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Autore: Claire_17    04/03/2012    1 recensioni
Con l'avvicinarsi della guerra, inizia un nuovo anno ad Hogwarts: il Magico Trio avrà come al solito le sue preoccupazioni per la testa, ma anche Ginny affronterà nuove esperienze..in campo nemico!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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GINNY

Il paesaggio sfrecciava veloce sotto le rotaie del treno diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il sole illuminava i campi di lavanda vicino alla ferrovia e mi ero incantata ad osservarli. Io, Ginny Weasley, sono infatti dell’idea che il sole di settembre renda tutto più particolare: i campi erano ancora colorati a tinte calde, a ricordo dell'estate appena trascorsa, mentre il progressivo avvicinarsi dell’autunno offriva una temperatura e una luminosità tale da potersi godere totalmente anche le giornate più torride.

Fremevo dalla voglia di tornare a Hogwarts, sia per ritrovare i vecchi amici, Neville e Luna, sia perché non avevo passato l’estate come avrei voluto: avevo passato i tre mesi di vacanza alla Tana tra i miei fratelli e Harry, che non mi aveva praticamente considerata. Nei miei progetti, Colui-Che-Deve-Salvare-Il-Mondo-Magico-In-Continuazione avrebbe dovuto cambiare idea su di me, e soprattutto sui suoi sentimenti per me, nei primi giorni dopo il suo arrivo alla Tana. Ma purtroppo questo non era successo. Per tutto il mese di luglio avevo cercato di attirare la sua attenzione in qualunque modo possibile ed ero arrivata persino a preparargli una torta per il suo compleanno, il 31, ma niente! Non che mi respingesse, anzi. Sembrava contento di passare il tempo con me, a parlare e scherzare: ma mi trattava sempre e solo come un’amica. Semplicemente non capiva, oppure -non voglio neanche sfiorare l’idea- faceva finta di non capire. Dopo mille momenti di indecisione e vari ripensamenti, mi ero finalmente decisa a rivelargli i miei sentimenti. Da quel momento in poi il fato e chissà cos’altro si era intromesso nei miei affari, rovinandomi i piani. Cinque parole: Coppa del Mondo di Quidditch. Harry, come d’altra parte tutti i Weasley di genere maschile, aveva la cattiva abitudine di perdere il senso della ragione davanti a una Pluffa o ad un Boccino d’Oro. E allora tutte le mie più articolate intenzioni andarono in fumo nel giro di due partite quando mi accorsi che nemmeno il più attillato e striminzito dei vestitini poteva distogliere l’attenzione di Harry dal Quidditch.

Ad agosto era arrivata Hermione alla Tana. Ovviamente in compagnia: Draco Malfoy. Qualche mese prima della fine della scuola, infatti, si erano cominciati a frequentare, anche se frequentare è una parola grossa: quando erano insieme, non uscivano praticamente mai dal dormitorio, mettiamola in questi termini. E anche se non ho ancora capito cosa ci trovi la mia cara dolce amica Hermione in Malfuretto, ho dovuto ammettere almeno con me stessa che la invidiavo. Non tanto per il ragazzo, è ovvio, ma quanto per il fatto che almeno lei sembrava davvero felice e il suo amore era ricambiato da qualcuno a cui teneva realmente! Invece la frase più romantica destinatami da parte di Harry è stata: «Ginny, scusa, non è che puoi portarci altri pop corn?» Ma per favore! E allora mi ero fatta furba e avevo cominciato a starmene con Hermione e Malfoy, che grazie a Merlino non guardava le partite per non mischiarsi con la mia famiglia, o in compagnia di un buon libro. Se non altro, avevo già finito di scrivere le pergamene di compito per Piton! Alla fine la noia e la solitudine mi avevano portata sempre più spesso a girare per Diagon Alley, ovviamente nei negozi di seconda mano, e a comprarmi quel poco che mi permetteva il mio misero budget. Durante l’estate avevo imparato a truccarmi e a vestirmi in modo da sembrare più grande e avevo anche accorciato i capelli, facendomi fare un taglio all’ultima moda secondo “Il settimanale delle streghe”. Tutto per dimenticare Harry ovviamente.

In quel momento mi trovavo nello stesso scompartimento con Hermione e Malfoy e ripensavo a come si erano conosciuti i due piccioncini. C’era una voce di corridoio, mai smentita dai due che diceva che l’amore era scattato quando “..gli occhi di ghiaccio di lui si erano incrociati con quelli al cioccolato di lei...”

Balle. Draco-Sono-Uno-Stronzo-Malfoy e Hermione-La-Secchiona-Granger si erano odiati fino al loro sesto anno e avevo cominciato a conoscersi solo durante le ronde dei Prefetti. E da quel momento la passione tra di loro era progressivamente aumentata e anche chi dubitava dei sentimenti di entrambi, si era alla fine ricreduto.

Assorta nei pensieri della mia estate solitaria, non mi accorsi che un altro individuo era entrato nello scompartimento.

«Weasley, hai intenzione di spostarti o devo rimanere in piedi per tutto il viaggio?»

Blaise Zabini, un altro stronzo patentato, amico del Furet..di Malfoy. Per me era difficile essere carina con il fidanzato della mia amica dopo anni passati tra dispetti e insulti, ma ci provavo, per quanto potessi..o almeno in presenza di Hermione.

«Allora Rossa, ti levi?»

«Sempre gentile, Zabini.» ribattei io, avvicinandomi al finestrino.

