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Autore: MyImmortal_    04/03/2012    2 recensioni
Piccolo delirio pensato durante un viaggio. Racconta una mia versione personale del matrimonio tra Alice e Jasper, e di come lo ricorda Jasper dopo tutti gli anni che sono passati, in occasione di un evento speciale. Spero vi piaccia ^^ Kikka =D
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Pov Jasper

Sono oramai passati ben diciotto anni dalla nascita della mia nipotina, Renesmee.
Diciotto anni passati in un attimo, in quanto manca un solo giorno al suo matrimonio con il cagnaccio. Già, con Jacob.
Edward non sprizza gioia da tutti i pori, ma cerca di non darlo a vedere, sapendo quanto Nessie ci tenga. Infondo, se la sua bambina è felice anche lui lo è.
Alice e Rosalie sono più euforiche che mai. Si sono occupate di tutto loro e non hanno voluto alcun aiuto, se non quello di Esme per decorare il giardino. Infatti, come diciotto anni fa,
il matrimonio si svolgerà nel giardino di casa Cullen, ma non a Forks, bensì a Vancouver. L’agitazione in casa la si può captare senza bisogno del mio potere.
Per cui mi sono isolato dal resto della famiglia, come al solito, e sono diretto verso il centro del bosco, per starmene in pace.
Mentre sfreccio tra gli alberi avverto una stilettata d’ansia colpirmi alla testa, tanto forte che inchiodo improvvisamente, cadendo a terra. Mi rialzai massaggiandomi la nuca e,
dopo aver ripreso lucidità, mi diressi verso la fonte di quell’emozione. Camminai per qualche centinaia di metri, fino a raggiungere un abete, più alto degli altri.
Mi fermai ai piedi di esso ed alzai lo sguardo. Sui rami più alti scorsi la chioma ramata di mia nipote, seduta, a guardare l’orizzonte con aria pensierosa.
Con un balzo fui accanto a lei, che sussultò dallo spavento. –Zio! Mi hai spaventata!-, ansimò portando una mano al cuore. Sorrisi, sedendomi di fronte a lei e scusandomi.
–Perdonami Nessie. Non era mia intenzione!-. Lei annuì e tornò con lo sguardo perso nei suoi pensieri. –Ehi piccola che hai?-, gli chiesi preoccupato. –Niente…-, mormorò.
–Renesmee…-, la ripresi amorevolmente e lei incatenò i suoi occhioni castani nei miei. –Cosa succede?-, domandai ancora, stringendo una sua mano nella mia.
Lei sospirò pesantemente e disse – E’ orribile!-. –Che cosa è orribile? Domani ti sposi!-, esclamai perplesso.
–E’ proprio questo il punto! È orribile che domani mi sposo!-, si lamentò lasciandomi spiazzato. –Come scusa?-, balbettai confuso.
–Sì zio…non sono sicura che andrà tutto bene ed è orribile come sto…-, piagnucolò con gli occhi lucidi. –Di cosa hai paura tesoro?-, domandai ancora.
–Beh…ecco…temo che Jacob domani possa lasciarmi sull’altare e che vada tutto a rotoli…-, spiegò mentre una lacrima le solcava il viso.
Gliela asciugai con una carezza sorridendole dolcemente. –Vedrai che andrà tutto per il meglio. Jake ti ama con tutto sé stesso e non ti lascerebbe mai.
Devi stare tranquilla…-, le intimai. –Come fai ad esserne sicuro?-, borbottò. –Empatia…-, risposi con una scrollata di spalle. –Già…posso farti una domanda?-, chiese. Annuii tranquillo.
- Com’eri al tuo matrimonio con la zia?-. Mi lasciò un attimo basito.
–Beh…dire che ero nervoso è dir poco!-, esclamai ridacchiando.
–Ah sì? Raccontami com’è andata! Non mi hai mai raccontato del vostro matrimonio!!-, esclamò improvvisamente allegra e curiosa come quando era bambina,
incrociando le gambe e tenendosi le caviglie con le mani, appoggiando la schiena al tronco dell’albero. Sospirai e sorrisi, tornando con la mente a quel giorno.
