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Autore: Satellite_29    05/03/2012    2 recensioni
Sono Lavinia Merryweather, una sedicenne con una paura folle per il Latino. Perchè? Non me lo so spiegare neanche io.
So solo che per colpa di questa stupida lingua morta Kyle Hunter, un figo da paura, mi farà da professore di ripetizioni per aiutarmi. Riuscirò a resistere al fascino del bel professorino?
Dal capitolo 1:
Chissà com’è ‘sto tizio. Sarà il solito sfigato che per racimolare un po’ di soldi per cambiare città è disposto a fare ripetizioni ad una ragazzina come me. Deve stare messo proprio male per voler iniziare così presto.
"..." Tutte le teorie sul povero sfigato figlio di una povera vedova erano sbagliate, completamente. Nella mia stanza c’è un bellissimo ragazzo, che non ha nulla a che vedere con la vecchia amica di mia madre. E io dovrei fare lezioni con questo tizio che potrebbe benissimo essere uscito da Abercrombie? Prevedo giorni duri, molto duri.
Dal capitolo 7:
Si avvicina all’orecchio e mi sussurra con voce sensuale – Tu mi piaci molto, Lavinia. Però com’è che hai detto .. Ah già, al momento le relazioni di coppia non sono la tua priorità. Beh sappi che ti farò cambiare idea. Ad ogni costo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 4: Piccoli progressi

- Che cavolo dite?!
- Diciamo la verità! – urlano Brooke e Lucas all’unisono.
Sono venuti a fare i compiti da me e gli ho raccontato di quello che è successo ieri, e del mio dibattito sull’amore con Kyle. Ora anche Lucas pensa che io piaccia al mio professore.
Ridicolo!
- Come potrei piacere a uno come lui? Per quello sono soltanto una ragazzina, e vi ricordo che si è lasciato da poco con la ragazza.
- Veramente ha detto che gli sembrava strano che una ragazza CARINA come te fosse single – puntualizza Lucas.
Stanno analizzando ogni minima parola, diamine!
- E poi ha confessato che non si è mai stato innamorato dell’ex – continua Brooke. Si stanno mettendo d’accordo per farmi arrendere alla loro ipotesi o sbaglio?
- E’ ovvio che non voleva far capire che ci teneva.
- Se non gli piacessi non sprecherebbe tutto questo tempo a parlare con te, non credi? – dice Brooke.
- Si, si, certo, come no.
- Ma oggi non dovrebbe venire a fare lezione? – chiede Lucas.
- Guarda, non lo so. Qualche ora fa ha chiamato mia madre dicendo che forse non poteva venire perché aveva un esame.

