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Autore: Ivory    07/10/2006    5 recensioni
La fine si avvicina per Jin Kazama...? Una lotta disperata contro il suo "demone" interiore, una lotta difficile, che lo porterà a ricordare i momenti più importanti della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAP 2 - parte 3

Arrivò il primo giorno di scuola. Heiachi, come era stato detto da lui, si trovava ancora fuori città.

In quei due giorni Jin non avevo fatto altro che pensare al suo strano sogno e alla “visita” di quella strana ragazza. Insomma: una donna era entrata in casa e lo aveva visto completamente nudo…!! Non era mai stato tanto imbarazzato prima di allora!

Comunque, non fu difficile per lui capire che la ragazza doveva trattarsi della nipote di Feng. Non c'erano dubbi.

Quella mattina, non riusciva proprio a sentire la sveglia. Quando si alzò era tardissimo: << MERDA!! >> gridò seduto sul letto, guardando con rabbia la sveglia. A rovinare ancora di più la giornata iniziata già male fu un gran scivolone che prese alzandosi velocemente dal letto, e che lo fece cadere a terra sbattendo violentemente la testa vicino al comodino.

“…Iniziamo bene…”

Dopo essersi preparato velocemente, indossato l'uniforme, e uscito di casa con ancora il riso in bocca da masticare (/in Giappone la mattina si mangia salato.../) corse a tutta velocità verso la scuola, seguendo le indicazioni che gli erano state scritte su un foglio da Heiachi.

Ci mise più di 20 minuti a trovare la Mishima High School.

La scuola era davvero enorme, con un grande cortile. La torretta dell'orologio, che suonava ogni ora, si ergeva dall'edificio a cinque piani, e aveva appena concluso gli ultimi rintocchi. Vicino all'ingresso c'era una statua di Heiachi, fondatore della scuola, con uno stemma al disotto. Non c'era nessuno…a quanto pare era l'unico ritardatario.

SI fiondò a perdifiato nell'edificio. Non poteva perdere altro tempo. “La prima B…dov'è la prima B!?”

Fortunatamente, riuscì a trovare la classe quasi subito, al secondo piano.

La porta che lo separava dall'aula sembrava un ostacolo insormontabile. Varcare quella soglia significava andare incontro a persone sconosciute, esser costretto a socializzare e ad affrontare gli studi insieme ad estranei. Non era emozionato…era spaventato. La sua giornata era appena iniziata e già non vedeva l'ora di andar via di lì.

Si fece forza: afferrò la maniglia e la girò lentamente…

Con suo stupore notò che l'aula era completamente vuota.

“Ma che…oh, NO!!!!!!”Aveva completamente dimenticato che soltanto per il primo giorno di scuola l'orario era stato spostato ad un'ora dopo.Si afflosciò su una sedia, e poggiò la testa sul banco. Era a pezzi. E più arrabbiato che mai.

Finché, senza che se lo aspettasse minimamente, la porta si aprì:

Era una ragazza molto bassa, con codini ai lati e una cartella con la faccia di un panda disegnato sopra. Viso tondo, e occhi grandi e dolci. Aveva un'aria stranamente familiare…

Era la nipote di Feng! A quanto pare aveva sbagliato l'orario anche lei.

<< TU! >> gridarono all'unisono. Jin si alzò dal banco.

<< Tu…sei quella che è entrata a casa mia e… >>

<< …E tu sei un pervertito! >> terminò lei, col volto rossissimo.

<< C…cosa!? Sei stata TU a vedermi nudo. Io sono solo una vittima…! >> disse lui, cercando di mantenere la calma.

<< Ma se ti sei messo a rincorrermi mezzo nudo per casa! Cosa dovrei pensare!? >>

<< Avresti dovuto pensare che forse era una normale reazione, essendomi ritrovato una sconosciuta entrare nel bagno… >> poi sibilò << …cretina…>>

<< COME OSI!!!! E poi, ti sembra normale rincorrermi a quel modo!? >>

<< E a te sembra normale entrare in casa senza bussare? Lo sapevo che Heiachi non doveva darti le chiavi…>>

<< Guarda, idiota, che io avevo bussato più di una volta e non ho avuto risposta…sei tu che sei sordo! Io ero venuta solo per badare all'orso! Non è colpa mia se poi dovevo andare in bagno! Credevo che la casa fosse vuota! >>

In fondo aveva ragione, se non si fosse appisolato nella vasca le cose sarebbero andate diverse…ma non poteva certo dargliela vinta. E poi, era stata lei a scappare come una ladra.

<< Sei una stupida mocciosa…non voglio sprecare fiato con te... tsk! >> disse Jin, pungente.

