrebbero stare in questi locali? >>. 
Ayako lo fissò dritto negli occhi. 
<< In effetti non dovrei essere qui >> disse scocciata. 
Lo sapeva. 
In questi posti non potevano mancare le azzuffate. 
E i tizi sbruffoni come lui le davano i nervi 
Era già infuriata per conto suo e quel tizio non faceva che diminuire la sua apparentemente calma. 
Lui rispose con un ghigno.
<< Bene, bene >> disse posando una mano sul tavolo. 
Una cameriera arrivò. 
L’uomo se ne accorse e la prese con forza strattonandola. 
<< Allora lo sai che questo posto è pieno di gente poco raccomandabile, dolcezza >> disse con aria minacciosa quasi come se sapesse cosa sarebbe accaduto. 
La cameriera rimase  in silenzio e l’uomo le tirò i capelli. 
La donna chiuse gli occhi per il dolore. 
<< Perché non la lasci lavorare in pace? >> disse gelida Ayoko. 
L’uomo scoppiò a ridere lasciando la cameriera che si passò la mano sull’altro braccio. 
<< Ahahahahahahah >> rise di gusto. Per far vedere la “ gravità della situazione” buttò per terra il tavolo di Ayako. 
La ragazza era a braccia conserte. 
 Meglio sbrigarsela subito, pensò. 
<< Non  sai con chi hai a che fare >> disse l’uomo estraendo un coltello e fece cadere la cameriera per terra e ciò che aveva in mano cadde per terra frantumandosi. 
Ayako si dispiacque per la cameriera. 
La folla che intanto si era radunata curiosa al centro rimase di sasso e anche il barista che non voleva intromettersi nella discussione. 
Solo un uomo rimase seduto incuriosito a osservare ciò che stava accadendo aveva i capelli corti scuri e un berretto rosso e aveva con se una Katana. 
La ragazza se ne accorse. 
<< Si, so con chi ho a che fare >> disse con un ghigno. 
L’uomo con il coltello sussultò e rimase impietrito ma cercò di non darlo a vedere. << Ah si? >>- 
<<  I tizi sbruffoni come te non mi sono mai piaciuti >> commentò la ragazza ancora seduta. 
L’uomo rozzo a quel punto s’infuriò. 
Con il coltello cercò di colpirla ma rimase di sasso quando vide che Ayako non c’era più. 
<< Che c’è… mi cercavi? >> a quelle parole l’uomo rimase impietrito. 
Ma dov’era? 
Si guardò attorno e non c’era nessuno e non si accorse che la ragazza era dietro di lui. 
Il ragazzo con la katana la osservava. 
Tutta la folla rimase sbalordita. 
La ragazza bloccò l’uomo che non fece neanche in tempo a scappare e Ayako li puntò contro un coltello. 
<< Allora? >> continuò lei. 
Dall’uomo nessuna risposta. 
Il ragazzo seduto, si sistemò il berretto e nascose un sorriso. 
Certo che sotto gli allenamenti di Kuroro era davvero migliorata. 
Oltretutto erano dei ladri e assassini professionisti. 
E da una parte forse era stato un bene che lui l’avesse allenata visto quello che stava succedendo. 
Poi tirò l’uomo per la maglietta e lo fece cadere per terra. 
Scosse il capo, con aria di disprezzo sotto lo sguardo di tutti e rimise il coltello nel marsupio color marroncino. 
<< La prossima volta >> disse gelida << Fai lo sbruffone con quelli come te >> . 
L’uomo la osservò tra l’impaurito e l’infuriato. 
Tutti fischiarono e Ayako si andò a sedere e vide che il pranzo era arrivato. 
<< Deficiente, ti sei fatto battere da una ragazzina! >> disse un ragazzo ridendo. 
L’uomo s’infuriò prendendolo per la gola e lo sbatté contro al muro. 
<< STA ZITTO >> scandì. 
Il ragazzo scosso annuì impaurito e l’uomo lo lasciò cadere per terra. 
Non era un granché ma pazienza e mangiò il panino. 
Lasciò una banconota da cinque geni sul tavolo e uscì. 
Il vento le scompigliò per un attimo i capelli. 
Notò l’unico ragazzo che era rimasto seduto ma che aveva visto la scena. 
<< Però ragazzina >> disse ad un tratto. 
Ayako si girò di scatto verso di lui. 
Che sia un complice di quello sbruffone? 
Strinse le mani a pugni. 
Gli occhi del ragazzo li notarono. << Tranquilla non voglio battermi con te >>- 
La ragazza sussultò. Poté rilassarsi e sciogliere le dita normalmente senza abbassare la guardia. 
<< Sei molto forte >> commentò il ragazzo. << Per essere una ragazzina te la cavi piuttosto bene >>. 
Lei fece spallucce. 
<< Chi ti deve allenato deve saperci davvero fare >> continuò il ragazzo. 
Certo che ci sapeva fare, pensò Ayako. 
