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Autore: _Eterea_    04/03/2012    5 recensioni
Parte presa dal testo: “Una ventina di gufi erano a terra e bevevano ( o almeno credo che i gufi bevano) la pozione distrutta. Dopo qualche attimo Romilda cercò di alzarsi ma il rumore li fece scattare. Ora, la stavano fissando tutti intensamente.”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo:   E’ tuo quel gufo?
               - MagicDiary: come portare all’esasperazione piccole menti.
 
Autore: Eterea ( forum) _Eterea_ ( EFp)
 
Personaggi: Romilda Vane ( apparizioni: Mirtilla Malcontenta, Horace Lumacorno, Minerva Mcgranitt, Severus Piton, Luna Lovegood, …)
 
Genere: Comico ( o almeno così mi illudo io)
 
Rating: Verde
 
Avvertimenti: one-shot
 
Bevanda scelta: Acquaviola
 
Introduzione: Parte presa dal testo: “Una ventina di gufi erano a terra e bevevano ( o almeno credo che i gufi bevano) la pozione distrutta. Dopo qualche attimo Romilda cercò di alzarsi ma il rumore li fece scattare. Ora, la stavano fissando tutti intensamente.”
 
 
 
 
 
 
 
 
E’ tuo quel gufo?
 
MagicDiary: come portare all’esasperazione piccole menti.


 
“ << Sto parlando di poco fa. Sono andata nel bagno delle ragazze prima di venire qui e ce n’erano una decina, compresa quella Romilda Vane, che cercavano di decidere come farti avere di nascosto un filtro d’amore. Sperano di convincerti a portarle alla festa di Lumacorno e a quanto pare hanno comprato tutte i filtri d’amore di Fred e George, che temo funzionino … >>”
                                                                                                            Harry Potter e il Principe Mezzosangue
 
 
Romilda quella mattina era particolarmente felice. Non tanto perché le vacanze di Natale erano vicine, o stava andando a fare colazione ( che per lei era sempre uguale a: rimpinzarsi fino a vomitare), o perché era riuscita – finalmente direi - a prendere una A in Pozioni. No, per nessuno di questi motivi. No, vi assicuro che in questo particolare caso la sua stupidità non centra, ma grazie per il suggerimento.
La ragazza sopracitata, era al settimo cielo perché quella mattina avrebbe ricevuto due cose estremamente importanti e preziose per il suo prossimo ebrillante futuro.
Siete molto carini, ma non sono né il manuale “ Sopravvivenza per Idioti” né una lavanda gastrica. Mi dispiace. Potrei comunque suggerirglieli, però.
 
Giusto per farvi fremere un po’ – anche se secondo me non ve ne frega un pifferaio magico – dirò prima la meno “spettacolare”.
 
 Un filtro d’Amore.
 
Il motivo principale, di questo acquisto, era uno: Harry Potter. Il SUO Harry Potter. Praticamente la povera idiota piccola e tenera Romilda si era innamorata del Bambino Che Era E’ Sopravvissuto, e quindi aveva deciso che il modo migliore per farlo cadere ai suoi piedi era quello diavvelenarlo  fargli bere un filtro d’Amore.
La giovincella aveva ordinato al Negozio Tiri Vispi Weasley il filtro e le sarebbe arrivato quella mattina via gufo, dopo di che lo avrebbe messo in una bottiglia di Acquaviola che poi avrebbe offerto ad Harry.
 
Ma, come sempre c’è un ma, la ragazza non aveva ordinato solo quello ai Tiri Vispi. Il suo secondo acquisto era un oggetto appena uscito in commercio, che aveva ordinato ancora quell’estate.
 
 Si tratta della MagicDiary.
 
Sto già immaginando i vostri sguardi vuoti e perplessi, alcuni anche sbigottiti. Bene, per farvi capire meglio, ho preso la pubblicità corrispondente che si trova sul Settimanale delle Streghe.
 
