Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Carla Volturi    02/03/2012    5 recensioni
Lei, Lucilla insegnante di italiano trentanovenne, sposata con due figli; lui, Antonio, avvocato quarantenne divorziato. Tutto avviene a Vietri, città del sole, del mare e di un incontro: il loro!
ATTENZIONE: I PERSONAGGI DI QUESTO RACCONTO SONO PRESENTI NELLA MIA ULTIMA STORIA “LA STAGIONE DEL CUORE-PARTE SECONDA-”.
TUTTAVIA “SOLO PER AMORE” PUO’ ESSER LETTO INDIPENDENTEMENTE DAL RACCONTO APPENA CITATO, POICHE’ I PROTAGONISTI PRINCIPALI CAMBIANO, DUNQUE NON SI PUO’ PARLARE DI UN VERO E PROPRIO SEGUITO.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic Oggi non mi andava proprio di pubblicare, ma posto ugualmente.
Un bacio da Carla.


CAPITOLO 9(PRIMA PARTE)- 15 GIUGNO

Certo che è bellissimo farsi destare dal sonno da un magnifico sole di Giugno. Gli uccellini cinguettano allegramente. Strizzo gli occhi e spalanco le braccia, per distendere i muscoli rilassatisi durante la notte. Do una sbirciata al comodino: le nove e mezza del mattino. Lucilla hai fatto tardi stamane…di solito alle otto sei già in piedi!. Sbuffo: chi se ne frega, sono in ferie. Per un attimo penso a Settembre e ai ragazzini indemoniati, ai quali faccio da insegnante d’italiano: ho come l’impressione di udire la classica frase del mio alunno modello, Enrico Esposito, “Prof. Non ho studiato, domani ja!”. E quel domani ja diviene un secolo, salvo minaccia di bocciatura che costringe Enrichetto mio a portarmi almeno un argomento a piacere. E’ piu’ forte di lui, lo studio proprio non gli va, in compenso adora starsene con il padre sulla barca a pescare. Negli ultimi tempi, per avvicinarlo alla mia materia, gli sto facendo leggere dei libri che trattano il tema del mare e devo dire che la mia non è stata una cattiva idea, poiché ho visto il ragazzo interessarsi di piu’ alle discipline umanistiche.
Nel frattempo mi alzo, non senza cadere a terra come una mela cotta, poiché il lenzuolo giallo si è attorcigliato sulla mia gamba. Fortuna che riesco a mantenermi al letto, altrimenti avrei dovuto chiamare papà, il quale avrebbe sicuramente esordito con: “Che cosa ti sei rotta oggi?”. Poveretto, ha fatto tagli e cuci sulla mia pelle. Spalanco il balcone della mia camera e tiro un gran respiro: che aria fresca che c’è stamattina. Adoro il mese di Giugno: c’è sole ma non fa caldo, ne tanto meno troverete quell’afa incredibile di Agosto. Indosso una vestaglia celeste: ho dormito solo in biancheria, coperta leggermente dal drappo di cotone. Afferro un fermaglio dalla toeletta e lego i capelli, appiccicati al mio viso.