DIN DON

- Ha finito l’esame in tempo. – sospirano i miei amici.
- Vado ad aprire la porta, torno subito! – esco dal salone, dove ci eravamo messi a studiare (c’è il tavolo abbastanza grande per tutti i libri e poi la mia camera è ancora inguardabile) e corro alla porta, scivolando sul parquet con le ciabatte.
- Ehilà, buongiorno raggio di sole! – mi saluta Kyle, raggiante.
- Buongiorno! – lo saluto io, forse ancora più raggiante. Mi chiedo il perché: quando arriva lui di solito vuol dire che devo studiare Latino, perché dovrei esserne felice?
- Senti, oggi sono venuti due miei amici a casa, ti va di fare lezione anche a loro? Tanto non hanno il mio stesso problema, non ti daranno molto fastidio!
- Non lo so .. – dice, grattandosi la testa – Tua madre è d’accordo?
- Al momento non c’è, ma credo che lo riterrebbe molto stimolante! – bugia, mia madre penserebbe che non combineremmo niente di buono. Ma non tornerà prima delle nove di sera, e per quell’ora avremo già finito.
Kyle mi guarda divertito, capendo che gli ho detto una bugia, e poi dice – E va bene, ma se tua madre si arrabbia non ti difendo.
- Non ti preoccupare, a mia madre ci penso io! – dico ridendo e quasi saltando ritorno in salone con Kyle.
- Ragazzi, vi presento il professore che dovrebbe essere capace di farmi prendere la mia prima sufficienza in Latino, Kyle Hunter!
- Ciao ragazzi. – sorride e saluta con la mano.
- Loro sono Lucas Blazer e Brooke Morgan.
- Ciao.
- Allora, cosa vi ha spiegato la professoressa oggi? – chiede Kyle, con fare molto professionale.
- Le proposizioni complementari dirette introdotte dai verbi di timore. – risponde Lucas.
- Da dove sono uscite ‘ste cose? – chiedo sorpresa a nessuno in particolare
- Dalla spiegazione che tu come al solito non hai seguito. – dice Brooke ridendo.
- Mettiamoci al lavoro. Prima di tutto, dimmi un verbo di timore in italiano. – mi chiede Kyle
- Ehm .. temo? – sparo il primo verbo che mi viene in mente. Dai, se sono verbi di timore, il verbo temere sarà uno di quelli!
- Brava! E quali sono quelli in latino?
- E pretendi troppo figlio mio, mica sono un vocabolario! – sbotto spazientita. Sul serio, è già tanto che ho azzeccato il verbo in italiano.
- Scusami, dovevo immaginarlo. – ride, e con lui ridono anche Brooke e Lucas.
- Visto che vi divertite così tanto, ditemeli voi i verbi di timore in latino! – dico io arrabbiata
- Timeo, vetuo, mereor .. – inizia Brooke
- .. e valgono anche le espressioni timor est, metus est, periculum est e in magno timore sum. – finisce Lucas.
- Visto? Non serve essere un vocabolario per saperli. – mi dice Kyle sorridendo – Ora, chi mi sa dire che cosa reggono i verbi di timore?
- Delle subordinate completive volitive, introdotte da ne oppure da ut, che è uguale a ne non. – risponde Lucas.
- E che differenza c’è tra le due costruzioni? – continua a chiedere Kyle.
- Ne si usa quando si teme che avvenga qualcosa che non si desidera, mentre ut quando si teme che non avvenga una cosa che si desidera. – risponde Brooke
- Esattamente! Lavinia, hai capito?
- Era una domanda retorica, oppure a trabocchetto? E’ ovvio che non c’ho capito una mazza di quello che hanno detto!
- Forse è meglio fare degli esempi. Se ti dico Timeo ne ames, come lo traduci?
- Uhm .. Temo che tu ami?
- Esatto. Ma secondo questa costruzione, io temo una cosa che avvenga una cosa che desidero oppure no?
- Boh! Mica sono nella tua testa!
- Non ci siamo, non è vero? – chiede Lucas a Kyle.
- Non ci siamo proprio – midice, scuotendo la testa. Poi mi sorride in un modo che trovo confortante.
Tutti e tre si mettono d’impegno per tre quarti d’ora per farmi capire come funzionano i due costrutti. Alla fine si arrendono e Kyle prova a farmi direttamente tradurre delle frasi.

- Allora, traduci Non vereor ne quis me haec vestri adhortandi causa loqui existimet.
Scrivo la frase sul quaderno.
Non vereor ne sarebbe non temo che. Quis significa qualcuno ed è pronome, soggetto della completiva. Existimet è il predicato verbale e significa pensare.
Quindi, Non temo che qualcuno pensi.
Aspetta. Adhortandi è gerundivo, perché va con vestri!
Cavolo, come si traduce? Mannaggia, il verbo significa esortare, ma che modo devo usare?
Momento.
Perché dietro c’è causa? Se non ricordo male, causa o gratia più genitivo formano il complemento di causa. Adhortandi è genitivo del gerundivo.
Quindi esprime un complemento di causa! E si traduce per esortarvi.
Loqui
significadire, il soggetto di loqui è me. Ehaec è il complemento oggetto. Ci sono!

- Non temo che qualcuno pensi che io dica ciò per esortarvi! E’ così vero?
I miei tre amici sgranano gli occhi.
- Come diamine hai fatto a tradurla se non avevi capito la regola? – mi chiede Lucas sorpreso.
- Non lo so .. Forse a furia di ripeterla, me l’avete ficcata nel cervello.
- Il risentire più volte le cose può essere d’aiuto. Però mi sembra strano che non sappia dire la regola. – dice un po’ preoccupata Brooke.
- Io credo che sia un blocco psicologico. Ieri ha fatto la stessa cosa, solo al contrario: aveva detto bene la regola, ma non l’ha saputa rendere al meglio allo scritto.
Ma non ci corre dietro nessuno, con un po’ di pazienza si fa tutto! – dice Kyle, guardandomi soddisfatto. Io gli sorrido, poi Lucas propone di mangiare qualcosa, così vado in cucina a preparare dei panini. Dopo un po’ arriva Kyle.

