Titolo:
Stolen Moments
Autore: Mooncat99
Traduttrice: Juliet
Rating: PG13
Commento alla storia:
Momenti che non abbiamo visto, momenti che abbiamo visto e quello che Logan e
Veronica potrebbero aver provato durante la prima
serie. LoVe.
Nota dell’Autrice: Ci
sono molte scene nella prima stagione che non posso cambiare ma posso provare ad
immaginare che cosa passasse per la testa dei personaggi in quel momento. E
altre scene che posso immaginare siano successe in precedenza. Eccole qua. Spero
che la storia vi piaccia.
Nota della Traduttrice:
Tradurre questa storia non è stato molto facile. Certi modi di dire non possono
essere resi letteralmente in italiano, come certe frasi devono essere
rimaneggiate un po’ prima di suonare davvero bene. La traduzione è aderente
all’originale per quanto più ho potuto, ad ogni modo. Spero questa fanfiction
vi piaccia, a mio parere merita davvero.
Un grazie più che doveroso a ReaderNotViewer che ha betato questo capitolo sistemandone la forma e risolvendo le frasi e i modi di dire che non riuscivo a tradurre. Grazie davvero.
Stolen
Moments
I - Pipe e Spranghe
( Pilot )
Avvertendo uno sguardo su di sé, Logan alzò
gli occhi per scoprire chi lo stesse osservando. Non gli ci volle molto per
scoprire la fonte.
Veronica.
Chi altro? Si appoggiò ad un palo e, per un
momento, la guardò anche lui, notando l’espressione pensierosa del suo viso.
Non c’era più struggimento nella sua espressione, non ce n’era più da
molto tempo ormai e Logan ne era felice. Era più facile per lui ricordarsi che
quella ragazza non era più sua amica. Si domandò che cosa occupasse la sua
mente così tanto da non aver ancora notato che lui s’era accorto di essere
osservato.
Improvvisamente, però, la vide
ritornare al presente e rendersi conto che lui stava ricambiando il suo sguardo.
Le sorrise e lei si irrigidì visibilmente.
E aveva ragione: sicuramente lui non avrebbe
perso come se niente fosse un'opportunità come questa di schernirla.
Colto da un’idea, il ragazzo si sedette
velocemente sulle ginocchia di un sorpreso Duncan. Avvertì il suo migliore
amico irrigidirsi dietro di lui, lo sentì chiedere che cosa gli era fosse
preso, ma Logan tenne lo sguardo
fisso su Veronica mentre si appoggiava al petto di Duncan, mormorandogli di
assecondarlo e basta. Facendole un sorrisetto, iniziò a strofinarsi le mani sul
petto in modo fintamente lascivo e provocante. Sebbene sapesse per certo che
Veronica non aveva mai importunato Duncan, così come dicevano invece certe voci
- voci che lui non si faceva nessuno scrupolo a fomentare - sapeva anche che
nonostante ormai non stessero più insieme da più di un anno Veronica non aveva
ancora dimenticato Duncan, e si aspettava che quello scherzo riuscisse a toccare
un nervo scoperto.
Anche perché sospettava fortemente che
nemmeno il suo migliore amico avesse completamente dimenticato la sua ex
ragazza. E ovviamente, nel momento in cui Duncan capì che cosa stava facendo
Logan, lo spinse via così violentemente che Logan fece fatica a non finire a
terra. Una volta che ebbe ritrovato l’equilibrio, si sedette sulla panchina
con la schiena rivolta al tavolo, ridendo in direzione di Veronica mentre
batteva le mani una volta e poi la indicava a dito. Veronica incontrò il suo
sguardo con gli occhi stretti.
Oh sì, aveva colpito proprio il nervo
giusto.
Poi però interruppe il contatto con i suoi
occhi spostando la sua attenzione sul ragazzo seduto di fronte a lei in quel
momento.
Logan se ne accorse solo
in ritardo. Aspetta, da dove era arrivato quel ragazzo? Era così
concentrato su Veronica che non aveva notato il ragazzo nero seduto al suo
tavolo. Logan aggrottò le sopracciglia. E chi era quello, comunque? E com’era
finito a sedersi al tavolo di Veronica? Tutti alla Neptune High sapevano che non
era consigliabile sedersi lì.
Voltò il viso a guardare gli amici.
“Qualcuno sa chi è il ragazzo seduto al tavolo di Veronica?”
Madison diede un’occhiata e scrollò le
spalle. “Il ragazzo nuovo, Flannel o qualcosa del genere. Probabilmente non ha
ancora sentito nulla su di lei” gli disse. Con il suo lavoro di assistente in
segreteria, la ragazza sapeva sempre le ultime novità, specialmente riguardo i
nuovi studenti. Ma se non
appartenevano agli 09 semplicemente li ignorava, senza preoccuparsi di ricordare
i dettagli come, ad esempio, i nomi corretti.
Beh, questo spiegava tutto, pensò Logan,
guardando nuovamente verso Veronica, adesso profondamente concentrata nella sua
conversazione con il ragazzo.
“Non è il ragazzo dell’asta della
bandiera, quello?” chiese Shelley.
Logan la guardò “Dell’asta della
bandiera? La banda dei motociclisti ha legato un altro ragazzo all’asta della
bandiera?”
“Sì, non l’ hai visto?” chiese
Madison “Oh giusto, tu eri in ritardo stamattina, no?”
Logan annuì.
“La Mars ha rovinato il divertimento, ad
ogni modo, e l' ha liberato” disse Dick, arrivando al tavolo e facendo una
smorfia.
“Lo ha liberato lei?” chiese Logan.
Perché non era sorpreso? Lei Aveva sempre
avuto quella caratteristica, quel bisogno di aiutare la gente. E aveva sempre
avuto un debole per i nuovi studenti della scuola. Lui avrebbe dovuto saperlo.
Del resto, una volta, era stato lui il ‘ragazzo nuovo ’.
“Già, e mentre lo faceva minacciava di
castrare Toni con il coltello. Cavolo, quella ragazza è davvero malata”
rispose poi Dick scuotendo la testa.
Logan lanciò un’occhiata a Duncan che non
aveva ancora detto una parola. Solitamente, il momento in cui si cominciava a
parlare di Veronica era il momento in cui Duncan se ne andava. Questa volta, però,
il ragazzo non mostrò alcun segno di volersene andare. Invece guardava
intensamente verso il tavolo di Veronica, una ruga apparsa fra i suoi occhi.
Alzando un sopracciglio, Logan si voltò per vedere che cosa aveva catturato
l’attenzione del suo amico - e si sentì irrigidire leggermente.
Nel poco tempo in cui non le aveva prestato
attenzione, i PCH, il gruppo di motociclisti, avevano circondato il tavolo di
Veronica mentre Eli “Weevil” Navarro, il loro leader, parlava con il nuovo
ragazzo. Logan non conosceva i motociclisti molto bene ma non credeva che
Navarro fosse molto contento che il ragazzo non fosse più legato all’asta
della bandiera - o che fosse molto contento della persona che lo aveva slegato.
E ovviamente, il gruppo si spostò un po’
quando Weevil si accigliò e si allontanò da lui per incombere su Veronica, che
guardava i motociclisti in apparenza per nulla impressionata.
A disagio, Logan osservò Veronica che
fronteggiava la banda dei motociclisti. Vero, lui e Veronica Mars erano nemici.
Ma questo non significava che gli piacesse stare a guardare mentre la banda dei
motociclisti la tormentava. Vide Veronica assumere quel particolare sguardo che
aveva sempre quando stava per far pesare il suo essere informata su tutto.
Il cielo sapeva che lui non aveva visto
quello sguardo diretto verso di lui più volte di quante fosse riuscito a
contare nell’ultimo anno.