“La MagicDiary è una particolare agenda istantanea. Da quando questa viene attivata, riporta tutti i pensieri e movimenti del proprietario in tempo reale e in modo cartaceo. In più, comprende di: agenda per appuntamenti, compleanni e vari, orologio e le previsionimeteorologiche. Questi ultimi accessori verranno attivati e trasmessi telepaticamente secondo parole chiave dette a voce, sempre dal proprietario.
Per spedizione, gratuita, mandare gufo al 12–“
 
OK, BASTA. Mh mh mh … credo possa bastare. Ora, Romilda poteva pure farsi portare l’agenda nella Sala Comune insieme agli altri gufi, tranquillamente; ma dato che non aveva capito che i filtri venivano mandati sotto forma di profumi, aveva deciso di andare a recuperarlo direttamente in Guferia.
Sì, al freddo e con la neve.
Probabilmente si sarebbe trasformata in un ghiacciolo - per poi essere sepolta viva sotto la neve - prima ancora di superare il Cerchio di Pietra, ma tant’ è che lei ha deciso.
 
Romilda aveva appena finito di divorare le sue cinque uova con bacon e salciccia che le planò un barbagianni proprio davanti al piatto. Portava legate alla zampa sinistra una busta ed una lettera. La ragazza, fremente, prese prima la lettera e la scartò brutalmente . Mezzo tavolo di Grifondoro si girò a guardarla sconcertato.
< Mio dio, ma è un mostro > < Cosa ci mettono in quelle uova?! > < Quella vicino alla suo bocca è …bava? >
Sì, ecco era piuttosto agitata.
Ma, insomma, immaginatevi voi di ricevere una cosa che avete bramato per tanto tempo, non avreste una reazione del genere in quella situazione? Non voglio sapere le risposte.
Sta di fatto che Romilda si mise a leggere attentissima la lettera.
 
“ Carissima Signorina Vane, le abbiamo spedito la merce ordinata, la MagicDiary, all’indirizzo da lei stabilito.
Come da lei richiesto, l’altro acquisto le sarà mandato verso il pomeriggio. La ringraziamo per aver scelto i Tiri Vispi Weasley e la invitiamo ad usufruire ancora del nostro servizio. Le ricordiamo di leggere attentamente le istruzioni d’uso della MagicDiary, e le auguriamo una buona giornata.
 
Fred e George Weasley – Proprietari dei Tiri Vispi Weasley“
 
La ragazza non perse tempo e scartò il pacchetto. Ne tirò fuori una piccola agenda, con la copertina in pelle rossa, e l’aprì.
La prima pagina era bianca, c’era solo scritto: Nome del Proprietario, con una linea sotto dove aggiungere il nome.
Romilda si lanciò sulla borsa vicino alla sedia dove prese piuma e inchiostro – che rovesciò sul tavolo – in tinse la piuma e scrisse:  Romilda Vane. con quella sua scrittura da mezza analfabeta.
In quel secondo sentì un brivido lungo la schiena. Ovviamente non capì che il collegamento tra lei e l’agenda si era creato, pensò di aver mangiato troppo e quelle erano le uova che tornavano su.
Lo chiuse e ripose delicatamente nella borsa e si avviò all’incontro con le sue amiche , giusto per vantarsi un po’. Il luogo dell’incontro era il bagno delle ragazze del primo piano.
Avevano deciso di usare quel bagno inutilizzato perché qualche giorno prima avevano “beccato” Hermione Granger a “origliare” le loro conversazioni per la conquista di Potter. In realtà era solo entrata in bagno per lavarsi le mani, ed era uscita subito dopo seguita dalle occhiate d’odio delle amichette di Romilda.
 
