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Autore: Sciarpata di verde    04/03/2012    3 recensioni
Valentina vuole il vero amore, ma presto si rende conto che il prototipo di ragazzo perfetto per lei non esiste… accaddè però che un giorno venne rapita dagli alieni. XD cosa succederà?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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VIII

 

- Ti presento la mia nuova invenzione! – quel sorriso e quello sguardo mezzo pazzoide mi fecero intuire che non sarebbe stato nulla di buono – La macchina stordi-mente! –

- La macchina che? – domandai confusa.

- è la macchina stordi-mente  umana, per la precisione! È una genialità! – saltellava qua e là tutto soddisfatto.

- Ehm… potresti spiegare a coloro che non leggono nel tuo pensiero? – indicai casualmente me stessa.

- Ma certo! Mia buona collega! – fece segno di solleticarmi la pancia, ma non lo fece sul serio – Vedi: questa è una macchina che crea una sostanza che mischiata con l’acqua della tua scuola stordisce la mente di chi beve in maniera tale che io possa controllare i loro cervelli! Decidere cosa fargli pensare, le loro azioni, i loro sentimenti e tutto!! Persino i loro bisogni fisiologici in caso di necessità! L’unico problema è che ha effetto solo sugli adolescenti per il momento… ecco perché mi sono intrufolato nella tua scuola, così da poter comandare tutti gli studenti! E tu dovrai aiutarmi! –

- Ma… se controllerai gli adolescenti, non servirà a molto! Sono i grandi a comandare, non ricordi? –

- Si, ma per il momento dovrò accontentarmi! Sto già sperimentando una macchina che abbia effetto anche sugli umani! Per adesso non è ancora pronta. Arrangiamoci.-

 

E così scoprii il vero piano di Resoul, che devo dire non era niente male! Non mi sarebbe tanto dispiaciuto controllare le persone, a meno che quell’affare non abbia effetto su di me! Ma di certo lui non oserà mischiare anche me. Quindi, sto tranquilla, e poi devo aiutarlo col suo piano! Come farei se mi ipnotizzasse? E pensando ciò, festeggiai la riuscita dell’ultima invenzione col mio amico alieno, decidendo di pensare all’attuare il piano in un secondo momento.

Tornati a scuola il giorno dopo Resoul studiò attentamente, con la scusa di una ricerca di scuola, l’impianto idraulico di ogni bagno, della mensa, delle docce, e di tutto quello che poteva riguardare l’acqua. Intanto io prendevo appunti sulla filosofia dei miei stivali… non sono mai stata appassionata di questa materia… ma a quanto pare sembra che serva a pensare. L’unica cosa che è riuscita a farmi pensare è al piano malefico che stavo progettando col mio collega. Ormai ci ero attaccata a quell’alieno! Che dovevo fare?! Mi faceva molto divertire quella sua folle pazzia da scienziato pazzo, pazzamente isterico! Eppure non era da molto che ci conoscevamo. Aveva un certo ascendente su di me. Non so come riusciva a condizionare le mie azioni. Sarà qualcosa di alieno? Qualcosa… del suo pianeta? Boh! Promemoria: chiedere a Resoul qualcosa di più su di se.

Tornati a casa, sempre molto di fretta, lui si precipitò nel suo laboratorio seguito dalla mia nuova curiosità di scoprire di più sugli alieni e sul nuovo piano.

Lo guardavo, ancora trasformato in umano, con quella sua mesh blu tra quei fili d’orati vaporosi e (immaginavo) morbidi al tocco. E all’improvviso…

- AAAAH! Mannaggia!! Non riesco a concentrarmi in questo corpo e in questo cervello umani! Sono troppo inferiori per riuscire a concentrarmi. – sbraitò. E lì mi resi conto che non stavo pensando alla mia vera curiosità, ma più che altro al suo bell’aspetto umano. L’avevo detto io che sarebbe stato un problema!

A grandi passi si avviò verso la sua invenzione a forma di lattina gigante, chiuse le porte di vetro e digitò pulsanti per me indecifrabili.

In quel momento una luce accecante attraversò tutto il suo corpo, ed io sobbalzai.

Lo sentivo ansimare mentre vedevo chiaramente il suo corpo deformarsi e cambiare colore. Dopo poco lo sentii urlare a squarcia gola. Spaventata mi precipitai verso di lui.

- Resoul! – cercai di aprire le porte, ma invano. Pioi una voce metallica mi raggiunse, e solo dopo capii che proveniva da Resoul.

- No! Non aprire le porte! Interromperai la metamorfosi! Non preoccuparti! Sto bene, sono resistente –

Continuò ad urlare, e a me venne quasi da piangere a sentirlo soffrire così.

Poi la sofferenza finì, si spense la luce, e le porte lentamente si aprirono, riportando un alieno blu e mingherlino tutto barcollante. Ansimava velocemente come se per tutto il tempo non avesse respirato. E poi mi crollò addosso esausto, svenuto.

Com’era leggero! Era un fruscello. Probabilmente pesava si e no 35 kg! E meno male che era così leggero! Altrimenti non avrei avuto modo di trascinarlo in quella sottospecie di camera da letto, o almeno quello che poteva sembrarne. Poi mi ricordai della super tecnologia dell’astronave, e così la provai!

- Astronave! Programma camera da letto classica italiana. – e come d’incanto, comparve un letto a baldacchino matrimoniale con tipici comodini e cassettone. Ottimo! Mi sarebbe tornato davvero utile questa cosa!

Spaparanzai sul letto morbidoso l’alieno sperando che si recuperasse presto.

 

Dopo qualche minuto di dormita, Resoul si risvegliò tutto intontito e con un forte mal di testa.

Io intanto mi stavo semplicemente dedicando ai miei soliti compiti.

- Finalmente! Bell’addormentato … -

- Bel che? – balbettò.

- Lascia perdere… la metamorfosi ti ha creato dei problemi, così ti ho portato a letto, hai visto? Ho imparato ad usare la tua astronave! –

- Complimenti! – si rialzò leggermente, ma vidi una smorfia di dolore sul suo volto.

- Rimani a letto, è meglio. Forse la tua invenzione non funziona ancora bene! Non puoi fare questo ogni giorno! –

- Lo so, ma è necessario –

- … -

Rimanemmo in silenzio per un po’, dandogli il tempo di risistemarsi.

- Senti, Resoul, posso farti una domanda? – mi ricordai della mia curiosità.

- Capita spesso che qualcuno del tuo pianeta riesca ad attrarre maggiormente gli altri? Tipo… un po’ come se riuscisse a condizionare le azioni altrui? –

- Si, capita. Per il momento a me non è mai successo, ma di solito capita a noi irixiani quando incontriamo la nostra anima gemella. Di solito questo nostro ascendente viene trasmesso agli altri, quindi noi non abbiamo cose come cotte o innamoramenti vari, sofferenze e robe così. Succede solo che ci si sente attratti, e basta. Si rimane insieme finchè l’effetto non finisce. –

Sgranai leggermente gli occhi. Nooo, assolutamente no! Non era possibile che questa cosa sia successa anche a me! Eh no! Sarà … solo una cosa passeggera, vedrete…

 

Angolo autore: nn ho molto tempo, quindi scriverò veloce, recensite in tanti, mi scuso ancora una volta x i ritardi, vi amo oh miei fan! Continuate a seguirmi! Spero vi sia piaciuto il capitolo!

   
 
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