Ma maledizione, poteva pensare che quegli
idioti la lasciassero fare semplicemente così senza prendere provvedimenti! Non
ce n’era uno non avesse già una fedina penale macchiata! Avrebbe dovuto
sapere dopotutto, che molti di loro potevano ringraziare suo padre per le
suddette fedine penali. E naturalmente, uno dei ragazzi, Felix Toombs, sembrò
perdere la pazienza dopo il suo commento e si diresse verso di lei, mettendosi
le mani nei - pantaloni?
Prima che Logan si rendesse conto di che
cosa stava facendo, si era quasi alzato del tutto dalla panca, pronto a
dirigersi là. Non che volesse aiutare Veronica. Ma fosse dannato se avesse
permesso ai motociclisti di farle del male.
Inoltre, era sempre divertente sfidare i
motociclisti.
Fortunatamente tuttavia, il vicepreside
Clemmons arrivò in quel momento a metter fine alla faccenda prima che qualcuno
arrivasse alle mani - o prima che Logan si rendesse ridicolo. Accigliato, si
sedette di nuovo.
Ma che cosa aveva creduto di fare? Era stato
sul punto di correre là a iniziare una rissa con i motociclisti per Veronica.
Questo era ridicolo. Lui odiava Veronica. E aveva una buona ragione per farlo.
Lei aveva tradito lui e Duncan e Lilly e praticamente tutti coloro che la
credevano un’amica. Quindi perché avrebbe dovuto preoccuparsi se lei aveva
uno scontro con i motociclisti o con chiunque altro, se era per quello?
Per l’ennesima volta lanciò un’occhiata
a Duncan e i loro occhi si incontrarono per un momento. Infine, Duncan scosse la
testa e si alzò, andandosene senza un’altra parola.
Sospirando, Logan scosse la testa.
Pazzia momentanea.
Doveva essere stato così.
****
“Hey, c’è Veronica!”
Dannazione.
Veronica conosceva quella voce troppo bene -
e il padrone della voce. La tormentavano da almeno un anno, ormai. E prima di
quell’anno… sì, beh, non voleva pensare a quel periodo ora.
Era un passato da molto tempo dimenticato.
Così cercò di allungare il passo sperando
di allontanarsi prima che Logan riuscisse a raggiungerla e a prenderla in giro
un altro po’. La verità era che, anche se lei non lo lasciava più capire,
temeva ancora le piccole, astute allusioni con cui Logan avrebbe certo esordito
la prossima volta per ferirla. Era sicuramente un maestro in quell’arte. Okay,
quanto tutto questo era cominciato, era stato facile infliggere dolore con le
parole.
Era stata così debole.
Non sarebbe successo mai più.
Però, Logan Echolls riusciva ancora a
trovare un commento o a fare qualcosa che avrebbe colpito Veronica, qualsiasi
fosse il modo in cui lei tentava di evitarlo.
Ma quel dannato bastardo la conosceva troppo
bene. Conosceva praticamente ogni suo punto debole e non aveva problemi a
colpirli ancora, ancora e ancora. Come il giorno prima quando l'aveva derisa con
il suo spettacolo, sedendosi in grembo a Duncan con gli occhi che non avevano
mai lasciato i suoi. Sapeva esattamente quanto questo l’avrebbe colpita, anche
se lei sapeva che cosa stava cercando di fare.
E con la fortuna che aveva ultimamente, non
fu troppo sorpresa che Logan non la lasciasse in pace nemmeno questa volta e
l'affiancasse con la sua grande, orribile X-Terra.
“Hey Ronnie” chiamò Logan a gran voce e
Veronica cercò a fatica di non reagire al vecchio diminutivo che lui le aveva
dato. Odiava quando lui lo usava, quel soprannome la riportava alla realtà, una
realtà nella quale la sua migliore amica era morta e gli altri suoi amici la
odiavano. Grazie a Dio Logan non usava spesso Ronnie, ormai.
Qualche volta si chiedeva se riportasse alla
luce tanti ricordi dolorosi per lui quanti per lei e se questo fosse il motivo
per cui usava raramente quest'arma speciale nei suoi confronti.
“Vorremmo andare a fare del surf oggi, invece di studiare... vieni con noi?” chiese Logan
“Duncan pensava di togliersi la maglietta. E'allettante?”
Veronica continuò a camminare ripetendosi
in continuazione di ignorarlo. E cosa importa se un anno prima questa richiesta
di accompagnarli sarebbe stato solamente un onesto suggerimento? Non significava
nulla.
“Ti stai eccitando?” volle sapere Logan; il
sorriso era palpabile nella sua voce e uno sguardo di traverso glielo confermò.
“Ehi, DK, convinci la tua ex!”
Okay, questo era più facile da ignorare.
Era troppo ridicolo per ferirla come altre osservazioni di Logan. Ma Veronica
non era così stupida da farglielo capire. Se solo avesse creduto che questi
commenti riguardo a lei e a Duncan la ferivano, almeno poi non ci sarebbe stato
nient'altro, nient'altro che le facesse veramente male.
“Ehy, non rompere.”
Quando sentì la protesta di Duncan,
Veronica soppresse la tentazione di scuotere la testa. Certo, Duncan non aveva
mai partecipato agli insulti lungo i corridoi e agli altri cattivi, perfidi
giochetti che Logan e compagnia avevano iniziato quando lei aveva messo in
chiaro che avrebbe sostenuto suo padre, senza curarsi delle conseguenze. No, lui
aveva soltanto rotto con lei, senza darle nemmeno una parola di preavviso o di
spiegazione e da allora le aveva voltato le spalle; questo era successo ancora
prima che la guerra fra lei e gli 09 cominciasse. Ed era rimasto seduto lì
innumerevoli volte mentre Logan la seguiva: raramente aveva detto qualcosa.
Vagamente, si chiese perché protestasse proprio quel giorno fra tutti, ma poi
allontanò fermamente questo pensiero.
Infatti, aveva altre cose di cui
preoccuparsi. Come di Logan, che proprio non la voleva smettere e continuava a
portare la macchina al passo con lei. “Hey,
hey, hey!”
Esasperata, Veronica si fermò e si voltò
per fronteggiarlo, realizzando con rassegnazione che altrimenti non l’avrebbe
lasciata in pace.
Si fermò anche lui e si sporse dal
finestrino, porgendole una fiaschetta. “Che ne pensi di farti un goccetto?” I
suoi occhi stavano ridendo di lei. “Cos' hai, non sei la figlia di
tua madre? Hmm?” chiese, con un sorriso maligno, unico avvertimento per
Veronica a prepararsi per il prossimo attacco. “Quella era una donna che
sapeva bere. Ma che fine ha fatto, potrebbe unirsi a noi.
Sai dove è?” volle sapere Logan e la luce determinata negli occhi di
lei mostrò che lui era ben consapevole di quante pugnalate le avesse inflitto
in quella maniera, colpendo a morte. “Qualche indizio, mh?”
Maledetto stronzo!
Tirare in ballo sua madre non era solo
ingiusto, era meschino, persino per lui.
Dannazione, dannazione, dannazione!
Questa volta, quando Duncan intervenne, gli
fu solo grata. Non lo diede a vedere, non volle dare a Logan quella grande
soddisfazione, ma quando l’altro ragazzo prese Logan per una spalla e gli
disse di lasciarla stare, era sollevata perché questa volta non aveva una
risposta pronta per controbattere.
Logan si risedette al posto di guida,
ridendo e alzando le mani. “Ooh, rilassati, amico! Va bene, va bene!” Guardò
di nuovo verso Veronica e all’improvviso perse tutta la giocosità e si limitò
a fissarla con disprezzo per un momento. “Aww, lei sì che era divertente. Ciao.” Disse bruscamente, guardò altrove e diede gas per uscire
dal parcheggio.
Veronica osservò la macchina gialla,
cercando di combattere i ricordi dell’ultima volta in cui aveva visto sua
madre prima che se ne andasse, abbandonando marito e figlia proprio nel momento
in cui avrebbero avuto più bisogno di lei, ma senza riuscirci.
