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Autore: FairyCleo    05/03/2012    4 recensioni
“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano".
“TU – NON – LO – FARAI”.
“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.
“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita. [...]“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tradizioni


I presenti continuavano a restare in silenzio, attendendo con ansia che uno dei due saiyan procedesse con la narrazione di quella storia che aveva dell’ incredibile.
Era quasi impossibile cercare di esprimere un parere a riguardo.
Dalle loro parole erano trapelate sofferenze immani, un dolore inimmaginabile, un profondo rancore, ma anche una grande voglia di rivalsa, di affermazione, di vendetta.

Moon era tremendamente determinata a portare a compimento la missione intrapresa, ma prima avrebbe dovuto terminare il proprio racconto.
C’ erano ancora tantissime cose da confessare. Cose che avrebbero determinato o meno la partenza del suo promesso sposo. La partenza dello splendido uomo che la guardava come si guarda un fantasma.
Perché lei sapeva benissimo di essere tale: sapeva di essere un fantasma proveniente dal passato.

Il suo Vegeta, quel Vegeta che dormiva con un’ altra donna, con uno sciocca terrestre che gli aveva dato un mezzosangue, aspettava con ansia di sapere il resto della lo avventura, e lei non lo avrebbe fatto attendere oltre.

“Non avevamo un’idea precisa di dove potessero essere i nostri fratelli saiyan, ma dovevamo pur iniziare da qualche parte. E’ stato allora che l’ aiuto degli Yvesiani si è rivelato decisivo. Vegeta, saprai bene che gli abitanti di quel pianeta non hanno la più pallida idea di cosa sia un soldato, essendo pacifisti per natura ma, in compenso, hanno una tecnologia avanzatissima. Una tecnologia che neanche i migliori scienziati al servizio di quel pazzo di Freezer conoscono.
Bene, mi è bastato raccontare loro che avevo necessità di rintracciare i miei simili rintanatisi su lontani pianeti per scampare all’ invasore, e il gioco era fatto. Hanno inserito il mio DNA in una sorta di computer capace di captare a distanze inimmaginabili la presenza di esseri con i miei stessi geni, e in pochi attimi, avevo tra le mani una mappa dettagliatissima con le posizioni di tutti i saiyan superstiti. E’ stato stupefacente. Quel computer era talmente potente da essere stato in grado di captare la presenza di saiyan lontani anni luce da Yves-Cinque!
Ero esterrefatta. Il mio piano poteva essere messo in atto.
Senza pensarci due volte, Tarble è salito su di una navicella Yvesiana, partendo alla volta dello spazio”.

Il fratello di Vegeta si era di nuovo fatto avanti.
Era ovvio che la parola sarebbe passata a lui, adesso.

“Ho impiegato una settimana per raggiungere la mia meta, ma quando ho trovato il saiyan è stato un vero sollievo. Aveva all’ incirca nove anni, ma era stato in grado di assoggettare l’ intero pianeta. Era impressionante lo spettacolo che avevo davanti ai miei occhi. Gli esseri che aveva ridotto in schiavitù erano decimati e terrorizzati.
Ma sono stati fondamentali per la riuscita del piano di Moon.
Vedi, Vegeta, è stato grazie a loro se siamo stati in grado di rintracciare gli altri fratelli in poco tempo. Abbiamo ordinato ad ognuno di loro di raggiungere un pianeta diverso e di consegnare ad ogni saiyan un messaggio che li richiamava all’ ordine sul pianeta Yves-Cinque.
In meno di tre mesi, tremila saiyan, maschi e femmine fra i cinque e i sedici anni erano finalmente riuniti”.

Vegeta aveva lasciato che i due parlassero senza interromperli.
Moon aveva avuto un piano a dir poco straordinario.
Anche se non si trattava di combattenti dal livello elevatissimo, erano pur sempre saiyan. La sua promessa sposa aveva gettato le basi per rifondare la loro gloriosa razza, e c’ era riuscita in pochissimo tempo.
Aveva davvero una mente e una tenacia straordinarie.

Moon guardava Vegeta con i suoi grandi e profondi occhi mentre riprendeva a parlare, scandendo con orgoglio ogni singola parola, in modo che esse penetrassero a fondo nel cuore e nella mente del suo promesso.
Perché se aveva fatto tutto quello che aveva fatto, sfidando la morte e il crudele destino, era stato solo per Vegeta e per il figlio che tanto aveva desiderato.

