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Autore: xNewYorker__    02/03/2012    1 recensioni
Ah, la Francia.
La patria della bellezza, dell'eleganza, dell'amore.
Forse parlare d'amore in certi casi può essere azzardato.
«Tu mi ami?»
La domanda sembrò suscitare una crescente risata in quella creatura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ah, la Francia.
La patria della bellezza, dell’eleganza, dell’amore.
Forse parlare d’amore in certi casi può essere azzardato.
 
Chanel scostò le coperte, in modo da poter vedere il mondo esterno nell’inebriante profumo dell’alba francese e…dell’acqua di colonia del suo “partner”, sembrava.
Prese un respiro profondo e volse lo sguardo alla sua destra.
Due grandi occhi azzurri velati ancora di sonno per il poco riposo la fissavano e, più sotto, una bocca le regalava un sorriso compiaciuto.
«Oooh, buongiorno, cara! Mi degni nuovamente della tua presenz…che stai facendo?»
S’interruppe per farle la domanda, vedendo che lei gli picchiettava con le dita sulla testa.
«Non vedi? Sto cercando di spegnerti» Spiegò, sbadigliando e voltandosi.
Tanto era sabato: il sabato all’Accademia non c’erano lezioni.
In dormiveglia, sentì premere un accenno di barba sulla sua spalla.
«Qualche ora fa però non provavi a spegnermi!» La provocò Hugo, ridendo.
«Gah, Bonnet, come sei volgare» Osservò, trattenendo anche la sua risata, che si sarebbe unita presto a quella del collega.
 
Il fatto è che questo tipo di relazioni, a lungo andare, finiscono male.
Si inizia scherzando, e questo è sicuro.
La scusa di una passeggiata per il grande castello, la compagnia per una sigaretta, esplodono in questo.
Perché la persona con cui parli è troppo bella per essere vera, perché oggi ti senti strano, perché domani chissà.
E allora si ricade in questo.
Una volta, prometti. Sarà una volta e basta, poi lo prometti a lei.
Ma la settimana dopo ti senti troppo solo, il giorno seguente lei ti manca, quello dopo hai bisogno di qualcuno che ti ascolti parlare, perché il tuo problema più grande è che non hai problemi.
E allora quello strano profumo ti invade le narici, quella particolare sensazione ti suggerisce di fare qualcosa in più per starle vicino, perché sai che a nessuno lo permetterebbe
Quella ragazza è troppo frivola per una storia, e troppo elegante per le tue battute.
È troppo furba per cadere nei tuoi tranelli, e soffre per motivi che non conosce.
E allora sai che l’unico modo per avvicinarti a lei senza dover mantenere la calma è quello.
E quando ci riesci scopri qualcosa che non sapevi.
Scopri che non sei fatto per sposarti, questo già lo sapevi, però puoi regalarti attimi di felicità diversa, meno sporca, meno strana.
La Francia è teatro di tutte queste cose: dei tuoi pensieri, delle tue scelte, delle tue scoperte.
Poi, dopo tante di quelle notti insonni, dopo tanti di quei momenti in cui ti balenano in testa idee che, giurasti, mai avresti avuto…capisci.
Capisci che sei stanco di nasconderti, che forse da quella strana ragazza non vuoi solo quello che entrambi credevate di volere.
Soprattutto, capisci che il tempo se ne sta andando mentre non ci pensi, e capisci che, forse, quella cosa che si chiama amore non appartiene solo ai tuoi studenti.
Per te è una cosa così complicata: chissà quali cose, quali ingredienti, ci vorranno per l’amore.
Decidi di fare il bambino, così, ancora un’altra volta.
 
«Allora..questa è una domanda seria»
Chanel si voltò finalmente a guardarlo negli occhi. Lui rabbrividì un attimo.
«So che non ci pensavo, so che…avevo promesso…» Affondò con la guancia nel cuscino sul quale oramai stava appoggiato da ore, pronto a buttar fuori quelle stupidaggini che non avrebbe mai voluto dover buttare fuori con una donna.
«Tu mi ami?»
La domanda sembrò suscitare una crescente risata in quella creatura.
«Ugh…no, certo che no!» Lei era stata fedele: aveva preso come un gioco quello che avrebbe sempre dovuto esserlo.
In lui quelle parole suscitarono solo un sorriso malinconico.
«Ah…perché io sì»
 
E quella che chiami “creatura” si rivela il tuo peggiore incubo.
Rabbrividisci: eppure era così accogliente e calda, mai l’avresti pensata più fredda di te.
E, all’improvviso, tutto quel fuoco si tramuta in ghiaccio.
Tutto si schianta nella durata di un attimo.
Avrebbe dovuto essere solo una volta, una volta e basta.


Angolo autrice:
Bonjour!
Inizialmente questa avrebbe dovuto essere una storia comica sulle battutacce di due...friends with benefits.
Poi, iniziando a parlare col personaggio, ho deciso di farlo pensare e di rendere la storia più malinconica raccontando un "attimo fatale", per così dire.
Mi è venuta l'idea pensando a una puntata di How I met your mother, in cui un solo cenno di "no" può essere la trama di una storia.
E allora ecco una storia incentrata su un "no". O forse su parecchi "sì".
Come sono filosofica :') Ma forse a voi cosa sta dietro non importa xD
In ogni caso, se leggerete, grazie mille.
E grazie alla collega del gdr da cui vengono i personaggi (che non leggerà se no prende un infarto perché le ho umanizzato il pg per rendere la mia più stronza), a cui ho cambiato i nomi per privacy (?).
Se volete commentarla, mi fate un piacere :) se no, grazie anche solo per averla letta! Mi serviva qualcosa che finisse male, dopo la mia prima esperienza con l'happy ending in "Have an awkward Christmas!".
Adios!
-xNewYorker__/Chris


   
 
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