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Autore: silvietta_italy    03/03/2012    3 recensioni
Vals e Liam, due cuori ed una capanna haha scusate mi è uscita così naturale, questa è una nuova parte della storia, riusciranno i due a superare i problemi di coppia?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Living the beautiful side of life...'
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Una luce penetrante mi accecò, rimasi per qualche istante in quello che sembrava un posto famigliare, ma che decisamente non era camera mia...ero in un letto, sì quello lo capivo, controllai come per impulso se fossi vestita o no...dovevo aver bevuto molto la sera prima, ma fortunatamente il vestito era ancora al suo posto, mi tirai a sedere e lo notai sulla poltrona dall'altra parte della stanza, addormentato, liam sembrava invecchiato improvvisamente, un espressione corrucciata anche durante il sonno non era da lui, cercando di non fare rumore mi alzai dal letto, presi le scarpe e zompettai fino alla porta, girai la maniglia

liam: te ne vai così? Senza dire niente?

sussultai

io: non volevo svegliarti...grazie per ieri sera...

aprii la porta e feci per uscire ma lui mi trattenne per un polso obbligandomi a girarmi, mi baciò con passione, quella passione che mi mancava, quella passione che ti fa raggiungere il paradiso con un dito. Quando staccò le sue labbra dalle mie rimasi qualche secondo immobile, quasi a contemplare la perfezione di quanto era appena successo.

Liam: non andare via, resta qui con me

era serio, chiusi la porta, non volevo che qualcuno ci sentisse...

io: chi mi assicura che non succederà di nuovo?

Liam: io, te lo assicuro io, mi conosci da quando avevamo quanti giorni? Ho sbagliato una volta, non commetterò lo stesso errore un'altra volta, non voglio perderti,sei la prima cotta, il primo bacio, la prima volta, tu sei la mia ragazza, e cazzo sì sono stato un idiota ma spero che potrai darmi un'altra chance, un'ultima chance

sorrisi, lo avevo già perdonato, era decisamente sincero, mi alzai in punta di piedi e gli baciai la punta del naso

liam:è un si?

Io: può darsi...

sorrise, mi mancava vederlo felice, e con una dolcezza infinita mi baciò lasciandomi senza parole. Mi fermai a far colazione con i ragazzi, quando entrai in cucina dove stavano già tutti mangiando rimasero qualche istante shoccati, poi louis per primo mi venne incontro abbracciandomi con tutta la sua forza, nell'arco di un secondo mi ritrovai racchiusa in un mega abbraccio di gruppo

harry: lo sapevo, lo sapevo io che non sarebbe potuta finire così

io: silenzio tu, che sono rimasta chiusa in casa 3 giorni perchè non riuscivo a camminare per via della storta che mi sono procurata quando qualcuno qui mi ha rinchiuso in camera di liam...

harry: lo stavo facendo per il vostro bene, poi mica è colpa mia se sei un'impedita a saltare da un terrazzo...

liam lo fulminò letteralmente con lo sguardo, harry capì che era giunto il momento di stare zitto e mi preparò una mega colazione con uova strapazzate e toast caldo imburrato proprio come piaceva a me. Fu rilassante e divertente allo stesso tempo, purtroppo però ben presto di fece decisamente tardi, Louis si offrì di accompagnarmi al lavoro...dovevo però cambiarmi, necessitavo di un cambio, non potevo presentarmi al lavoro in quello stato, ma non c'era tempo di passare da casa, presi in prestito perciò un vestito di Eleanor e corsi in macchina dopo aver salutato tutti

io: grazie lou, mi stai salvando

louis: guarda che ti scarrozzo solo per sapere tutto e per tutto intendo tutto tutto, vai sono tutto orecchie

io: non so louis, non so neanche cosa sta succedendo, come potrei spiegarlo a te?

louis: ok facciamo come con i bambini piccoli, io ti faccio una domanda e tu rispondi si o no ok? siete di nuovo una coppia?

