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Autore: screwedupmess    04/03/2012    35 recensioni
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Sono Amanda Marie Styles, sorella di Harry Styles. Il fratello che mi sconvolgerà l'esistenza.
Tratto dal capitolo 1.
-Mi chiedevo.. Vorresti venire ad abitare con me e i ragazzi?
Mi passarono mille insulti da dirgli per la testa, ma dato che eravamo in un luogo pubblico ero praticamente costretta a contenermi.
-Harry, stai scherzando vero? Ti sei appena reso conto dell’enorme merdata che ti è uscita dalla bocca?- dissi quasi urlando non riuscendo a trattenere il controllo.
-Dai Amy, non ci vediamo quasi mai perhè tu non vuoi mai venirmi a trovare..-
- Se in casa tua ci sono anche loro, sai che non mi permetterei nemmeno di essere nel raggio di cento metri da casa tua, mi darebbe noia anche solo il fatto di respirare la stessa aria che loro respirano -
FANFICTION SOSPESA. CAUSA: MANCANZA DI TEMPO.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.

la stanza si stava lentamente illuminando ogni minuto di piu, segno che la sveglia di li a pochi minuti avrebbe suonato e sarebbe cominciata un’altra fottuta noiosa giornata come tutte le altre passate finora. Rimasi nel letto ancora in dormiveglia finchè non sentii qualcosa sopra il comodino vibrare, presa dallo spavento improvviso mi tirai subito su di scatto e presi il telefono cercando, sempre con gli occhi appesantiti, di riuscire a mettere a fuoco la scritta che era apparsa sul display.
Appena lessi “1 Nuovo messaggio da: Harry” aprii immediatamente il messaggio sbadigliando sonoramente e strofinandomi gli occhi. “Buongiorno scricciolo, tra quindici minuti fatti trovare pronta sotto casa che passo a prenderti e andiamo a fare colazione insieme, ti voglio bene” appena finii di leggere il messaggio mi si dipinse subito un sorriso a trentadue denti in faccia.
Era da tanto, troppo tempo che non facevo colazione con mio fratello dopo che se ne era andato da casa ed aveva comprato un appartamento con alcuni suoi amici.
Posai il telefono sul comodino, mi scostai il piumino di dosso e mi alzai in piedi cercando le ciabatte sotto al letto, trovate le ciabatte, le misi ai piedi ed andai nella cabina armadio a cercare qualcosa da mettere. Presi un paio di converse, un paio di jeans scuri ed un maglioncino grigio dato che fuori, nonostante fosse solamente inizio settembre, per gli standard di Holmes Chapel era anche fin troppo freddo.
Indossai gli indumenti avendo dei brividi di freddo quando il tessuto dei jeans freddi venne a contato con la mia pelle.
Andai in bagno, mi lavai i denti e feci una riga sottile sugli occhi con l’eyeliner, infine misi un po’ di mascara sulle ciglia.
Tornai in camera, presi il cellulare e lo misi nella borsa di scuola insieme ai libri.
Scesi in cucina giusto per scrivere un post-it a Elisabeth e Drew, mia mamma e mio padre, per informarli che sarei andata a fare colazione con Harry, sentii suonare il campanello e allora appiccicai il post-it nel vasetto dove i miei genitori tenevano le loro chiavi delle auto, senz’altro lo avrebbero letto.

