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Autore: pollama    05/03/2012    3 recensioni
Il giorno di San Valentino si dice sia quello più romantico dell’anno, quello in cui il romanticismo è quasi d'obbligo.
Questa fiction è arrivata 7° al contest - una rosa per te di Violet Acquarius-
Ha vinto anche il premio S. Valentino.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Caccia al tesoro
 

Il giorno di San Valentino si dice sia quello più romantico dell’anno, quello in cui il romanticismo è quasi d'obbligo.

Quel giorno, Ron Weasley, voleva fare qualcosa di speciale, qualcosa che potesse rappresentare anche minimamente ciò che provava per sua moglie.
-E se facessimo una torta al cioccolato?- chiese mentre cercava un libro di cucina.
-Papà, la torta la puoi fare in qualsiasi giorno dell’anno. E poi già le regalasti una torta al cioccolato al suo compleanno… Serve qualcosa di romantico!- disse Rose sospirando.
-A proposito! Dove si è cacciato tuo fratello?-
-Chi, Hugo?-
-Quanti fratelli hai?-
-Vado a cercarlo!- rispose facendo una linguaccia e mentre si allontanava dalla cucina, Ron si sedette al tavolo e con la testa tra le mani, cercava di farsi venire in mente qualcosa.
-Miseriaccia! Perché non ho il cervello di mia moglie?-   
Si alzò con uno scatto e si addosso alla finestra. C’erano tante coppiette che passeggiavano mano nella mano, con mazzi di fiori enormi tra le braccia. A quel punto il suo viso si illuminò e a gran voce disse
-Bambiniiiii! Venite giù in cucina!-
Dalle scale sopraggiunse un forte scalpiccio ed ecco comparire in cucina i due ragazzi dai capelli rossi.
-Bambini?- chiese accigliata Rose.
-Non è questo il momento di replicare, signorina. La mamma sta per tornare dal lavoro e sarò un uomo morto se non faccio in fretta qualche cosa!-
-Perché ci hai chiamati allora?- chiese timidamente il secondogenito.
-Perché? Perché mi è venuto in mente una cosa romantica per la mamma! Andrò a comprarle delle rose rosse! Che ne dite?-
-Fiori?- chiese la figlia incrociando le braccia
-Rose non fare quell’espressione che mi sembri tua madre! Cosa c’è che non va nei fiori?-
-Sono banali papà!-
-Banali- ripeté Hugo imitando la sorella.
-E tu cosa ne sai?-disse indicando il figlio - Cosa pensate di fare allora?-
-Una caccia al tesoro!- disse alzando il dito Rose.
A Ron quell’idea parve carina e così passarono l’intera mattinata a scrivere biglietti colorati.
Quando l’orologio segnò mezzogiorno, la porta di casa si aprì e comparve Hermione con la solita valigetta in una mano ed un pacco regalo nell’altra.
-Sono a casa!- gridò, ma nessuno le corse in contro.
Si diresse allora in cucina, ma trovò sul tavolo un bigliettino rosso, su cui c’era scritto: “Vai dove si accende e si spegne la luce.”
- Perché dovrei andare vicino alla lampada?- si chiese e togliendosi la giacca grigia si diresse nel salone dove c’era una grossa lampada dorata. Quando l’accese trovò annodata al lume una sciarpa rossa e oro con appuntato sopra un altro bigliettino: “Ti ricordi questa sciarpa? Era quella che indossavamo quando era inverno. Ed era quella che annodavamo al collo quando non sapevamo ancora di amarci. Se sei curiosa di scoprire l’altro indizio, corri nello sgabuzzino.”
Hermione eccitata e commossa corse verso la piccola porta sotto le scale. Quando l’aprì trovò Rose con un foglio blu in mano che diceva: “Ricordi quando avemmo la notizia che presto saremmo stati in tre e non più in due? Piansi dall’emozione… (Rose dai il prossimo indizio)”
Hermione ridendo abbracciò forte la figlia ed aspettò che le dicesse l’altro messaggio.
-Mamma, ora devi andare in bagno- disse Rose sorridendo, soddisfatta di aver fatto la sua parte.
Hermione le diede un ultimo bacio e corse su per le scale, e quando aprì la porta trovò Hugo nella doccia. In mano aveva un altro foglio su cui c’era scritto: “Ricordi quando mi dicesti che sarei diventato per la seconda volta papà? Stavo sotto la doccia e per la sorpresa scivolai cadendo con il sedere sul pavimento. (Hugo dai bene l’ultimo indizio)”
Hermione rise quando ricordò la scena e abbracciò il figlio che rideva anche lui e disse -Mamma, ha detto papà che devi andare in camera da letto- la vocina del bambino la intenerì ulteriormente, gli diede un energico bacio sulla fronte e corse nella camera accanto, una volta aperta la porta vide finalmente suo marito. Ron aveva un grande sorriso che gli arrivava quasi fino alle orecchie e le indicò i fogli che aveva in mano. Sul primo c’era scritto: “Ecco! Sei arrivata alla fine del percorso” poi cambiò foglio: “Spero di aver fatto un gesto carino”. Lanciò all’indietro il secondo foglio dando mostra del terzo: “Perché se non ti è sembrato carino dai la colpa a tua figlia!”
Letta questa frase Hermione si mise a ridere, facendo ridere anche lui. Poi visto che i fogli erano finiti lui si portò avanti, la prese per mano e le disse dolcemente -Ti amo… Buon San Valentino!-
Hermione a quel punto si lanciò tra le sue braccia baciandolo e sussurrando  -Ti amo anche io!-

 

  
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