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Autore: _Kidagakash_    04/03/2012    2 recensioni
Una one shot scritta apposta per un contest.
Una storia d'amore tormentata e finita male. Riuscirà una nuova a prendere il suo posto?
Questa One shot partecipa al contest : "Se esprimi un desiderio...fa' attenzione!!" indetto da Lalani
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Draco/Hermione

     Non importa. Troverò qualcuno come lui. Forse addirittura migliore.



Eccomi con una nuovissima one shot. Quando dico nuovissima è perché mi sono completamente dedicata ai contest, da quando ho scoperto dove si trovano ahahahah!

Bene. Questa one shot è stata creata per un contest chiamato "Se esprimi un desiderio...fa' attenzione!!" indetto da Lalani.
Detto questo, vi spiego un po' il contest, che finalmente è finito così posso pubblicare la storia :D
In pratica, era necessario scegliere un pairing, a questo punto, il giudice (Lalani, appunto) dà tre condizioni da applicare alla storia e fra queste bisognava sceglierne almeno due. Io vi posto qui sotto quelle che ho ricevuto e quielle che ho scelto!

"1)La storia deve essere ambientata durante il terzo anno 
2)Devi inserire l'avvertimento What If?
3)Devi ispirarti alla canzone(o almeno ad uno dei suoi versi): Someone like you di Adele "

La terza condizione non mi ha dato una gran possibilità di trattare solo ed esclusivamente di un pairing,  perciò non stupitevi se trovate un "terzo incomodo".  Alcuni versi della canzone li trovate tradotti all'interno della shot. Ovviamente chi conosce la canzone li troverà sicuramente^^ Non li segnalo altrimenti non ci sarebbe sfizio XD

Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensarte! Recensite!

