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Autore: KiBS2788    02/03/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima FF, vi prego siate buoni! Inizia in un punto imprecisato dopo il primo episodio della seconda stagione di Glee, l'ho praticamente riscritta dal punto di vista principalmente di Santana e del Brittana cambiando la storia principale, ma sono presenti tutti i componenti del Glee Club. Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lo so, lo so… vi ho fatto aspettare troppo! Spero possiate perdonarmi, anche perché questo capitolo è puramente di passaggio. Purtroppo l'università mi permetterà di aggiornare solo raramente. Sicuramente più spesso rispetto alla scorsa volta, dato che il mio pc è stato in riparazione :( in ogni caso, spero che questo capitolo vi piaccia… aspetto sempre i vostri commenti, consigli, critiche e qualsiasi altra cosa abbiate in mente ;) buona lettura!
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Che situazione del cavolo…
Santana non faceva che pensare a Brittany. Non riusciva a togliersela dalla testa e non sapeva come comportarsi. Per la sua amica sembrava tutto così normale, così naturale, ma non per lei. Si sentiva a disagio a starle accanto e soprattutto a trovarsi sola con lei. Motivo per cui cercava perlopiù di evitare certi contesti a meno che non fossero strettamente necessari, soprattutto a causa delle prove per le provinciali. Sapeva che l'argomento sarebbe stato toccato di nuovo nel caso in cui si fossero trovate l'una di fronte all'altra, senza nessuno vicino a disturbarle. Sapeva anche che sarebbe stato impossibile in quel caso evitare di toccarsi, ed era esattamente ciò che voleva Santana, evitare il contatto fisico, per pensare con una mente più libera e capire cosa volesse realmente. Aveva detto a Brittany che nessuna delle due era pronta per una relazione seria, e lo credeva davvero. Santana non sapeva se il suo grado di coinvolgimento le avrebbe impedito di andare con altre persone, anche perché non era ancora consapevole di quale fosse effettivamente questo grado di coinvolgimento. Brittany d'altra parte diceva di essere ancora innamorata di Artie e che stare con lui le mancava. Le aveva rivelato però che in fondo da sempre provava qualcosa per lei, che le faceva un effetto diverso rispetto agli altri, il che aveva fatto realmente sorridere Santana per la prima volta dopo quella che le sembrava un'eternità. Ma che significava in fondo? Ciò che provava Brittany non era mai stato abbastanza forte da spingerla a farsi avanti. Il risultato finale era stato che Santana l'aveva fatto per prima, cosa che non le era mai successa ed ora la preoccupava. Soprattutto perché non aveva idea di cosa sarebbe stato meglio per entrambe. L'ultima cosa che voleva al mondo era veder Brittany soffrire, figurarsi poi come si sarebbe sentita se fosse stata proprio lei la causa del suo dolore. Forse avrebbero dovuto scegliere la strada più facile e dimenticare tutto. Brittany avrebbe cercato di rimettersi con Artie e lei… beh, lei non sapeva realmente cosa avrebbe fatto. Avrebbe dimenticato e basta, il tempo avrebbe aiutato, se lo ripeteva sempre. Ma se non fosse mai riuscita ad essere felice? Se avesse sacrificato tutto a priori, senza nemmeno provarci, perdendo così qualcosa che l'avrebbe resa serena in tutto e per tutto? La verità era che delle volte si sentiva come se Brittany fosse l'unica con cui sarebbe riuscita ad essere felice, l'unica di cui avrebbe mai potuto innamorarsi. La "vecchia" Santana non l'avrebbe voluto, pensava. Ma la "vecchia" Santana probabilmente non aveva trovato la persona giusta, qualcuno che la prendesse realmente, qualcuno che le facesse pensare che sarebbe valso la pena innamorarsi. Quello che non voleva era ricadere nello stereotipo della maggior parte delle teenager nel mondo liceale, che erano perennemente alla ricerca di un ragazzo, uno qualsiasi, giusto per essere fidanzate. Santana invece non aveva mai cercato alcun tipo di impegno sentimentale, forse anche perché, per come era fatta lei, le era sempre sembrato impossibile amare qualcuno. Ora invece aveva il terrore che le sarebbe successo, per di più con una ragazza. Si domandava cosa avrebbero pensato di lei se si fosse messa con Brittany. L'immagine che si era costruita in quei due anni di superiori sarebbe andata in mille pezzi. Tanto non mi metterò mai con lei… pensò. Era quasi certa che, conoscendosi, tutto sarebbe svanito prima o poi. E in ogni caso Brittany era ancora presa da Artie, non vi avrebbe mai