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Autore: LadyBlake    07/10/2006    8 recensioni
Riflessioni e pensieri di Hermione dopo il sesto anno a Hogwarts...
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Boh…prima di regalare tutto il mio prezioso tempo allo studio, mi concedo di postare questa breve ff senza pretese…un pensiero, una riflessione di Hermione alla fine del sesto anno.

Bye bye!

Tess

SEDICI ANNI

 

Sono noiosa.

Mortalmente noiosa.

Tendo a ripetere sempre le stesse cose…ne sono ben consapevole.

E nonostante sappia che in questo momento preferireste essere da tutt’ altra parte a divertirvi - non negate…ve lo leggo negli occhi - cederò ancora una volta a questo mio difetto.

Poi potrete andarvene a Mielandia a ingozzarvi di dolciumi…al campo di Quidditch a tifare per la vostra squadra… o dove vi pare.

Ora, però, rimarrete qui in silenzio, ad ascoltare ciò che ho da dire.

Una volta in più.

Ancora e ancora, se necessario…perché tutti voi lo abbiate ben chiaro nella testa.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

Ma lo erano anche quindici a ben pensarci, e quattordici,…e tredici,…e dodici…per non parlare di undici.

Allora, però, tutto appariva nuovo, ammantato di splendore e meraviglia.

Con un bagaglio di sogni troppo ingombranti per essere chiusi in un sottoscala, con l’ingenua speranza di un bambino a cui l’infanzia è stata negata, il mondo che si aprì improvvisamente di fronte a quei grandi occhi verdi si erse come uno scudo per cullarlo nella sua ingenuità.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

E in fondo, però, lo sarebbero anche diciassette,… e diciotto, e diciannove,…e venti.

Non si è mai troppo “adulti” per affrontare tutto questo.

Ma le sue esili spalle di bambino cresciuto troppo in fretta, invece di curvarsi sotto l’orribile peso, sono diventate sempre più forti…anno dopo anno…undici,…e poi dodici,…e poi tredici, e quattordici,…e ancora quindici,…e adesso sedici.

Ogni ferita, una cicatrice in più, non visibile quanto quella che si porta sulla fronte, marchio indelebile di un destino già segnato, ma sempre più dolorosa.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

Ma lui va avanti, prosegue per la sua strada, in salita, su, sempre più su, perché sa che è là che deve arrivare…in vetta.

E noi lì, accanto a lui, a soffrire con lui, a gioire con lui…a rendere un po’ più credibile questa parvenza di quotidianità…per lui.

Da sempre, sempre e per sempre.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

E, passo dopo passo, un pezzettino della sua anima, stanco, si siede a riposare.

Decide di rimanere indietro, per segnalare il suo passaggio a chiunque verrà dopo di lui.

A chiunque rimarrà dopo di lui.

Dopo che lui se ne sarà andato.

Perché lui ci lascerà.

Lo sento, lo sta già facendo.

Se non fisicamente, con la sua mente è già altrove, in un posto dove noi non possiamo raggiungerlo, nonostante i nostri sforzi.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

Lo avete chiamato in molti modi, gli avete dato mille nomi diversi.

Noi invece, ne conosciamo soltanto uno.

Gli avete chiesto di salvarvi e di proteggervi.

Noi invece, sappiamo che è lui quello da salvare, è lui quello da proteggere.

Fino alla fine.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

E se qualcosa dovesse andare storto, non incolperò il Destino, nè il Fato…e neppure il suo più acerrimo nemico.

Sarete voi i colpevoli, voi i responsabili.

Nascosti nelle vostre case, al sicuro, insieme alle vostre famiglie, mandando avanti un ragazzo solo - un ragazzo di sedici anni - a “fare il lavoro sporco”, come se il fardello che gli grava sulle spalle fosse solo affar suo.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

Perché se lui quel giorno non dovesse tornare da noi, a voi rimarrà un nome da inserire nei libri di storia, una leggenda da tramandare e nulla più.

Un involucro senza sostanza.

 

Sedici anni sono troppo pochi.

E a noi?

Ditemi, a noi cosa rimarrà?

Senza il suo sorriso, i suoi occhi, la sua voce, il suo cuore e la sua anima, a noi cosa rimarrà?

Mi fate pena, lo sapete?

È inutile che facciate finta di non capire, che abbassiate lo sguardo, imbarazzati.

 

Ve lo dico io cosa ci rimarrà di lui.

Un ricordo.

Un ricordo lungo sedici anni.

 

Ma sedici anni sono troppo pochi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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