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Autore: vampirellasperduta    04/03/2012    3 recensioni
Salve a tutti! questa è una fan fiction rigorosamente DELENA e parte dopo che Klaus viene sconfitto durante il rituale (modificato da me).
Stefan e Elena si sono lasciati molti mesi prima e sono molto amici ma Elena inizia a guardare Damon con occhi diversi e capisce di amarlo da sempre. I fratelli Salvatore non saranno gli unici vampiri che si vedranno nella fan fiction poichè arriverà una vecchia cara nostra conoscenza!
DAL TESTO:
Si il mio cuore mi dava la conferma. Lo amavo. Forse lo sempre amato e nascondevo i sentimenti ma erano sempre li. Nel profondo del mio cuore.
DAL CAPITOLO 24
POV DAMON
Avevo un disperato bisogno di un bicchiere di Bourbon dopo quel tumulto di emozioni. Emozioni così forti da avermi mozzato il fiato. Emozioni che mi avevano riempito l’anima di gioie indescrivibili, uniche e folgoranti allo stesso tempo.
Fissai quel vetro sottile che mi divideva dalla nursery dell’ospedale.
Appoggiai le dita affusolate su quella superficie liscia e fredda.
La mia attenzione era tutta su un esserino piccolo e fragile in mezzo ad altri.
Mio figlio.
L’esserino che dormiva innocentemente con le labbra già carnose leggermente socchiuse e un espressione rilassata in viso.
Pochi capelli.
Corvini. Come i miei.
Pelle leggermente olivastra. Come quella di sua madre.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La felicità di alcuni momenti rimangono marchiati nel cuore per l’eternità, e quel momento era uno di quelli.
Io, Elena Gilbert e la mia migliore amica Caroline Forbes, sedute sull’immenso letto della mia stanza ridevamo e parlavamo come due amiche normali in una vita che di normale ne aveva ben poco.
Avevamo mangiato tutto il cibo che ci eravamo portate dalla cucina e senza parlare eravamo sdraiate una accanto all’altra, ognuna persa tra le proprie nuvole e i propri pensieri. E a noi andava bene così, in quel silenzio per niente imbarazzante.
Il mio bambino, dentro di me, continuava a girarsi e a rigirarsi, senza però provocarmi dolore. Il mio piccolo fagottino, figlio del vampiro che amavo, Damon.
“tra dieci giorni ricomincia la scuola Elena, ci andrai?” mi chiese Car girandosi su un fianco e appoggiandosi la testa sul palmo della mano.
La scuola. Bel problema.
“non lo so, sai? Credo che Damon non mi lascerebbe neanche un secondo sapendo che Katherine mi sta cercando e poi..” e mi toccai il pancione “sono al quarto mese ma cresce troppo in fretta il piccolino e non so come fare Car”
la vampira sospirò dandomi ragione su tutto.
“e poi Car francamente la scuola è l’ultimo dei miei pensieri in questo momento.” E sorrisi massaggiandomi il ventre. “adesso la mia vita gira intorno Damon e il piccolo” dissi adorante.
La mia amica sorrise teneramente. Si avvicinò a me e mi abbracciò con tanto affetto. Affetto di cui avevo proprio bisogno.
“non meriti tutto ciò che ti sta accadendo Elena” disse commossa.
“oh Car” e strinsi ancora più forte le braccia intorno alla sua vita.
Damon e Stefan entrarono in camera dopo aver bussato e ci girammo verso loro.
Preoccupazione. Questo leggevo sulle linee dei loro volti.
Era successo qualcosa, sicuro.
Damon si inginocchiò davanti a me e mi prese il viso tra le mani. I miei occhi si incatenarono subito ai suoi.
“prendi un respiro e ricordati di continuare a respirare ok piccola?” mi disse serissimo.
“è successo qualcosa?” chiese la vampira accanto a me.
“Jenna è all’ospedale, ha avuto una minaccia d’aborto” mi disse controllando come l’avrei presa da lì a pochi secondi.
Le lacrime non tardarono a solcarmi le guance ma rispettai l’ordine del vampiro. Respira regolarmente, fallo per il cucciolo. Mi accarezzai subito il pancione coperto da una maglietta di Damon. Mio figlio non stava calciando, era immobile. Subito pensai che era così intelligente da capire che era meglio per la sua mamma se non le provocava alcun dolore.
Le lacrime scendevano copiose e singhiozzai.