Stava parlando di Kuroro. 
<< Ti ringrazio >> rispose freddamente con un mezzo sorriso. << A quanto vedo anche tu sai combattere >> disse riferendosi alla katana che il ragazzo aveva appeso alla cinta dei  pantaloni di velluto neri. 
<< Beh si… >>  disse lui chiudendo per un attimo gli occhi e li riaprì. << Non me la cavo affatto male >> concluse con un sorriso. 
Anche Ayako si lasciò andare a un sorriso più rilassato. 
<< Modesto >> commentò lei e i due scoppiarono a ridere. 
Poi il ragazzo si passò una mano nei capelli e mise la bottiglia di vino che aveva acquistato dal locale nello zaino. 
<< Comunque il mio nome è Gin >> disse il ragazzo porgendoli la mano. 
La ragazza porse la sua. << Il mio nome è Ayako >>. 
Tanto chissà se si sarebbero rivisti quindi la ragazza poté dire tutto o quasi tranquillamente. 
<< Gin Freecs >> disse il ragazzo. 
La ragazza sorrise. Sembrava un tipo amichevole. 
<< Sei sola, vero ragazzina? >> domandò Gin. 
Lei sussultò. 
Per un attimo esultò. Dirgli la verità? In fondo anche se sembrava amichevole, poteva rivelarsi un tipo spiacevole. 
Però … << Si sono sola >> rispose freddamente. 
Gin la osservò. <<  La mia famiglia è morta tempo fa >>- 
<< Mi dispiace piccola >>. 
Lei fece spallucce. 
Oramai la sua famiglia era stata sterminata, la sua “ nuova famiglia” l’aveva lasciata per inseguire la sua promessa di ritrovare il suo amore sperduto chissà dove. 
Kurapika…  
<< Senti >> disse ad un tratto il ragazzo.  Lei sussultò, ritornando nella realtà. << Ho notato che sei molto forte. E Visto che sei sola ti servirà sicuramente un lavoro >>. 
Che cosa voleva dire? Era vero. Le serviva un lavoro. 
Fino ad adesso era stata in compagnia della Brigata e a procurare da mangiare ci pensavano i componenti più grandi. 
Poi Gin, estrasse dalla tasca una specie di cartolina rossa sopra due X. 
E gliela porse. 
<< Mi domandavo se… >> disse per un attimo dubitante il ragazzo. 
<< Cosa ? >> domandò Ayako osservando la cartolina. 
<< Fossi in grado di diventare Hunter. >> concluse Gin. 
Hunter? Che cosa sarebbe? Pensò la ragazza. 
<< Secondo me avresti possibilità di farcela >>. Disse con un sorriso. 
Lei non riusciva a capire. Hunter ? Forse era un guerriero. 
<< Mi scusi >> disse  tributante Ayako. << Ma cos’è un Hunter? >> domandò. 
Gin le sorrise e si fece segno con il pollice e la mano chiuso verso di lui. 
La ragazza rimase di sasso. 
Da quello che aveva capito lui, era un Hunter? 
<< Lei è un …  Hunter? >> domandò stupita. 
Lui annuì. << Sei perspicace ragazzina >> commentò. << Gli Hunter sono persone incredibili con grandi capacità. Sono dei cacciatori. 
Sono divisi in varie categorie. Si può partecipare dai dodici anni in su. 
Hai più di dodici anni vero? >> - 
Ayako annuì. << Si ne ho 16. >>
Anche lui annuì.  << Bene. Per  diventare Hunter però sappi che ci sono dei pro  e dei contro. >> 
La ragazza ascoltò attentamente.
<< Noi Hunter siamo in giro per il mondo e non vediamo i nostri cari da tanti anni oramai. >> Sospirò. << Sai non vedo da tanto mia cognata e il mio piccolo figliolo. >> Guardò per un attimo il cielo. 
<< Mi spiace >> commentò la ragazza, sapeva come si sentiva quell’uomo. 
Era strano però che non avesse nominato la moglie però. 
Chissà forse era morta o si erano separati. 
<< Ma abbiamo scelto… >> commentò il giovane. << Ma so che un giorno rivedrò il mio bambino. >> disse con un sorriso. 
Anche Ayako sorrise. 
Si era sbagliato sul suo conto. 
Ora ne aveva la certezza era un brav’uomo. 
E anche padre. 
<< Glielo auguro Gin >> disse con un sorriso la ragazza. 
Lui si voltò verso di lei. 
<< Grazie, piccola >>. Disse. << A quanto vedo non sei più tesa come prima eh? >> 
La ragazza sussultò e diventò rossa osservando il terreno. 
Allora sen’era accorto, cavolo. 
Gin scoppiò a ridere. 
<< Dai, non fa nulla capisco. Sei una ragazzina che sta molto in guardia e questo è un bene >>. 
Lei disse con mezzo sorriso << Mi spiace >>- 
Gin sorrise e le diede un buffetto sulla testa. 