Io: non lo so...

louis: sì o no...

io: penso di sì, io lo amo, con tutta me stessa, non ho mai smesso, neanche un secondo, l'ho odiato per un periodo, è amore anche quello però no?

Louis: certo, ed è anche comprensibile, se eleanor mi tradisse ne morirei...

io: ti giuro temevo ma non volevo ammettere che stesse succedendo proprio a noi, però prima mi sembrava sincero, il liam che conoscevo da prima che tutto questo fenomeno one direction uscisse fuori

louis: non sai quanto è stato male in questo periodo, non sembrava veramente neanche una persona normale, c'era sempre per le fans, quello sì ma una volta in camera, o in albergo era come spegnesse il cervello e tutto il resto, penso sia sincero quando dice di aver capito di aver sbagliato, lo penso veramente..

io: sai però boh ho paura, paura che possa ricaderci, che possa ri-stancarsi di me...come faccio se cambia di nuovo idea?

Louis: abbi fiducia in lui, se ti ama quanto dice non permetterà a niente e nessuno di dividervi.

Arrivammo alla fine davanti alla boutique, scoccai un bacio sulla sua guancia e corsi dentro cercando di evitare una caduta imbarazzante.

Entrata in negozio mi accolse Carole, il mio capo,

Carole: ciao Valerie, cercavo proprio te, guarda ho ricevuto dal negozio di Parigi, la richiesta di un nome come ottimo assistente alle vendite per un posto di spicco in un nuovo negozio sugli Champs-Elysée e ho pensato a te

rimasi un attimo spiazzata

Carole: so che Parigi è lontana, ma sarebbe solo per pochi mesi per poter sostituire il capo negozio lì e magari una volta tornata potrebbero affidarti la direzione di un negozio qui...prima di dirmi di no pensaci, ok? Però entro chiusura stasera devo confermare il tuo nome, va bene?

Io: certo Carole, grazie per aver pensato a me

prima di iniziare il turno mandai un messaggio a liam “Liam dobbiamo parlare, devo prendere una decisione importante ed ho bisogno di te, sei libero a pranzo?” speravo sinceramente in una risposta positiva che fortunatamente non tardò ad arrivare “ti passo a prendere alle 12. <3”

La mattinata volò letteralmente, e ben presto si fece ora di pausa pranzo, alle 11.59 si aprì la porta del negozio ed entrò Liam, si avvicinò alla cassa e mi sorrise, sapeva che non mi piacevano sbaciucchiamenti vari davanti ai colleghi, e lo aveva sempre rispettato, raccolsi il mio soprabito ed uscimmo a braccetto raggiungendo il bar all'angolo, prendemmo posto ed ordinammo, arrivò anche il momento di parlare

liam: (addentando un panino) hai detto che dovevi parlarmi, vai, sono tutto orecchie

io: ok...mi è stato proposto una sorta di avanzamento di carriera...

liam: ottimo...

io: a parigi...

liam si strozzò con il boccone che aveva in bocca

liam: a parigi???

disse con un tono cinguettante quasi urlando

io: sì...ecco perchè ne volevo parlare con te...è un'occasione d'oro, ma dall'altra parte è così lontano e vista la nostra situazione al momento volevo parlarne con te, si tratta di pochi mesi in francia, poi tornerei in inghilterra

liam: sarò qui ad aspettarti, e poi, in fondo, pensandoci bene, parigi è a due ore di treno da qui...

io: se vado e dovesse andare storto qualcosa tra noi me ne pentirei a vita...tu lo sai quanto sei importante per me. Non voglio perderti per nulla al mondo, ne morirei liam, ne morirei.

Liam (alzandosi sul tavolo per potermi baciare) stai tranquilla, we'll sort it out, è un'occasione che non puoi perdere!

Finimmo il pranzo e rientrata al lavoro lo comunicai al mio capo che ne fu entusiasta

Carole: sapevo che avresti fatto la scelta giusta

I giorni seguenti furono un susseguirsi di preparativi alla mia troppo imminente partenza, e quando arrivò il fatidico momento chiesi ai ragazzi di salutarci a casa, senza scene strappalacrime nell'atrio dell'aeroporto. Accettarono tutti, meno che Liam che fu inamovibile sul fatto che mi avrebbe accompagnato fino al check-in.

