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Autore: madbunny    03/03/2012    1 recensioni
Baby will you be
my Corona & Lime?
And I will be
your main squeeze.

(Shwayze)
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hai aspettato troppo Nathan.
Sei un coglione.

Frasi a ripetizioni facevano il giro della mia mente.
Passo dopo passo entrai in quel luogo macrabo fino a che non la vidi, distesa a terra, in una pozzanghera di sangue.
Mi avvicinai a lei prendendole le spalle tra le braccia e spostandole i capelli dal viso.
Respirava, ma quando abbassai lo sguardo notai la sua mano coprire una profonda ferita sul fianco.
Poco più in là un coltello e altro sangue.
D'istinto, le sfiorai la pancia con una mano. Era fredda come il ghiaccio e debole come un fiocco di neve.
"No.." dissi a mezza voce. "no, no, no."
Presi il cellulare e chiamai il 999, ma lo lasciai sul pavimento a squillare.
Presero a scendere le lacrime sul mio viso e bagnarono il suo.
Le baciai le labbra.
"Respira, Jessica cazzo respira." singhiozzai, "Che ne è di me? Di te? De..del nostro bambino..."
Quelle ultime parole mi uscirono fuori spontanee, e mi fecero riflettere.
Jessica chiuse gli occhi e, intanto, sentii la sirena dell'ambulanza.
In meno di trenta secondi la sfilarono via dalle mie braccia e la portarono via.
Io rimasi lì a terra, in ginocchio, col mondo che mi girava attorno e lo sguardo perso, vuoto come la mia mente.
Qualche minuto dopo Tom entrò nella stanza e mi venne vicino.
Mi aiutò con un braccio ad alzarmi in silenzio e mi portò a casa.
Passai la notte sveglio, senza chiudere occhio, me ne stavo seduto accovacciato sulla sedia guardando fuori dalla finestra.
Sentivo la preoccupazione dei miei amici attorno a me, ma mi era indifferente.
Era come se si fosse creata una spessa barriera invisibile tra me e il mondo.
Non sentivo più nessuna emozione. Neanche il dolore.
Era il niente totale dentro e fuori, e non volevo, nè cercavo, spiegazioni.
Passarono i giorni, Jessica vietò all'ospedale di permettermi di vederla.
Non potevo sapere nulla, nè come stava lei, nè il bambino.
Una sera Tom litigò di brutto con Kelsey, ne sentii le urla.
Qualche giorno dopo Viola cominciò a venire tutti i giorni a casa. Stavano insieme ormai. Lo capii dagli ansimi che ero costretto ad ascoltare ogni sera, provenienti dalla camera di Tom.
A volte lei mi portava una tazza di thè e me la poggiava davanti, sebbene non la bevessi mai. Mi dava un bacio sulla guancia, mi abbracciava e sospirava andando via.
Sapevo benissimo che lei sapeva come stava, ma non me lo diceva.
Persi la voce, abbandonai la musica e il gruppo prese un anno sabbatico a causa mia.
Tornai anche per un po' a Gloucester, e mia madre mi portò da uno psicologo, ma non servì a nulla.
L'unica persona con cui riuscivo a parlare era mia sorella.
Non mi chiedeva mai nulla, ma a volte si sedeva accanto a me e guardava quello che guardavo io silenziosa.
Solo una volta capitò che distolsi lo sguardo, e fu per guardare il telegiornale.
Annunciarono che avevano preso l'assassino che era colpevole dei danni a Jessica.
Dopo mesi e mesi ormai nessuno ne parlava più. Qualche volta Jay mi diceva ''sarà tornata in Italia.'', altre volte invece era Tom quello mi tartassava.
Continuava a ripetermi "dovresti farti una vita, Sykes." e "cazzo, esci!" ma non serviva a nulla.
Il nulla continuava a restare dentro di me, graffiava le pareti e mangiava quegli ultimi brandelli di cuore rimasti.
   
 
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