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Autore: Saralasse    04/03/2012    10 recensioni
[...]“Qualcosa non va, Lucy?”, chiese Natsu vedendo la sua compagna fissare il sentiero che attraversava il bosco con un sorriso alquanto ebete.
“No, è tutto a posto!”, sorrise Lucy tornando a prestare attenzione a Natsu. “Stavo solo pensando… Gajeel non torna; quella fonte è davvero miracolosa!”.[...]
Una rivisitazione dell'episodio 120. Enjoy it ;)
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Wendy si stava occupando di guarire le sue ferite quando Levy si accorse che Lucy e Cana si allontanavano assieme; si chiese dove fossero dirette mentre per un istante la gelosia le punse il cuore. Lucy era la sua migliore amica, quella con cui aveva legato di più, nonostante fosse alla gilda da meno tempo di tutti, e le faceva male vederla così affiatata con qualcuno che non fosse se stessa.

Scosse la testa allontanando quei pensieri quando si rese conto della fila che si era formata dietro di lei in attesa delle cure della piccola Dragon Slayer; Gajeel in particolare le stava immediatamente dietro e non potè trattenere il sorriso che le illuminò il volto.

D’un tratto, Erza si diresse verso di loro, calamitando le attenzioni grazie a un’uniforme da infermiera che lasciava davvero poco spazio all’immaginazione.

“Wendy, diamoci il cambio”, esordì Titania armandosi di cartelletta.

Wendy sbarrò gli occhi confusa tanto dall’abbigliamento di Erza quanto dalla richiesta del tutto fuori luogo. “Erza-san, quell'uniforme... un'infermiera?!”

“Tu non hai poteri curativi!”, esclamò Charle, infastidita da quell’intromissione in una sfera che era esclusiva della sua amica.

“La differenza fra le abilità non conta durante una battaglia, Wendy. E' il tuo cuore che viene messo alla prova”, sorrise Erza mostrando la sua solita sicurezza.

“Battaglia?”.

La Sacerdotessa del Cielo era a dir poco scioccata, chiedendosi perché mai Erza parlasse di qualsiasi cosa come se si trattasse di una battaglia. Guarire le persone lo era davvero?! La paura cominciò a prendere il posto dell’indecisione mentre ponderava le sue parole. La qual cosa non sfuggì a Charle che cominciava davvero a perdere la pazienza.

“Ehi! Smettila di spaventare Wendy!”, esclamò l’exceed bianca, ormai al culmine della sopportazione.

Levy rivolse uno sguardo sconsolato a Erza che stava sedendosi su un cassa accavallando le gambe in maniera decisamente provocante. “Eccola che comincia...”, si lasciò sfuggire con un sospiro.

Gli uomini della gilda si fecero improvvisamente attenti alle parole della maga guerriera, attratti da quelle movenze come le api dai fiori. Titania stava sfoderando tutto il suo sex appeal e loro pendevano dalle sue labbra. “Adesso, ditemi coraggio... dov'è che fa male? Dovrei abbassare la temperatura prima? O preferite un'iniezione?”.

Gray le rivolse un’occhiata indecifrabile: era impossibile capire se fosse disturbato da quella faccenda oppure ammaliato anche lui come tutti gli uomini nei paraggi.

“Grandioso, che sta succedendo...?”, disse tra i denti.

Gajeel accanto a lui fissava Erza con l’unico occhio lasciato scoperto dalle fasciature. “Tutto questo è un casino”, disse nonostante si avvicinasse anche lui imperterrito alla donna.

Non passò molto tempo che gran parte degli uomini della gilda si ritrovarono dal chiedere le gentili cure di Wendy alla fila davanti a Erza in quelle insolite vesti provocatorie. E non passò nemmeno molto tempo prima che iniziassero a litigare tra loro come cani attorno all’osso.

“Rispettate la coda, dannazione!”

“Mettetevi in fila, bastardi!”

Charle rivolse loro il suo miglior sguardo di biasimo e disgusto. “Maschi!”, esclamò mentre Levy tentava in ogni modo di risollevare il morale di Wendy.

“E-ehi... in fondo ti farà bene riposare un po'”, disse tentando di non urtare i suoi sentimenti. “Giusto?”.

Wendy restava a testa china, fissando quelle mani con cui fino a pochi momenti prima stava guarendo le ferite dei suoi nakama; non riusciva proprio a capire come potesse Erza essere una guaritrice migliore di lei. “E’… è perchè il mio seno è così piccolo?”.

Levy portò immediatamente le mani a coprirsi i seni, sentendosi improvvisamente chiamata in causa. Era consapevole di essere l’unica ‘piatta’ della gilda ma sentirselo ricordare era sempre un trauma.