Salimmo sulla sua macchina e in un'oretta fummo a Heathrow. Non volevo separarmi da lui...e invece che semplificarmi le cose le stava complicando a dismisura!

Parcheggiò nell'unico buco disponibile e si affrettò a prendere la mia valigia, quando sbucò da dietro la macchina aveva anche un borsone che non mi apparteneva

io: (ingenuamente) tesoro, quello non è mio...

liam: lo so (sorridendo) ti accompagno a parigi!

Rimasi di stucco. Era realtà o finzione?

Liam: terra chiama vals, terra chiama vals, ci sei ancora?

Io: sì oddio è fantastico

lo abbracciai attaccandomi al suo collo ed insieme varcammo le porte dell'aeroporto. Alcune fan lo fermarono e scattai alcune foto di loro con il loro “idolo” sorridendo come un'ebete, quando iniziarono a chiamare il nostro volo, cercai di affrettare Liam

io: liam mi dispiace fare la guasta-feste ma stanno chiamando il nostro volo...

liam: oh sì tesoro, ragazze scusate ma dobbiamo proprio andare, grazie mille per il vostro supporto, siete fantastiche

fan1: grazie mille ragazzi, sono veramente felice che siate tornati insieme, continuate così, siete meravigliosi e diciamolo, liam senza te valerie non era neanche liam...

arrossii e ringraziai, non ero abituata a questa situazione, a volte addirittura me ne dimenticavo e quando notavo ragazzine che mi fissavano per istinto controllavo non so se avessi qualche mega-macchia sul soprabito, o se avevo i capelli in disordine. Il mio ragazzo era Liam, non Liam dei One Direction, quello era un dato di fatto.

Superato il check in era il momento di passare dal controllo del metal detector, fortunatamente niente suonò e raggiungemmo sempre con due facce da ebeti il nostro gate 13 per partire verso la città dell'amour. Prendemmo posto vicino al bancone ed iniziai a sorseggiare un cappuccino caldo preso nello starbucks dietro l'angolo.

Liam: emozionata?

Io: oddio più che emozionata direi nervosa, cavolo parigi!

Liam: vedrai saranno tre mesi meravigliosi

sospirai...

io: senza di te la vedo dura, però sarà decisamente un'esperienza indimenticabile.

Liam: siamo sopravvissuti a situazioni ben peggiori, questa sarà una passeggiata

io: speriamo...a proposito, quanto ti fermi con me a Parigi?

Liam: vorrei poterti dire tre mesi, ma purtroppo domani pomeriggio alle 13.25 ho l'aereo per tornare a londra

io: beh vorrà dire che dovremo cercare di rendere quelle poche ore insieme indimenticabili...

Una volta possibile ci accomodammo nei nostri posti di “prima classe” scelti appositamente da liam e in men che non si dica atterrammo al Charles de Gaulle. Attendemmo per una mezz'ora buona l'arrivo della mia valigia e ci avviammo verso l'uscita.

Inaspettatamente una cinquantina di ragazze ci aspettavano al varco, ed una volta vista l'assenza di una guardia del corpo ci piombarono letteralmente addosso.

Uscirono subito alcuni addetti alla sicurezza scortandoci all'uscita più vicina. Salimmo sul primo taxi disponibile lasciandoci alle spalle quella situazione surreale. Una volta tranquillizzati notai però con dispiacere che il mio soprabito burberry era stato rovinato probabilmente in maniera irreparabile, qualcuno mi aveva tirato per una tasca strappando il tessuto circostante. Guardai quello strappo come se fosse una ferita interiore, era stato il mio primo acquisto dopo aver ricevuto il primo stipendio, era stata una pazzia, ma dopotutto era due anni che mi accompagnava in qualsiasi evenienza. Liam sapeva l'importanza di quel soprabito all'apparenza banale

liam: sono mortificato tesoro, non mi aspettavo una cosa del genere.