<< E tu sei un maleducato idiota! Ma chi ti credi di essere!? Ti credi di poter fare il duro con quella pettinatura ridicola…? >> disse lei indicandogli i capelli.

<< PETTINATURA RIDICOLA!? Ma sentila…! A parte che i miei capelli ora non c'entrano un bel niente, ma poi ti sei vista tu? Sei bassa come una poppante, hai i codini come una poppante, e sei capricciosa come una poppante! >>

La ragazza divenne paonazza dalla rabbia:

<< Brutto deficiente spilungone …! >>

<< Mocciosa svampita nanetta…! >>

Infine, si limitarono entrambi a sbuffare e a sedersi, l'uno lontanissimo dall'altro. Se già le cose quella mattina erano partite male per Jin, non sembravano in via di miglioramento.

U n'ora dopo la classe cominciò a riempirsi. Alcuni attirarono molto l'attenzione di Jin. Per esempio, c'erano tre ragazze con la pelle abbronzantissima , gonne visibilmente accorciate, trucco e capelli chiari, due di loro bionde e la terza, davvero molto carina, aveva i capelli tinti di color rosso sangue …le classiche ganguro (/è uno stile molto di moda in Giappone fra le ragazze. Consiste nell'ossigenarsi i capelli, scurirsi la pelle con lampade, trucco vistoso e look sexy. Solitamente non hanno una buona nomina…nda/). Dai modi di fare, si poteva intuire che la rossa fosse la leader del trio. Mentre si avviava al suo posto, avendo notato il ragazzo, dopo averlo osservato dalla testa ai piedi, gli fece un occhiolino malizioso. Jin voltò lo sguardo, imbarazzato e piuttosto infastidito.

Al banco vicino a Xiaoyu si andò a sedere una ragazza dai capelli corti e castani. A quanto pare già si conoscevano…la cinesina le bisbigliò qualcosa all'orecchio, e fece un'occhiataccia a Jin, che ricambiò a sua volta.

Per ultima entrò una donna. Non era asiatica, aveva gli occhi azzurri e i capelli color nocciola. Aveva un gran fascino.

<< Buongiorno a tutti! Mi presento >> e cominciò a scrivere sulla lavagna il suo nome in perfetto giapponese, nonostante fosse straniera << Mi chiamo Angela Lloyd. Sono la vostra insegnante d'Inglese. >> Aveva un accento particolare. Tutti, tranne Jin, che non sembrava dare molto peso alla sua presenza, ricambiarono il saluto:

<< Buongiorno professoressa Lloyd. >>

<< Allora, ragazzi…essendo il vostro primo giorno alle superiori, credo sia opportuno che ognuno si presenti alla classe…allora, partiamo da...tu, in prima fila. Poi, a seguire, tutti gli altri. >>

Un ragazzo grassoccio si alzò e cominciò a parlare. Sembrava intimidito…

<< Su, non essere timido! >> lo incoraggiò la professoressa, sorridendo.

<< Mi chiamo Seichiro Tanaka, vengo dalle scuola media Setsuka…ehm… >>

<< Parlaci della tua famiglia… >> disse ancora Lloyd, incoraggiandolo sempre col suo bel sorriso.

<< Allora…mia madre è casalinga e mio padre lavora in un ufficio… >>

<< Bene! Grazie Tanaka…avanti il prossimo! E…non siate timidi. Dobbiamo solo fare amicizia! >>

“Ma da dove l'ha presa Heiachi questa? Da un asilo?” pensò Jin.

Passarono i minuti, gran parte della classe si era presentata. La ragazza dai capelli rossi si chiamava Ai Kuroda, le sue amiche Yuka Tomoe e Chikako Kitamura. L'amica di Xiaoyu invece si chiamava Miharu Tsuki.

<< Eccomi! >> disse Xiaoyu, alzandosi e andando di fronte alla classe sorridendo: era il suo turno.

<< Il mio nome è Xiaoyu Ling, nazionalità cinese. I miei genitori allevano panda in Cina, e vivo qui con i miei zii…provengo dalla scuola media Jeong Yim. Piacere di conoscervi!!! >> disse, allegramente, e dopo aver fatto l'inchino tornò al suo posto.

<< Ehi ragazzo! >> chiamò la professoressa, indicando Jin. << Forza, manchi solo tu. >>

Ma Jin non sembrava felice della cosa…<< E' necessario, professoressa Lloyd? >> chiese.

<< Ma certo…dai, non essere timido e vieni. >>

<< Non sono timido, è solo che…>>

<< Forza! >>

Jin si alzò sbuffando silenziosamente, e andò di fronte alla classe.