Vado in cucina. Gironzolo nella stanza, con le mani nei fianchi. Non ho molta fame e francamente mi scoccio pure di prepararmi da mangiare, dunque opto per un bell’espresso, gentilmente offerto dalla macchina nera. Dopo aver posto la cialda, attendo che la bevanda calda rigenerante venga fuori. Intanto appoggio la schiena al mobile della cucina e con gambe incrociate inizio a ricordare quanto accaduto ieri:  Cristiano e la sua preoccupazione per Bianca…non temere amore mio che vi aiuterò anche io con i gemellini e Antonio e i suoi bellissimi occhi magnetici. Ma avete capito che è proprio bello il mio vicino? No perché ogni tanto credo di non essere tanto precisa nel descriverlo. E’ alto, ha un fisico tonico, asciutto e amici miei ha delle labbra rosse…io le prenderei a morsi. Non so voi ma quando un uomo mi piace, mi parte l’embolo, mi si annebbia la vista e non capisco letteralmente piu’ nulla, sarei capace di fiondarmi su di lui. Il guaio è se il diretto interessato non ricambia i vostri pensieri…li si che son guai, rischiate anche di passare per i maniaci della situazione. Ma chi se ne frega, meglio essere simpatici ed intraprendenti che morti ed egoisti. Il termine egoista non mi suona nuovo…vediamo un po’ nel mio vocabolario mentale egoista allude a….ad Adriano, quel coglione di mio marito, prossimamente ex. Anche oggi ho saputo da Marta che suo padre non si è fatto vivo: oggi 15 Giugno mia figlia non ha ricevuto una chiamata dal suo papà. Marta e Luca sono partiti il primo del mese appena indicato: come glielo spiego che Adriano ha deciso di intraprendere la carriera del padre-latitante, quali scuse ancora dovrò usare: “Papà è a lavoro”, “Si è rotto il cellulare di papà”, “Papà vi saluta, è in bagno non può parlare”. I miei ragazzini non sono stupidi e comprendono che le miei son solo bugie. E quel cretino che mi son sposata mica si decide, mica si fa vivo, nonostante io lo martelli ogni giorno: pensate che una volta lo chiamai per tutto il pomeriggio e quando si decise a rispondere mi puntò il dito contro dicendo che lui lavora, che è impegnato 24 ore su 24…poverino lui è impegnato, eh…cosa volete da lui?. Meglio che non si fa vedere altrimenti lo cancello dalla faccia della terra. Anzi no, mi correggo prima firma la separazione, poi lo ammazzo a quel decerebrato.
Scusate lo sfogo, ma se non parlo con voi rischio di impazzire.
Bevo il caffè e corro in bagno: qui urge una doccia e un po’ di relax a mare!.
 
                                                                 ***
Dopo una lunga camminata, eccomi sul lungomare di Vietri, non eccessivamente affollato. Non mancano i classici gruppi di giovani ragazzi, che in preda all’euforia per le vacanze estive, scelgono di recarsi a mare per spendere delle ore in allegria. Presenti anche le famiglie del luogo, che portano a passeggio i propri bimbi. Un cagnolino meticcio beve dell’acqua gentilmente offertagli dal suo padrone. Un adolescente fa degli esercizi ginnici vicino ad una panchina in ferro battuto. Il bar nell’angolo è aperto: vi sono numerosi clienti, molti dei quali optano per una bella colazione a tavolino, protetti da un gran ombrellone bianco. mi reco al lido, unico e solo in questo piccolo paese. La spiaggia libera è ormai al collasso. Salgo una piccola scalinata di tre/quattro gradini in legno e mi ritrovo subito sulla terrazza, sul cui lato destro vi è l’angolo ristoro e un ufficio informazioni microscopico. Mi sporgo leggermente dalla balaustra: la situazione qui non è delle migliori, non c’è un buco. Decido, tuttavia, di scendere in spiaggia, dopo aver superato una seconda rampa di scale. Deambulo su di una pedana in legno chiaro, sporca di sabbia. A destra e sinistra distese di ombrelloni e sdraio di diverso colore. Giungo alla prima fila, ove normalmente mio fratello fitta un posto per tutta la stagione. Scruto attentamente e mi ritrovo dinanzi proprio Cristiano con i gemelli in braccio. Mi viene vicino, sorridendomi. Ci salutiamo, dopo di che prendo il piccolo Carlo tra le mie braccia. Andiamo tutti insieme da Bianca, bellissima nel suo costume nero con pailette variopinte. E’ distesa su un lettino, all’ombra. Si solleva, non appena mi vede: “Buongiorno Lu’”.
Le do un bacio sulla guancia. Lei in cambio afferra il figlio e lo compre con un accappatoio arancione.
Buongiorno Bianca, come ti senti?”.
Sorride: “Bene, bene. Ho fatto un bel bagno a mare con il mio capitano”, fa un occhiolino a suo marito, che ricambia il gesto. Continua il suo discorso, “e i bambini”. Elena abbraccia la mamma, mentre tiene stretto il ciuccio in bocca: “Oggi non fa eccessivamente caldo, ma una capatina in acqua ci vuole”.
Cristiano, coperto solo da un costume blu, mostra tutto il suo fisico da 10 e lode: muscoli scolpiti, braccia possenti e gambe toniche. Con un telo mare asciuga leggermente la sua pelle e i suoi capelli non molto lunghi. Una giovane ragazza lo mira con occhio intrigante, quasi se lo mangia vivo. Bianca capta la cosa e a voce alta afferma: “E’sposato con quattro figli”. La terza incomoda sgrana gli occhi e arrossisce per la vergogna. Mio fratello ride di gusto e si siede accanto alla moglie: “Sei gelosa, eh?”.