˜– s —™ ˜– s —™ ˜– s —™ ˜– s —™ ˜– s —™

Era da un mese appena iniziato il terzo anno per l'inseparabile Trio. Harry e Ron avevano fatto presto a fare di nuovo propria la vecchia routine che prevedeva l'aiuto di Hermione e dei suoi compiti perfetti.
<< Ma tu non sei egoista! >> le aveva fatto notare il giovane occhialuto dalle iridi smeraldine e lo sguardo profondo.
<< Già! E poi tu cosa te ne fai di così tanta bravura se poi non la condividi con nessuno? Almeno con noi che siamo i tuoi amici... >> aveva asserito con convinzione lo scapestrato rosso dagli occhi cerulei, ultimo maschio dei Weasley e scansafatiche per definizione. Harry scuoteva con vigore i capelli corvini per annuire alle parole dell'amico, come per dargli ancora più valore. Alla fine, la riccia si era arresa e aveva passato il compito di Erbologia ai due, chiedendo espressamente di trarne spunto e non copiarlo. Tanto ci avrebbe pensato lei a correggerli, dopo. Si era volutamente accasciata su una delle poltrone in Sala Comune, mentre Grattastinchi le si era acciambellata sulle gambe e lei gli accarezzava il folto pelo rossiccio.  Le palpebre si abbassarono automaticamente, un po' per la stanchezza della giornata, un po' perché le scoppiava la testa a sentire quei due pazzi. Nemmeno il tempo di arrivare a pensare se aveva fatto tutto quel che si era programmato che un cuscino la colpì in pieno viso.
<< Granger, forza! Non ti ho mai vista ferma un momento. >> le disse una voce dal tono frizzante. 
Dannati gemelli. 
Per forza una voce! Avevano parlato all'unisono. Aprì prima un occhio, circospetta, poi anche l'altro quando li trovò, sorridenti come due ebeti.
<< Ma che volete? >> chiese un po' annoiata. Non risultò scontrosa come forse avrebbe voluto. Quel Fred riusciva a farla uscire dai gangheri come se nulla fosse. Già, Fred. Avevano litigato quella mattina. Perché? Beh, semplice. Ogni volta che il gemello la vedeva ferma un attimo le spiaccicava un cuscino dritto in viso. Non ne poteva più, sebbene sapesse che lo faceva apposta.
<< Vieni a farti un giro con noi, tanto stanno scopiazzando! >> disse l'altro gemello con voce stridente. Ma lo sbatter d'ali di una farfalla sarebbe stato troppo lento in confronto all'agire dei due. La presero di peso per gambe e braccia, urlando a Harry e Ron che l'avrebbero portata a fare una scampagnata in stile "Gred & Forge".
La trascinarono in quel modo oltre il buco lasciato dal quadro apertosi al loro passaggio e poi la rimisero giù tra scalpitii e gridolini di protesta.
<< Ma insomma! >> aveva detto la riccia , una volta  a terra, incrociando le braccia al petto e assumendo la sua solita espressione corrucciata.
<< Dai, vieni che non è successo nulla! >> le disse George con un sorriso smagliante sulle labbra. Fred, intanto, le circondò le spalle con un braccio e cominciò a camminare insieme a lei, che intanto si muoveva per pura inerzia, riflesso involontario. Non spiccicava una parola, valutando la situazione. Del resto non era poi tanto male riposarsi di tanto in tanto. Certo, avrebbe potuto andare in Biblioteca a leggere un libro, ma, strano a dirsi, pensò che avrebbe potuto farlo tranquillamente l'indomani. 
<< E va bene. Mi avete convinto >>
<< Non avrebbe potuto essere diversamente >>  disse il rosso che teneva di fianco, come se quella fosse stata la cosa più ovvia del mondo. 
Mentre continuavano a camminare, George scomparve dal suo raggio visivo e quando Fred si accorse che lo stava cercando con lo sguardo sorrise, continuando a guardare avanti a sé.
<< C'era Angelina nel corridoio parallelo che abbiamo passato... >> spiegò con semplicità. Hermione, con quell'affermazione si ricordò del fatto che il gemello e la Johnson stavano insieme da poco. Un "ah" prolungato sfiorò le labbra della giovane Grifondoro, seguito subito dopo da un risolino.
<< Non c'avevo fatto caso >> chiarì con un mezzo sorriso.
Non ci aveva davvero fatto caso. Forse perché le piaceva stare vicino a Fred. Non ci aveva mai pensato, anzi, non ci aveva mai fatto caso. E più ci pensava, e più realizzava che lo sfregamento del suo braccio sulle sue spalle ogni volta che muovevano un passo le dava da pensare quanto fosse stata stupida a non aver mai notato Fred. Non del tutto almeno. Insomma, lo aveva avuto sempre tra i piedi, sempre davanti agli occhi, quasi lo detestava per il fastidio perenne che le procurava tutte le volte che compariva come un fantasma per farla spaventare. Tutt'un tratto, stare accanto a Fred la imbarazzava da morire. Si mordicchiava le labbra, un po' innervosita dai suoi pensieri, cercando di pensare a qualcosa di spiacevole per non arrossire. Lui era accanto a lei e, la riccia lo sapeva, la stava fissando. Impossibile pensare ad altro, impossibile non arrossire. Impossibile pensare a Fred come un fratello, il fratello che non aveva mai avuto. Per quello c'era Harry. Un po' più di Ron, perché tra di loro c'era spesso un imbarazzo evidente, chissà perché. Invece con Harry no. Poteva parlargli di tutto senza nemmeno scomodare la sua timidezza. Inoltre, provava un bene sconsiderato per quel ragazzo con la vita tutt'altro che quieta. Continuava a pensare a Fred, a quanto sentisse il sangue salire verso le gote per arrossarle. Aveva bisogno di un buon motivo per smetterla di arrossire. Doveva smetterla di arrossire. Un motivo per non arrossire, miseriaccia!

Eccolo il motivo per non arrossire.

Mentre quell'incedere tranquillo dei ragazzi proseguiva, le pozze mielate di Hermione incontrarono quelle che non avrebbe mai più voluto incontrare. Quelle stesse iridi che avrebbe desiderato distruggere con un Reducto, le stesse iridi che aveva sperato avessero perso il loro colore, la propria lucentezza, la propria luce. A dirla tutta, per quanto le sembrasse strano, l'avevano persa, quella luce. E si ritrovò a chiedersi perché. Fred la strinse di più a sé quando notò anche lui che quelle iridi grigie come un mattino invernale si posarono su di loro. Erano cupe. Quasi sembrassero un mare in tempesta con le nubi plumbee ad incombere su di esso. La Grifondoro, d'istinto, s'era irrigidita tutta quando lo aveva visto sorridere con lei, a lei e per lei. Avrebbe voluto sparire in quell'istante. Avrebbe preferito vedere una voragine aprirsi sotto i suoi piedi e risucchiarla via, piuttosto che guardare quella scena. La intristiva da morire vedere Draco Malfoy con quella ragazzina avvinghiata al suo candido collo. La intristiva da morire pensare che una volta Draco era stato suo e lei era stata di Draco. Fred non disse nulla, così come fece lei. Così come fece Malfoy. Perché per lei sarebbe stato solo Malfoy da quando lui aveva deciso che non potevano stare insieme. Oh, no. Non perché era quel che voleva lui. Era quello che voleva la sua famiglia. La sua famiglia purosangue e maledettamente Serpeverde. Soprattutto, nemica di qualsiasi cosa o persona che avesse a che fare con Harry Potter, o rifletteva il suo spetto solamente. Distolse lo sguardo da quella visione e guardò Fred. Gli sorrise, come se nulla fosse.
<< Hai fatto proprio bene a portarmi fuori. Avevo bisogno di distrarmi da tutto quello studio! >> aveva esclamato mentendo egregiamente. Così bene che anche 
lui ci credette. E credette di vedere anche quello che Hermione aveva pensato così intensamente qualche istante prima che lo vedesse. La Grifondoro si era lasciata tutto alle spalle senza nemmeno rendersene conto. E sorrise. Tristemente, ma lo fece. Solo che lei non l'aveva visto perché il biondo aveva egregiamente indossato la sua solita maschera.