Io: non è mica colpa tua, domani cerco una sartoria e vedo se si può aggiustare.

Liam: se solo non si fossero avventate su di noi mi sarei magari fermato qualche minuto con loro, invece a volte ti giuro non sopporto queste situazioni.

Io: è la fama tesoro, non sei più il ragazzo di campagna, ora sei una star internazionale, ci sono i pro, ma anche i contro.

Liam: certo ma a volte vorrei che i contro fossero un po' meno contro.

Sorrisi e cingendomi le spalle rimanemmo abbracciati fino al mio arrivo all'indirizzo dell'appartamento in cui avrei soggiornato per i successivi tre mesi a spese della maison.

Un elegante edificio probabilmente dell'800 si stagliava verso il cielo davanti a noi, recuperammo le valigie e facemmo il nostro ingresso nell'atrio del palazzo. Un signore sulla 50ina ci attendeva nella portineria e con un accento molto stretto che mise a dura prova il mio francese ci accolse nel palazzo.

Il mio appartamento era al 9° piano, senza ascensore ovviamente, per qualche minuto mi pentii della mia scelta, lamentandomi per tutte le 18 rampe di scale, ma quando aprii la porta mi dovetti ricredere subito. Un mega appartamento si apriva davanti a me, rimasi incredula davanti alla vista dalla finestra del salotto, in lontananza sull'imbrunire una tour eiffel illuminata mi scaldava il cuore.

Liam appoggiò la sua testa sulla mia spalla cingendomi la vita con le braccia

Liam: sempre convinta di voler tornare a casa?

Io: mah forse potrei provare per qualche giorno...

dissi con aria di finta sufficienza

liam: ricordi cosa mi hai detto poche ore fa? Avremmo dovuto rendere queste poche ore insieme indimenticabili no? Io avrei un paio di idee a riguardo...

io: liam...liam...liam...

mi girai e lo presi per mano

io: penso che sia ora di vedere le stanze di questa graziosissima abitazione...

mi prese in braccio e tra un bacio e l'altro mi posò gentilmente sul letto. Mi alzai in piedi davanti a lui e mentre ci spogliavamo a vicenda gli ricordai che era la nostra prima volta dopo la separazione momentanea di pochi mesi prima, e che sarebbe dovuta essere un'esperienza indimenticabile.

Un luccichio si accese nei suoi occhi, accelerò i movimenti fino a che i due corpi oramai nudi non furono a contatto e con delicatezza ci stendemmo sulla coperta in raso rossa.

Dopo i primi minuti di baci dati, baci sussurrati, soffici baci lungo le linee dei seni speravo che liam si muovesse, lo volevo sentire mio, volevo che potessimo essere considerati una sola essenza, ma nonostante i miei incitamenti non ne voleva sapere, ogni movimento era lento, e quando mi illudeva di essere pronto boom si riniziava tutto da capo. Ero arrivata al limite dell'esasperazione, lo volevo, subito, e anche lui non seppe più resistere.

Fare l'amore con lui era sempre stato meraviglioso, ma questa volta il piacere raggiunse apici mai toccati prima.

Fu una notte molto movimentata e quando finalmente fummo stremati ci addormentammo con le prime luci dell'alba all'orizzonte.

Al mio risveglio come per impulso cercai la sua presenza affianco a me e sussultai quando sentii solo il copriletto freddo. Cercai di visualizzare bene la situazione e mi resi conto ben presto che doveva essere sotto la doccia, mi alzai e lo raggiunsi infilandomi sotto il gettito di acqua bollente insieme a lui.

Ne uscimmo solo un'oretta buona dopo. Troppe emozioni nelle ultime 24 ore, troppe.

Verso le 11 chiamai un taxi e partimmo alla volta dell'aeroporto sperando la situazione fosse più tranquilla. Durante tutto il tragitto non volò una parola. Era una situazione strana avrei voluto trattenerlo e allo stesso tempo vorrei non essere mai partita per questo nuova parte della mia vita.

