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Autore: Alyssia Black    04/03/2012    14 recensioni
La vera storia di un dissennatore è in questa one shot.
"Harry era lì, circondato da centinaia di dissennatori, all'improvviso il più alto di tutti, iniziò a togliersi il cappuccio, Harry indietreggiò urlando
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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  Ciao ragazze!
Eccomi di nuovo qui e questa volta con una one shot, la mia prima one shot, quindi vi prego, siate clementi;)
Allora ho scritto questa storia dopo un momento di ispirazione.
Si riferisce al terzo libro, al “Prigioniero di Azkaban, più precisamente quando Sirius e Harry, scappati alle grinfie di Lupin lupo mannaro, sono accerchiati dai dissennatori. Spero vi piaccia e buona lettura
 
Il bacio del dissennatore
 

 
Harry era lì, il dissennatore lo stava per mordere quando improvvisamente Potter disse –Dissennatore, so che infondo, molto infondo, lei non mi vuole sottoporre al suo “bacio”, non le importa del rimorso che avrà se mi priverà della mia anima.
Non le dispiace condannare un’innocente solo per il gusto di privarmi della felicità? Lei è mai stato felice?- terminò.
Il dissennatore pian piano cercò di sfilarsi il cappuccio e Harry indietreggiò spontaneamente ma il dissenatore lo fermò.
Harry pensò che il suo cuore si stesse gelando. Il mostro disse –Aspetta, ti prego. Non voglio farti del male, aspetta ti prego- Harry era incredulo, lo aveva risparmiato, il dissennatore aveva parlato.
Il guardiano di Azkaban si tolse del tutto il cappuccio nero e Harry gridò inorridito.
Sotto quella veste era nascosto un volto pelato, senza occhi ma con solamente una bocca con lunghi canini.
Pian piano però le fauci si restrinsero assumendo una forma normale, i capelli iniziarono a crescere e gli occhi a comparire.
La tunica ambiò colore.
In appena cinque secondi lo spaventoso dissennatore si era trasformato in un giovane uomo, alto e snello, aveva grandi occhi blu e lunghi capelli del colore dell’oro ornavano il suo viso candido.
L’uomo disse –Io sono Rayan, Rayan White- e fece una piccola pausa. Harry si accorse che aveva gli occhi lucidi –Vuoi ascoltare la storia di questo dissennatore?- Harry annuì e allora Rayan iniziò la sua storia:
-Devi sapere che io vivevo a Hogsmeade con mia moglie e i miei due piccoli, Raven e Tom, gestivamo una piccola locanda – E scoppiò in lacrime ma tra singhiozzi e sospiri continuò –Ero felice, tutto andava per il meglio. Fino a Novembre, un maledetto Novembre di tredici anni fa.
Voldemort era nel pieno della sua potenza, più forte che mai. Aveva un esercito potentissimo, i più potenti maghi e streghe oscure erano suoi alleati.
Una sera ero alla locanda, quando improvvisamente due del Ministero di Magia mi presero dicendomi che ero un alleato di Voldemort, dissero che qualcuno aveva fatto il mio nome per incastrarmi – e, singhiozzò - ovviamente non era la verità, io avevo tutto, una famiglia, la felicità, un passato e un futuro allegri, non avevo sete di potere. Al mio processo nessuno volle ascoltare le mie ragioni, mi condannarono con voto unanime a Akzaban a vita.
Quel posto era orribile, non si avevano notizie dall’esterno, non ebbi più notizie della mia famiglia.
Ad Azkaban c’erano solo condannati privi di senno, e dissennatori, molti dissennatori che cercavano di rubare la mia felicità e l’allegria del mio passato, ma non ci riuscirono. Il mio amore era troppo grande e potente anche per un dissennatore.
Le guardie, stufe di me, decisero di eseguire il loro terribile “bacio” e ciò fecero. Li supplicai ma non vollero sentire ragioni.
Quel trattamento doveva privarmi dell’anima ma ci fu una reazione diversa. Con il bacio mi sono trasformato in un crudele e spietato dissennatore.

Non avevo il mio corpo, la felicità, ero solo una macchina da guerra capace di eseguire gli ordini.

Ma tu, tu Harry sei stato geniale, mi hai parlato della felicità.

Devi sapere infatti che un uomo felice trasformato in un dissennatore con un inganno ha la possibilità di tornare normale.

Ciò però avviene se un mago o una strega gli ricordi i tempi passati, la felicità e l’allegria e così tu hai fatto. Senza saperlo hai salvato un innocente. Ora posso tornare dalla mia famiglia e riabbracciare i miei figli.