Fece un entrata in bagno ad effetto. Sì, era tutto bagnato e fece uno scivolone che si fermò solo dopo essere andata a sbattere contro i lavandini. Si rialzò, cercando di darsi un contegno, e si avvicinò alle oche amiche con un sorriso a 655 denti. < Salve, ragazze! Guardate cosa ho qui. > Tirò fuori il diario e glielo sventolò davanti. Bene, dalle bocche delle sue amiche uscirono: < Oh, mamma! Come sei fortunata! > < Ti invidio da morire! > < E’ stupendissima!!! Sei così avanti, tu! >
 Ma le loro espressioni dicevano: < Brutta strega … come osa averlo lei e io no! > < Stanotte ti uccido e te lo rubo. Tanto nessuno sentirà la tua mancanza, vipera! > < Brutto quanto te, sgorbio. >
 
< Allora … volete che la provi?? > Era ormai completamente esaltata e fuori di se. Prese il diario, lo stava per aprire quando una voce fastidiosa la interruppe.
< Cos’è quello? > Da uno dei lavandini era appena uscita Mirtilla Malcontenta, il fantasma che infestava il bagno. Lei era il motivo per cui quel bagno era inutilizzato.
Romilda si girò e la guardò altezzosa, pronta per pavoneggiarsi anche col fantasma.
< E’ la MagicDiary. Un’agenda stupenda e assolutamente all’ultima moda >
< Naaah … per me non funziona > < Sì, invece … > < No > < Sì > < NOO! > Ad un certo punto stillò arrabbiata e si tuffò nel gabinetto più vicino. < Fa come vuoi! Basta che non me lo tiri ADDOSSO! >
Romilda guardò schifata il gabinetto nella quale era appena sparita Mirtilla. Alzando le spalle si rivolse alle sue amiche.
< Quella è tutta fuori … adesso ve lo mostro! > Aprì il diario e fissò la prima pagina inebetita.
< … > Balla di fieno.
Cecilie tossì rumorosamente < ehm … e allora? > Romilda le guardò spaesata < Non so come funziona … > La ragazza sospirò e le prese il diario dalle mani, consultò la prima pagina e poi la guardò con un sopraciglio alzato. < Guarda che devi solo dire quello che vuoi. Hai già scritto il tuo nome … prova a dire ad alta voce “ora”. >
Romilda, un po’ incerta pronunciò < Ora! > Subito dopo fece un balzo di tre metri terrorizzata.
Nella sua testa era scoppiata una voce fredda e neutrale, che ripeteva : “ Sono le 10 e 35, sono le 10 e 35, sono le 10 e 35 … “ < BASTA > Gridò sicura di se ( dopo lo spavento si era ricordata qualche annotazione base di funzionamento). Guardò le sue amiche con aria soddisfatta < Sono esattamente le 10 e 35. > Quinn guardò l’orologio che aveva al polso < E’ esatto! >
Romilda si sentiva un dio.
No, facciamo un supereroe.
 
< Bene, adesso andiamo a lezione. Poi dopo andrò a prendere “l’altro” acquisto. >
Le amiche la seguirono e si diressero a lezione di Trasfigurazioni con i Tassorosso. Romilda si annoiò a morte ( che sorpresa … ) e le sembrava che il tempo non passasse mai.
 
Dopo due ore da incubo con la Mcgranitt,  e il pranzo, la nostra eroina si diresse verso il cortile della torre dell’orologio. Quando arrivò aveva l’aspetto un po’ … stanco. Arrancava verso il ponte con una mano sul fianco e respirando a fatica. Dopotutto la Sala Grande era un po’ lontana dalla torre dell’orologio. Si era appena fatta tutta la scuola correndo.
 
Si trascinò a fatica fino al cerchio di pietra e si preparò psicologicamente alla salita della Guferia.
 
Quando arrivò su in cima sembrava un pupazzo di neve; un pupazzo davvero bruttino, direi.
Cercò di togliersi la neve dalla faccia, non aveva intenzione di cadere sul pavimento lurido e schifoso della Guferia.  Non dovette aspettare molto che lo stesso gufo di quella mattina atterrò sul davanzale della finestradella Guferia, davanti a lei.
Romilda emozionatissima scartò velocemente la lettere allegate, ma non si sprecò nemmeno a leggerla tutta; la bastò scorgere “ filtro d’amore” per essere certa che fosse sua. Aprì anche il pacchetto e ci trovò dentro una confezione che sembrava quella di un profumo.
Allora, nella sua più completa e totale stupidità, prese la bottiglia di Acquaviola e decise di metterci il filtro d’amore propriolì.
 
