«Hai perso stupido vecchio, ora dammi il denaro che mi spetta!» urlò l'uomo vestito elegantemente che si era appena alzato trionfante dalla sedia sulla quale fino a pochi secondi fa era seduto a giocare concentrato a poker. L'uomo a cui si era rivolto aveva il volto paonazzo e matido di sudore per via della concentrazione con cui aveva giocato e per via della paura che piano piano iniziava a serpeggiare nel suo animo insieme alla consapevolezza di aver perso tutto ciò che possedeva, di essere rimasto senza nulla, nemmeno la sua dignità si era salvata «ma..ma...ma io..»iniziò balbettando il perdente mentre faceva dei passi indietro ritirandosi verso la parete cercando di stare il più lontano possibile dallo sguardo infuocato che gli lanciava l'uomo che lo aveva appena battuto con disprezzo «io non possiedo tutti quei soldi, li ho giocati tutti!». A quelle parole il nobile si avvicinò a denti stretti alla sua vittima e lo spinse con forza contro il muro afferrandolo poi per la giacca strattonandolo «e così non hai i soldi è?»la sua voce era bassa e sibilante come quella di un serpente «vorrà dire stupido vecchio che mi pagherai con qualcos'altro. Cosa hai da offrirmi?»fu allora che dinanzi allo sguardo attonito e terrorizzato dell'uomo tirò fuori una pistola puntandola direttamente contro il suo ventre «potrei prendermi la tua vita qui adesso, in questo preciso istante. Anche se ammetto che non me ne farei proprio un bel niente»una risata sprezzante seguita dall'eco delle altre dei suoi compari uscii da quella bocca avida e insaziabile.«Perciò ti ripeto la domanda, cosa hai da offrirmi?» scandì bene le ultime parole per dare maggior intensità alla minaccia celata dietro quella domanda. A quel punto ci fu un attimo di silenzio nel quale si udiva solamente il respiro affannoso dell'uomo spinto contro il muro intento a pensare ad una soluzione per uscire da quella situazione «Potrei..potrei»iniziò titubante con occhi illuminati da una nuova idea «potrei donarti una della mie figlie, la più piccola gode di ottima salute ed è anche molto bella per la sua giovane età»si susseguirono altri istanti di totale silenzio nei quali il vincitore guardava e scrutava attentamente il suo debitore con occhi indagatori «portamela qui e deciderò se accettare oppure no la tua proposta.»A quelle parole lascio andare brutalmente l'uomo per farlo correre a casa a chiamare la figlia che sarebbe diventata il suo premio di consolazione, un premio che avrebbe potuto usare a suo piacimento.