Chiudendo gli occhi, Veronica scosse la
testa per scacciare i ricordi che non voleva. Basta. Non poteva andare avanti
così. Non poteva più permettere a Logan di continuare a farle questo. Il
problema era che non sapeva come farlo smettere. Aveva provato a ricambiare con
lo stesso veleno tutto quello che le buttava addosso. Ma dopo che lui aveva
superato l’iniziale sorpresa che lei potesse benissimo tenergli testa nella
loro piccola guerra di battute ironiche e osservazioni forti, la ragazza aveva
notato che il suo controbattere non faceva altro che incrementare il suo
entusiasmo e la sua inventiva. Il bastardo aveva iniziato a divertirsi! E ad
essere completamente onesti, anche una parte deteriore di lei ci si divertiva.
La faceva sentire così dannatamente bene ributtare ogni cosa sulla stupida
faccia sorridente di Logan Echolls. Ma con il tempo, la cosa le era un po’
sfuggita di mano, per non menzionare che si era stufata di fare cose che
divertivano Logan, così aveva cambiato tattica e provato con la stoica
indifferenza. Almeno per quanto era capace di sopportare, ma in fin dei conti,
nell’anno passato aveva imparato a proprie spese come controllare i suoi
sentimenti.
Ed era felice di vedere che il suo silenzio
sembrava irritare Logan, già, addirittura farlo arrabbiare. Per un po’,
questo l’aveva fatta sentire estremamente bene. Ma un Logan fuori di sé
poteva diventare molto più vendicativo di quanto non fosse già.
Come arrivare a tirare in ballo sua madre.
Grazie a Dio lui non aveva idea dello
stupro. Tremava al pensiero di che cosa avrebbe fatto con questa informazione.
Ebbe una stretta al cuore e cercò di non
farci caso - ma non poteva. Sospirò. No. Anche se l’avesse saputo, Logan non
sarebbe caduto così in basso. Veronica lo conosceva abbastanza bene per
saperlo. Dopotutto, una volta erano stati amici. E dal momento che lui era il
ragazzo della sua migliore amica e lei la ragazza del suo migliore amico, questo
aveva significato passare un sacco di tempo insieme. E ancora da prima,
dopotutto, si erano conosciuti ed avevano fatto amicizia, quando erano dodicenni
o poco più e non avevano ancora iniziato a frequentare i Kane allora. Dopo
quattro anni trascorsi come amici stando assieme praticamente tutto il tempo e
un anno passato da acerrimi nemici, dovresti conoscere un ragazzo piuttosto
bene; e Veronica sapeva che Logan non avrebbe mai usato una cosa del genere
contro di lei.
E così come sapeva che lui non avrebbe mai
tirato in ballo Lilly per ferirla, nemmeno lei gli avrebbe mai fatto una cosa
del genere. Sicuramente Lilly era un punto debole per entrambi, una persona che
entrambi avevano amato profondamente. Veronica come sua migliore amica e Logan
come suo ragazzo.
Eppure, la persona che una volta conosceva
come Logan non avrebbe mai piantato il coltello nella ferita aperta per la
scomparsa della madre per poi colpire ancora più forte con evidente
soddisfazione.
La verità era che l’assassinio di Lilly
aveva cambiato Logan tanto quanto aveva cambiato Veronica. Dopotutto non lo
conosceva così bene come aveva sempre pensato, ora. E forse era ora di
liberarsi di tutti i suoi scrupoli e dichiarare guerra a qualcuno che una volta
era stato suo amico.
Era il momento di reagire con forza.
Hmm…
Un’idea si formò nella sua mente e la
ragazza sorrise.
Oh sì, sarebbe stato proprio perfetto - e
il bello era che avrebbe preso due piccioni con una fava.
****
Ms Murphy alzò lo sguardo
dal foglio nelle sue mani. “Logan, il vicepreside vuole vederti vicino al tuo
armadietto”.
Sorpreso, Logan alzò gli occhi. Vicino al
suo armadietto? Clemmons di solito chiamava uno studente vicino al suo
armadietto solo se l’armadietto in questione doveva essere perquisito. Queste
perquisizioni in genere riguardavano solamente gli altri ragazzi, mai uno degli
09. Il rischio che un padre facoltoso o una madre si sentissero offesi per il
fatto che l’armadietto dei figli venisse perquisito era sempre troppo alto per
permetterlo. Non era un segreto che fossero gli 09 a comandare, in quella città.
Beh, se volevano perquisire il suo
armadietto, perfetto, nessun problema. Non avrebbero trovato nulla, ad ogni
modo.
Ma se ci avesse messo troppo a recarsi al
suo armadietto, Clemmons sicuramente non avrebbe avuto problemi a punirlo e
questo avrebbe seriamente rovinato i piani di Logan, come andare alla spiaggia
con Dick e gli altri dopo la scuola e per provare la nuova tavola che aveva
comperato il giorno prima.
Con una scrollata di spalle, si alzò, fece
segno a Dick che si sarebbero visti dopo e lasciò velocemente la classe per
raggiungere il suo armadietto, dove Clemmons e il vicesceriffo lo stavano
aspettando.
”Alzò un sopracciglio. “Mr Clemmons. Ha
chiamato?”
“Mr Echolls, le dispiacerebbe aprire il
suo armadietto per noi?” Chiese Clemmons, stoico, ignorando il tono di Logan.
Logan sorrise. “Ma con immenso piacere,
vicepreside Clemmons” disse cordialmente e alzando le sopracciglia. Si rivolse
al suo armadietto e aprì lo sportello, lasciandolo completamente aperto. Senza
nemmeno preoccuparsi di guardare all’interno, indietreggiò di un passo per
appoggiarsi alla fila degli armadietti e fece un gran sorriso ai due uomini.
“Ecco fatto.”
Clemmons gli lanciò un’occhiata e poi
tornò all’armadietto di Logan - e inarcò le sopracciglia. “Allora, che
cos’è questo, Logan?” chiese, infilando una mano all’interno.
Preso alla sprovvista, Logan si spostò
dalla fila degli armadietti e fissò la pipa che Clemmons aveva estratto dal suo
armadietto.
Cosa…
“Sembra uno di quegli arnesi copn cui si fuma la marijuana” disse Clemmons, guardando l’oggetto a forma di angelo
che teneva in mano.
Il vicesceriffo annuì. “Esattamente” confermò, guardandola bene prima di riportare
lo sguardo su Logan.
Logan, sbalordito, guardò dentro il suo
armadietto e poi di nuovo la pipa. Non poteva crederci! Okay, qualcuno doveva
averlo messo lì, ovviamente, perché lui non aveva mai visto quella
dannatissima pipa in tutta la sua vita, senza contare che non era sua abitudine
fumare marijuana. E poi, Clemmons davvero credeva che lui fosse così stupido da
tenerla nel suo armadietto?
Al diavolo.
Chi diavolo l’aveva messo lì? E come era
riuscito ad avere la combinazione del lucchetto, comunque?
Logan si guardò intorno, sperando contro
ogni logica che la risposta gli si rivelasse come per magia davanti agli occhi.
Avvertì un movimento all’angolo del
corridoio e strinse gli occhi.
Forse non aveva bisogno della magia.
Velocemente si mosse verso un punto dietro l’angolo, cercando di vedere chi se
ne stava lì a godersi lo spettacolo. Che fosse il bastardo responsabile di quel
piccolo scherzo era quasi sicuro, nella sua mente.
Fece solo alcuni passi prima di vedere
perfettamente chi se ne stava lì. I suoi occhi si spalancarono, prima di
stringersi nuovamente in due fessure. “Sei stata tu?” chiese, pronto a
ridurla in pezzi.
Veronica?
Ma la esile, bionda ragazza spalancò gli
occhi e lo guardò innocentemente, facendo un cenno per chiedere se stesse
parlando proprio con lei.
Logan rise. Chi avrebbe mai pensato che
fosse capace di fare una cosa simile? Doveva ammettere che era stupito del suo
piccolo scherzo. Ma questo non significava che gliel’avrebbe lasciata passare
liscia. Tornando nuovamente serio, si rivolse a lei.
