Capitolo 4: Piccoli progressi
- Che cavolo dite?!- Diciamo la verità! – urlano Brooke e Lucas all’unisono.
Sono venuti a fare i compiti da me e gli ho raccontato di quello che è successo ieri, e del mio dibattito sull’amore con Kyle. Ora anche Lucas pensa che io piaccia al mio professore.
Ridicolo!
- Come potrei piacere a uno come lui? Per quello sono soltanto una ragazzina, e vi ricordo che si è lasciato da poco con la ragazza.
- Veramente ha detto che gli sembrava strano che una ragazza CARINA come te fosse single – puntualizza Lucas.
Stanno analizzando ogni minima parola, diamine!
- E poi ha confessato che non si è mai stato innamorato dell’ex – continua Brooke. Si stanno mettendo d’accordo per farmi arrendere alla loro ipotesi o sbaglio?
- E’ ovvio che non voleva far capire che ci teneva.
- Se non gli piacessi non sprecherebbe tutto questo tempo a parlare con te, non credi? – dice Brooke.
- Si, si, certo, come no.
- Ma oggi non dovrebbe venire a fare lezione? – chiede Lucas.
- Guarda, non lo so. Qualche ora fa ha chiamato mia madre dicendo che forse non poteva venire perché aveva un esame.
DIN DON
- Ha finito l’esame in tempo. – sospirano i miei amici.
- Vado ad aprire la porta, torno subito! – esco dal salone, dove ci eravamo messi a studiare (c’è il tavolo abbastanza grande per tutti i libri e poi la mia camera è ancora inguardabile) e corro alla porta, scivolando sul parquet con le ciabatte.
- Ehilà, buongiorno raggio di sole! – mi saluta Kyle, raggiante.
- Buongiorno! – lo saluto io, forse ancora più raggiante. Mi chiedo il perché: quando arriva lui di solito vuol dire che devo studiare Latino, perché dovrei esserne felice?
- Senti, oggi sono venuti due miei amici a casa, ti va di fare lezione anche a loro? Tanto non hanno il mio stesso problema, non ti daranno molto fastidio!
- Non lo so .. – dice, grattandosi la testa – Tua madre è d’accordo?
- Al momento non c’è, ma credo che lo riterrebbe molto stimolante! – bugia, mia madre penserebbe che non combineremmo niente di buono. Ma non tornerà prima delle nove di sera, e per quell’ora avremo già finito.
Kyle mi guarda divertito, capendo che gli ho detto una bugia, e poi dice – E va bene, ma se tua madre si arrabbia non ti difendo.
- Non ti preoccupare, a mia madre ci penso io! – dico ridendo e quasi saltando ritorno in salone con Kyle.
- Ragazzi, vi presento il professore che dovrebbe essere capace di farmi prendere la mia prima sufficienza in Latino, Kyle Hunter!
- Ciao ragazzi. – sorride e saluta con la mano.
- Loro sono Lucas Blazer e Brooke Morgan.
- Ciao.
- Allora, cosa vi ha spiegato la professoressa oggi? – chiede Kyle, con fare molto professionale.
- Le proposizioni complementari dirette introdotte dai verbi di timore. – risponde Lucas.
- Da dove sono uscite ‘ste cose? – chiedo sorpresa a nessuno in particolare
- Dalla spiegazione che tu come al solito non hai seguito. – dice Brooke ridendo.
- Mettiamoci al lavoro. Prima di tutto, dimmi un verbo di timore in italiano. – mi chiede Kyle
- Ehm .. temo? – sparo il primo verbo che mi viene in mente. Dai, se sono verbi di timore, il verbo temere sarà uno di quelli!
- Brava! E quali sono quelli in latino?
- E pretendi troppo figlio mio, mica sono un vocabolario! – sbotto spazientita. Sul serio, è già tanto che ho azzeccato il verbo in italiano.
- Scusami, dovevo immaginarlo. – ride, e con lui ridono anche Brooke e Lucas.
- Visto che vi divertite così tanto, ditemeli voi i verbi di timore in latino! – dico io arrabbiata
- Timeo, vetuo, mereor .. – inizia Brooke
- .. e valgono anche le espressioni timor est, metus est, periculum est e in magno timore sum. – finisce Lucas.