Non appena aprii la porta non ebbi nemmeno il tempo di mettere un piede fuori di casa che subito una cascata di ricci castani mi si buttò addosso e ricoprendomi di baci.
- Amy mi sei mancata, sembri quasi cresciuta- disse e sorrise. Dio aveva un sorriso che ogni persona avrebbe invidiato, un sorriso che contagiava chiunque gli stesse intorno.
-Hazza non ci vediamo solo da quattro giorni, mica da quattro millenni!- risi e gli buttai le braccia al collo schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
Rise anche lui e mi accompagnò in macchina mettendomi un braccio attorno alla vita.
Saliti in macchina lui si mise al volante ed inizio a fare marcia indietro per uscire al vialetto di casa, io avevo abbassato il finestrino ed avevo messo la testa fuori guardando che non andasse contro qualcosa, aveva preso la patente solo da pochi mesi, non mi fidavo ancora pienamente di lui.
Accesi la radio ed iniziai a girare le stazioni per trovarne una che trasmettesse musica decente.
-Allora che mi racconti di bello?- disse mentre si sistemava un riccio fuori posto.
-Mah, nulla di che, sempre la solita vita ogni fottuto giorno, si sente la tua mancanza in casa, sai?- dissi trattenendo una lacrima, la decisione di Harry di andare via di casa era stata così  improvvisa che nonostante ormai fosse passato piu di un mese non mi ci ero ancora del tutto abituata.
-Anche io sento la tua mancanza scricciolo, mi manca ogni cosa di te sai?-  disse guardandomi con quel suo sorriso mozzafiato. –Mi manca tutto, mi mancano le serate a dormire insieme in camera mia quando tu non riuscivi a prendere sonno, mi manca quando giocavamo alla play station a formula uno ed io guidavo sempre male solo per farti vincere perché sennò ti imbronciavi ed io in 17 anni della tua esistenza non ho mai sopportato di vedere il broncio sulla tua faccia, mi manca addirittura quando ti aiutavo a stirare i vestiti- disse sorridendo. Dopo quell’affermazione lo guardai stralunata con la bocca mezza aperta. –no ok forse quello non mi manca- disse e si mise a ridere, ed io mi aggiunsi alla sua risata.
Parcheggiò la macchina davanti ad un bar ed entrambi uscimmo, lui fece quasi per venire ad aprirmi la portiera ma io lo bloccai dicendo:- ma che stai scherzando?- e mi misi a ridere.
-Tutto per la mia sorellina- e mi fece la linguaccia
-Hazza ne ho le palle piene di essere trattata come una bambina, non crederti tanto figo, ho solamente un anno meno di te!- risi e gli affondai una mano in quei ricci così soffici.
-Nooo, ma come? Tu rimarrai sempre la mia povera piccola Amanda che nonostante abbia diciassette anni dorme sempre con la luce accesa perché ha paura del buio- Disse ridendo di gusto.
Gli presi una ciocca di capelli ed iniziai a tirargliela il piu forte che potevo.
-Ahiaa Amanda mi fai male!- appena pronunciò il nome Amanda lo trafissi con lo sgaurdo e  iniziai a tirargli i capelli con il doppio della forza, odiavo essere chiamata in quel modo, tra tutti i nomi carini che erano esistenti al mondo proprio Amanda dovevano scegliere i miei genitori, Amanda Marie Styles, il nome piu orrendo sulla faccia della terra.
-Prova ancora una volta a toccare i miei preziosissimi capelli e giuro che ti chiamerò Amanda per il resto della tua esistenza- sapevo che era capace di farlo quindi smisi di tirargli i capelli e ci incamminammo verso il bar, lui considerava i suoi preziosissimi capelli quasi come un oracolo, ci mancava poco e a casa aveva un altarino in una stanza con una ciocca dei suoi capelli che andava a onorare ogni sera prima di andare a dormire.
Entrammo nel bar, e ci mettemmo a sedere ad un tavolino piuttosto appartato, dopo circa due minuti arrivò la cameriera a prendere gli ordini. Era una ragazza bassa che masticava una cewingum con aria fastidiosa e strafottente e aveva dei capelli evidentemente tinti di biondo platino.
-cosa desideri?- disse rivolgendosi a me e facendo scoppiare la bolla che aveva creato con la cewingum.
-Un cappuccino ed un cornetto- risposi duramente. Lei mi squadrò dalla testa ai piedi e poi si girò verso mio fratello. Non appena lo vide gli si illuminarono gli occhi e si iniziò a formare una specie di sorriso sulla sua faccia.
-E a te cosa porto?- disse guardandolo con occhi sognanti arricciandosi una ciocca di capelli tra le dita e dondolando le spalle.
-Un caffè, grazie- disse strizzandole l’occhio.
La cameriera gli fece un sorriso a trentadue denti e se ne andò sculettando talmente veloce che non mi sarei stupita gli fosse andata un’anca fuori posto.
Mio fratello era così, ogni singola ragazza era attratta da Lui, e lui pareva divertirsi a giocare con tutte le ragazze che gli prestavano particolare attenzione.
-Credo di aver trovato una soluzione al nostro problema- sbottò dal niente.
Lo guardai con aria interrogativa cercando di capire a cosa si riferisse e lui, intuendo che non riuscivo a capire dove volesse andare a parare si aprì in un ampio sorriso e disse –il problema della lontananza, non ci vediamo quasi mai-
-Sentiamo che altra stronzata ti è passata per la mente, Harry- dissi aggrottando le sopracciglia.
-Beh.. Mi chiedevo..- si bloccò
-avanti continua, mica ti mangio- lo incitai
-mi chiedevo.. vuoi venire ad abitare con me e i ragazzi?
Mi passarono mille insulti da dirgli per la testa, ma dato che eravamo in un luogo pubblico ero praticamente costretta a contenermi.
-Stai scherzando vero? Ti sei appena reso conto dell’enorme cazzata che ti è uscita dalla bocca?- dissi quasi urlando non riuscendo a trattenere il controllo.
-Dai Amy, non ci vediamo quasi mai perhè tu non vuoi mai venirmi a trovare-