All’improvviso accadde. Ancora tutt’ora questa storia viene tramandata ad Hogwarts, di generazione, in generazione.
 
Romilda inciampò e finì a faccia in giù sul pavimento; e la stessa sorte toccò anche alla bottiglietta contenente il filtro e alla bottiglia di Acquaviola.
La ragazza stava attraversando un momento tra la sorpresa, il disgusto e il conato di vomito, ma la distrasse uno strano e forte rumore. Alzò la testa per guardare e vide davanti a se una scena raccapricciante.
 
Una ventina di gufi erano a terra e bevevano ( o almeno credo che i gufi bevano) la pozione distrutta. Dopo qualche attimo Romilda cercò di alzarsi ma il rumore li fece scattare. Ora, la stavano fissando tutti intensamente.
 
La ragazza rimase per qualche attimo immobile. Continuavano a fissarla con quei terrificanti occhi neri luccicanti, e la testa lievemente inclinata di lato.
Lentamente iniziò ad alzarsi, e fin lì tutto bene, ma quando si spostò di un passo verso sinistra i volatili la seguirono con uno scatto veloce della testa. Sembravano decisi a non perderla d’occhio, effettivamente un comportamento un po’ strano. Provo di nuovo a fare un passo verso la porta, ma riaccadde la stessa cosa.
Infine, Romilda fece la cosa più stupida che, un normale essere umano dotato di un minimo di buon senso, avrebbe potuto fare in quel momento.
< Aaaaaaaaaaaaaaaah >
Si precipitò urlando verso l’uscita.
 
Il caos fu immediato.
 
Romilda iniziò a correre giù per le scale seguita dallo stormo di gufi impazziti. Era a metà della scalinata di pietra irregolare quando iniziò a sentirsi beccare la schiena < Aaaaah, andate via!!!! > Mancavano otto gradini < Lasciatemi in pace!! Aaaaah noooo!!! > Era ormai arrivata a terra ….
 
< Mollatemi!! ORA!!!!!! >
“ sono le 14 e 13, sono le 14 e 13, sono le 14 e 13 ... “
< Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah Ho una voce in testa!! Magia Oscuraaaa! >
Per sbaglio aveva attivato la MagicDiary, e inoltre si era completamente dimenticata di essa.
… sono le 14 e 13, sono le 14 e 13 son- “
< smettila, smettila … BASTA!!! >
La voce si zittì immediatamente, ma questa distrazione fece perdere l’equilibrio alla ragazza che inciampò e cominciò a rotolare nella neve per tutta la discesa che portava dalla Guferia al Cerchio di Pietra.
Non penso ci sia il bisogno di specificare il suo commento a proposito.
< Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah >
Esatto.
 
La rotolata continuò finché il terreno non tornò dritto e la poveretta si fermò con la faccia nella neve gelata.
Dopo aver ripreso fiato si accorse di essere ancora inseguita, allora riprese la corsa sbandata e isterica di poco prima.
 
Continuò a correre per un altro po’ urlando a squarciagola e dimenando le braccia al cielo ( come se servisse a qualcosa …) dopo pochi minuti si trovò nei pressi della capanna del guardiacaccia. Quando arrivò vicino al campo di zucche sentì un cane abbaiare, e il suono si avvicinava a lei. In un attimo si ritrovò al fianco un cane enorme e bavoso che le saltellava addosso. Spaventata e irritata iniziò ad urlargli dietro, sempre senza smettere di correre. < Vattene, mi mancavi solo tu!! Via!! Aaaggg, NON HO TEMPO PER QUESTE C- >
“ Nevica e ci sono 0 gradi, nevica e ci sono 0 gradi, nevica e ci sono 0 gradi … “
Per lo spavento, Romilda inciampò sopra il danese e finì contro una zucca gigante. Sputando pezzi di zucca si rialzò a fatica; mentre le continuava a risuonare la voce in testa si ricordò dell’agenda  < BASTA!! >
 