- Visto? Non serve essere un vocabolario per saperli. – mi dice Kyle sorridendo – Ora, chi mi sa dire che cosa reggono i verbi di timore?
- Delle subordinate completive volitive, introdotte da ne oppure da ut, che è uguale a ne non. – risponde Lucas.
- E che differenza c’è tra le due costruzioni? – continua a chiedere Kyle.
- Ne si usa quando si teme che avvenga qualcosa che non si desidera, mentre ut quando si teme che non avvenga una cosa che si desidera. – risponde Brooke
- Esattamente! Lavinia, hai capito?
- Era una domanda retorica, oppure a trabocchetto? E’ ovvio che non c’ho capito una mazza di quello che hanno detto!
- Forse è meglio fare degli esempi. Se ti dico Timeo ne ames, come lo traduci?
- Uhm .. Temo che tu ami?
- Esatto. Ma secondo questa costruzione, io temo una cosa che avvenga una cosa che desidero oppure no?
- Boh! Mica sono nella tua testa!
- Non ci siamo, non è vero? – chiede Lucas a Kyle.
- Non ci siamo proprio – midice, scuotendo la testa. Poi mi sorride in un modo che trovo confortante.
Tutti e tre si mettono d’impegno per tre quarti d’ora per farmi capire come funzionano i due costrutti. Alla fine si arrendono e Kyle prova a farmi direttamente tradurre delle frasi.
- Allora, traduci Non vereor ne quis me haec vestri adhortandi causa loqui existimet.
Scrivo la frase sul quaderno.
Non vereor ne sarebbe non temo che. Quis significa qualcuno ed è pronome, soggetto della completiva. Existimet è il predicato verbale e significa pensare.
Quindi, Non temo che qualcuno pensi.
Aspetta. Adhortandi è gerundivo, perché va con vestri!
Cavolo, come si traduce? Mannaggia, il verbo significa esortare, ma che modo devo usare?
Momento.
Perché dietro c’è causa? Se non ricordo male, causa o gratia più genitivo formano il complemento di causa. Adhortandi è genitivo del gerundivo.
Quindi esprime un complemento di causa! E si traduce per esortarvi.
Loqui significadire, il soggetto di loqui è me. Ehaec è il complemento oggetto. Ci sono!
- Non temo che qualcuno pensi che io dica ciò per esortarvi! E’ così vero?
I miei tre amici sgranano gli occhi.
- Come diamine hai fatto a tradurla se non avevi capito la regola? – mi chiede Lucas sorpreso.
- Non lo so .. Forse a furia di ripeterla, me l’avete ficcata nel cervello.
- Il risentire più volte le cose può essere d’aiuto. Però mi sembra strano che non sappia dire la regola. – dice un po’ preoccupata Brooke.
- Io credo che sia un blocco psicologico. Ieri ha fatto la stessa cosa, solo al contrario: aveva detto bene la regola, ma non l’ha saputa rendere al meglio allo scritto.
Ma non ci corre dietro nessuno, con un po’ di pazienza si fa tutto! – dice Kyle, guardandomi soddisfatto. Io gli sorrido, poi Lucas propone di mangiare qualcosa, così vado in cucina a preparare dei panini. Dopo un po’ arriva Kyle.
- Sono proprio fiero di te, sai?
- Grazie, ma non ho saputo dirti la regola. Non è proprio buona come cosa.
- Ma è già qualcosa! E’ normale che non diventerai bravissima da un giorno all’altro, devi imparare ad aspettare. – cerca di confortarmi.
- E se non ce la faccio? E se non riesco più a studiare il Latino? – lo guardo preoccupata. In fondo, al Liceo Classico sarei stata per altri tre anni dopo quello, non potevo continuare a salvarmi all’ultimo compito.
- Ce la farai, non ti preoccup.. Hai detto non riesco più? – Kyle mi guarda fisso negli occhi.
- Si perché?
- Quindi prima lo studiavi il Latino, o sbaglio?
- Alle medie facevo quel poco che si fa di solito .. Hai presente? Si studia fino alla terza declinazione, più o meno.
