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Autore: schwarzlight    02/03/2012    2 recensioni
*Partecipante alla [Original Challenge 1]La Scala e... la Drabble indetta da Eylis sul forum degli Original Concorsi*
Raccolta di triple-drabble aventi come filo conduttore la figura di un misterioso prestigiatore, che di magico potrebbe avere più di quanto non si creda, accompagnato dalla fedele assistente K.
Ambientazione ottocentesca tendente allo steampunk, e in futuro sovrannaturale.
01. Seconda Partenza. - Mai scalata fu più difficile per lui. Nemmeno quella sociale.
03. Scacco Matto - "Mia fata, dove corri?"
06. Stranieri - La cacciatrice era diventata preda.
07. Cavoli e Alambicchi - Era un posto quantomeno strano. Una metafora della vita del prestigiatore.
08. Meglio di Munchausen - Di tutti i posti che aveva visitato, quello era il più straordinario.
11. Un gentiluomo prima di tutto - "Signore. Solitamente non alzo le mani..." "Già, solitamente - sussurrò K - ci penso io." "Anche quando non dovresti." borbottò di rimando il Prestigiatore.
12. Quell'orribile, orribile giorno - La modernità. Che cosa brutta.
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La tana e il portinaio
Tipologia: triple-drabble, parole: 378
Binomio: La tana e... il portinaio
Genere: generale, avventura (riferito alla totalità della raccolta)
Avvertimenti: slice of life 
Rating: verde
Credits: /
Note dell'autore: stavolta mi rifiuto di cercare di farla rientrare nei limiti di parole, mi spiace u_ù
E comunque un paio di precisazioni: la parola ascensore, è scritta "ascendore" apposta.
Ho usato lo zolfo perchè è giallo, non ci sono altri motivi e non ho idea di che razza di esperimento possa essere.
L'assistente di chiama K, pronunciato alla inglese. E non ho idea se esista o meno un nome come LeBolt... è solo il primo che mi è venuto in mente.
E per ultima cosa... sì, da una palazzina di 15 piani si può vedere tutta Parigi. Perchè in fondo siamo in un Ottocento alternativo, ricordatelo 8D
Introduzione: Una lettera = una nuova avventura.





IN CIMA AL MONDO
(e poi giù, in strada)





Ma chi gliele faceva fare tutte quelle scale, ogni volta? Ogni gradino non faceva altro che rafforzare la sua convinzione che uno di quegli aggeggi meccanici, quegli... ascendori, o come si chiamavano, fosse più che necessario per la palazzina di quindici piani di cui si prendeva cura.
Ma il proprietario era, se possibile, di idee ancor più antiquate delle sue, e il montare una di quelle diavolerie moderne in una sua proprietà era assolutamente fuori questione.
E quindi a piedi. Quindici piani.
Per una cavolo di lettera.

Mancavano un paio di gradini alla meta quando, dall'unico appartamento che occupava l'ultimo piano, la tana di uno dei più famosi prestigiatori d'Europa, sentì provenire un boato, seguito a breve da del fumo giallastro che usciva da sotto la porta.
L'uomo si precipitò all'interno preoccupato, ma invece di lamenti e richieste d'aiuto lo accolsero imprecazioni e colpi di tosse.

- Tu e le tue idee del tubo! Te l'avevo detto di lasciar perdere lo zolfo!

- Ah, ma smettila di lamentarti... nessuno s'è fatto male.

- E certo, tanto devo pulir-Oh! Monsieur LeBolt!

La rossa si riavviò i capelli cercando di restituir loro un aspetto perlomeno ordinato, e accompagnò l'anziano portinaio in una delle poche stanze risparmiate dalla nebbia sulfurea: il salotto.
Mentre attendeva il padrone di casa, si soffermò a rimirare la spettacolare vista che si poteva godere dalla grande terrazza: da quell'altezza si poteva ammirare Parigi quasi nella sua interezza... pareva di stare in cima al mondo.

- Mi scusi per l'attesa, monsieur LeBolt, ho ritenuto opportuno ripulirmi prima di riceverla. - il prestigiatore entrò nella stanza, seguito dalla giovane assistente, che porse del thé al portinaio.

- Oh, grazie madamoiselle K.

L'uomo gustò la bevanda calda, mentre gli occhi del prestigiatore si facevano sempre più attenti e euforici man mano che andava avanti con la lettura della missiva che gli era stata appena consegnata.
All'improvviso scattò in piedi, spaventando gli altri.

- Prepara le valigie, K! ...anzi, no. Andremo così. Forza, muoviti!

- Ma, aspetta... dove dovremmo andare? - chiese la ragazza con un misto di irritazione e rassegnazione nella voce.

Ma il suo compagno non le rispose, si limitò a prendere il mantello da viaggio e il cilindro, e si buttò - letteralmente - dalla tromba delle scale.
Monsieur LeBolt si affacciò preoccupato dalla balaustra, notando come il giovane si fosse già dileguato in strada, mentre K, trascinandosi dietro un borsone, scivolava elegantemente lungo lo scorrimano, urlando verso il basso:

- Stavolta prendiamo la carrozza a vapore, mi hai sentito?

L'uomo, osservandoli, sorrise.
Ecco, erano partiti di nuovo.






- Ennesime note dell'autore -
Sarebbero "dell'autrice", ma vabbè.
Non ho resistito e ho pubblicato subito la seconda breve storia, che più che una storia è una scena. Questi due vivono così, alla giornata, e il povero signor Lebolt se ne rimane a casa a badare al loro appartamento XD
Ma a lui va bene così.

Grazie per aver letto, alla prossima!=)
   
 
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