“Ovviamente gli Yvesiani avevano scoperto il mio inganno, ma ho giurato loro che le nostre intenzioni era buone, e che il nostro unico obiettivo era ricongiungerci con il nostro sovrano e distruggere per sempre quel mostro spietato di Freezer. La prospettiva di liberarsi del nemico comune per eccellenza li ha spinti ad accettare. Ma Yves-Cinque non era abbastanza grande per tutti, e allora abbiamo trovato un nuovo pianeta dove poterci stabilire, un pianeta con caratteristiche simili in tutto e per tutto al pianeta Vegeta-Sei.
Finalmente, avevamo una base operativa, avevamo degli alleati, eravamo un piano. E i saiyan obbedivano al principe Tarble e alla promessa sposa del futuro re, nonché madre del suo primogenito.
Mancavi solo tu, Vegeta.
Ma non dovevamo avere fretta.
Sapevamo fin troppo bene che sfidare Freezer nelle condizioni in cui eravamo sarebbe stata la nostra condanna a morte definitiva. Così, abbiamo deciso di allenarci e attendere con pazienza il momento propizio.
Nel frattempo, gli anni trascorrevano, il regno prosperava e i saiyan, fra cui tuo figlio, crescevano e diventavano ogni giorno sempre più forti.
Molti di loro hanno persino messo su famiglia, facendo così accrescere il numero del nostro glorioso popolo.
Non sono stati anni facili. Ma ce l’ abbiamo fatta.
Dopo dieci anni, eravamo abbastanza forti per poter distruggere quel mostro unendo le nostre forze.
Dopo dieci anni, saremmo venuti a prenderti”.

Finalmente, ogni cosa era chiara come il sole.
Il resto della storia era stato piuttosto semplice da dedurre: arrivati alla base di Freezer, avevano scoperto che sia lui che suo padre erano partiti per una missione sulla Terra, una missione da cui non erano più tornati.
Amareggiati per essere stati preceduti, ma allo stesso tempo eccitati nell’ apprendere che quel mostro fosse scomparso per sempre dalla faccia dell’universo, avevano chiesto quale fosse stata la sorte di Vegeta, Nappa e Radish, scoprendo così che gli ultimi due erano morti, mentre del principe dei saiyan non c’ era traccia.
Solo che nessuno capiva perché avessero deciso di cercare Vegeta dopo tutto quel tempo.

“Che cosa avete fatto, allora?” – aveva chiesto Goten, rapito ormai da quel racconto quasi surreale.

Tarble era diventato scuro in volto.
“Avevamo deciso di cercare mio fratello immediatamente. Con il potente computer degli Yvesiani sarebbe stato uno scherzo, ma il destino aveva deciso altrimenti: un meteorite ha investito in pieno il loro pianeta, distruggendolo.
A dir poco assurdo, non trovi, piccolo?”.

“E allora, come avete fatto ad arrivare fino a qui?” – Goku era sempre più curioso, quasi più del suo bambino.

Senza fare inutili giri di parole, il principino dei saiyan aveva spiegato loro che solo tre Yvesiani in visita su Neo-Vegeta-Sei erano sopravvissuti, e che erano stati in grado di costruire un computer in tutto e per tutto identico a quello che utilizzavano sul loro pianeta, ma che la realizzazione dello strumento era durata ben undici anni.

“URCAA!! C’ è voluto tutto questo tempo?? Incredibile!”.
A Goku sembrava una quantità di tempo infinita, ma non poteva che provare ammirazione per Tarble e Moon che per tutto quel tempo non avevano desiderato altro che riabbracciare Vegeta.
Peccato solo che per quest’ ultimo la situazione fosse tutt’ altro che idilliaca.

“Fratello, se abbiamo fatto tutto questo è stato solo per trovare te e restituirti ciò che quel mostro ti ha tolto.
Ti prego, non dirmi di no! Vieni con noi! Vieni a regnare sul tuo popolo, ma soprattutto, vieni a conoscere tuo figlio. Vegeta, seguimi. Ti sto pregando fratello mio. Ti sto pregando”.

Il principe dei saiyan cercava di elaborare tutte quelle informazioni, incapace di proferire parola. Il suo sguardo vagava dalla sua famiglia terrestre alla sua famiglia saiyan.
Si sentiva tremendamente in colpa. Più di quando aveva permesso a Babidi di controllare la sua mente per sconfiggere Kaharot.
Il racconto di Tarble e di Moon sembrava una di quelle favole che la madre di Bulma raccontava a Trunks per farlo addormentale, ma era una favola che attendeva da troppo tempo il lieto fine.
Lieto fine che probabilmente non sarebbe arrivato.