Bianca mette il broncio. Non riesce ad incrociare gli avambracci, a causa del pancione: “Non sono gelosa”. Cristiano si accosta a lei e con fare sensuale dice: “Però mi ami amore mio, cosi come io amo te”. Mia cognata gli sorride con aria sognante e lo bacia con passione. Questa scena non fa molto bene al mio cuore malandato, fortuna che ci sono Carlo ed Elena a distrarmi: facciamo un castello di sabbia con i secchielli e le palette. Il piccolo non fa altro che dire “bello, bello”…non so proprio chi gli abbia insegnato questo termine, proprio non lo so!. Visto che la sabbia non tiene senza acqua, afferro un recipiente e mi reco a riva. In quell’istante mi sento chiamare. Mi volto. Mi si annebbia la vista: lui, Antonio il sexy-vicino di casa, con un costumino scuro. Mi saluta. Petto impostato, tartaruga perfetta, al pari del mio fratellone, muscoli cosi bene precisi, che quasi potrei tracciarli con un dito. Spalle forti e formose ed occhi, i suoi occhi magnetici e chiari. Capelli bagnati tirati indietro. Tra le mani una sacca verde.
Ciao Antonio, buongiorno”, esordisco, rendendomi conto di esser ancora vestita e con i bikini ai piedi.
Buongiorno Lucilla”, risponde sempre con il suo sorriso a 360 gradi, “cavolo stamane non c’è un buco ne qui, ne nella parte libera”.
Annuisco: “Si hai ragione. Sono in compagnia di mio fratello e di mia cognata, ma penso che me ne andrò”.
Allunga la mano destra: “Eh si. Io ho preso in affitto una cabina qui al lido per la mia attrezzatura da pesca, ma di ombrellone non se ne parla proprio. Il proprietario mi ha detto che me ne darà uno tra un paio di giorni, il tempo che termini un abbonamento”.
E sei stato pure fortunato guarda: mio fratello occupa il posto ad Ottobre per tutta la stagione estiva”, affermo, mentre mi dedico ancora al “Contempla il figo da paura con cui conversi”. Inclino la testa: “Vieni che ti presento la mia famiglia”. Accetta volentieri la mia proposta.
Sotto l’ombrellone Antonio fa la conoscenza di Bianca e Cristiano. Parliamo del piu’ e del meno. Il bel vicino resta sconvolto nell’apprendere che i due miei familiari hanno la bellezza di due coppie di gemelli e si congratula con Crì, che dal canto suo imposta i pettorali, pavoneggiandosi per il risultato conseguito. In dieci minuti i due si raccontano mezza vita trascorsa, sembrano andare molto d’accordo. Antonio prende in braccio Elena, le bacia la mano e la guarda come se avesse dinanzi un vero dono della natura. Dice a Cristiano che è un uomo fortunato e che invidia molto la sua meravigliosa famiglia.
Intanto la situazione al lido non cambia, anzi arriva piu’ gente del previsto. Dunque affermo, battendo la mano destra contro la sinistra: “Crì io quasi quasi andrei. Qui non si può stare”. Mio fratello mi da ragione, ma Antonio irrompe nella nostra discussione: “Lucilla mi ha detto il proprietario che hanno il servizio navetta per la spiaggetta qui vicino. Che dici vuoi venire con me?”.
Attimo di panico ed imbarazzo e la mia decisione: “Si perché no!”.
Vado da Bianca, per prendere la mia borsa mare. Mia cognata mi blocca per il braccio: “E’single?”. Perplessa sentenzio: “Chè?”.
Ripete la frase:“E’ single?”.
Si perché?”, rispondo alla domanda alquanto imprevista.
Perché è bello, bravo e ti piace”: detto ciò mi porge la borsa e scuote il capo, volendomi comunicare chi sa cosa. Non ho tempo di pronunciare nulla che continua: “Vai che Antonio aspetta”.
Annuisco e dopo i dovuti saluti, seguo il mio vicino di casa, non senza accorgermi delle occhiate di mio fratello compiaciuto e di Bianca sorridente.
 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Carla Volturi