Bagnata, gelata e … arancione, riprese la corsa folle attraverso i parchi di Hogwarts. Ormai vedeva un po’ di gente all’orizzonte, così decise di avvicinarsi al lago Nero, dove aveva visto un gruppetto più folto.
Quando fu più vicina notò un gruppetto di persone messe a semicerchio all’estremità del lago, vicino al pontile. C’era un ragazzo un po’ pallido in viso che si avvicinava pericolosamente al bordo del legno. Romilda cercò di dimenarsi per farsi notare. Voglio ricordare che in tutto questo la ragazza era ancora inseguita dai gufi.
< Ragazzi!! RAGAZZI!! Aiuto! > Niente, non la calcolava nessuno erano troppo concentrati sul ragazzo che, ora, stava usando uno strano oggetto simile ad un flauto, rivolgendosi all’acqua.
Romilda era ormai vicinissima all’acqua quando vide una sua compagna di dormitorio tra la piccola folla.
< Jane!!! Jane Wild!!! Jan- >
“ Jane compie gli anni il 5 Gennaio, muoviti a farle il regalo; Jane compie gli anni il 5 Gennaio, muoviti a farle il regalo; … “
< Aaaaaaaah!! > Ormai penso l’abbiate capito. Cadde in acqua come un salame.
 
A quanto pareva il flauto che il ragazzino stava suonando serviva come richiamo per un animale; animale che, ormai, si stava avvicinando alla nostra eroina caduta.
Romilda uscì con la testa fuori dall’acqua, subito dopo il tuffo, ma non ebbe il tempo di sospirare di sollievo che qualcosa di molliccio le stava toccando la gamba sott’acqua.
La ragazza girò la testa lentamente per poi ritrovarsi faccia a faccia nientepopodimeno che con Piovra Gigante.
La suddetta creatura spaventata, capirete immagino il perché, iniziò a dimenarsi come un’ossessa creando una specie di mini tempesta a pochi millimetri dalla nostra povera eroina ( non parlo di droga … no).
Romilda venne spinta dalla corrente d’acqua di nuovo a riva. Intuirete a questo punto che la ragazza si ritrovava sulla terra ferma, finalmente, stremata, bagnata, congelata e aran- … no, a questo punto non più arancione.
 < oh mamma … > “ devi ricordarti di rispondere al gufo di tua madre. Oggi, devi ricordarti di rispo-“
< BASTAAAAAAAA!! SMETTILA TI ODIO! MUORI, BUTTATI GIU’ DA UNA RUPE … DISTRUGGITI, VOGLIO VEDERTI A PEZZIIIII!! >
 
Dopo il momento di sclero totale la nostra protagonista decise di ricomporsi abbastanza velocemente.
Ma fu distratta da uncrack nella borsa; a quanto pareva l’agenda aveva seguito alla lettere i voleri della sua padrona. In poche parole: si era spezzata a metà, e ora fumava in modo alquanto inquietante.
Non se ne curò molto, e accortasi all’improvviso che il cane del custode e i gufi l’avevano ritrovata, se la lanciò alle spalle e ricominciò di nuovo la corsa folle verso il castello.
 
Ormai, la piccola folla che si era radunata attorno al pontile, aveva iniziato a seguire il curioso e strambo spettacolo che gli si parava davanti. Romilda, a questo punto, aveva dietro di se una parata sempre più lunga: in prima posizione i gufi incantati, subito dietro Thor, infine in terza posizione il gruppetto degli studenti incuriositi.
 
Romilda era arrivata al cortile esterno dell’atrio quando sentì una voce chiamarla.
< Signorina Vane!! Che cosa sta succedendo qui?! > Vide corrergli incontro ( e questa signori, non è una scena che si vede tutti i giorni) il grassottello professor Lumacorno e il professor Piton, con tanto di mantelli svolazzanti. La ragazza pensò di essere salva,  ma comunque continuò per la sua strada in direzione dei due insegnanti. Quando li superò si voltò indietro e vide una scena che, se fosse stata una qualsiasi altra situazione sarebbe scoppiata a ridere senza freni.
I due insegnanti erano appena stati travolti dai volatili. Travolti nel senso che non riuscirono nemmeno a fare uno scintillio di bacchetta che già erano a terra con una decina di gufi sul viso.
Ripeto, sarebbe stato da riderci se non fosse che erano una delle poche possibilità di salvarsi per la nostra Romilda.
 