–Vedi…eravamo con la famiglia Cullen da oramai due anni. Carlisle ci aveva già suggerito più volte di sposarci, ma noi rifiutavamo sempre perché volevamo sentirci pronti.
Doveva essere un volere nostro, e non dettato da qualcun altro. Così, un giorno d’estate, chiesi la mano ad Alice. Lei, con mio sommo piacere, accettò ed i preparativi ebbero inizio.
In poco tempo diventammo marito e moglie…-, raccontai con aria assorta. –E com’eri il giorno delle nozze??-, chiese ancora, con gli occhi luccicanti. Sorrisi al ricordo.
–Rose mi aveva procurato lo smoking, così come per Edward ed Emmett. Lei ed Edward erano i testimoni di Alice mentre Peter e Charlotte i miei.
Rimasi ad aspettarla all’altare per un tempo infinito. L’eternità che ho davanti, a confronto, non è niente. Ero teso come la corda di un violino, se non di un violoncello,
e non accennavo a rilassarmi. La cosa era anche molto divertente per un empatico!-, ridacchiò. –Edward ed Emmett, così come Peter,
cercavano di calmarmi negli ultimi istanti precedenti l’inizio della cerimonia. Poi, Ed si materializzò al piano ed iniziò a suonare la marcia nuziale.
Tutti si alzarono in piedi e se possibile le mie mani divennero sudate. Le porte si aprirono e…-, mi interruppi preso dal ricordo di quell’immagine. –E??-, mi incitò Nessie.
–E lei apparve al braccio di Carlisle. Era bellissima…ma che dico bellissima. Stupenda, fantastica, magnifica, meravigliosa, sublime, deliziosa…
non vi sono aggettivi per descrivere com’era quel giorno. Un abito lungo, smanicato, in tulle con la gonna a balze, i capelli acconciati perfettamente i morbidi boccoli,
il trucco perfetto…era la perfezione fatta persona. Camminò sorridendo, senza mai staccare gli occhi dai miei, e notai un velo di lacrime coprire quelle due pozze d’oro liquido.
Carlisle me l’affidò, sorridente, e la guardai incantato. “Sei bellissima”, le sussurrai all’orecchio ed era vero. Oh, se era vero. Il suo sorriso si allargò e mi rispose con un
“Anche lei, maggiore Whitlock…”.  Non staccammo i nostri sguardi e le nostre mani per tutta la cerimonia. Ed una volta pronunciata la fatidica frase “Vi dichiaro marito e moglie”,
ci baciammo, per la prima volta come coniugi. Un bacio dolcissimo e che durò per un tempo infinito. Non sentii neanche gli applausi dei presenti, perso in un mondo tutto mio,
dove esistevamo solo io e la mia nuova moglie…-. Terminai il racconto con un sospiro. –E quella notte avete…?-, chiese ancora mia nipote, imbarazzata. Annuii sorridendo.
–Sì, ed è stato bellissimo…-, risposi con aria sognante. Lei sorrise.
–Grazie zio Jazz…-, disse abbracciandomi. Ricambiai la stretta ed insieme scendemmo le scale, tornando a casa.
Passammo la notte tutti insieme, nel salone, ed il giorno dopo Nessie era più raggiante che mai. Potevo sentire le sue emozioni chiaramente dalla mia stanza,
dove mi stavo picchiando per fare il nodo al papillon. Dopo più di un secolo di vita non ero ancora in grado di legarlo.
La porte si aprì dopo tre tocchi leggeri e comparve la mia ragione di vita, bellissima come sempre. Aveva un abito lungo fino al ginocchio, color violetto, con la gonna a balze,
si legava con un filo in raso dietro al collo, lasciando la sua schiena completamente nuda. Per l’occasione aveva persino i tacchi.
-Posso?-, domandò sorridente, chiudendosi la porta alle spalle. Annuii sbuffando, guardando allo specchio il mio papillon annodato male per la decima volta.
Alice ridacchiò e si avvicinò a me. –Lascia, faccio io!-, esclamò divertita, voltandomi verso di sé e prendendo a maneggiare abilmente le estremità del coso infernale.
–Non imparerai mai a legarlo bene, giusto?-, fece ridacchiando e io roteai gli occhi, sospirando. –E mi lusinga come racconti ancora del nostro matrimonio…-, aggiunse poi,