rinunciato per stare con lei sapendo che la possibilità di tornare insieme permaneva. Però non l'aveva mai rifiutata, non l'aveva respinta e, nonostante stesse con Artie, aveva voluto continuare a stare con lei, in tutti i sensi. Certo, per lei non è tradire se è tutto un gioco. Se stesse ancora con Rotelle figuriamoci se continuerebbe a volerlo fare con me ora che sa… intervenne una voce nella sua testa. Credeva che presto sarebbe diventata schizofrenica con tutti quei pensieri contrastanti. Da una parte voleva sperare che avrebbe capito che stare con Brittany era tutto ciò che voleva e che la ragazza ricambiasse. Dall'altra era convinta che la confusione nel suo cervello sarebbe rimasta lì per sempre e cercava di scoraggiarsi così da non rimanere delusa. Forse sarebbe stato più facile rassegnarsi e dimenticare piuttosto che provare a far funzionare una storia impossibile. Forse avrebbe dovuto ricominciare ad andare con tutti gli altri ragazzi della scuola, riprendere le vecchie abitudini, e togliersi Brittany dalla testa. Andare avanti. Aveva avuto già un'occasione ma l'aveva sprecata. Un giorno, dopo il Glee Club, Sam, il nuovo arrivato, era stato subito chiaro riguardo alla sua situazione.
"Ehi Santana," l'aveva chiamata non appena furono usciti dall'aula. "Ascolta, avrei un favore da chiederti," aveva affermato, e subito la ragazza aveva strabuzzato gli occhi. Lei non faceva favori a nessuno, a meno che non si trattasse di Brittany e, in rari casi, di Quinn. "Come sai sono nuovo in questa scuola, e vorrei tentare di costruirmi un'immagine… sono entrato nella squadra di football, mi sono unito al Glee Club per seguire il quarterback e diventare la sua spalla. La cosa che mi manca è una ragazza. So come funziona con te, ho chiesto in giro. Non voglio una relazione seria. Sei la ragazza più popolare della scuola, basterà che si sappia che io e te, ecco… andiamo a letto insieme. So che era così con Puckerman."
Oddio, è un caso disperato, aveva pensato Santana. In una situazione normale non avrebbe esitato ad accettare. Aggiungere un giocatore di football alla lista delle persone che si era fatta non le avrebbe di certo fatto male. Ma aveva talmente tante cose per la testa che non aveva nemmeno voglia di far finta di essere interessata.
"Non esiste, Labbroni," aveva risposto sgarbatamente, abbandonando il ragazzo confuso nel corridoio.
Aveva reagito d'istinto. Dato che nella sua testa c'era solo Brittany non gliene fregava nulla degli altri. Poi ripensandoci si era detta che avrebbe potuto approfittarne. Magari renderebbe Brittany gelosa, aveva pensato. Subito dopo si era ricreduta. Ma che cavolo dico? Sembro una bambina… si rimproverò da sola. Ormai si raffigurava disperata. Non sapeva più cosa fare. Più tentava di cacciare Brittany dalla sua testa, più la ragazza si insinuava nei suoi pensieri, talvolta in modi impressionanti. Ogni cosa, ogni avvenimento, ogni persona, ogni frase le ricordavano di lei. Qualsiasi cosa avesse visto o sentito, in qualsiasi maniera, Santana riusciva sempre a trovare un collegamento con Brittany, il che la spaventava di certo. Sembrava quasi essere un'ossessione. Allo stesso modo, più cercava di starle lontana ed evitare il contatto fisico con lei, più si ritrovava a pensare ai giorni in cui non doveva farlo, in cui potevano tranquillamente baciarsi, spogliarsi e fare sesso, come se fosse la cosa più normale e naturale del mondo. E anche quando erano insieme, più si ripeteva di non darle troppa importanza, di dedicare più attenzioni agli altri -a Quinn, al professor Schuester, persino a Rachel che impartiva ordini qua e là- che a Brittany, più l'istinto la portava a lanciarle degli sguardi furtivi quando lei non la stava osservando. Ovviamente poi, quando tentava di concentrarsi nella conversazione con gli altri, al passaggio di Brittany subito la sua mente volava altrove, e spesso bastava che la bionda la sfiorasse soltanto per farle aumentare notevolmente la frequenza cardiaca. Temeva di fare un'incredibile figuraccia alle provinciali poi, considerando che avrebbero dovuto ballare insieme, il che avrebbe portato necessariamente ad un contatto visivo e fisico, e Santana doveva mantenere la concentrazione. Ci manca solo che dopo tutto il casino che abbiamo combinato con Rachel dimostri che sarebbe stato giusto che si esibisse lei al posto mio… o Mercedes. Dopo incomincerebbe di nuovo a blaterare e rischierei davvero di soffocarla con un cuscino. Sarebbe l'unico modo per non sentire la sua voce perlomeno, pensò sempre più preoccupata.