“So che sei stata tu!” le
disse, mentre le si avvicinava, senza lasciare nemmeno per un attimo i suoi
occhi “L' ho sempre pensato. Non finisce qui!” le promise, fermandosi di fronte a lei.
Di nuovo, lei sorrise dolcemente e finse di
sbadigliare, gli occhi scintillanti di furbizia.
Logan sorrise. “Chiaro?”. Sentì
Clemmons afferrarlo e iniziare a portarlo via, ma Logan resistette. Non aveva
ancora finito con Veronica. Non per ora. “Te la farò pagare per
questo!” le disse, puntandole un dito contro.
Questa era guerra.
Aveva il sangue freddo di rimanere
imperturbabile davanti alle sua minaccia.
“Andiamo” disse Clemmons, energicamente,
e lo trascinò via con più forza.
“Lo farò davvero” le assicurò Logan,
lanciandole un ultimo sguardo prima che Clemmons riuscisse a trascinarlo via una
volta per tutte.
Digrignando i denti, Logan si liberò dalla
sua stretta e alzò entrambe le mani. “Okay, okay, vengo” sibilò, guardando
il vicepreside.
“Non c’è bisogno di agire in questa
maniera, Logan. La faccenda è seria” disse Clemmons, accigliandosi.
Logan sbuffò. “Non è la mia pipa”
chiarì. Sapeva che non sarebbe servito a nulla, non gli avrebbero creduto. Ma
voleva che fosse detto almeno una volta.
E’ stato trovato nel tuo armadietto” gli
fece notare il vicesceriffo.
“Perché qualcuno ce l’ ha messa!” gli
disse Logan, irritato.
“Oh, andiamo, Logan, chi avrebbe interesse
a mettere qualcosa che non ti appartiene nel tuo armadietto?” chiese Clemmons,
con una notevole dose di sarcasmo.
Logan spostò lo sguardo altrove. “Oh,
un’idea ce l’ ho” mormorò, mentre il suo sangue cominciava a ribollire.
Oh sì, Veronica era piena di motivi per fare una cosa del genere.
In effetti, avrebbe dovuto aspettarsi un suo
attacco, presto o tardi. Ma da quando aveva smesso di controbattere a parole e
aveva iniziato a lanciargli solo sguardi freddi e indifferenti, aveva pensato
che… non lo sapeva, forse che avesse deciso di ignorarlo senza fare una piega.
E anche se aveva messo in conto una possibile vendetta, non si sarebbe mai
immaginato nulla del genere. Una piccola vendetta davvero intelligente, doveva
ammetterlo.
Non sembrava una cosa da Veronica.
Ma in ogni caso, se una cosa gli era apparsa
chiara nell’ultimo anno era che obiettivamente non aveva idea di chi fosse
veramente Veronica Mars. Apparentemente, quattro anni di amicizia con lei erano
stati tutta una bugia. Se lei fosse stata l’amica che lui credeva fosse, non
li avrebbe accoltellati tutti alle spalle.
Ad essere onesto, non si sarebbe aspettato
uno scherzo del genere nemmeno dalla nuova Veronica che aveva conosciuto
nell’ultimo anno. Okay, quando aveva iniziato a rispondere ai suoi commenti
con parole velenose si era sorpreso. Ma non aveva avuto problemi ad abituarcisi
in fretta, era diventato un maestro a fomentare la sua guerra con Veronica Mars.
E non avrebbe avuto problemi ad abituarsi adesso.
Veronica voleva giocare sporco?
Avrebbe giocato sporco.
****
“Eccoti qua! Avevo già
pensato che ti fossi tirato indietro” Veronica accolse Wallace quando
finalmente arrivò correndo alla macchina dove lei lo sta aspettando.
“Chi, io? Mai! Devi avere più fede,
ragazza” disse Wallace con un sorriso.
“Sono abituata a diffidare delle persone.
Meno dispiaceri” rispose asciutta Veronica e invitò Wallace a salire in
macchina, cosa che lui fece superando la portiera con un salto. Sorridendo,
Veronica si sedette al posto di guida.
“Ragazzi, devi avere una vita veramente
noiosa” commentò Wallace mentre lei metteva in moto.
“Non è così male. Ogni martedì mangio
il gelato per cena, sai. La parte migliore della mia settimana” rispose alla
sua ironia e con un’occhiata all’indietro, uscì dal parcheggio.
“Chiamerò al giornale di Neptune e
racconterò loro di questo fatto eccezionale” rise Wallace e Veronica si
ritrovò subito a ridere con lui.
Non c’era nulla da fare, le piaceva quel
ragazzo. Sembrava veramente simpatico. E divertente. Poteva essere davvero un
buon amico.
A questo pensiero, scosse la testa. “Non
sperarci troppo, Mars” si disse fermamente. Non aveva bisogno di un amico. Era
sopravvissuta perfettamente ai mesi passati senza un amico e avrebbe continuato
a farlo. Non era sola, dopotutto. Aveva suo padre e il lavoro per la “Mars
Investigation”. E Backup. E non aveva davvero bisogno di nient’altro e di
nessun altro.
Giusto?
No. Wallace poteva anche essere nuovo ma
presto o tardi uno degli 09 gli avrebbe raccontato quello che si diceva di lei e
lui avrebbe capito che socializzare con lei equivaleva al suicidio sociale alla
Neptune High. Ed era certo che si sarebbe allontanato da lei.
Già. Però si era seduto al suo tavolo
ancora una volta, no? Nonostante dovesse aver sentito diverse cose su di lei, a
giudicare dai commenti che aveva fatto quando lei l’aveva raggiunto al tavolo
che occupava sempre.
“Ehi, ci sei ancora? Se no, apprezzerei
che tu mi facessi uscire da qui prima di farci schiantare contro il prossimo
camion e mandarci in Paradiso.”
Ritornando alla realtà, gli lanciò
un’occhiata. “Non preoccuparti, il mondo non può fare a meno di te per ora.
E’ che non sono abituata ad avere un compagno in macchina che non sbavi sul
sedile posteriore.
Veramente, non era più abituata ad avere
compagnia di nessun tipo, ma lui non aveva bisogno di saperlo. Sarebbe suonato
troppo patetico e autocommiserevole.
Lui le scoccò un’occhiata guardinga.
“Spero che tu ti riferisca al tuo cane o non salirò mai più in macchina con
te.”
Veronica rise. “Chi dice che salirai
ancora in macchina con me?”
“Andiamo, non vorrai lasciare che il tuo
fantastico, nuovo amico debba servirsi di un autobus per nulla fantastico,
no?” replico Wallace, alzando le sopracciglia nella sua direzione.
“Ah, così ora siamo amici noi due, eh?”
chiese Veronica con un sorriso, ordinando segretamente al suo cuore di smetterla
di battere così forte.
“Beh, credi che alla fine del viaggio la
mia testa sarà ancora sana oppure no?” chiese Wallace, alzando un
sopracciglio.
Veronica annuì.
“Per come la vedo io, quando stai facendo
tutto questo per poter dire di avermi salvato, diventi decisamente un’amica,
specialmente quando sei la stessa ragazza che mi ha slegato dall’asta della
bandiera.” Disse Wallace.
” Veronica sfruttò il semaforo rosso per
guardarlo e stringersi nelle spalle. “Non è stata una grande cosa. Credimi,
veder fare il culo a Logan è stato molto più divertente. E vedere Lamb preso
in giro, come prevede il nostro piano, sarà ancora più divertente.
Wallace scrollò le spalle. “Continua a
ripetertelo, amica mia. Hey,” chiese, sorridendo ampiamente, “hai sentito
che hanno sospeso Logan?”
Mentre il semaforo diventava verde, Veronica
annuì semplicemente, guardando avanti. Sì, l’aveva sentito. Era quello che
si aspettava che Clemmons facesse.