lasciandomi un buffetto sul mento e dirigendosi verso la cassettiera.
–Hai sentito tutto?-, feci sconvolto. –Ogni parola!-, esclamò infilandosi gli orecchini. –E concordo in pieno. Quella notte è stata bellissima!-,
sussurrò baciandomi velocemente ed uscendo. Rimasi un attimo immobile, poi scesi al piano di sotto, uscendo poi in giardino. Dato che Edward accompagnava la figlia all’altare,
l’avrei suonata io la marcia al piano al suo posto. Feci le raccomandazioni a Jacob, che mi rassicurò e mi schernì dicendo che ero più paranoico di Edward,
dopodiché presi posto al pianoforte. Era l’ora. Presi un profondo respiro ed iniziai a suonare la melodia, mentre sul sentiero cosparso di petali avanzava mia nipote emozionata,
a braccetto con suo padre. Con la coda dell’occhio vidi che sorrideva felice a Jacob, il quale non la smetteva di fissarla incantato. Si, il ragazzo era proprio innamorato perso.
Sulle ultime note Renesmee passò al braccio di Jake, che le baciò una guancia ed io terminai di suonare, materializzandomi al fianco di Alice, in quanto testimoni della sposa.
Le sorrisi e le strinsi la mano per tutta la cerimonia, sentendo le emozioni di Nessie più intense che mai. Una volta che venne dichiarata la signora Black, tutti applaudimmo,
e alcuni come Bella e Rose piansero anche se senza lacrime.
Il rinfresco trascorse tranquillo, senza che Emmett facesse battute modello matrimonio di Edward e Bella, tra chiacchiere, congratulazioni agli sposi e balli.
Per un ballo rubai mia nipote al marito, e danzammo spensierati, beandoci del giorno fantastico. Poi ballai con mia moglie, che sorrideva felice ed emozionata per la nostra piccola Nessie.
Per il viaggio di nozze io ed Alice lasciammo loro il nostro cottage in montagna, sicuri che non avrebbero rotto niente, o almeno sperandolo.
La sera salutammo i neosposini prima che partissero. Mia nipote mi strinse e mi sussurrò un ultimo “grazie” ed un bacio sulla guancia,
per poi salire sull’auto del marito e allontanarsi sotto il nostro sguardo. Una volta spariti entrai in casa, seguito da mia moglie. Mi sedetti sul letto sospirando.
–Quanto è cresciuta…-, riflettei a bassa voce. Alice mi si sedette in braccio,accarezzandomi i capelli. –Tanto, proprio come tutti. Ma sarà sempre la nostra piccola Nessie.-,
mi rassicurò affondando il volto nell’incavo del mio collo ed inspirando il mio profumo. La sentii ridacchiare. –Che hai?-, chiesi perplesso mentre lei tornava seria davanti a me.
–Stavo pensando che la notte delle nostre nozze è stata indimenticabile…dato che oggi c’è stato un matrimonio…ti andrebbe di rivivere l’esperienza?-, disse con tono malizioso,
mordendosi il labbro inferiore e disegnando cerchi con l’indice sulla mia spalla. Sorrisi e la sdraiai sotto di me. –Non vedo l’ora, signora Whitlock Hale…-,
sussurrai roco sulle sue labbra. Sorrise e mi baciò con passione. Quella notte facemmo l’amore, e fu bello come durante la nostra notte di nozze.
Il mattino dopo, Alice si alzò fiera della sua nudità e si accostò al  vetro della nostra finestra. Alitò su esso, fino ad appannarlo e scrisse qualcosa con l’indice.
Mi alzai, avvicinandomi a lei e cingendole la vita con le braccia lessi la scritta.
“Alice & Jasper
Oggi Sposi”

Sorrisi e la baciai dolcemente.
 

Eccomi con l’ennesimo delirio. L’ho pensata durante la settimana in Francia
per lo scambio culturale ed una volta a casa l’ho dovuta scrivere!

spero vi piaccia e di ricevere qualche commento.
Baciiiii!!!!! <3
            Kikka Hale

 

  
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