<< Mi chiamo Jin Kazama… >>

<< Kazama Jin…? Ma tu allora sei il nipote del preside! Mi aveva parlato di te, ma non credevo saresti finito proprio nella mia classe! >> disse la professoressa.

Tutta la classe si ammutolì e cominciò ad osservarlo incuriosito.

“Ma perché non ti stai zitta!?”

<< Si…posso tornare a posto adesso? >>

<< Aspetta, non vuoi parlarci della tua famiglia e della scuola da cui provieni? >> lo fermò Lloyd.

“MA COSA VUOI? STUPIDA!”

Cosa avrebbe dovuto dire? Che non aveva i genitori?

<< Vivo con mio nonno, e non vengo da alcuna scuola media perché ho studiato privatamente. Adesso posso tornare a posto!? >> chiese con sfacciata insistenza.

<< Ehi, datti una calmata! >> disse un ragazzo all'ultima fila. Aveva i capelli tinti di biondo e masticava una gomma. << Perché sei il nipotino del preside credi di poter comportarti come vuoi? >>

Jin lo fissò con asprezza. Non poteva starsene zitto:

<< E tu credi di poter fare il bullo perché ti sei tinto i capelli color canarino? >>

<< Kazama, Honda…! >> la professoressa era disperata.

<< COME!? >> il biondo si alzò dal banco << Ma lo sai che ti gonfio? >>

<< Ma che paura…>> disse Jin, con una tranquillità tale che dava quasi sui nervi.

<< Brutto…! >> sembrava che da un momento all'altro il tinto avrebbe corso verso Jin per saltargli addosso. Ma…

<< STATE ZITTI! >> urlò Lloyd a squarciagola. I due si ammutolirono << Se non la smettete immediatamente dovrò punirvi! >>

I due andarono ai propri posti, furiosi.

Le ore passarono, tra un'occhiataccia e un'altra.

Arrivò l'ora di spacco.

Molti ragazzi si raggruppavano a chiacchierare e mangiare. Alcuni si sedevano sui banchi a leggere manga o a giocare al cellulare.

Ai Kuroda si era appiccicata a Honda, e non faceva altro che dire << Che figo che sei, Toru-kun! >>, sempre con le sue amiche al seguito, che chiacchieravano e ridevano come delle oche a qualsiasi battuta stupida che Toru diceva. Ai non era da meno.

Jin rimase seduto al suo posto, completamente solo. Rimase ad osservare la cinese chiacchierare affiatatamene con l'amica Miharu.

Sapeva che quel giorno sarebbe stato orrendo. La ragazzina cinese, la professoressa incompetente, il bulletto ossigenato. Inoltre, le ragazze lo fissavano bramose, il che era fastidioso e imbarazzante a mille. Cos'altro poteva succedere di peggio?

Inaspettatamente, la rossa gli si piazzò davanti:

<< Ehilà, come mai stai guardando quelle due? Una di loro ti piace? >> chiese, poggiando i gomiti sul suo banco e sporgendosi di petto, ovviamente lo faceva apposta.

Toru li guardava con una faccia nera di rabbia. A quanto pare, non gli piaceva vedere Ai vicino al nipotino del preside.

<< Non è affar tuo. >>

La ragazza ridacchiò, e prese a sedersi sul banco.

<< Accipicchia, che tipino che sei! Comunque, lasciale perdere… sai, non sei adatto a nessuna di loro! Sei così carino… e poi, sei così alto… scommetto che hai avuto un sacco di ragazze… >>

La ragazza poggiò l'indice sul petto del ragazzo, facendolo scorrere in basso. Jin arrossì in un sol colpo.

<< Smettila. >> disse, spostandole la mano, seccato.

<< Hi, hi…scusa! Non credevo fossi gay! >>

<< Non sono gay. Semplicemente non mi piaci affatto. Se credi di apparire sexy ti sbagli: sembri solo una povera sgualdrina da quattro soldi. >> la ragazza lo fissò incredula. Poi lui continuò << Sei ridicola…non voglio avere niente a che fare con una persona come te! >>

Detto questo, Jin si alzò e uscì fuori dall'aula.

Ai rimase immobile, in piedi.

<< Ai-chan, tutto bene? >> chiese Yuka Tomoe, avvicinandosi a lei, insieme a Chikako Kitamura.

<< …Quel…quel…! >>

la ragazza tremava di rabbia

<< …Nessun ragazzo mi ha mai rifiutato, in malomodo per giunta …NESSUNO…! >>

---- Salve! Come al solito, ringrazio i miei recensitori ^^! Siete tutti troppo buoni...vi dò una piccola anticipazione: il tipo biondo, Toru Honda, ha qualcosa a che vedere con Hwoarang...vedrete ! Non perdete i prossimi capitoli! A presto.---

  
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