- Ma lo studiavi. Allora è come dico io, hai un blocco! – quasi esulta per la scoperta. Si, la scoperta dell’acqua calda!
- Che ho un blocco si è capito da almeno cent’anni. Il problema è, perché?
- E’ quello che scopriremo. – mi dice fiducioso. Intanto ho preparato quattro panini, li metto su un vassoio e li porto in salone.
Dopo aver mangiato, iniziamo a parlare di argomenti vari.
- La sai la nuova? Alla fine Georgia ha convinto i suoi per la discoteca! – dice Brooke. Georgia è un’altra delle ragazze che vengono in classe con me.
- Quella per il compleanno? Gliela lasciano fare?
-A quanto pare sì. Pensa, è riuscita a farsi dare la sala di sabato!
- Sul serio? Come ha fatto?
- Avrà sganciato più soldi del dovuto. Lo sai come funziona .. – dice Lucas, con l’aria di chi la sa lunga.
- Che poi, senti che cavolata vuole fare: per entrare bisogna avere per forza un accompagnatore!
Quasi sputo l’acqua che sto bevendo – Che cosa? Ma è ridicolo!
- Infatti! Ma lo sai che su certe cose è fissata .. Tu con chi vorresti andare? – chiede Lucas dandomi una gomitata nelle costole.
Oh oh. Qui gatta ci cova, e sento puzza d’imbroglio. Guardo male Lucas e poi mi rivolgo a Brooke – Non lo so, ma se non sbaglio voi due avete l’intenzione di andare insieme e lasciarmi sola come una fessa! Ma mi vendicherò! – e inizio a fare il solletico a Lucas,
che soffre tantissimo. Inizia a ridere come un pazzo e urla di farmi smettere. Intanto Kyle e Brooke ridono vedendo la nostra scenetta.
Poi smetto col solletico perché ho ancora sete, visto che prima non sono riuscita a bere in santa pace. Kyle mi fa cenno di dare un po’ d’acqua anche a lui.
Beviamo quasi in contemporanea, e Brooke dice – Perché non porti Kyle alla festa?
Non l’avesse mai detto!
Immaginate una fontana bella grande, che spruzza acqua da ogni parte. Ecco, io e Kyle sputiamo tutta l’acqua che avevamo intenzione di bere e ci facciamo la doccia a vicenda, poi sbottiamo all’unisono – CHE COSA?
-Si, perché no? Tanto un invitato in più un invitato in meno, non farà alcuna differenza! – dice Lucas, resuscitato dalla sua morte apparente post-solletico. Si stanno mettendo d’accordo, ma se credono di fregarmi, si sbagliano di grosso!
- E per me non farà alcuna differenza andare o no a quella stupida festa!
- Ma dai! Dicono che sarà la festa più bella dell’anno! E’ in quella discoteca famosa poco lontana dalla città, quella che ha anche la discoteca all’aperto!
- Non ci penso proprio! Poteva risparmiarsi questa stupida trovata delle coppie – dico, mentre mi asciugo la faccia con un fazzoletto. Intanto Lucas ne passa uno a Kyle.
- Vale solo per l’entrata, dentro puoi fare quello che vuoi!
- Se è solo per l’entrata, per me va bene. – dice Kyle, alzando le spalle.
- Non lo so, ci devo pensare ..
- Dai, non puoi perderti la festa di Georgia! Ti prego, fallo per me – dice Lucas supplichevole. In fondo che sarà mai, è solo una stupida festa.
- E va bene mi arrendo: verrò a quella stupida festa in discoteca.
- Evviva! Dai che tanto ci divertiremo!
- Ma quindi quand’è la festa? Sabato prossimo o quello dopo? – chiedo a Brooke, che sembra essere la più informata a riguardo.
- Veramente .. è questo sabato, cioè domani.
- Che cosa? Non può essere domani!
- Perché? – Kyle mi guarda perplesso.
- Perché non ho niente da mettere! Su forza, accompagnatemi a fare shopping, ORA!
Alzo di peso i miei amici, prendo i soldi dalla “riserva segreta” in cucina e andiamo tutti insieme in giro per negozi.