Per di più ci mancava sua madre che aveva iniziato a fare domande. Ogni giorno sottolineava il fatto che Santana sembrava particolarmente stanca, distratta o nervosa ed ovviamente la ragazza negava tutto, evitava l'argomento o attribuiva la sua spossatezza al Glee Club, a tutte quelle ore di prove a cui li sottoponeva il professor Schuester. Di lì a poco probabilmente sua madre sarebbe andata a lamentarsi con il preside perché sua figlia sembrava non avere più una vita al di fuori del Glee Club ma, conoscendo Figgins, Santana non si stava di certo preoccupando del futuro di Will Schuester e del suo club. Il punto era che doveva evitare di farsi vedere così, altrimenti prima o poi avrebbero capito tutti. Quinn in primis, soprattutto ora che erano nuovamente amiche. Già l'aveva sottoposta ad un interrogatorio negli spogliatoi dopo che Brittany fu uscita facendole solo un cenno e non aspettandola come le altre volte.
"Non me la conti giusta," aveva esordito Quinn osservando Santana seduta nello spogliatoio dopo essere uscita dalla doccia. La compagna si era guardata intorno confusa.
"Dici a me?" aveva domandato sorpresa.
"A chi altri dovrei star parlando?" aveva chiesto di rimando. Santana aveva fatto spallucce e preso ad asciugarsi i capelli con l'asciugamano. "Siamo solo io e te qua, non hai scampo," aveva scherzato il capitano.
"Beh, io non sto cercando alcuna via di scampo, Fabray… Che c'è?" aveva aggiunto dopo aver visto che la ragazza non le staccava gli occhi di dosso per scrutarla.
"E' successo qualcosa," aveva affermato, ma Santana aveva continuato a comportarsi in modo naturale ed iniziato a vestirsi, dandole le spalle. "E c'entra Brittany." A quelle parole la mora si era paralizzata, gli occhi sbarrati, ma si era ripresa in pochi decimi di secondo.
"Che diavolo vorresti dire?" aveva chiesto dopo essersi voltata. Cavolo Q, possibile che anche dopo tutto questo tempo capisci quando c'è qualcosa che non va?
"Sai che sei davvero divertente quando cerchi di fare la finta tonta, Lopez?" aveva sghignazzato Quinn beccandosi un'occhiataccia. "Voi due non state più insieme come prima, e il saluto di poco fa era decisamente fuori dalla norma."
"Beh nemmeno tu me la racconti giusta, Q. Come mai così felice questi giorni? Sei troppo allegra."
"Io? Allegra? Quando mai?"
"Stai sopportando Rachel quasi meglio di me. Dev'esserci necessariamente qualcosa che ti tiene su di morale. Non sei l'unica buona osservatrice, Q. Questo gioco non funziona con me."
Il discorso era semplicemente caduto, dato che Santana sapeva che punti toccare. Vigeva una legge nella loro amicizia: se era palese che c'era qualcosa di cui non volevano parlare allora nessuna delle due avrebbe forzato l'altra, ma lo avrebbero fatto quando si sarebbero sentite pronte. Entrambe sapevano che l'altra nascondeva qualcosa a causa dei comportamenti fuori dal normale che avevano assunto e che ovviamente solo loro due avevano notato. Certo era che se c'era arrivata Quinn dopo così poco tempo di certo ci sarebbero arrivati anche gli altri, anche perché raramente qualcuno, e soprattutto qualcuno del Glee Club, riusciva a farsi i dannati affari suoi.