Ben presto arrivò il momento dei saluti, mi ripromisi di non piangere e versai la prima lacrima solo dopo la sua scomparsa dietro al vetro del controllo del metal detector.

Mi ri avviai verso casa e cercai di vivere al meglio quella mia nuova situazione.

Il giorno seguente iniziai il nuovo lavoro, il personale era molto cordiale e probabilmente il fatto che fossi il nuovo responsabile e che non fossi “un'acida zitella” come il mio predecessore mi aiutò ad inserirmi con facilità nel gruppo. Si usciva la sera, si lavorava duramente di giorno ed i profitti si vedevano chiaramente, ma una volta tornata a casa passavo ore su skype con liam a parlare di tutto e di niente programmando i futuri spostamenti. Ci vollero ben 3 settimane prima che uno dei due si potesse muovere. Venerdì sera chiusi il negozio e corsi in stazione per prendere l'ultimo treno per londra quello delle 9.13, non avrei avvisato liam prima di essere sicura di prendere quel treno.

Una volta fatto il check-in mi resi conto che avevo ancora una ventina di minuti prima della partenza del treno alla volta di londra, in meno di 2 ore il treno si fermò al capolinea London ST Pancras. Uscii dalla stazione con il mio borsone, salii sul primo taxi disponibile e mi feci portare sotto casa di liam, la luce in camera sua era accesa, solo la sua macchina nel piccolo parcheggio, eh sì, mi ero appurata che nessuno fosse in casa a parte liam, presi il cellulare e lo chiamai

liam: ciao tesoro, ti sto aspettando su skype, sei ancora al lavoro...

io: ehmm...no...hai impegni stasera?

Liam: certo, con te, skype, ricordi? perchè?

Io: beh qui sotto c'è una indifesa donzella che avrebbe bisogno dell'aiuto di un impavido cavaliere per portare il suo borsone al piano di sopra...troverà codesta donzella un cavaliere tanto valoroso?

Cadde la linea, lo vidi affacciarsi alla finestra da quel terrazzino da cui pochi mesi prima avevo quasi rischiato di rompermi una gamba. Mi guardò con stupore. La sorpresa era riuscita. Si girò indietro e corse dentro casa, dopo pochi istanti correva nel vialetto davanti a me.

Se qualcuno avesse assistito alla scena avrebbe potuto pensare che non ci vedevamo da anni, ed invece no, anche se in parte lo era.

Una volta che i nostri cuori iniziarono a riprendere un battito accettabile entrammo in casa

liam: sei venuta in treno?

Io: sì con l'ultimo disponibile, ho chiuso il negozio e sono corsa qui...

liam: ti amo, e diamine quanto mi sei mancata

mi baciò appassionatamente

liam: hai fame?

Io: mah in realtà avrei un certo languorino...

liam: ti faccio un'omelette?

Io: oddio liam, è quasi mezzanotte, mi vuoi stendere? Haha no, va benissimo una tazza di te, con qualche biscottino...ne ha lasciati qualcuno Karen?

Liam: (preparando il bollitore) li aveva lasciati, poi mister aspirapolvere Horan e mister aspirapolvere in seconda Styles li hanno spazzolati, pensa non ci sono neanche arrivato vicino

Parlammo per ore, le cose da raccontarci a quattr'occhi erano molte, dal lavoro agli impegni delle successive settimane che lo avrebbero portato in giro per l'europa alla mia nuova vita a parigi, verso le tre decidemmo però di spostare la conversazione sotto le lenzuola.

Al mio risveglio mi ritrovai appoggiata sul petto di liam alzai gli occhi per notare che era già sveglio

io: buongiorno

liam: buongiorno a te principessa

era da tanto che non mi chiamava così, sorrisi, stavo bene decisamente bene

liam: sta sera ti andrebbe di andare a cena dai miei? È un'eternità che non ti vedono e parlavamo di te giusto qualche giorno fa

annuii, non volevo rovinare quel momento, rimanemmo così per un tempo indefinito, la sua mano giocherellava con i miei capelli

io: (rompendo il silenzio) ti amo Liam, ti amo come non potrei amare nessun altro.