- se in casa ci sono loro sai che non vorrei nemmeno essere nel raggio di cento metri da casa tua, mi darebbe noia anche solo il fatto di respirare la solita aria che respirano-
-Dai Amy, ma cosa ti hanno fatto di male? Nemmeno li conosci!-

-E nemmeno ci tengo a conoscerli- Dissi con voce ferma.
-Dai ma Lou lo conosci, e ti sta anche simpatico!- Ribadì Harry
-Harry, con Lou ci siamo cresciuti insieme, è diverso..-
A Louis volevo bene, d'altronde io, Harry e Lui eravamo cresciuti insieme dato che Louis era ormai, da 18 anni il migliore amico di Harry, erano amici quasi dalla nascita.
Ma non avevo un motivo valido per odiare gli altri amici di Harry, sapevo solo che lo avevano portato via da me, e la cosa non mi stava affatto bene, avevano portato via da me il mio fratello maggiore, il mio punto di riferimento, e per questo li odiavo senza nemmeno sapere i loro nomi, li odiavo solo per il fatto che esistessero.
-Diciamo che io ho un’idea migliore- dissi
-narrami, sono tutt’orecchie- disse mentre metteva il gomito sul tavolo chiudendo la mano in un pugno, poggiandoci sopra il mento.
-Torna a casa da mamma e papà, da noi-
-Amy ne abbiamo gia parlato..-
Non ebbi il tempo di protestare che subito arrivò la cameriera con le ordinazioni in un vassoio.
-cappuccino e cornetto a te- disse sempre con la medesima aria di strafottenza mettendomi davanti un cornetto ed una tazza fumante di cappuccino.
-e un caffè per te- disse facendo gli occhi dolci a Harry, dopodichè girò i tacchi e se ne andò.
Finimmo di fare colazione in silenzio, Harry andò alla cassa a pagare e tornammo in macchina per andare a scuola.
Il tragitto fu abbastanza silenzioso, non ci scambiammo molte parole, quando parcheggiammo la macchina nel parcheggio della scuola aveva iniziato a pioviscolare, allora mi alzai il cappuccio del giubbotto, salutai Harry con un bacio sulla guancia e mi avviai verso l’aula di scienze.
Appena entrai vidi Sharon nel banco in penultima fila che mi stava aspettando, Sharon era la mia migliore amica dalla terza elementare, aveva dei cappelli corti e liscissimi color nocciola e due occhioni azzurri da far invidia al mondo.
-Com’è andata la mattina?- Mi disse abbracciandomi
-Non tanto bene, ho di nuovo litigato con Harry..- dissi con il magone in gola
-Sempre per lo stesso motivo?- disse lei con aria preoccupata.
-Già..- mugugnai.

 

 

 

 

 

 

#spazioautrice: Ciao  a tutti, mi chiamo Jessica e questa è la prima FF che scrivo, questo è il primo capitolo, quello che serve insomma a far capire un pochino le dinamiche della storia anche se si capiranno meglio nel prossimo capitolo (:
Dal prossimo capitolo vi prometto che farò in modo che ci siano tutti i One Direction e non solo Harry come in questo. Cercherò di postare i capitoli con la maggiore costanza possibile e spero di riuscirci perché devo anche pensare a studiare dato che diciamo non vado molto bene a scuola D:
Beh un bacione a tutte le persone che hanno letto questo capitolo, spero che vi sia piaciuto e che continuerete a leggere la storia, grazie (:

  
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