“Lui non può venire”.

La voce di Bulma, leggermente tremante, aveva rotto quell’ ostinato silenzio.
Moon non credeva alle proprie orecchie. Quella sciocca terrestre osava ancora mettersi in mezzo?
La lezione non le era bastata, evidentemente.

“Lui cosa?”.
“Hai capito bene, Moon, non verrà con te. Lui ha una famiglia qui. E non ho intenzione di lasciare che il mio compagno abbandoni me e nostro figlio per unirsi a te e a quell’ ammasso di barbari!”.

Bulma aveva iniziato a piangere e ad urlare contemporaneamente. Era rimasta in silenzio fin troppo, ascoltando il racconto di quella donna che aveva baciato suo marito, e non poteva più sopportare una simile umiliazione.
Vegeta era suo, e non lo avrebbe lasciato per nulla al mondo.

“Come osi!”.

“OSO ECCOME!” – sembrava aver ritrovato all’ improvviso tutta la propria grinta – “Hai detto che volete un re? Bene! Avete ben due saiyan papabili! Ci sono Tarble e il… il figlio di Vegeta! Non avete bisogno di lui”.

Le era costato tantissimo pronunciare quelle parole ma, dopotutto, corrispondevano solo a quello che pensava.
Gli amici la sostenevano con gli sguardi.
Chichi e il suo piccolo Trunks la guardavano con orgoglio: era quella la vera Bulma Brief, il genio che li aveva aiutati ad uscire da mille complicatissime soluzioni.
Fiduciosa, la donna dai capelli turchini aveva cercato con gli occhi suo marito, il suo Vegeta, sperando di ricevere approvazione e sostegno da lui, ma il suo sguardo sconfitto non aveva fatto altro che decretare il crollo del fragile castello di carte che aveva tirato su.

“Ve- Vegeta… Perché non dici niente, amore mio? Ho- ho ragione, non è vero?”.
“Sì papà! La mamma ha ragione, non è così? Ci sono zio Tarble e mio fratello che possono diventare re!”.

Tarble, nel sentirsi chiamare zio da quello splendido e coraggioso bambino, si era emozionato dal profondo del cuore. Si sentiva sempre peggio per quello che stava per fare a quelle persone.

“Non è così semplice, Bulma”.
La voce distrutta di Vegeta l’ aveva fatta piombare nel baratro.
“Che-che vuoi dire amore? CHE SIGNIFICA?”.

“Sciocca terrestre! Si vede che non sai niente delle nostre nobili tradizioni!” – Moon era furiosa, ma si era trattenuta dal colpirla. Non voleva far arrabbiare di nuovo Vegeta, spronandolo a rimanere invece che a seguirla.
“Tarble può salire al trono solo in caso di morte del primogenito del re. E mio figlio… mio figlio non può essere considerato il principe dei saiyan finché l’ unione fra me e Vegeta non verrà legittimata”.

“Allora puoi anche toglierti dalla testa queste strane idee, carina” – aveva esclamato una Chichi trionfante – “Vegeta e Bulma sono marito e moglie, e che ti piaccia o no questa cosa vale in tutta la galassia”.
Era risaputo che i matrimoni celebrati su di un qualunque pianeta erano validi anche se si andava a vivere dall’ altra parte dell’ universo. Moon era a dir poco fregata! Avrebbero dovuto modificare le loro leggi e lasciare in pace Vegeta e la sua famiglia!

“Oh Chichi…” – gli occhi di Bulma erano di nuovo inondati dalle lacrime.
“Che c’ è, Bulma?”.
“E’ proprio questo il problema” – aveva detto Vegeta – “ Io e Bulma non siamo sposati”.

Continua…
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Salve carissimi!!
Scusate per il giorno di ritardo nella pubblicazione! Ho avuto da fare! =P
Bè, che dire?
La questione si complica sempre più! I saiyan vogliono un VERO re e Vegeta non sa che pesci prendere, evidentemente.
Non so bene come stiano le cose fra Bulma e Vegeta - e sì, so che si chiamano 'marito' e ' moglie' rispettivamente, ma non ce lo vedo Vegeta che va all' altare e sposa una Bulma in abito bianco!
Non prima della fine della saga di Majin-Bu, almeno! XD
Che farà il nostro principe?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo!
Baci!
Cleo

   
 
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