Cleveland
Buffy si voltò, cercò di dare dei lineamenti alla figura che intravide dietro di lei, non ci riuscì, ma sapeva che la stava osservando. Tornò indietro, verso quella figura, voleva capire, gridò “chi sei?” la figura rispose “la tua fine” e di colpo sparì, lasciando una Buffy sorpresa e ironicamente disse “si vabbè dite tutti così”. Girò le chiavi nell’occhiello della porta e si affrettò a rientrare, trovando Dawn che dormiva sul divano prese una coperta e la coprì, non fece in tempo ad andare in camera che subito le squillò il cellulare. “Buffy” “Signor Giles alla buon’ora, chi è morto?“nessuno Buffy” “ok, riformulo la domanda, chi sta per morire?” “Buffy, non vedo il motivo per cui tu debba pensare che ogni volta che ti si chiami, qualcuno deve morire”Buffy sorrise immaginandolo mentre si puliva gli occhiali con il fazzoletto che teneva sempre in tasca della giacca“Signor Giles su mi dica, cosa devo fare?” “Sarebbe il caso che tu venissi qui e ne parlassimo di persona” “Va bene, se si tratta di una nuova apocalisse sa già che sono pronta” “Si lo so”Giles riagganciò, con il volto preoccupato di chi sa che sta succedendo qualcosa di brutto.
Los Angeles“
Maledizione”, imprecò Spike, corse a più a perdi fiato, coprendosi con lo spolverino fino a quando non scorse un tombino malconcio, lo ruppe e si intrufolò nelle fogne, ringraziando il sindaco della città per non aver aggiustato quel tombino. “Puttana, mi stava per facendo bruciare, di nuovo”. Disse tra sé, ormai sapeva che doveva stare lì sotto fino a quando non calavano le tenebre, pensò a come si era ridotto per colpa della cacciatrice, la donna che tanto aveva amato e tanto adesso odiava...Già, aver saputo quello che era successo dopo la sua morte, lo avevano portato sul punto di volerla morta, perché lui aveva creduto in lei e invece anche lei aveva riso del suo amore, in fondo si, era morto per poterle dimostrare che ora era migliore, che potessa essere adesso meritevole almeno un po' del suo cuore, ma questo non contava più. Ripensò a quando quella volta, dopo che Angel gli salvò la vita gli disse:
Angel: “sai Spike, te la sei vista proprio brutta, quante volte vuoi morire?”
Spike: ”ma guarda a quanto pare, mi dispiace per te, ma ho 7 vite come i gatti”
Angel: “Spike devo dirti una cosa. Buffy sa che tu sei vivo”
Spike: “Cosa hai detto?”
Angel: “Che Buffy sa che tu sei vivo”
Spike: “Da quanto?”
Angel: “So a cosa stai pensando, si, quando l’abbiamo vista con l’Immortale lei già sapeva”.
Ricordando quella conversazione con Angel, Spike sapeva che da quella rivelazione aveva smesso di avere un vero motivo per vivere, si sentiva tradito, preso in giro. “Dannato inferno ho dato la mia vita per te, e tu, cacciatrice, sapevi che ero vivo, perché non sei venuta? Sapevi tutto sul medaglione, io non potevo lasciare la città, perché non sei venuta? Eh no, non potevi, dovevi farti scopare da quell’essere, io non ho mai contato niente per te vero?” cosi dicendo tirò un pugno alla parete, una colata di sangue si riversò sul pavimento.