“ehi Elena adesso andiamo a trovarla, non preoccuparti che andrà tutto bene. Jenna è forte e anche la piccolina è forte” mi disse teneramente accarezzandomi la guancia. Dischiusi le labbra ma non riuscii a esprimere niente talmente era rimasta shockata da quella notizia.
Caroline si era rifugiata tra le braccia di Stefan che le stava accarezzando i capelli sussurrandole di stare tranquilla.
“Damon” sbiascicai e in quella singola parola c’era tutto il mio bisogno di lui. La mia ancora di salvezza. Mi sollevò le sue mani forti e mi cullò come se fossi una bambina in piena crisi di pianto. Beh la crisi di pianto c’era, peccato che non era affatto una bambina.
I fratelli Salvatore si guardarono e poi ci incamminammo verso il garage della pensione, verso la Camaro del mio vampiro. Damon mi sorreggeva, probabilmente perché aveva paura che crollassi fra le sue braccia da un momento all’altro.
Io e Damon ci sedemmo sui sedili posteriori mentre Stefan aveva avuto il permesso di guidare la macchina del vampiro e Car gli era seduto accanto.
Damon che lasciava guidare la sua auto a qualcun altro voleva dire solo una cosa: era troppo preoccupato per la mia salute, sia mentale che fisica.
Appoggiai la testa sul suo petto e continuai a piangere.
“Elena andrà tutto bene, Alaric mi ha detto che non aveva ancora perso la piccola, aveva perso solo molto sangue. Ti prego piccola tranquilla, non piangere” mi disse tormentato.
Jenna. Jenna. Jenna.
Lei non si meritava quello. Lei era una persona buona. Perché doveva soffrire? Lei no! Oddio non è che c’entrava una persona così egoista da arrecare dolore agl’altri?
“Damon non è che c’entra Katherine?” parlare mi era difficile, soprattutto nominare quella persona.
“non credo, Alaric mi ha detto che nel sonno ha iniziato a perdere sangue dopo pranzo cioè da poche ore e sembrava tutto umano diciamo”
annuii ritornando a rifugiarmi nel suo calore.
Il tragitto durò davvero poco anche se l’ospedale di Mystic Fall era abbastanza lontano da casa mia.
Entrammo dalla porta principale diretti al pronto soccorso, mentre io ero ancora aggrappata alla mia ancora di salvezza. Appena arrivati nella grande sala d’attesa notai Alaric appoggiato al muro, con un volto segnato dalla stanchezza e dalla preoccupazione per la sua donna.
Strinsi ancora di più la mano di Damon. Alaric si accorse di noi e si avvicinò a me.
“ragazzi” disse automa.
“come sta?” chiesi singhiozzando.
Si passò la mano sugl’occhi, serio.
“i dottori dicono che adesso è fuori pericolo ma ha perso troppo sangue. L’hanno ricoverata per tenerla sotto controllo per le prossime 48 ore.” Disse guardandomi preoccupato.
“Elena, tesoro, tranquilla ok? Devi essere serena per il bambino”
annuii anche se la tristezza era più forte di tutto il resto. Non potevo rasserenarmi da un momento all’altro.
“posso vederla?” chiesi trattenendo le lacrime.
“si, andiamo su.” Rispose mio zio avviandosi e facendoci strada tra i corridoi dell’ospedale.
Cosa avrei fatto se avessi perso il mio bambino? Se avessi perso il mio barlume di felicità?
Sarei morta. Magari non letteralmente, ma dentro di me, sicuramente. Sarebbe cambiato tutto.
Ormai ero dipendente da quel piccolo esserino dentro di me e non potevo rinunciare a lui.
Mi accorsi che eravamo entrati nel reparto ginecologia e subito incrociammo un infermiera; Alaric le chiese se potevamo entrare.
“uno alla volta signori” ci rispose.
Arrivammo davanti alla porta della stanza e presi un respiro profondo per calmarmi e per smettere di singhiozzare.
“entra tu  per prima Elena, così potrai rilassarti dopo averla vista.” Mi disse Rick preoccupato, come tutti, della mia salute e quella del bambino che portavo in grembo.
“grazie Rick” sussurrai, guardai Damon che mi accarezzò i capelli, così mi avviai dentro la stanza. Mi chiusi la porta alle mie spalle e mi voltai verso il letto in mezzo alla camera.
“zia” dissi trattenendo le lacrime e correndo da lei. Jenna, dopo essersi voltata verso di me, mi accolse tra le sue braccia mentre singhiozzavamo entrambe.

