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Autore: Karyon    03/03/2012    4 recensioni
Ha partecipato al "Flash prompt contest" di Ria_Chan.
Odiava Zoro quasi quanto se stesso, perché gli aveva strappato via la possibilità di guardare.
Odiava Zoro perché non gli aveva permesso di stargli vicino.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Sanji/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo della storia: Cuore di vetro.
nickname sul forum: Karyon.
nickname scelto per il banner: Karyon.
Prompt scelto: cuore di vetro.
Rating: giallo.
Avvertimenti: triple drabble (330),what if…?, shonen ai.
Introduzione: Odiava Zoro quasi quanto se stesso, perché gli aveva strappato via la possibilità di guardare.
Odiava Zoro perché non gli aveva permesso di stargli vicino.
eventuali note dell'autore: La storia dovrebbe collocarsi tra il sacrifico di Zoro con Orso e la festa successiva. Zoro è come al solito in infermeria e Sanji ripensa al fatto che si sia sacrificato per tutti.
Sottolineo che gli atteggiamenti più spinti del solito sono dovuti al fatto che, nella mia mente bacata, tra loro già c’è una storia.
Enjoy.
 

Cuore di vetro

 
Respira e inspira lentamente.
Quella volta Sanji riuscì a non serrare lo sguardo su quelle immagini che scivolavano veloci nella sua mente, imprimendosi così a fondo da farlo tremare.
Non si era mai accorto di come avesse preso a osservare quello stupido con crescente apprensione; non si era accorto che ogni nuova cicatrice gli mozzava il fiato in gola.
Continuava a rivivere il momento in cui l’elsa della katana lo aveva colpito: aveva ancora il fianco che bruciava di una sensazione che non si sarebbe mai più levato di dosso.
Puzzava di senso di colpa e rabbia.
Odiava Zoro quasi quanto se stesso, perché gli aveva strappato via la possibilità di guardare.
Odiava Zoro perché non gli aveva permesso di stargli vicino.
Sanji aspirò una nuova boccata di fumo, tentando di calmare i battiti di un cuore impazzito: il Marimo era lì, bendato come una mummia sul lettino dell’infermeria.
Dannazione! A volte aveva la sensazione che il suo cuore fosse diventato di vetro, tanto era fragile in quel momento. Non avrebbe mai pensato che sarebbe stata tutta colpa sua.
Un mugugno gli fece capire che Zoro era sveglio.
Sanji lo guardò: avrebbe voluto dirgli che era un idiota, il solito presuntuoso col delirio da super-spadaccino, che… ma riuscì solo a fissarlo in silenzio.
«Ti sei spaventato, cuocastro?», gli disse in un roco sussurro.
Sanji gettò la cicca con impazienza «Sei il solito impulsivo!»
Zoro lo guardò con aria indecifrabile, poi gli sfiorò delicatamente il fianco mentre Sanji rabbrividiva inconsciamente.
«Mi spiace…»
Il cuoco cominciò ad avvertire un pizzicore sospetto agli occhi, che cercò di scacciare con stizza.
Zoro sospirò «D-dovevo farlo io! Sono il Vicecapitano, il mio compito è difendervi… difenderti» terminò con un mormorio tentennante.
Sanji lo abbracciò istintivamente, senza pensare «Stupido Marimo, così morirai prima di sconfiggere Occhi-di-falco… non te lo permetterò di nuovo».
Zoro provò a ghignare, ma stringeva le sue ossute spalle quando disse «Non è colpa mia se hai il cuore di vetro, femminuccia».
 
 
   
 
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