“E prima di uscire ho sentito uno dei suoi
amici, un ragazzo biondo, dire ad un gruppetto di altri ragazzi che a quanto
pare l’ hanno portato alla stazione di polizia, dove lo sceriffo gli ha fatto
il terzo grado fino a quando non è apparso il padre con un avvocato.” Continuò
Wallace, scuotendo la testa “Cavolo, non piacciono proprio le pipe negli
armadietti in quella scuola, eh?”
Aggrottando le sopracciglia, Veronica scrollò
le spalle come in risposta, ma si fece nuovamente pensierosa. Okay, non aveva
avuto intenzione di far sospendere Logan. Per come lo conosceva, avrebbe usato i
giorni liberi per vagare lungo la spiaggia e giocare al computer tutto il
giorno. Ma non voleva che finisse in un vero e proprio guaio. E se l’avessero
incriminato? Lei aveva pensato che non sarebbe successo, visto che era il figlio
di Aaron Echolls, ma se si fosse sbagliata? Ma Logan avrebbe potuto chiedere di
fare un controllo, no? Così avrebbe dimostrato che non aveva fumato marijuana e
questo, unito al suo nome e all’avvocato di suo padre avrebbe dovuto
garantirgli certamente di uscire dai guai che lei poteva avergli causato,
giusto?
Probabilmente. E se no… beh, poteva sempre
fare una chiamata anonima alla polizia e dire di aver visto uno strano ragazzo
mettere la droga nell’armadietto di Logan. Ma avrebbe odiato dover fare una
cosa del genere.
No, Logan avrebbe visto se la sua condizione
di privilegio funzionava come avrebbe dovuto.
Ma dopotutto, una volta che lei avesse
portato a termine il suo piano, non sarebbe rimasta più alcuna prova comunque.
Parlando del piano, mancava ancora il
dipartimento dello sceriffo.
Era ora di procedere, pensò sorridendo
mentre accedeva al parcheggio.
****
“Congratulazioni, Logan,
questa volta hai veramente superato te stesso! Hai una minima idea di quante
telefonate ho ricevuto da giornalisti che chiedevano se ho intenzione di
mandarti in un centro di disintossicazione? Non vogliono parlare del mio nuovo
film, non vogliono sentire nulla della mia donazione alla biblioteca locale, no,
tutto quello che vogliono sapere è se per caso mio figlio sta seguendo
l’esempio di suo padre” sibilò il padre di Logan, il volto trasformato in
una maschera d’ira.
“Papà…” provò a
spiegare Logan, non per la prima volta.
“Cosa, Logan? Hai ancora
intenzione di raccontarmi che qualcuno ti ha incastrato e ha messo quella pipa
nel tuo armadietto? Che quello che hanno trovato non è la tua pipa? Che tu non
prendi droghe?” lo interruppe suo padre, la voce piena di sarcasmo.
Le mani di Logan si chiusero a pugno.
“Vuoi che faccia un test? Ottimo, lo farò. Io non faccio uso di droghe,
nemmeno della marijuana. E se davvero fumassi, credi che userei una pipa a forma
di angelo che terrei nascosto nel mio armadietto?” chiese, con aria di sfida.
“Oh, certo che ti sottoporrai ad un test,
lo sceriffo ha insistito su questo, era la sua condizione per lasciarti libero
anche questa volta. E farai meglio a sperare di risultare pulito. E’ già
abbastanza grave che tu sia stato sospeso, non abbiamo bisogno di aggiungerci
una condanna; lo sceriffo ha detto chiaramente che è quello che ci dobbiamo
aspettare se il test sarà positivo” disse il padre, guardandolo freddamente.
Logan scosse la testa. “Non preoccuparti,
la tua preziosa immagine non ne sarà rovinata” disse amaramente, voltandosi.
Accidenti, quella giornata era stata in discesa sin da quando Clemmons l’aveva
trascinato nel suo ufficio. Prima, il vicepreside aveva chiamato i suoi genitori
per informarli di quello che avevano scoperto e dir loro che Logan sarebbe stato
sospeso per tre giorni. Poi, che potevano andare alla stazione di polizia a
prenderlo. Proprio così. Il vicesceriffo l’aveva portato alla stazione, dove
lo sceriffo Lamb era stato così felice di interrogarlo, quel viscido bastardo.
Ed era stato ancora più felice quando la leggenda di Hollywood, il vincitore di
due Academy Awards, Aaron Echolls, era arrivato per recuperare quell’idiota di
suo figlio, ed era stato costretto a dimostrarsi estremamente gentile con quella
nullità dello Sceriffo, per poter ottenere ciò che voleva. Qualcosa che il
padre di Logan non poteva lasciarsi sfuggire.
Se c'era una cosa che Aaron Echolls odiava
era venir messo in ridicolo e allo stesso tempo dover far la parte del
simpaticone. Per non parlare della cattiva pubblicità che avrebbe ricavato dal
fatto di avere un figlio caduto nel tunnel della droga e finito in carcere - che
era senza dubbio il modo con cui la stampa avrebbe presentato la storia.
Dire che suo padre era seccato significava
usare un eufemismo. Logan se n'era accorto nel momento esatto in cui il padre
era arrivato con uno dei suoi avvocati al seguito.
E Logan sapeva fin troppo bene che cosa
significasse procurare una seccatura a suo padre - anche se non era stata colpa
sua.
Maledetta Veronica Mars!
“Le tue chiavi.”
Perso nei suoi rabbiosi pensieri, non aveva
più realmente prestato attenzione a suo padre e trasalì nel momento in cui se
lo trovò di fronte.
“Cosa?” chiese Logan, confuso.
Gli occhi del padre si strinsero “Le
chiavi della tua macchina. Dammele.”
“Cosa?” chiese nuovamente Logan,
stavolta incredulo.
“Pensi che ti lascerò andare in giro
liberamente quando tutto il mondo pensa che tu sia strafatto di marijuana? Non
credo proprio. Dammele, ora” pretese il padre.
“No, al diavolo!” esclamò Logan,
facendo alcuni passi indietro. “Non puoi prenderti la mia macchina! Non ho
fatto niente, maledizione.
Sapeva che questo avrebbe solo peggiorato le
cose, ma non poteva evitarlo. La sua X-Terra! Suo padre voleva togliergli la sua
X- Terra. L’unica cosa che gli garantiva un po’ di libertà e un mezzo per
scappare da lì. Non poteva proprio permettere al padre di fargli una cosa del
genere, nemmeno sapendo che cosa avrebbe significato per lui questo rifiuto. La
cosa che seppe subito dopo era che gli bruciava la guancia.
“Non osare sfidare i miei ordini, Logan!”
gli disse il padre, arrabbiato “E adesso tira fuori quelle chiavi e, ti
avverto, non te le chiederò un’altra volta.”
Per un momento, Logan fissò il padre negli
occhi, prima di lasciare che le sue spalle si rilassassero e infilare lentamente
una mano in tasca per estrarne le chiavi della macchina. No, per quanto tenesse
alla sua macchina, non voleva che suo padre gli chiedesse le chiavi un’altra
volta.
Suo padre le prese e le infilò in una delle
sue tasche. Poi tornò a guardare Logan e si limitò ad indicargli con un cenno
del capo il suo ufficio.
“Davvero, Aaron, non credi che…” la
madre di Logan si inserì timidamente - o almeno ci provò.
Suo marito le rivolse uno sguardo gelido
“Stanne fuori, Lynn. Questo non è affar tuo.”
Logan restò a guardare mentre sua madre si
mordeva le labbra e poi se ne andava, rivolta verso l'armadietto dei liquori,
senza dubbio per versarsi qualcosa da bere. Guardò di nuovo suo padre che fece
un altro cenno imperioso verso il suo ufficio, gli occhi induriti in segno di
avvertimento. Facendo un respiro profondo, Logan si raddrizzò, alzò la testa e
seguì il padre nello studio.
Conosceva la routine, dopotutto.