<< Hey, lo so. Vorresti che lui si ricordasse di tutto quello che c'è stato tra voi ogni volta che ti vede. Così, forse, capirebbe il tuo dolore. >> le aveva detto Fred con tono pacato, passando oltre la coppia. Sembrava una riflessione fatta ad alta voce a se stesso, guardava avanti a sé, continuando a camminare e a stringerla. Non aveva risposto alle parole dettegli prima dalla riccia, ma le aveva solo sorriso perché avrebbe voluto dirle altro. Esattamente ciò che aveva fatto portandola più lontana possibile dal biondo Serpeverde.
Hermione rimase scossa dalle parole del rosso. Più che altro non si aspettava di sentire quelle parole. Un po' era vero. Spesso ci aveva pensato ma era giunta alla semplice conclusione che rimuginare sul passato non era per niente una cosa salutare. No, non giovava alla sua salute mentale. Si mordicchiò il labbro inferiore prima di voltarsi verso il gemello che aveva al suo fianco.
<< A dire il vero ci avevo pensato spesso. Ma non importa. Troverò qualcuno come lui. Forse addirittura migliore. Voglio solo che mi ricordi per quella che sono. Voglio solamente il meglio per lui, perché so che in fondo, se quel 
noi è finito, è solo perché ha delle responsabilità e dei doveri verso la sua famiglia. E' tutto finito più di sei mesi fa. E va bene così. Ormai mi sono lasciata tutto alle spalle >>. Aveva parlato col cuore in mano. Aveva detto quelle cose senza pensarci più di tanto. Aveva detto quelle cose perché le pensava e sapeva di poter parlare con quel rosso che tanto apprezzava, sotto sotto. Lui non disse niente. Solo fece qualche altro passo e prendendola per mano la portò dietro una colonna, al sicuro da sguardi indiscreti. La strinse forte, così tanto che nemmeno si aspettava di riuscire a fare. Sentiva il bisogno di rincuorarla, di dirle che voleva essere lui quella persona che l'avrebbe tenuta al sicuro e lui era certo di essere la persona adatta a lei. Fatta per lei, perché lui non avrebbe rinunciato a lei per nessun motivo. Qualunque esso fosse stato. Lui sarebbe stato solo suo e desiderava ardentemente che lei fosse solo sua.
<< Fred, non... >> cercò di dire debolmente, soffiando dolcemente sul collo niveo di lui. Sciolse quell'abbraccio solamente per guardare il rosso negli occhi chiari.
<< Fred, non capisco. Tu...come... >> tentò ancora, con scarsi risultati. Era un po' in imbarazzo. Anzi, tanto a dirla tutta, ma non poteva mordersi la lingua.
<< So come ci si sente. Mi è capitato. Anzi, direi che mi succede ancora. Anche se tra me e la persona in questione non è successo ancora nulla >> aveva spiegato lui semplicemente. In realtà aveva un groppo alla gola che non riusciva a fargli dire più di quel che aveva detto. Aveva deglutito a vuoto un paio di volte, ma con la bocca secca e gli occhi mielati davanti a lui gli sembrava impossibile fare qualunque cosa.
Si guardarono negli occhi per un tempo infinito, probablmente. Lei non disse niente, temeva di essere indiscreta. Lui, invece, sperava terribilmente che in quegli istanti e in quegli occhi chiari lei ci trovasse tutte le parole che il gemello voleva dirle da tempo. Sperava ci trovasse dentro tutto l'amore che provava per lei dalla prima volta che l'aveva vista, con un gran cespuglio al posto dei capelli e i grandi occhi curiosi. Le sue frasi da maestrina e il suo irritante rispetto per le regole. Il suo essere bellissima anche quando studiava, con i soliti capelli arruffati mentre torturava con i denti un po' troppo grandi una povera matita. Sperava ci trovasse dentro tutti i momenti in cui lui era lì a guardarla di nascosto entre litigava con Ron, mentre sorrideva ad Harry, quando piangeva per gli insulti che lo stesso Draco Malfoy che lei aveva amato le rivolgeva, e pensava a quante altrettante volte avrebbe voluto correrle incontro, baciarle le lacrime salate e dirgli che c'era lui a proteggerla. Lui non era solo un ragazzo un po' più grande a cui piacevano solamente gli scherzi e la compagnia del fratello. Lui era un ragazzo un po' più grande a cui piacevano solamente gli scherzi, la compagnia del fratello e Hermione Granger.
<< Mi è capitato tutte le volte che ti vedevo mano nella mano con Malfoy >> disse lui, spezzando il silenzio religioso in cui erano immersi da un po'. Non la guardò in viso. Stavolta aveva paura che lei leggesse il timore di essere rifiutato che aleggava impetuoso nei suoi occhi. E lei si stupì. Non avrebbe mai pensato che Fred potesse essere innamorato di lei. E allora tutti i pensieri che aveva fatto prima di incontrare Draco Malfoy avevano finalmente un senso per lei. Doveva esserci una connessione invisibile tra i loro cuori che li univa, facendo battere il proprio insieme a quello del ragazzo.

