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Autore: xwannabewriter    05/03/2012    1 recensioni
Veronica ha 15 anni, è una ragazza come tante ed inizia il Liceo Classico.
Da sempre ama la musica e ha un piccolo grande cruccio: l'autostima, che è, infatti, all'altezza di 2 cm da terra. Si nasconde dai ragazzi e non si mostra particolarmente socievole, e quando, pur di inseguire il sogno di diventare Qualcuno, compie il coraggioso atto di iscriversi al Classico -liceo pieno di snob e ragazzi strafottenti, per lei- fa la conoscenza di Alessandro che, forse, le farà cambiare idea su molti aspetti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-          Capitolo quarto –

 
Finalmente la classe è composta. Siamo in ventitre, undici maschi e dodici femmine. Le mie compagne di classe sono tutte molto unite, si conoscono quasi tutte. I ragazzi invece sono più riservati, testa bassa, camminano fino alla classe. Noto che la ragazza mingherlina della fermata dell’autobus è nella mia classe. Almeno anche io posso dire di “conoscere” qualcuno. Arriviamo nell’aula. Il pavimento è in marmo –forse- e le pareti sono bianche e arancioni, le sedie sono in legno, così come i banchi.
Non appena varchiamo la soglia, tutta quell’accozzaglia di ragazze va a sedersi nei banchi più in fondo: si conoscono senza dubbio. I ragazzi –naturalmente- si mettono vicino a loro, fra sghignazzamenti e occhiate varie. Ci sono solo quattro posti liberi. La ragazza mingherlina si siede da tutt’altra parte, vicino ad un ragazzo di statura bassa. Io mi siedo nel banco vicino alla finestra. Vicino a me non c’è nessuno.
La professoressa che ci ha accompagnati inizia il discorso epico con un “Siamo tutti?
Nessuna risposta. Prendo coraggio io, dicendo “Non so se il banco vicino a me è in più o se manca qualcuno.” La professoressa mi sorride lievemente, poi indossa degli occhialini verdi e controlla l’appello “Effettivamente hai ragione, manca Ferretti.” –bene,- penso –almeno avrà una ragazza con cui stringere amicizia.- d’un tratto sento  un bussare frettolosamente alla porta, la prof si dirige ad aprirla e spunta … un ragazzo? No. Non è possibile, che cavolo. Desideravo solo un’amica, e invece con molte probabilità dovrò sopportarmelo io vicino. Però devo ammettere che è carino.
Scusi … ho perso l’autobus e ho dovuto prendere quello dopo. Scusi.”
Sbrigati, allora, c’è un posto libero vicino a Doniselli.” Cerco invano di sprofondare sotto i miei capelli. Il ragazzo in questione ha un’ andatura spedita, veloce. In men che non si dica sento una folata di vento attraversarmi. Poi, lentamente, mi volto e vedo il ragazzo prontamente seduto vicino a me. I suoi occhi verdi mi guardano interessati, poi si presenta
Ciao, sono Alessandro.” Si gratta i capelli castano scuro
“Ciao, Veronica.” Dico frettolosamente, cercando di apparire il più disinteressata possibile
Guardo la prof e cerco di catalizzarmi su ciò che dice, ma mi è difficile dal momento che questo Alessandro mi fissa. Sta iniziando ad innervosirmi parecchio.
“Scusa, mh … potresti guardare altrove?” forse sono apparsa troppo diretta, ma sembra funzionare: Alessandro annuisce e finalmente posso ascoltare la lezione in pace.
 