****
“Veronica… la tua
macchina” disse Wallace, preoccupato.
Sorpresa, Veronica rivolse lo sguardo al
posto in cui aveva parcheggiato la Le Baron - e si irrigidì. Grandioso. Sapeva
che Logan prima o poi l’avrebbe trovata, aveva solo sperato che fosse stato
poi. E quando era sola. Perché aveva la sensazione che sarebbe stato orribile.
Era ora di affrontarlo.
Rassegnata, mise il telecomando del
modellino di aeroplano fra le mani di Wallace e raggiunse la macchina - e Logan,
che stava seduto scompostamente sul cofano, con tre dei suoi compagni 09 intorno
a loro, ognuno di loro con un orribile ghigno dipinto sul volto. Uno di loro,
Ian Ravovsky, richiamò a bassa voce l’attenzione di Logan per fargli sapere
che Veronica stava arrivando.
Logan alzò lo sguardo e sorrise a Veronica
che si era fermata di fronte alla sua macchina. “Hey, Veronica Mars!” la
chiamò e si alzò, saltando giù dal cofano.
La sua voce era troppo cortese. Infatti le
fece rizzare i capelli sulla nuca - più della spranga che faceva girare
minacciosamente fra le mani. Sapeva che non l' avrebbe mai alzata contro di lei.
Ma le sue parole… erano di gran lunga più pericolose, avevano il potere di
causare dolore come quella spranga non sarebbe mai stata in grado.
Ma che fosse dannata se gli lasciava capire
che era diffidente.
“Sai quanto mi è costato il tuo scherzetto?” chiese Logan con fare indifferente, spostandosi per affiancarla alla
sua sinistra.
“Beh, penso che dovrai dire addio alla tua pipa per sempre.” Rispose lei divertita, ricordando con un
sorrisetto ciò che aveva fatto. Era riuscito veramente bene, uno dei suoi
scherzi migliori, se così poteva dire.
Apparentemente, Logan non la pensava così,
visto che si fermò e si voltò rapidamente, mentre la spranga oscillava in
avanti e fracassava il fanale destro della sua macchina. La guardò sorridendo,
facendo roteare la spranga. “Risposta sbagliata. Vuoi riprovare a indovinare?”
Veronica guardò brevemente il suo fanale
distrutto e poi di nuovo Logan. Che cosa diavolo gli era preso?
“Il tuo gran senso
dell’umorismo?” disse dolcemente la ragazza.
Sebbene se lo aspettasse, trasalì un po’
quando Logan distrusse anche il fanale sinistro.
“No. Di solito sei così brava nei quiz!” disse e si fermò per fissarla, lo sguardo duro. Oddio, è davvero
arrabbiato, pensò la ragazza. “La risposta esatta è la mia
macchina” le disse lui “Mio padre mi ha portato via la X-Terra.”
Beh, questo spiegava la sua rabbia. Veronica
sapeva benissimo quanto Logan amasse quella mostruosità gialla. Dopotutto,
c'era anche lei quando Logan l’aveva vista per la prima volta e se ne era
innamorato. Sospirò dentro di sé. In quel caso poteva dire addio anche alle
sue luci posteriori.
O forse no, pensò mentre Logan avanzava
verso di lei, alzando la spranga e tenendola dietro il collo. “E sai che cosa
succederà?” chiese,
fermandosi di fronte a lei, sorridendo. Lei guardò i suoi occhi, ma in essi non
c’era nemmeno la più piccola traccia di un sorriso. “Ora faremo un bel giochino...” le disse, mentre i suoi occhi perforavano quelli
di lei.
Non c’è da meravigliarsi se nessuno dei
due sentì i motociclisti avvicinarsi da dietro la macchina di Veronica.
****
“Uh-oh,
Logan…”
Il nervoso avvertimento di Ian interruppe la
guerra di sguardi in cui si stavano impegnando Veronica e Logan. Impaziente,
spostò lo sguardo per vedere che cosa volesse Ian. Non vedeva che aveva come
molto più importanti da fare, in quel momento? Come ad esempio far capire a
Veronica Mars quanto il suo scherzetto lo avesse divertito.
Dio, era stato bello quando aveva lasciato
cadere la spranga sui fanali della macchina della ragazza, era stato bello
sentire il vetro rompersi e le schegge cadere a terra.
Una gelida rabbia gli era
cresciuta dentro sin da quando il
giorno prima avevano trovato nel suo armadietto lo strumento per fumare
marijuana finché non aveva potuto aspettare oltre per uscire a cercare Veronica
e mostrarle un assaggio delle sue intenzioni. Così aveva chiamato Ian, sapendo
che non avrebbe avuto problemi ad accompagnarlo in giro in macchina per la città,
purché potesse vedere Veronica ricevere ciò che si meritava . A Ian non era
mai piaciuta Veronica, nemmeno prima che cadesse in disgrazia, quando era sotto
la protezione di Duncan e Logan. Oh sì, Logan sapeva che Ian non avrebbe perso l'occasione di vedere uno degli
ex-protettori di Veronica andare a cercarla, pieno di rabbia. Si era sorpreso un
po’ di vedere Mike Zeller e Bobby Thompton sui sedili posteriori quando Ian
era arrivato a prenderlo con il suo SUV, perché ad ogni modo (in ogni caso),
non aveva programmato di avere tutti quelli spettatori. Per non dire che non era
un grande fan di quei due. Erano degli idioti. Del resto, nemmeno loro erano mai
stati dei grandi fan di Veronica e lui poteva essere sicuro che qualsiasi cosa
avesse deciso di fare non lo avrebbero tradito. Inoltre, più persone c’erano
ad assistere, più grande sarebbe stata l’umiliazione di Veronica.
Non che avesse idea di cosa voleva fare, una
volta trovata Veronica. Non aveva un piano e s'immaginava che avrebbe agito
d’istinto. Tutto quello che sapeva era che voleva che lei la pagasse. Che
pagasse per la storia della marijuana e per la sospensione che aveva ricevuto,
che pagasse per il fatto che il padre gli aveva sequestrato la macchina, che
pagasse per la sua schiena martoriata, che pagasse per quello che era diventata
adesso e per quello che non era più.
Doveva pagare.
All’inizio avevano provato a scuola, solo
per sapere che aveva saltato l’ultima ora. Erano andati in macchina fino
all’ufficio di suo padre ma non era nemmeno lì. Così avevano girato per la
città senza meta per un po’, sperando di vederla da qualche parte ma senza
avere fortuna. Gli altri ragazzi si erano già stancati quando Logan aveva avuto
l’idea di provare alla spiaggia per i cani, dove era solita portare Backup a
passeggio. E alla fine avevano scorto la sua macchina, dietro a cui si erano
andati a fermare. Non ci avevano messo molto a individuare la sua figuretta
bionda sulla spiaggia, accanto al nuovo ragazzo mentre - faceva volare un
modellino di aeroplano? Si era
meravigliato un poco di questo, sapendo che non era mai stata molto interessata
a giocattoli del genere, ma poi aveva allontanato questi pensieri e aveva
ispezionato la spiaggia per individuare il suo fidato bulldog. Si sentì
sollevato quando non lo individuò da nessuna parte. Sembrava che fosse venuta
alla spiaggia per incontrare il ragazzo nero. Rendeva le cose molto più facili
il fatto di non dover temere che gli sguinzagliasse addosso Backup. Giusto, lui
e Backup erano sempre andati d’accordo, a lui piaceva quel cane e sembrava che
al cane piacesse lui. Ma sapeva anche che Backup ascoltava Veronica e se lei gli
avesse dato l’ordine di…
Sì, beh, non aveva dovuto preoccuparsi di
quello, dopotutto.
“E adesso?” aveva chiesto Ian.
