Scesi la mia ultima valigia, da quelle scale che non avrei mai più visto. "Hai sceso tutto?" mi chiese papà con aria malinconica. Annuii. "Vado a prendere l'ultima cosa" dissi. Aprii la porta di casa, tutti i mobili erano coperti con teloni bianchi. Andai in quella che una volta era camera mia, vuota. Girai un po' per casa e mi bloccai davanti alla fatidica porta chiusa. Non potevo andarmene senza salutare quella stanza. Ero ferma con la mano sulla maniglia. Mi sentivo in dovere di entrare e dire almeno un 'ciao' a quello che mi rimaneva  di mia madre. Aprii leggermente la porta, un odore m'ivase. Era il suo odore. Tirai su con il naso e cercai di farmi forza. Feci un passo in avanti incerta. Il suo letto, il suo specchio, il suo profumo erano tutti li, insieme ad una marea di ricordi che leggermente riaffioravano. Sentii una lacrima solcare il mio viso e scorrere leggera sulla mia guancia. Una mano mi toccó la spalla facendomi sobbalzare, era papà. "Troppi ricordi" disse con la voce rotta dal pianto che, ne ero certa, mi avrebbe nascosto. Mi voltai e lo abbracciai. Mi lasciai portare via dalla stanza con la certezza che non stavo dicendo 'ciao' solamente alla casa, ma a tutta la mia vita passata. Ne Iniziava una nuova, era il momento di un nuovo inizio; La vita ripartiva da 0.