Fece le scale di corsa, ancora gocciolando sul marmo dei gradini, per poi entrare di corsa nel portone. In fine sentì la voce che, in un qualsiasi altro momento non avrebbe mai voluto sentire, ma che allora la rinfrancò in una maniera inimmaginabile.
< PETRIFICUS TOTALUS! > Si sentì uno schianto immenso, che rimbombò per tutto il salone d’ingresso.
I gufi erano a terra immobili come statue di pietra.
 
Romilda in quel momento non riuscì a fare nient’altro che … svenire.
 
Quello che successe dopo non è molto interessante, ma io ve lo narro lo stesso.
La professoressa McGranitt ( sì, era stata lei a fermare i gufi) aveva chiamato immediatamente il custode Hagrid per occuparsi degli animali coinvolti nella faccenda, poi Madama Chips e un altro insegnante per portare la nostra signorina Vane in infermeria in modo che  riprendere e per poi farsi spiegare l’accaduto.
I gufi furono disincantati e Romilda si riprese il giorno seguente, ma decise di rimanere in infermeria per un altro paio di giorni, il tempo per riprendersi dallo shock dell’evento.
 
Tre giorni dopo l’accaduto Romilda uscì dall’infermeria.
Ormai si sentiva, a suo dire, benissimo e, a vedersi, sembrava essere tornata completamente normale. Niente più shock, non più sconvolta e traumatizzata, niente di niente.
Erano appena le 8.30 quella domenica mattina, quando Romilda decise di andare a fare colazione. Stava passeggiando tranquillamente per il salone d’ingresso, quando incrociò all’improvviso una studentessa che conosceva bene. Luna Lovegood; beh, diciamo che la conosceva di fama … la studentessa più svampita e lunatica dell’intera scuola.
< Buongiorno Lunat- ehm Lovegood > disse cercando di essere più altezzosa possibile.
La ragazza davanti a se la guardò stralunata per qualche istante.
< Oh buongiorno a te Romilda. Spero tu stia meglio, dopo quello che è accaduto qualche giorno fa. >
Romilda si sentì scottare la faccia, ancora la imbarazzava a morte pensare o parlare di quello che era successo.
< Sì … certo che sto bene. Mai stata meglio. >
Luna ad un tratto assottigliò gli occhi e sorrise leggermente. < Che carino, è tuo quel gufo? >
A Romilda le si mozzò il fiato. Guardò, girando la testa molto lentamente, sopra la sua spalla. Sopra di essa si trovava un gufo appollaiato.
Il passo verso lo smarrimento fu breve.
 
< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH >
 
Luna guardò la ragazza sbiancare davanti ai suoi occhi e, poi, correre via come un fulmine, urlando come una disperata. Rimase accigliata, poi vide il barbagianni avvicinarsi a lei. < Oh, Ravanello sei tu! Hai qualcosa per me? >
Prese sul braccio l’animale e iniziò ad accarezzarlo con l’indice sul becco; infine si volto verso il punto dalla quale era sparita l’urlante Romilda. Sospirando guardò negli occhi il suo Ravanello ( non chiedete spiegazioni per il nome … è Luna) e si diresse verso la colazione.
< Strana ragazza … >
 
 
 “ esclamò Romilda Vane nel momento stesso in cui lui entrava dal buco del ritratto. < Ti va un’Acquaviola? > Hermione allontanandosi gli lanciò un’occhiata in stile ‘che-ti-dicevo?’
< no, grazie > Rispose pronto Harry. < Non mi piace molto >.
< Bè, allora prendi questi > Ribatté Romilda ficcandogli in mano una scatola. < Sono Cioccalderoni ripieni di Whisky incendiario. Me li ha mandati mia nonna ma a me non piacciono >.”
                                                                                                           
                                                                                                           Harry Potter e Il Principe Mezzosangue
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