In quel preciso istante Erza afferrò Gray e Gajeel per legarli insieme in una massa informe di fasciature il cui scopo sembrava essere chiaro soltanto nella sua mente. “Tendere le fasciature è molto più difficile di quanto possiate pensare!”, esclamò, forse tentando di giustificare quell’azione del tutto insensata.

L’ennesimo, fortissimo strattone strappò a Gray e Gajeel un urlo di dolore. “Stai cercando di ucciderci?!”, gridarono all’unisono, stretti in un abbraccio del tutto inconsapevole e indesiderato, il tutto sotto gli occhi sbarrati di Juvia e Levy.

La maga dell’acqua torturava un fazzoletto con i denti, sforzandosi di non versare quelle lacrime che dispettosamente le riempivano gli occhi. “Gray-sama... allora preferisci essere punito piuttosto che punire gli altri! Juvia è scioccata!”, esclamò, ancora ferita dal rifiuto che aveva ricevuto alla richiesta di essere punita dal suo amato Gray-sama.

Levy rivolse al suo drago uno sguardo che definire minaccioso sarebbe sembrato un eufemismo; “Gajeel…”, disse, e più che un richiamo sembrò un basso ringhio degno di quelli del suo compagno [1].

Quel suono fece correre un brivido ghiacciato lungo la schiena dell’uomo in questione che si voltò, rigido come un automa, a guardare negli occhi la proprietaria di quella vocina solitamente dolce e gentile.

“L-Levy… ecco… non è come pensi!”.

“Stupido Gajeel!”, strillò dandogli le spalle nel momento in cui Natsu e Lucy tornavano al campo, mano nella mano.

Quella vista le fece dimenticare la rabbia per qualche momento, la mente troppo occupata a elaborare quello che stava vedendo: non si era nemmeno accorta che Natsu fosse sparito e adesso tornava da chissà dove con Lucy, si tenevano per mano e si guardavano in un modo… forse correva troppo con la fantasia ma quegli sguardi le sembravano inequivocabili.

Lucy la notò a sua volta e bisbigliò qualcosa a Natsu che le sorrise annuendo: la maga bionda sciolse le loro mani intrecciate e si avvicinò di corsa a Levy, abbracciandola. “Devo raccontarti una cosa, Levy-chan!”, esclamò con un sorriso enorme a distenderle i tratti. Rialzando lo sguardo, però, notò Gajeel nelle grinfie di Erza e il cipiglio poco raccomandabile di Levy. “Te la racconto dopo… vuoi un consiglio? C’è una fonte curativa poco lontano dal campo e… funziona bene per molte cose”, rise arrossendo leggermente.

Levy annuì, accennando un sorriso e rivolse un’ultima occhiata furente al Dragon Slayer di Ferro prima di allontanarsi correndo nella direzione che le aveva appena indicato Lucy.

 

“Stupido, stupido, stupido!”, strillò Levy colpendo l’acqua come se avesse davanti Gajeel e non il suo stesso riflesso. “Solo perché lei è così dotata!”, sbuffò immergendosi nell’acqua fino al mento.

La fonte era davvero miracolosa, doveva darne atto a Lucy; ma era tanto curiosa di capire cosa era successo di tanto eccitante da farla tornare con quello sguardo brillante e mano nella mano con Natsu. Un pensiero le fulminò la mente e scattò in piedi, quasi strillando. “Che sia come penso?!”.

Un rumore di passi la fece voltare verso il sentiero e lì vide Gajeel che andava verso di lei, togliendosi con nonchalance un indumento a ogni passo. “Se ti riferisci al fatto che intendo fare il bagno anche io, sì, è come pensi”.

Levy fu talmente stupita da quella vista e dalle sue parole che restò immobile a fissarlo fin quando non fu che a pochi centimetri da lei; solo allora sembrò ricordarsi di arrossire e abbassare lo sguardo. Pessima idea, considerata la totale mancanza di vestiti di entrambi.

“Che c’è, Erza ha finito di curarti?!”, sbuffò incrociando le braccia al petto e voltandosi di schiena, inconsapevole dello sguardo totalmente adorante che Gajeel stava dedicando al suo corpicino.

“La coniglietta mi ha consigliato di venire qui”, disse posandole le mani sui fianchi per poterla trascinare contro di sè. “Direi che è stato un ottimo consiglio, sto molto meglio adesso. Devo ricordarmi di ringraziarla”.

Levy sussultò sentendo il freddo metallo che ornava gli avambracci di Gajeel sfiorarle la pelle. Senza preoccuparsi di essere delicata, si liberò della sua stretta e andò a sedersi un po’ più in là, immergendosi di nuovo nell’acqua. “Puoi andarci anche adesso, e ringrazia anche Erza già che ci sei”.

Gajeel sogghignò raggiungendola e si inginocchiò davanti a lei. “Sei gelosa, gamberetto?”.