La Grifondoro prese nella propria mancina le mani del giovane rosso, mentre la sua dritta si poggiò delicatamente al suo viso  per poi spingerlo dolcemene a voltarsi, per guardarla negli occhi, di nuovo.  Non voleva incontrare gli occhi dorati di lei, ma quando lo fece, lui vi lesse un sorriso. Non ne capiva il perché e, sebbene lo sembrasse a volte, non era affatto stupido. Hermione stavolta notò l'angoscia che regnava nello sguardo a lei così familiare e quel sorriso gentile che lui aveva visto si spense. Che cosa avrebbe dovuto dirgli?
<<  Sai, non sono più innamorata del Serpeverde da un bel po' di tempo. Credo che aspetterò che qualcuno mi chieda di uscire >> gli disse con gli angoli della bocca appena curvati all'insù, mentre gli occhi del giovane tornavano a rilucere di quella bellezza e vivacità che avevano per caratteristica. Per lui significava speranza. Significava che lei aveva capito. Significava che era davvero la ragazza intelligente che non mancava mai di ostentare davanti a tutti.  Significava che gli si stavano aprendo le porte alle quali lui aveva bussato per tanto tempo senza che nessuno lo sentisse. Lei prese ad incamminarsi, lasciando il ragazzo imbambolato, dietro la colonna. La seguì prontamente, con uno dei suoi soliti sorrisi stampati sulle labbra. Le mani incrociate dietro la schiena, il passo poco accorto e trasandato. Spensierato, come solo lui sapeva essere. Fischiettava un motivetto orecchiabile e con qualche passo le fu accanto.
<< Ciao Granger, come va? >> domandò lui, come se non si vedessero da qualche giorno.
<< Molto bene Fred. E smettila di chiamarmi Granger. Io ho un nome! >> rispose lei piccata, con un indice alzato. Ma entrambi sapevano bene che quello era solo un gioco e che lei non era affatto infastidita dalla sua presenza come voleva far sembrare.
<< Ah, giusto. Beh, Hermione, mi chiedevo se ti andava di venire con me ad Hogsmeade la prossiam settimana.... >> la buttò lì il giovane, intascando le mani nei pantaloni scuri della divisa scolastica..
<< Infrangeremo qualche regola? >> domandò lei, arrestandosi di colpo, assottigliando lo sguardo.
<< No, lo prometto >> disse lui scuotendo subito la testa, portandosi una mano sul petto dopo essersi arrestato a sua volta ed essersi girato perché lei potesse vedere il geso. Lei gli sorrise con uno di quei sorrisi che lui trovava adorabili. Sorrisi così belli che potevano adornare solamente quelle labbra.
<< E Hogsmeade sia! >> esclamò la riccia, poco prima di alzarsi sulle punte e scoccare un bacio sulla guancia del gemello e andare via, lasciando Fred a guardarla felicemente, mentre si toccava sorridente la guancia arroventata da quel semplice gesto. Finalmente avrebbe potuto mostrarle tutto l'amore di cui disponeva, senza riserve e senza nascondersi. La vide andare via e scomparire dietro un angolo e lui, rimasto solo nel corridoio illuminato, ricominciò a fischiettare lo stesso motivetto dirigendosi in Sala Grande, finalmente felice.

   
 
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