Mi do una leggera scrollata, di che sta parlando la prof? Ah, già, abiti consoni e non consoni da indossare per la scuola. Ah, la verità è che ho la mente altrove.
Lo ammetto, sono terrorizzata. Ho paura di questo Alessandro che mi sta vicino, che ora è girato dalla parte della professoressa e non mi sta guardando, ho paura della scuola. Ho paura di me stessa.
Non ho paura di quello che succederà, sono preoccupata per me. Sono sempre stata una ragazza chiusa, solitaria, ho sempre avuto dei complessi. Voglio cambiare questo mio aspetto e con tutte le probabilità del mondo succederà, ma non voglio rivoluzionare me stessa. Sono una persona singolare, una di quelle che quando incontri per strada ti chiedi da dove sia sbucata fuori, se da un invito di compleanno o da un altro mondo.
Sento la campanella suonare. Primo giorno di scuola finito. Sono paralizzata, non riesco a muovermi. Guardo tutti che se ne vanno, la classe è deserta. Mi alzo lentamente, guardo fuori dalla finestra. Penso.
Adoro farlo, è bello parlare con se stessi. Ci si intende. Ad un tratto sento qualcosa di liquido scendermi giù per le guancie. Ma che diavolo, sto piangendo? Perché sto piangendo? Non lo so nemmeno io. Baah.
Mi rigiro, lasciandomi la finestra alle spalle, per uscire dall’aula e prendere dallo zaino un fazzoletto. E’ allora che mi accordo che Alessandro è sulla soglia della classe, mi viene in contro
Stai bene?” mi da un fazzoletto
“Si tutto ok”
Non sembra sinceramente …” lo guardo sgranando gli occhi, solo dopo qualche secondo si rende conto della gaffe
Cioè, non tu … sei splendida, è che stavi piangendo, per questo ho detto così.”
“Ah.” Non riesco a dire altro
“Scusa, è che ho una giornata un po’ così; sarà il nervoso.”
D’accordo, io vado, ciao!” detto ciò, il ragazzo castano si gira e se ne va. Per la seconda volta nella giornata non ero riuscita a salutare una persona.
“Ciao, Ale.” Dico io, a voce impercettibile, da sola.
 
Ed ecco tornata la nostra principessina! Com’è andato il tuo primo giorno cara?” mamma sta mescolando energicamente un impasto per un dolce
“Abbastanza bene, dai. Sono in quarta D.” prendo una sedia dal tavolo della cucina e la giro dalla mia parte, sedendomi “Quarta tesoro?” dice pensosa mia madre
“Sì, quarta ginnasio. Non si inizia dalla prima superiore al classico, te l’avevo spiegato.”
Ah ma quindi fai la quarta superiore? E i tre anni quando li recuperi?!” il suo tono si fa estroso
“No, mamma. Faccio la prima solo che quelli del liceo classico per renderci la vita più difficile hanno deciso che la prima si chiama quarta ginnasio, la seconda quinta ginnasio, la terza prima superiore, la quarta seconda superiore e la quinta terza superiore. CHIARO?”
Bah.”
“Ok, mamma.” Guardai il frigorifero sognante “C’è qualcosa per merenda?”
Certo, tiramisù?”
“Oh si.” Dico, ho proprio bisogno di una sana dose di zuccheri e grassi da ingerire.
Il primo giorno di liceo era andato orribilmente. Non ero riuscita a socializzare con nessuno, e mi avevano appioppato come compagno di banco un ragazzo, ma ci rendiamo conto? Un cretino come gli altri, ecco chi mi avevano messo.
Ammetto che è stato gentile con me, ma ciò non toglie la sua natura da idiota. Come tutti, ovviamente.
Con la testa immersa in mille pantumine, addento il mio tiramisù.
All’improvviso mi viene in mente Ludovica! Chissà com’è andato il suo primo giorno di liceo.
Afferro il cellulare, scrivo veloce un sms:
 

Ciao dear =]] com’è andato il tuo primo gg?

 
In meno di sette secondi ecco che il mio Nokia squilla nuovamente. Probabilmente anche lei stava scrivendomi qualcosa, ma io l’ho preceduta.
 

Alla grande *-* Nn hai idea di qnt fighi … te? J
Ps. Ti va di incontrarci x un gelato il pomeriggio?