“Chi, io? E dovrei essere gelosa di un buzzurro totalmente privo di tatto, sgarbato, che pensa solo a combattere e… oh!”, si bloccò sentendosi trascinare nella presa ferrea di Gajeel fino a trovarsi con il seno premuto contro il suo torace, intrappolata fra le sue braccia.

“Sei gelosa”, affermò il Dragon Slayer trattenendosi dal ridere ancora. “Credi davvero che mi interessi Erza o chiunque altra più prosperosa di te? Dimmi, chi ho accompagnato all’esame?”.

“M-me…”.

“Esatto te. Sarò anche un buzzurro totalmente privo di tatto, sgarbato, che pensa solo a combattere”, ridacchiò facendole il verso, “ma ci vedo perfettamente e ho preferito comunque un gamberetto petulante che non immaginavo potesse essere tanto gelosa”.

Levy chinò lo sguardo, lievemente dispiaciuta della scenata che aveva messo su. “Gajeel… mi dispiace io… davvero non ti interessa se sono così… così…”.

Gajeel le fece scorrere le mani lungo la schiena fino a posarle sul suo sedere sodo. “Davvero. Preferisco questo”, ghignò scoprendo i canini in una maniera che la fece rabbrividire e le strappò un urletto a metà tra lo scandalizzato e il compiaciuto. “Preferisco te… Levy”.

Le soffiò il suo nome sulle labbra prima di intrappolarle in un bacio molto poco casto e decisamente focoso, cui Levy non potè impedirsi di rispondere con tutta se stessa; doveva proprio ammetterlo, si era innamorata dell’unica persona che non avrebbe mai immaginato al suo fianco.

Si lasciò trascinare a cavalcioni sulle gambe di lui mentre giocherellava con quei capelli così lunghi e così neri, come la notte più fonda; e Gajeel dal canto suo non stette certo a chiederle il permesso prima di lasciar vagare le mani su quel corpo piccolo – e per quanto lo riguardava perfetto – che aveva fra le braccia.

In effetti, non le chiese il permesso nemmeno quando si fece strada dentro di lei, strappandole un gemito di puro piacere e uno sguardo languido che gli fece perdere ogni barlume di lucidità. Levy gli cinse i fianchi con le gambe, facendoglisi più vicina, nel tentativo di porre più pelle possibile a contatto con quella di Gajeel. Il Dragon Slayer lasciò le sue labbra per dedicarsi al suo candido collo, nelle orecchie soltanto i loro ansiti che riempirono l’aria, facendogli desiderare di affondare in lei, ancora e ancora, fino a raggiungere insieme l’apice del piacere.

Si distese contro l’argine per riprendere fiato, tenendola distesa su di sé, restando dentro di lei. “Levy…”.

“Zitto”.

Quella risposta lo fece sussultare. “Io pensavo… speravo che lo volessi anche tu”.

“Certo che è così”, disse Levy, spostandosi quel tanto che bastava per sciogliere il contatto fra loro. “Sono ancora arrabbiata con te”.

“Insomma gamberetto! Che diavolo devo fare per farti capire che di Erza non me ne frega niente se non come avversaria?!”.

“Sei tu quello che deve farsi perdonare, trovalo tu il modo”.

Gajeel si avventò sulle sue labbra con un ringhio, baciandola fino a toglierle il fiato, lasciandola confusa e ansimante a guardarlo. “Non mi vedrai mai baciare Titania”.

Levy sorrise, poggiando la fronte contro la sua e gli mise le mani sul viso. “Lo spero per te, caro il mio drago”.

 

“Qualcosa non va, Lucy?”, chiese Natsu vedendo la sua compagna fissare il sentiero che attraversava il bosco con un sorriso alquanto ebete.

“No, è tutto a posto!”, sorrise Lucy tornando a prestare attenzione a Natsu. “Stavo solo pensando… Gajeel non torna; quella fonte è davvero miracolosa!”.

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Ok. Lo so che probabilmente i miei deliri non li sopportate più ma non è colpa mia! Non basta Mashima, adesso anche i produttori dell’anime si mettono d’impegno per farmi fantasticare come una fangirl impazzita!

[1] Tutta questa parte, infatti, è un riassunto di ciò che è accaduto nella seconda parte dell’episodio 120 dell’anime, ho dovuto scriverlo visto che nel manga non è presente e non so quanti di voi lo seguano :)

E lo so, è solo una memorabile scop… niente, non voglio essere volgare ma leggetela come side-story dell’altra mia storia Nella terra delle fate (evviva ci sono riuscita, sono meno impedita di quello che pensavo XD) e alcuni punti oscuri saranno chiariti (Natsu e Lucy insieme per intenderci XD). E proprio come quella, è soltanto una storiella hot senza pretese se non quella di divertirvi e divertire me!

Grazie mille come sempre se avete letto fin qua e grazie doppiamente se vi va di dirmi cosa ne pensate ^^

  
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