 

 

Nessuno meglio di me, capiva il terrore che stava passando. Rischiare di perdere il proprio figlio era un dolore assurdo per una madre.
“Elena, tesoro, calmati, stiamo bene” mi rassicurò. Mi calmai un po’, soprattutto per tranquillizzare anche la creatura che portavo dentro di me, che continuava a non muoversi, a differenza della sua normale routine. Dio, era così intelligente il mio bambino.
“zia, sicura che state bene? Cosa hanno detto i dottori?” chiesi in un soffio.
“ho perso molto sangue e mi hanno obbligato a restare a letto per il resto della gravidanza ma la bambina sta bene, sai Elena, è molto forte” disse fiera della propria figlia.
“sono così felice zia!” dissi e l’ultima lacrima scese sulla mia guancia diretta nel solco delle mie labbra.
 
 
 
Seduta su una scomoda sedia di fronte alla stanza di mia zia, accarezzavo la mano di Damon: un gesto involontario, dettato dall’amore sconfinato che provavo per quell’uomo.
“come ti senti Elena?” mi chiese. La preoccupazione si era via via spenta dopo che avevo smesso di piangere.
“meglio amore, davvero.” Volevo rassicurarlo perché sapevo che anche lui era tormentato quanto me. “il piccolo non ha nemmeno calciato, come se sapesse che i calci mi provocano dolore Damon. Si è immobilizzato nell’esatto momento in cui ho iniziato a piangere. È così intelligente amore” dissi amorevolmente e sorridendo.
“quanto sei bella quando sorrisi Elena” disse ipnotizzandomi dalla sua straordinaria bellezza. Non mi ci sarei mai abituata a tutto ciò.
Gli gettai le braccia intorno al collo e lo strinsi forte a me.
“ti amo Damon”
Alaric uscì dalla camera di sua moglie e si avvicinò a noi. Stefan e Caroline, che nel frattempo erano andati a prendere dei caffè, erano ritornati e si sedettero accanto a me.
Erano innamorati, si vedeva dalle occhiate splendenti che si riservavano l’uno all’altro.
In quel metro quadrato c’erano le persone più importanti della mia vita, come potevo rinunciare a loro?
“ehm Alaric, ho una proposta per te e Jenna. So che deve rimanere a riposo per il resto della gravidanza e mi chiedevo se non volevate trasferirvi a casa nostra. La pensione è abbastanza grande e con tutte le camere che ha non ci sono problemi se vi sistemate da noi” disse sorridendo e guardando suo fratello che subito acconsentì a tutto ciò. “Jenna e Elena saranno insieme e credo che questo le renderà molto felici e poi con la stronza egoista in giro, se so che sei con me, amico, non dovrò preoccuparmi anche di te” e sfoderò uno dei sorrisi ironici che servì davvero molto in quella giornata pesante da tutti i punti di vista.
Ero così felice della proposta del mio vampiro. Sapere che Jenna e Alaric potevano essere al sicuro mi rendeva estremamente rilassata. Mi accarezzai il pancione, il mio fagottino aveva ripreso a calciare come era suo solito fare; e faceva tutto ciò poiché aveva capito che la sua mamma non era più preoccupata come prima, anzi era anche felice.
Amore mio, pensai.
“penso che possa andare” rispose Rick avvicinandosi al suo migliore amico. Damon si alzò e si abbracciarono con rispetto e con amicizia. Sorrisi a quella splendida vista.
 
 
Seduta sul divano del salotto di casa Salvatore, continuavo a massaggiarmi il pancione. Alaric era rimasto con zia Jenna mentre Stefan e Caroline erano andati da Jeremy a prenderlo per portarlo qui. Avrebbe vissuto anche lui assieme a noi.
Damon si avvicinò a me con un bicchiere di Bourbon in mano, si sedette accanto a me, si chinò sul gonfiore del mio corpo e vi posò un bacio dolcissimo. Rimasi sorpresa di quel gesto così intimo, così dolce da parte di Damon.
“non so cosa avrei fatto se fossi stato nei panni di Alaric” sussurrò con voce roca. Lo guardai teneramente. Era così vulnerabile quando si trattava di suo figlio. “non posso perdervi Elena, ne morirei”.
“non ci perderai mai amore!” dissi gettandogli le braccia al collo e facendo cadere qualche goccia di liquore dal bicchiere. “mai e poi mai, non saremmo niente senza di te Damon” continuai.
Damon si staccò da me per avvicinarsi alla radio accesa sul mobile accanto al sofà. Era appena iniziata una canzone e il mio vampiro alzò il volume, evidentemente per farmela ascoltare bene.
 
http://www.youtube.com/watch?v=3OsSBw3DXnA


 

I've waited a hundred years
But I'd wait a million more for you
Nothing prepared me for the privilege of being yours
If I had only felt the warmth within your touch
If I had only seen how you smile when you blush
Or how you curl your lip when you concentrate enough
I would have known what I was living for

 

Your love is my turning page

Only the sweetest words remain
Every kiss is a cursive line
Every touch is a redefining phrase
I surrender who I've been for who you are
Nothing makes me stronger than your fragile heart
If I had only felt how it feels to be yours
I would have known what I've been living for all along

 
 

 Lo guardai commossa, e gli accarezzai dolcemente la guancia. La persona davanti a me era l’uomo con cui ero sicura di passare il resto della mia esistenza. Sicura al cento percento.

 






 

ciao ragazze!!!

ecco un altro capitolo! ringrazio tutte le persone che commentono ogni capitolo! spero che anche questo capitolo vi sia di vostro gradimento. un bacione!
a presto,
Jessy

  
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