Lui non mi ringraziò e si limitò a fare un cenno di saluto a Draco. Afferrò il suo baule e si sporse per metterlo sopra i sedili. Così facendo, si avvicinò pericolosamente a me..un odore di muschio e pino mi confuse i sensi e mi ritrovai a pensare quanto la semplice maglietta nera di Blaise gli facesse risaltare le possenti spalle.

Sconcertata da me stessa, arrossii violentemente e presi un colorito molto simile al rosso fuoco dei miei capelli. Per nascondermi, mi voltai verso il finestrino ma Blaise aveva già notato il mio repentino mutamento.

«Cos’è, Weasley, non puoi neanche starmi vicino senza essere in imbarazzo? Se non riesci a resistermi, qua a fianco c’è uno scompartimento vuoto: non è il massimo della comodità ma di sicuro è al di sopra dei tuoi standard e io, per una volta, posso adattarmi.» ghignò. Draco lo zittì sotto richiesta di Hermione e Blaise si sedette di fronte all’amico.

Io, che ero abituata alle battute provocanti dei ragazzi, e in particolare dei Serpeverde, sapevo che in quei casi era meglio rispondere a tono o stare zitta, facendo finta di non aver sentito.

Per non litigare e dare un dispiacere a Hermione, scelsi la seconda opzione e ritornai a contemplare il paesaggio. Di una cosa ero sicura: Blaise era un idiota ma, perla barba di Merlino, era maledettamente sexy!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BLAISE

Stavo dormendo profondamente quando sentii il fischio che annunciava che mancavano cinque minuti all’arrivo e io dovevo ancora prepararmi. Non che mi importasse di arrivare puntuale allo Smistamento, giusto per dare fastidio alla McGranitt, ma non volevo assolutamente perdermi il banchetto di inizio anno. Mi alzai velocemente in piedi e trovai lo scompartimento vuoto tranne che per la Piattola Weasley che mi guardava ridendo.

«Ti sei svegliato finalmente!» scherzò lei.

Io non risposi e cominciai a cambiarmi. Lei, imbarazzata, si voltò verso il finestrino e io soffocai un sorrisetto compiaciuto. Mi accorsi che il treno si era fermato solo quando lei si alzò per prendere il suo baule. Si era già cambiata, probabilmente mentre io ero addormentato, e notai che la gonna lasciava scoperte le sue gambe, ben oltre il limite consentito. Rimasi e guardarla e quasi senza accorgermene mi trovai dietro di lei con l’intento di aiutarla con il bagaglio. Per fortuna realizzai prima io di lei cosa stavo per fare e velocemente mi scostai. Afferrai la mia valigia e uscii bruscamente dallo scompartimento senza guardarmi alle spalle.

Appena uscito dal treno trovai Draco con la Mezzosangue che stava sbraitando animatamente contro di lui e mi avvicinai a loro.

«..viziato, non riesci neanche a portarti il baule da solo?! Che bisogno c’era di chiamare l’elfo?!»

Vidi Draco sospirare e facendogli un cenno, gli indicai una carrozza vuota. Appena ci sistemammo, la Rossa ci raggiunse, anche se il suo volto tradiva delusione: forse sperava di trovare Potter o i suoi amici sfigati. Arrivammo a scuola stranamente in silenzio e all’entrata della Sala Grande ci dividemmo per andare ai rispettivi tavoli. Lo Smistamento fu più rapido del solito, forse per la mancanza dello sproloquio del vecchio preside rimbambito o più probabilmente perché non mi interessava affatto. Sentendomi formicolare la testa mi girai e vidi la Weasly abbassare lo sguardo.

Hermione, Draco mi obbligava a chiamarla così, era seduta di fianco a Potter che si guardava attorno come se dovesse apparire il Signore Oscuro da un momento all’altro. Draco seguì il mio sguardo anche se il suo si soffermò sulla Mezzosangue più di quanto si fosse fermato il mio. Finito lo Smistamento, la McGranitt fece comparire il banchetto e non appena l’attenzione degli studenti fu catturata dal cibo, la preside si avvicinò a Potter e al suo gruppetto: Hermione la fissava come fosse Merlino in terra, Potter sembrava già consapevole di essere coinvolto in qualunque cosa fosse successa mentre Weasley era troppo impegnato a ingozzarsi per accorgersi che qualcuno gli stava parlando. Nessun altro a parte me sembrava avere notato lo scambio di battute e anche io non ci pensai più quando arrivai nel sala comune dei Serpeverde, dove trovai Daphne Greengrass e sua sorella Astoria. Erano due belle ragazze, niente da dire, ma non mi avevano mai veramente attirato se non per storie di una notte. 

Andai diretto nel dormitorio ancora deserto senza aspettare il ritorno di Draco, probabilmente alle prese con la MezzoSangue. Mi versai un bicchiere di Whisky Incendiario e mi rimproverai nuovamente per il momento di debolezza che avevo avuto in treno: non era da me aiutare un Grifondoro, e per giunta un Weasley! Anzi, io non aiutavo proprio nessuno. Mai.

Ma le gambe e i fianchi della Rossa avevano un’aria così invitante che non avevo neanche riflettuto sulle mie azioni. Cercai di riportare alla mente il viso della ragazza, quando in treno era arrossita. Mi sforzai di trovare dei difetti in lei anche solo per sentirmi meglio. Ma l’unico aggettivo che mi veniva in mente era..bella.
Bleah, Blaise Zabini, Purosangue, aveva pensieri del genere su una come quella! Mi convinsi che era solo una voglia passeggera di possederla e con queste idee per la testa, mi addormentai.

  
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