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Autore: rardef    04/03/2012    3 recensioni
“Allora è tutto finito” pensò “questo passato è stato salvato dal futuro tetro in cui vivevo io"
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non aveva mai portato i capelli in quel modo, ma guardandosi allo specchio non gli stavano male. Quando la madre lo aveva fatto sedere sulla sedia e gli aveva messo un asciugamano intorno al collo gli aveva detto di trasformarsi in super sayian.
“Ho deciso il taglio perfetto per te” disse contenta e iniziò a lavorare sui capelli del figlio. Ci volle più di mezzora prima che finisse e ad opera conclusa lo mise davanti allo specchio.
“Madre, ma assomiglio a Vegeta…” disse con voce entusiasta il giovane. I suoi capelli biondi erano proprio come quelli del padre solo più corti, cinque grosse ciocche delle stesse dimensioni  erano intorno ad una ciocca più grande delle altre.
“Si l’ho deciso nel momento stesso in cui ti ho rivisto. Il tuo sguardo era come il suo: fiero, sicuro di sé e poi gli assomigli così tanto che non ho saputo resistere alla tentazione di rivederlo. Trunks io non so tutto quello che hai fatto nel passato, ma voglio dirti che ora non sei più un ragazzo, sei un uomo.”
“Grazie mamma” disse annullando la trasformazione. Si guardò di nuovo nello specchio e quello che vide gli piacque, non era tanto diverso dall’acconciatura che aveva tre anni prima, aveva solo i capelli più lunghi sul collo. Baciò la madre e le disse che sarebbe andato a fare una doccia.
Sotto il getto di acqua bollente si mise a pensare. “Domani sarà il grande giorno. Finalmente mi sbarazzerò di quei cyborg, mi chiedo solo se sarà facile come spero”. Quei pensieri lo opprimevano, non voleva continuare a stare così per tutta la serata; aveva bisogno di rilassarsi e così decise di andare da Nimea.
“Finalmente sei tornato il mio bel Trunks” esclamò la ragazza andandogli incontro e ridendo. Il ragazzo si accorse in quel momento di quanto gli fossero mancati quegli occhi neri come il carbone, quei capelli rosso fuoco e quel carattere così solare. Era davvero la ragazza che faceva per lui, si completavano a vicenda, si comprendevano. Passarono il resto della serata insieme e Trunks le raccontò tutto quello che era successo, di suo padre, dei suoi amici, della sua morte e della sua resurrezione,  della bellezza del loro pianeta nel passato.
“Trunks, sei morto e risorto! Queste… sfere sono potentissime, non ci sono nel nostro mondo?”
“Purtroppo no, quando il Supremo è morto le Sfere del Drago sono andate distrutte ”
“Peccato” aggiunse la ragazza con aria triste “e perché non abbiamo un nuovo supremo allora?”
“Bhe… sulla Terra del passato lo sostuirono, ma non so se ci vuole un rituale particolare… però mi hai fatto venire un’idea Nimea, sei un genio!” baciò la ragazza con passione “Ora devo scappare, devo parlare con mia madre. Domani, dopo che mi sarò occupato di quei farabutti, ti prometto che tornerò da te e ti spiegherò il mio piano” girò i tacchi e si avviò verso la stanza di Bulma.
“Mamma, una volta mi raccontasti del tuo viaggio su Namec, pensi di avere ancora quell’astronave e poterla programmare per il nuovo pianeta dei namecciani?” esclamò lui tutto d’un fiato, dopo aver spalancato la porta.
“Calmati Trunks! Si, dovrei averla da qualche parte e si credo di riuscire a trovare il nuovo pianeta di quei musi verdi. Ma che hai in mente?”
“Domani devi trovare la navicella e cercare di programmarla, poi ti spiegherò tutto! Ora vado a dormire, domani è il gran giorno” rapido come era arrivato se ne andò, lasciando Bulma confusa.
Arrivò nella sua stanza, gli sembrava passata una vita intera dall’ultima volta che ci aveva messo piede, ma tutto era come lo aveva lasciato: alcuni progetti sul tavolo, delle foto che Bulma aveva fatto a lui da piccolo e con il suo maestro Gohan e quella che preferiva più di tutte.. quella di suo padre. Si distese nel letto, con la testa affondata nel cuscino, come faceva da piccolo quando  17 e 18 imperversavano distruggendo tutto quanto. Respirò il profumo del bucato pulito e provò a dormire, ma passata un’ora, si rassegnò a non poterlo fare per il momento: in testa aveva mille pensieri. Adesso e i cyborg non erano al primo posto, li dava come un caso archiviato, il suo sguardo era rivolto oltre, a Neo Namec; se solo fosse riuscito a raggiungere il pianeta e a trovare Dende avrebbero potuto evocare insieme Polunga… e tutto sarebbe tornato come prima… anzi meglio di prima…
Pensare a questo futuro così pieno di speranza, lo fece scivolare lentamente in un sonno tranquillo. Quella notte sognò suo padre: “Trunks distruggi quei mostri e salva la Terra, rendi fiero tuo padre”.
  
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