Harry, a te devo la vita. GCiao ragazze!

Eccomi di nuovo qui e questa volta con una one shot, la mia prima one shot, quindi vi prego, siate clementi;)

Allora ho scritto questa storia dopo un momento di ispirazione.
Si riferisce al terzo libro, al “Prigioniero di Azkaban, più precisamente quando Sirius e Harry, scappati alle grinfie di Lupin lupo mannaro, sono accerchiati dai dissennatori. Spero vi piaccia e buona lettura

 


Il bacio del dissennatore

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Harry era lì, il dissennatore lo stava per mordere quando improvvisamente Potter disse –Dissennatore, so che infondo, molto infondo, lei non mi vuole sottoporre al suo “bacio”, non le importa del rimorso che avrà se mi priverà della mia anima.
Non le dispiace condannare un’innocente solo per il gusto di privarmi della felicità? Lei è mai stato felice?- terminò.
Il dissennatore pian piano cercò di sfilarsi il cappuccio e Harry indietreggiò spontaneamente ma il dissenatore lo fermò.
Harry pensò che il suo cuore si stesse gelando. Il mostro disse –Aspetta, ti prego. Non voglio farti del male, aspetta ti prego- Harry era incredulo, lo aveva risparmiato, il dissennatore aveva parlato.
Il guardiano di Azkaban si tolse del tutto il cappuccio nero e Harry gridò inorridito.
Sotto quella veste era nascosto un volto pelato, senza occhi ma con solamente una bocca con lunghi canini.
Pian piano però le fauci si restrinsero assumendo una forma normale, i capelli iniziarono a crescere e gli occhi a comparire.
La tunica ambiò colore.
In appena cinque secondi lo spaventoso dissennatore si era trasformato in un giovane uomo, alto e snello, aveva grandi occhi blu e lunghi capelli del colore dell’oro ornavano il suo viso candido.
L’uomo disse –Io sono Rayan, Rayan White- e fece una piccola pausa. Harry si accorse che aveva gli occhi lucidi –Vuoi ascoltare la storia di questo dissennatore?- Harry annuì e allora Rayan iniziò la sua storia:
-Devi sapere che io vivevo a Hogsmeade con mia moglie e i miei due piccoli, Raven e Tom, gestivamo una piccola locanda – E scoppiò in lacrime ma tra singhiozzi e sospiri continuò –Ero felice, tutto andava per il meglio. Fino a Novembre, un maledetto Novembre di tredici anni fa.
Voldemort era nel pieno della sua potenza, più forte che mai. Aveva un esercito potentissimo, i più potenti maghi e streghe oscure erano suoi alleati.
Una sera ero alla locanda, quando improvvisamente due del Ministero di Magia mi presero dicendomi che ero un alleato di Voldemort, dissero che qualcuno aveva fatto il mio nome per incastrarmi – e, singhiozzò - ovviamente non era la verità, io avevo tutto, una famiglia, la felicità, un passato e un futuro allegri, non avevo sete di potere. Al mio processo nessuno volle ascoltare le mie ragioni, mi condannarono con voto unanime a Akzaban a vita.
Quel posto era orribile, non si avevano notizie dall’esterno, non ebbi più notizie della mia famiglia.
Ad Azkaban c’erano solo condannati privi di senno, e dissennatori, molti dissennatori che cercavano di rubare la mia felicità e l’allegria del mio passato, ma non ci riuscirono. Il mio amore era troppo grande e potente anche per un dissennatore.
Le guardie, stufe di me, decisero di eseguire il loro terribile “bacio” e ciò fecero. Li supplicai ma non vollero sentire ragioni.
Quel trattamento doveva privarmi dell’anima ma ci fu una reazione diversa. Con il bacio mi sono trasformato in un crudele e spietato dissennatore.
Non avevo il mio corpo, la felicità, ero solo una macchina da guerra capace di eseguire gli ordini.
Ma tu, tu Harry sei stato geniale, mi hai parlato della felicità.
Devi sapere infatti che un uomo felice trasformato in un dissennatore con un inganno ha la possibilità di tornare normale.
Ciò però avviene se un mago o una strega gli ricordi i tempi passati, la felicità e l’allegria e così tu hai fatto. Senza saperlo hai salvato un innocente. Ora posso tornare dalla mia famiglia e riabbracciare i miei figli.
Harry, a te devo la vita. Grazie-
   
 
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