Liam: anche io ti amo, con tutto il cuore, con tutto me stesso, e saperti così lontano mi spezza il cuore. Vorrei poterti avere sempre accanto...

ci alzammo contro voglia dopo aver controllato l'orologio che segnava le 11.40, una doccia ed uscimmo per pranzare, in cucina niall stava armeggiando ed imprecando contro i fornelli

Niall: HARRYYYY COME CAZZO SI ACCENDONO I FORNELLI???????

mi avvicinai cogliendolo impreparato

Io: devi schiacciare il pulsante e girare la manopola...

non disse nulla e si limitò ad abbracciarmi, dopo qualche minuto Harry, non sentendosi più ricercato dall'affamato di casa arrivò in mutande in cucina

Harry: quante cavolo di volte de...Salve neh ragazza venuta da lontano?

Io: ciao harry, (correndo ad abbracciarlo)

harry : siamo rientrati abbastanza tardi? Vi abbiamo disturbati nella vostra riconciliazione sessuale?

Liam si strozzò con il caffè che stava trangugiando

Liam: loro sapevano che saresti arrivata?

Io: certo, volevo arrivare a casa vuota (sorrisi amorevolmente)

harry: allora avete prodotto tanti bambini questa notte? Si sentiva il letto cigolare dalla mia camera...

gli tirai uno strofinaccio in faccia

harry: ok ok ok...messaggio recepito, era solo per parlare...

niall: la gente normale a colazione parla di cibo, tu parli di sesso...aka tu non sei tutto normale sai?

Liam: in realtà la gente normale parla di quello che succede nel mondo, di quello che farà nella giornata di quanto ama la persona che ha accanto

gli stampai un bacio sulle labbra

Harry: bleah quanto siete sdolcinati...

io: vi presento Harry mister invidia fatta persona

harry: convinta tu...

ridemmo e scherzammo per almeno due ore, verso le 4 ci preparammo e partimmo per la casa dei genitori di Liam, ad accogliermi a braccia aperte Karen

Karen: non ci posso credere, valerie, sono così contenta di vederti, e di vedervi di nuovo insieme!

Il pomeriggio e la cena volarono, prima di riprendere la strada di londra Karen mi riempì di roba da mangiare di tutti i generi, dopo circa 3 ore rientrammo in una casa stranamente deserta, un postit sul frigo ci fece sorridere riconoscevo chiaramente la scrittura di Louis “piccioncini vi lasciamo soli, non distruggete il letto/mobili vari sfogando le vostre voglie, ricordatevi di non farli in posti tipo il tavolo dove mangiamo tutti insieme sarebbe poco educato, nonostante io ed eleanor lo abbiamo fatto...ooops, fate tutto quello che non fareste mai :D buon divertimento...”

io: ma come fai ad avere dei compagni così coglioni mi chiedo io...

Troppo presto venne il momento di salutare liam, chissà quando ci saremo rivisti, un dolce bacio a fior di labbra e corsi fuori dalla macchina verso il treno. Non potevo assolutamente perderlo, per un soffio riuscii a prenderlo e per le due ore successive mi feci coccolare dalla musica di liam.

Quando mi svegliai ero già in francia, il cellulare non tradiva, mi collegai a twitter e ricevetti una cinquantina di replies in cui mi facevano le congratulazioni, ma congratulazioni per cosa?

Controllai qualche notizia e lessi che in pratica visto che ci eravamo baciati prima che io corressi a prendere il treno voleva dire che mi aveva chiesto la mano... divertita dalla situazione decisi di scrivere un tweet “Grazie mille a tutti per le congratulazioni ma mi dispiace deludervi, Liam non mi ha chiesto di sposarlo, abbiamo solo passato uno splendido weekend insieme :D”

Il cellulare iniziò a suonare subito dopo

Io: ciao tesoro, ti manco già?

Liam: mi sposeresti?

Io:(spiazzata dalla domanda) certo prima o poi sicuro, sarai l'unico che vorrò sposare...

  
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