- Sono proprio fiero di te, sai?
- Grazie, ma non ho saputo dirti la regola. Non è proprio buona come cosa.
- Ma è già qualcosa! E’ normale che non diventerai bravissima da un giorno all’altro, devi imparare ad aspettare. – cerca di confortarmi.
- E se non ce la faccio? E se non riesco più a studiare il Latino? – lo guardo preoccupata. In fondo, al Liceo Classico sarei stata per altri tre anni dopo quello, non potevo continuare a salvarmi all’ultimo compito.
- Ce la farai, non ti preoccup.. Hai detto non riesco più? – Kyle mi guarda fisso negli occhi.
- Si perché?
- Quindi prima lo studiavi il Latino, o sbaglio?
- Alle medie facevo quel poco che si fa di solito .. Hai presente? Si studia fino alla terza declinazione, più o meno.
- Ma lo studiavi. Allora è come dico io, hai un blocco! – quasi esulta per la scoperta. Si, la scoperta dell’acqua calda!
- Che ho un blocco si è capito da almeno cent’anni. Il problema è, perché?
- E’ quello che scopriremo. – mi dice fiducioso. Intanto ho preparato quattro panini, li metto su un vassoio e li porto in salone. 

Dopo aver mangiato, iniziamo a parlare di argomenti vari.
- La sai la nuova? Alla fine Georgia ha convinto i suoi per la discoteca! – dice Brooke. Georgia è un’altra delle ragazze che vengono in classe con me.
- Quella per il compleanno? Gliela lasciano fare?
-A quanto pare sì. Pensa, è riuscita a farsi dare la sala di sabato!
- Sul serio? Come ha fatto?
- Avrà sganciato più soldi del dovuto. Lo sai come funziona .. – dice Lucas, con l’aria di chi la sa lunga.
- Che poi, senti che cavolata vuole fare: per entrare bisogna avere per forza un accompagnatore!
Quasi sputo l’acqua che sto bevendo – Che cosa? Ma è ridicolo!
- Infatti! Ma lo sai che su certe cose è fissata .. Tu con chi vorresti andare? – chiede Lucas dandomi una gomitata nelle costole.
Oh oh. Qui gatta ci cova, e sento puzza d’imbroglio. Guardo male Lucas e poi mi rivolgo a Brooke – Non lo so, ma se non sbaglio voi due avete l’intenzione di andare insieme e lasciarmi sola come una fessa! Ma mi vendicherò! – e inizio a fare il solletico a Lucas,
che soffre tantissimo. Inizia a ridere come un pazzo e urla di farmi smettere. Intanto Kyle e Brooke ridono vedendo la nostra scenetta.
Poi smetto col solletico perché ho ancora sete, visto che prima non sono riuscita a bere in santa pace. Kyle mi fa cenno di dare un po’ d’acqua anche a lui.
Beviamo quasi in contemporanea, e Brooke dice – Perché non porti Kyle alla festa?
Non l’avesse mai detto!
Immaginate una fontana bella grande, che spruzza acqua da ogni parte. Ecco, io e Kyle sputiamo tutta l’acqua che avevamo intenzione di bere e ci facciamo la doccia a vicenda, poi sbottiamo all’unisono – CHE COSA?
-Si, perché no? Tanto un invitato in più un invitato in meno, non farà alcuna differenza! – dice Lucas, resuscitato dalla sua morte apparente post-solletico. Si stanno mettendo d’accordo, ma se credono di fregarmi, si sbagliano di grosso!
- E per me non farà alcuna differenza andare o no a quella stupida festa!
- Ma dai! Dicono che sarà la festa più bella dell’anno! E’ in quella discoteca famosa poco lontana dalla città, quella che ha anche la discoteca all’aperto!
- Non ci penso proprio! Poteva risparmiarsi questa stupida trovata delle coppie – dico, mentre mi asciugo la faccia con un fazzoletto. Intanto Lucas ne passa uno a Kyle.
- Vale solo per l’entrata, dentro puoi fare quello che vuoi!
- Se è solo per l’entrata, per me va bene. – dice Kyle, alzando le spalle.
- Non lo so, ci devo pensare ..
- Dai, non puoi perderti la festa di Georgia! Ti prego, fallo per me – dice Lucas supplichevole. In fondo che sarà mai, è solo una stupida festa.
- E va bene mi arrendo: verrò a quella stupida festa in discoteca.
- Evviva! Dai che tanto ci divertiremo!
- Ma quindi quand’è la festa? Sabato prossimo o quello dopo? – chiedo a Brooke, che sembra essere la più informata a riguardo.
- Veramente .. è questo sabato, cioè domani.
- Che cosa? Non può essere domani!
- Perché? – Kyle mi guarda perplesso.
- Perché non ho niente da mettere! Su forza, accompagnatemi a fare shopping, ORA!
Alzo di peso i miei amici, prendo i soldi dalla “riserva segreta” in cucina e andiamo tutti insieme in giro per negozi.
  
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