 
Brittany invece era stranamente tranquilla. Rispettava la volontà di Santana di evitare di vedersi troppo spesso, soprattutto da sole, per farla riflettere bene, ma non sembrava essere a disagio con lei. Era davvero convinta di ciò che aveva detto, di riuscire a capire cosa provava anche mantenendo il loro rapporto invariato. Il vero problema era solo che era perennemente divisa tra Santana e Artie. Il suo ex le mancava davvero soprattutto ora che stavano riiniziando a parlare. Ma Santana aveva sempre avuto qualcosa di speciale, anche se non sapeva spiegarsi bene cosa. Ed è anche più comodo. E' faticoso dover sollevare Artie ogni volta, poi devo fare tutto io perché lui non può muoversi. Ed il fatto che le sue gambe siano insensibili mi disorienta, non so mai dove toccarlo per provocarlo… pensava Brittany. Probabilmente lei avrebbe sempre scelto Santana, ma la preoccupava il fatto che lei non era per niente convinta. Però aveva una strana sensazione dentro di sé, come una consapevolezza che prima o poi Santana avrebbe scoperto che voleva solo Brittany, che tutti i dubbi sarebbero semplicemente scomparsi, e loro due sarebbero state insieme per sempre. Era solo una sensazione però. Tutti le dicevano che doveva smettere di "sognare" ed aprire gli occhi, tutti le dicevano che era stupida e che non capiva come funzionava il mondo reale. Ma Brittany sapeva che per alcune cose lei era più brava degli altri, nel capire e nel seguire i sentimenti e le emozioni. Sapeva che aveva qualcosa di diverso. Perlomeno così la faceva sentire Santana, ed era questo che le piaceva così tanto di lei. Chiunque pensava che tutto ciò che Santana poteva offrire a qualcuno erano insulti, ma Brittany la conosceva meglio degli altri, Brittany sapeva che Santana sapeva essere anche dolce e disponibile con chi voleva, ed era sicura che le uniche persone con cui voleva esserlo erano lei ed al massimo Quinn. Ma tra loro due era tutta un'altra storia. Era come se Santana sapesse sempre cosa dire per farla stare meglio, per farla sentire speciale, e poteva dire con certezza quasi assoluta che con Quinn non si era mai comportata così. Per questo motivo non aveva paura di perderla completamente, sentiva dentro di sé che almeno la loro amicizia si sarebbe conservata. Tuttavia in quel momento la situazione era completamente diversa. Brittany capiva la confusione dell'amica ed il suo voler ragionare a mente fredda, ma entrambe avevano anche altro a cui pensare. Sapeva che Santana voleva evitare di stare sola con lei, o così le aveva detto, ma le ore che avevano a disposizione al Glee Club non sarebbero mai bastate per prepararsi al loro meglio, perciò avrebbe dovuto chiederle di incontrarsi a casa sua, dove avrebbero avuto lo spazio necessario. Così alla fine di una delle numerose ore di prove della settimana, Brittany fermò l'amica.
"San," esordì mentre uscivano dall'auditorium. La ragazza si voltò.
"Dimmi Britt."
"Senti… credo che dovremmo provare ancora un po'. Io e te intendo. Magari a casa mia."
"B…" iniziò con tono grave. Le dispiaceva declinare l'offerta e ferirla.
"Lo so," la interruppe prima ancora che potesse iniziare. "Ma non abbiamo abbastanza tempo, davvero…" terminò, mentre Santana respirava profondamente, riflettendo.
"Ok," disse infine. "D'accordo, B. Quando?"
"Direi domani, è l'unico giorno che non proviamo il pomeriggio. L'ora è uguale."
"Va bene. A domani allora," tagliò corto Santana, salutandola per non trattenersi oltre sola con lei. L'idea stranamente la esaltava e terrorizzava allo stesso tempo.
"A domani," sussurrò Brittany quando ormai era troppo tardi perché la sentisse. Ma sul suo volto era comunque comparso un mezzo sorriso.
  
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