Logan aveva guardato Veronica ancora per un
momento prima di guardare la sua macchina - e aveva sorriso. Gli era
costata la sua macchina. Quindi era solo giusto se lui faceva in modo che anche
lei avesse dei problemi con la macchina, no? “Aspettiamo. Hey, hai per caso
una spranga nella tua macchina?” aveva chiesto. Visto il cenno di assenso di
Ian, era andato a prenderla e poi si era sistemato sul cofano della macchina
della ragazza, fiducioso del fatto che non ci avrebbe messo troppo prima di
notare che lui era lì ad aspettarla.
Non si era sbagliato. C’aveva messo meno
di dieci minuti a raggiungerli, con il ragazzo nero che si trascinava dietro di
lei con aria preoccupata - non che Logan gli avesse prestato attenzione,
comunque. Oh no, lui aveva occhi solo per Veronica e per quei modi sostenuti del
cazzo che aveva assunto. Lei non aveva idea di che cosa gli era costata. Ma
Logan pensava che alla fine sarebbe riuscito a farglielo capire.
Oh sì, distruggerle i fanali era stato uno
spasso.
Ma da come si stavano mettendo le cose,
il divertimento sarebbe durato ancora per poco, pensò Logan vedendo la
banda dei motociclisti avvicinarsi.
Fanculo.
Logan pensava che fossero venuti per il
ragazzo nuovo. Forse pure per Veronica, per vendicarsi di lei per aver aiutato
il ragazzo. E questa volta non c’era nessun Clemmons intorno per mandarli via.
Okay, non sapeva se questi ragazzi sarebbero caduti così in basso da picchiare
una ragazza, anche se - fino a quando lui fosse stato lì non ne avrebbero avuto
l’opportunità. Certo, lui odiava Veronica… ma questo non significava che se
ne sarebbe stato lì a guardare qualcuno farle del male. Dopotutto, non aveva
ancora finito con lei. Inoltre, dopo i due giorni che aveva passato, non gli
sarebbe dispiaciuto sfogare parte della sua frustrazione nascosta e della sua
rabbia su qualche motociclista.
Lentamente si voltò, lasciò ricadere la
spranga all’altezza dei fianchi e si allontanò da Veronica - mettendosi
proprio fra lei e Weevil, che era sceso dalla sua moto e si era diretto verso di
loro.
“Che cos’abbiamo qui?” chiese il motociclista, guardando
la scena di fronte a lui, la spranga nelle mani di Logan e ciò che rimaneva, a
terra, dei fanali della macchina di Veronica. “Vandalismo? No, no, no, np”
disse, scuotendo la testa e fermandosi di fronte a Logan. “Gli atti di vandalismo qui passano attraverso me” disse a Logan, lanciandogli uno
sguardo di sfida.
Con sorpresa, Logan realizzò che i
motociclisti non erano lì per fare del male a Veronica. Sembrava proprio che
Weevil fosse pronto a vendicare i fanali di Veronica. Merda. Questo cambiava tutto.
“Senti, amico, io non ho niente contro di te” disse Logan tranquillamente, guardando
il ragazzo più basso.
“E qui che ti sbagli” disse il motociclista,
abbassando lo sguardo sulla spranga in mano a Logan. La prese. Per un attimo,
Logan fu tentato di impedirglielo, ma un altro sguardo intorno lo convinse che
dopotutto non ne valeva la pena.
“Hey voi, sono bravi questi O-Town?”
esclamò Felix, chino sulla macchina di Ian con un CD in mano. “Perché vedi,
alla mia sorellina piace ma sai, a lei piacciono anche i pony e il succo di
frutta.”
Con le mani strette a pugno, Logan guardò i
ragazzi che sembravano piuttosto preoccupati, poi di nuovo i motociclisti. Al
diavolo, non avevano speranza contro di loro. Specialmente perché sospettava che Ian, Mike e Bobby non sarebbero stati di grande aiuto. E
in effetti, quando Weevil si avvicinò alla macchina di Ian, questi si affrettò
a spiegare al motociclista che la macchina non era di Logan ma era di sua madre. Lealtà addio, rifletté Logan mentre guardava Weevil
fare un sorrisetto a Ian, colpire con la spranga il cofano argentato del SUV
distruggendo un fanale e continuare a colpire, fino a creare sul cofano una
visibilissima ammaccatura.
“Mandami il conto” annunciò Weevil con aria di
sufficienza e ritornò a Ian, che guardava inorridito la sua macchina rovinata,
puntandogli la spranga addosso."Ho finito. Potete andare. Non me lo fate ripetere” disse ai ragazzi Weevil, la minaccia chiara nella sua voce.
Disgustato, Logan li osservò precipitarsi
verso la SUV. Che pezzi di merda. La prossima volta in cui prevedeva di
incontrare la banda dei motociclisti si sarebbe dovuto assicurare di portarsi
dei soci più affidabili. Okay, per essere sinceri, non si era aspettato di
incontrare i motociclisti, meno che mai che volessero proteggere Veronica. E
fino a che punto erano disposti ad aiutarla, in ogni caso? Guardò Veronica, che
non aveva ancora detto una parola e fino a quel momento si era limitata ad
osservare gli avvenimenti con sguardo diffidente. Hmm, era quasi certo che fosse
sorpresa per l’aiuto dei motociclisti quanto lo era lui.
“Tu rimani. Prima devi scusarti.”
Riportando l’attenzione su Weevil, Logan
vide che si stava avvicinando di nuovo, puntandogli un dito contro. Gli ci volle
un momento per cogliere il senso di quelle parole, ma una volta che ebbe capito,
rise. Chi diavolo credeva di essere, quel ragazzo? Dargli un ordine, un ordine
così ridicolo per giunta? “Bella battuta” disse a Weevil con un
sorrisetto.
Weevil sorrise di rimando - e colpì Logan
allo stomaco con un violento pugno. Poiché non lo aveva visto arrivare, non così
veloce almeno, Logan non ebbe il tempo di prepararsi al colpo e si piegò in due
per il dolore dell'impatto. Ebbe bisogno di qualche respiro per sentire il
dolore diminuire un po’.
“Ho detto di scusarti” ordinò
Weevil per la seconda volta.
Prendendo un ultimo, profondo respiro, Logan
si raddrizzò. Ci voleva molto più di un pugno nello stomaco per stenderlo,
molto di più. Per un secondo incontrò lo sguardo di Veronica, che lo fissava
visibilmente a disagio. Felice di sapere che fosse riluttante a vederlo
picchiare come lui lo era stato per lei. Non che avesse sospettato il contrario,
comunque. Lei non era mai stata una grande fan della violenza. Lui, dall’altra
parte, era un caso completamente diverso. Non che gli piacesse, la violenza. Ci
era semplicemente abituato.
Logan guardò Weevil. “Va' a quel paese.”
disse al motociclista, provocandolo deliberatamente.
Weevil non esitò un secondo e con il pugno
destro colpì la faccia di Logan, che si ritrovò a terra per la forza del
colpo. Poté avvertire la familiare sensazione del sangue in bocca. Doveva dare
atto a Weevil che aveva un bel
gancio destro. Le cicatrici sulla schiena bruciavano più di prima. Lentamente,
si rialzò e guardò Weevil con aria di sfida , provocandolo silenziosamente a
picchiarlo ancora. Il motociclista era libero di credere che lui fosse un debole
09 facile da piegare - ma la verità era che Weevil avrebbe dovuto fare molto di
più per riuscire a piegare Logan.
Dopotutto, era andato a una scuola dura e
che non smetteva mai.
Weevil sembrava pronto a continuare. Si
avvicinò nuovamente a Logan. “Allora…”
Ma in quel momento, Veronica intervenne.
“Lascialo andare.” Disse a Weevil, con tono che non ammetteva repliche.
Weevil la guardò. “Sicura? Se vuoi posso continuare” disse, sembrando deluso.
“Anch'io"
pensò Logan, riluttante. Non aveva sicuramente bisogno che Veronica lo
salvasse da un motociclista grosso e cattivo.
I loro occhi si incontrarono per un lungo
attimo.