Lei chiuse gli occhi e gli riaprì. 
<< Ti stavo dicendo >> commentò Gin << a si gli hunter inoltre per poter aver la licenza di hunter si devono superare ostacoli e prove. Sono pochi quelli che ce la fanno. 
Dopodiché con il lavoro di Hunter potrai andare ovunque tu vorrai. 
E’ un lavoro che offre molto aspettative e potrai guadagnare anche molto denaro >>. 
La ragazza deglutì. 
<< Ma secondo me hai tutte le carte in regola per poterlo diventare. 
Hai delle grandi possibilità Ayako >>. 
Questa volta aveva pronunciato il suo nome non ragazzina. 
<< Allora ci stai? >> la guardò dritto negli occhi e distese la mano con la cartolina verde. 
La ragazza osservò la cartolina. 
Forse doveva provarci pensò. 
In fin dei conti non le dispiaceva affatto immedesimarsi in un nuove avventure. 
Però… quell’uomo, Gin le aveva detto che non era affatto facile. 
E se non avesse superato queste cosiddette prove? 
Gin notò che la ragazza era un po’ in certa, chissà forse aveva sbagliato a parlarne. 
Ma dall’altra parte se non glielo avesse detto si fosse sicuramente dispiaciuto in fondo la ragazza era abbastanza forte, certo di strada ne doveva ancora fare ma tutto sommato era a buon inizio. 
Intanto Ayako pensò a cosa offrisse la cartolina che aveva davanti a lei. 
Inoltre non  aveva molto denaro, anche se aveva dei risparmi presto sarebbero finiti. 
Quindi doveva comunque cercarsi un lavoro. 
Tentare non gli costava nulla. 
E chissà forse se sarebbe diventata un hunter la strada per ritrovare Kurapika, le sarebbe stata semplificata. 
Ora come ora era a zero, per cui … decise. 
<< Ci sto >> e strinse la mano sia a Gin che alla cartolina. 
Lui le sorrise. 
<< Sono fiero della tua scelta. Tieni. >> Disse dandole La cartolina. 
<< Questo è il bando d’iscrizione. Gli esami si svolgeranno nell’isola di Doul, sulla nave "Dio dei mari"La dovrai prendere dall'Isola Kugida. La ragazza ascoltò attentamente mentre raccoglieva tutte le informazioni. << Isola Kugida? >> domandò. << Esatto in bocca al lupo Ayako >>-  Rispose l'uomo.
La ragazza osservò il bando che aveva in mano. Le faceva uno strano effetto. 
Emozioni, paura, felicità, curiosità, inizio di una nuova avventura nel quale avrebbe dovuto mettere in pratica tutto ciò che aveva imparato sulla sua vita. 
<< Ce la metterò tutta. >> Rispose lei annuendo. 
Gin le sorrise. 
Si stavano avviando quando una voce li fece fermare. 
<< Ehi, tu!! >> disse minacciosa. << Non abbiamo ancora finito di fare i conti! >> 
Ayako si girò. 
Oh no… il tizio di prima! Che seccatura. 
<< Non ne hai avute abbastanza ? >> domandò la ragazza scocciata. 
Il ragazzo nascose un risolino. 
<< Grr! >> ruggì l’altro. 
Si scaraventò sulla ragazza cercando di sferrarle un pugno << e non pensare che ci ricaschi nel tuo trucco eh? >> disse furioso. 
Quale trucco ? Pensò la ragazza che si scostò con destrezza e gli conficcò un pugno nello stomaco e con l’altro lo colpì sul naso spaccandoglielo. 
L’uomo cadde per terra sotto lo sguardo di Gin. 
L’uomo incominciò ad aver paura quando vide il suo naso sanguinare e con un sguardo furioso e impaurito verso la ragazza se la svignò infilandosi nella macchina e partì con i suoi scagnozzi a tutta birra. 
Ayako fece spallucce e si stiracchiò. 
Gin si incominciò ad avviare sulla sua moto grigio metallizzata. 
“ Ora sono convinto davvero. “ Pensò con sorriso e si sistemò il berretto. “ Quella ragazza ha delle probabilità per diventare un hunter”. 
<< Ehy signor Gin! >> chiamò Ayako. Lui, sorpreso si voltò e osservò la ragazza. 
<< Grazie >> disse lei. 
Lui sorrise e la salutò con un cenno della mano. << Arrivederci Ayako >> disse e montò sulla sua moto. 
L’accese e lei rispose con un forte rombare e si accese. 

 
Avviò e Ayako lo vide allontanarsi sempre di più. 
“ Che idiota “ pensò sussultando. “ Non gli ho nemmeno chiesto che tipo di Hunter fosse!”. 
Incominciò a correre, dopo alcuni km le venne il fiatone si fermò. 
Oramai Gin era divenuto un minuscolo puntino lontano. 
Poi con un sorriso osservò il bando per poter diventare un Hunter: una nuova avventura l’aspettava.
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Claudia Hunter