 
Non ho impegni, perciò accetto l’offerta e le rispondo:
 

Così e così, non è andata come speravo, ecco.
Ps. Accetto l’invito ma solo se andiamo al parco senza altri gelati ^^”

 
Ludovica non è una ragazza obesa, eh, è solo un po’ in carne. Adora mangiare e se ne frega degli altri, fa bene. Come Adele, del resto. A proposito di Adele!
Music Time.
Mi alzo dalla sedia in cucina dove il piatto con il tiramisù era oramai vuoto, salgo velocemente le scale prendendo il pc da camera mia e mi trasferisco sul divano del salotto.
Youtube. Rolling in the Deep.  Tengo il tempo con il piede, battendo sul divano.
 

Baby I have no story to be told
But I’ve heard one of you
And I’m gonna make your head burn
Think of me in the depths of your despair
Making a home down there
It Reminds you of the home we shared

 
Mi alzo. Come posso stare ferma? Inizio a danzettare qualcosa, improvviso. Una piroette, spaccata in aria, ed ora mi alzo, mettendomi in piedi sul divano. Prendo il telecomando della Tv e canto, sono stonata come un maiale, ma a chi importa? Devo solo sfogarmi. Voglio solo divertirmi.
 

There’s a fire starting in my heart
Reaching a fever pitch
And its bring me out the dark

The scars of your love remind me of us
They keep me thinking that we almost had it all
The scars of your love they leave me breathless
I can’t help feeling.

[…]
Rolling in The Deep.

 
Inizio una serie di passi di cui una ballerina potrebbe vergognarsi, anzi, dovrebbe. Scordinata è dire poco. Ma non m’interessa. Faccio tre piroette, inizio a saltellare, mi volto, mi butto sul divano scalcio in aria e ancora canto.
Ed ecco che la canzone finisce, lasciando un accordo sospeso.
Incredibile come la musica mi possa far cambiare. Sono felice quando la ascolto, non vivrei senza.
E’ una cosa che ti attraversa, ti fa vivere il momento e quando finisce devi ascoltare qualcos’altro per vivere.
Non sono una tipa che, ad esempio in macchina, riesce a parlare tranquillamente senza ascoltare la musica, tenere il tempo. Preferisco concentrarmi su di essa e pensare. Amo la musica più di ogni altra cosa.
Mi alzo dal divano ancora mezza stordita.
Nuovo messaggio sul cellulare:
 

Ok. Davanti casa mia alle 16:10.

 
Rispondo di fretta:
 

OK.

 
Salgo in camera a prepararmi. Stavolta avrei indossato capi più normali, non come questa mattina. Quel look non fa per me, forse è per questo che non mi sentivo sicura di fare nuove conoscenze, di presentarmi.
Prima di piacere agli altri devi piacere a te stessa.
Indosso dei jeans skinny beige ed una canottiera blu; all star bianche e borsa blu.
Metto gli occhiali da sole e via, si parte.
“Ciao mamma, vado da Ludovica.”
Quando torni?
“Verso l’ora di cena, bye!”
C’è il sole. Si respira una leggera brezza di vento fresco.
Mentre cammino mi accorgo di un bel cagnolino per la strada. Deve essere un golden retriver, ha il pelo beige e gli occhi azzurri. Ehi, un momento! Ma questo cane ha il guinzaglio! Dov’è la padrona?


Muahahah - ma quanto sono cattiva!
Che ci posso fare, carote, adoro la suspence *^* (?)
Aspetterete fino a mercoledì per il prossimo capitolo ;) Sono solo due giorni ... *risata malefica*
Mmh, momento sclero a parte, vi è piaciuto? Spero di sì. Come vedete la nuova classe inizia a formarsi, ne vedremo delle belle [...]
RECENSITE IN TANTI, CAPITO PUFFI ROSA? =]
Bye,
xwannabewriter.
  
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