“Non mi servono le sue scuse.” Disse lei
tranquillamente senza smettere di guardarlo.
Logan soppresse una risata. Sì, giusto.
Perché era lui a doversi scusare con lei. Avrebbe lasciato
piuttosto che Weevil lo colpisse a morte. E a giudicare
dal modo in cui lei lo stava guardando, anche Veronica lo sapeva. Da qui
il suo intervento - e la silenziosa richiesta di lasciar perdere nei suoi occhi.
Scosse la testa e si tolse il sangue dal viso, guardando prima il motociclista e
poi, di nuovo, Veronica.
Al diavolo. Non ne valeva comunque la pena.
Lei non ne valeva la pena.
Senza una parola, si voltò e si allontanò
da Weevil diretto verso la SUV che lo stava aspettando, cercando risolutamente
di non barcollare. Non di fronte a Weevil e agli altri motociclisti. Non di
fronte a Veronica. Aprì la portiera dell’auto e si sedette accanto al
guidatore.
“Andiamo, forza. Sei a posto, amico?”
chiese ansioso Ian.
Logan proruppe in una risata sarcastica.
“Spero che voi stiate bene” disse asciutto, sistemandosi meglio sul sedile.
Davvero dei grandi amici aveva portato con sé, amici che erano stati a guardare
mentre Weevil lo picchiava senza nemmeno provare a intervenire.
“Che cosa avremmo dovuto fare, eh? Erano
in quindici contro quattro e sappiamo tutti benissimo che nessuno di loro se ne
va in giro senza almeno un coltello!” si difese Ian per la sua inerzia
“Voglio dire, hai visto quello che quel pazzo ha fatto alla macchina!” Scuro
in viso, continuò “Cazzo, i miei mi uccideranno per questo.”
“Come ti pare” mormorò Logan,
controllando nello specchietto se il naso si era rotto in seguito all’ultimo
pugno di Weevil. No, tutto a posto, soltanto un po’ di sangue. E nemmeno il
colpo allo stomaco aveva prodotto qualche serio danno.
Ma non era questo il punto. Weevil non aveva
nessun diritto di mettersi tra Logan e Veronica. Quello che succedeva fra di
loro erano solo affari loro, non di nessun altro e certo non di Eli Navarro.
Guardò nello specchietto di nuovo: ora Weevil
era accanto a Veronica, molto vicino. Con una risata amara, distolse lo sguardo.
Se non era completamente stupido, avrebbe detto che il motociclista era molto
interessato a Veronica.
Idiota. Credeva davvero che Veronica avrebbe
potuto innamorarsi di un ragazzo del genere? Lei, la piccola e perfetta Veronica
che era stata la ragazza di Duncan? Lei che era la figlia dell’ex sceriffo.
OK, non era certo di quale fosse il tipo della nuova Veronica, tanto più che
qualsiasi ragazzo si guardava bene dal corteggiarla, almeno per quanto ne sapeva
lui.
Di nuovo, si chiese come mai la banda dei
motociclisti si era messa a proteggere
Veronica. E che cosa volevano all’inizio, quando li avevano raggiunti? Stavano
solo passando di lì, avevano visto Logan e Veronica e avevano deciso di
intervenire? O erano venuti alla spiaggia in cerca di Veronica e/o del nuovo
ragazzo? E se sì, perché?
Non lo sapeva. Ma chissà perché credeva
che forse valeva la pena cercare di capire la connessione tra Veronica e i
motociclisti. Dopotutto, visto il modo in cui andavano le cose fra lui e
Veronica, era importante sapere se doveva aspettarsi
che d’ora in poi i motociclisti l’aiutassero.
Perché lui e Veronica non avevano ancora
finito l’uno con l’altra e a Logan piaceva essere preparato.
****
“Wow…”
Veronica guardò Wallace che sembrava
leggermente scioccato. “Stai bene?” gli chiese con un sorriso.
Wallace la guardò, sbalordito “Stai
scherzando? Dovrei chiederlo io a te!”
Il sorriso di Veronica si ampliò. “A
me?”
“Certo! Non sono io quello che è stato
minacciato con una spranga!” le fece notare Wallace, sollevando le
sopracciglia.
“Come?” chiese Veronica e poi rise
“Oh, Logan. “Non mi minacciava veramente, con quella spranga” gli disse.
“Chissà perché a me è sembrato di sì”
disse Wallace, aggrottando la fronte.
Veronica guardò l’oceano. “Credimi,
Logan è un imbecille psicotico, ma non è uno di quei bastardi che usa la
spranga per picchiare la gente. Se picchia qualcuno, allora lo fa con le sue
mani” disse. “E comunque, non alzerebbe mai le mani su di me o su qualsiasi
altra donna. In questo senso è “all’antica”.” Disse tranquillamente.
“Sembra che tu lo conosca molto bene, per
essere sua nemica” notò il ragazzo, ancora accigliato.
Veronica lo guardò e scrollò le spalle.
“Non così tanto” disse.
Era vero. Non l’avrebbe mai creduto capace di distruggere i suoi
fanali con quell’orribile sorriso. Apparentemente si era sbagliata. O aveva
veramente sottovalutato il livello della sua arrabbiatura. Per dirla tutta, non
era sicura delle conseguenze che aveva subito a causa di quello scherzetto..
Qualcosa le diceva che non gli era andata così bene come lei aveva pensato, o
non sarebbe stato così arrabbiato. E suo padre non gli avrebbe tolto la
macchina. Quindi forse era colpa sua, almeno in parte, quello che era appena
successo. Aveva potuto rendersi conto di che
cosa poteva aspettarsi da lui, d’ora in avanti. Anche se… non aveva
programmato che lui uscisse da quel casino così facilmente. In qualche modo,
avrebbe trovato un’altra maniera per fargli pagare i danni che aveva causato,
presto o tardi.
“E quei motociclisti! Prima sembravano
pronti a uccidermi e ad uccidere te insieme a me e poi, all’improvviso, quel
Weevil ha difeso il tuo onore!” Wallace scosse la testa “Non aspettarti che
io capisca qualcosa, in tutta questa merda.”
Non era il solo. Veronica si era sorpresa
dell’aiuto di Weevil quanto lo stesso Wallace - e Logan. Nemmeno lui si
aspettava che loro sarebbero arrivati per difendere lei. In effetti,
c’era stato un momento in cui Logan si era allontanato da lei per fronteggiare
Weevil nel quale avrebbe giurato che lui fosse pronto a proteggerla dai
motociclisti. Ma questo era semplicemente ridicolo. Perché avrebbe voluto
proteggerla, così all’improvviso? No, aveva probabilmente immaginato quel
guizzo degno dell’amico che era
stato un tempo per lei. Logan non aveva certo nessuna remora
a scontrarsi con Weevil. Si fece pensierosa. Perché non se ne era
semplicemente andato? Non aveva nemmeno cercato di reagire, con sua grande
sorpresa. Beh, era sollevata che non l’avesse fatto, perché era
sicura che non sarebbe riuscita in alcun modo a mettere fine alla
cosa, i motociclisti si sarebbero accaniti contro Logan come i Greci con
i Troiani. Era solo felice che Weevil si fosse fermato quando lei
l’aveva chiesto. Perché sapeva che Logan non le avrebbe mai chiesto scusa,
nemmeno in mille anni. Avrebbe permesso a Weevil di ucciderlo a suon di botte
piuttosto che lasciare che quelle tre parole uscissero dalle sue labbra.
Stupido, arrogante, idiota.
“Sai cosa?” chiese Wallace, strappando
Veronica ai suoi pensieri, che lo guardò interrogativamente. Wallace sorrise.
“Ho la sensazione che la mia vita, come tuo amico, diverrà molto movimentata,
Veronica Mars.”
Il cuore della ragazza si scaldò a queste
parole; Veronica sorrise e si strinse nelle spalle. “Non sperarci troppo,
Wallace. Credimi, la vita non è sempre così complicata, per me.”
Perlomeno, lo sperava.
****