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Autore: Angel_19    05/03/2012    3 recensioni
Lo odiavo, su questo non c'era dubbio.
Eppure c'era qualcosa che mi faceva sentire inspiegabilmente attratta da lui, come una preda incauta che finisce dritta nella rete del suo cacciatore.
E la cosa peggiore, è che non mi dispiaceva affatto.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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§ Odi et Amo §
FugaXSognoXNotte

 



Cos’è questa strana sensazione?

Non riesco a capire dove mi trovo, né come vi sia arrivata.

Cerco di mettere a fuoco la mia situazione, ma i miei occhi rifiutano di abituarsi al chiarore e lasciano filtrare solo un sottile spiraglio di luce attraverso le ciglia, illuminando lievemente le pupille appannate. Tento di allungare i muscoli, intorpiditi dal lungo sonno, ma qualcosa mi blocca.

Non riesco a muovermi, mi sento in trappola. Ma non conosco trappole che possano essere anche lontanamente calde come quella che mi avvolge. Istintivamente mi rannicchio su me stessa, ritrovandomi contro il petto muscoloso di un misterioso sconosciuto, ma non riesco a vederlo in volto.

Ho freddo, non mi sento per niente bene e non ho idea di cosa mi sia accaduto.

Ma, ancora peggio, c’è qualcosa che si agita dentro di me, mettendomi addosso una tremenda voglia di scappare. Mille voci nella mia testa gridano incessantemente "Pericolo!", ma il mio corpo non vuole saperne di assecondarle. E così rimango lì, come in attesa di una rivelazione. Una voce mi risveglia dal torpore, ma non riesco a capire quello che dice. Mi rendo conto che appartiene all’uomo del mistero che in questo momento mi sta tenendo nella sua stretta, allo stesso tempo delicata e possessiva. La mia mente formula un pensiero interrogativo sull’identità del tipo che si sta prendendo cura di me, senza arrivare a conclusioni sensate. Mi sta aiutando? O forse mi sta mettendo in pericolo? In ogni caso, sono troppo debole per pensare. Ad un tratto, sento una mano accarezzarmi i capelli scompigliandoli un po’, e labbra morbide che mi sfiorano dolcemente la pelle, provocandomi un brivido.

Ma le forze mi mancano, le sento sfumare lentamente, e tutto si fa scuro.

Chiudo gli occhi, e tutto quello che riesco a sentire prima di addormentarmi è la stessa voce suadente di prima che mi sussurra all’orecchio…

"Sogni d’oro, piccola."




Non è possibile.

Di nuovo lo stesso maledetto sogno.

Mi sta perseguitando, non ho dubbi.

E anche stavolta mi sono svegliata ansimando e in preda a sudori freddi, in un comodo letto. Solo che questa volta non è il mio.
Apro gli occhi di colpo e getto un’occhiata distratta alla stanza in cui mi trovo, probabilmente un lussuoso appartamento al centro della città. Accanto a me c’è un ragazzo che dorme profondamente, ma non ricordo né il suo nome, né di averlo incontrato.
Non importa, probabilmente è solo una delle migliaia di conseguenze che comporta la mia improvvisa fuga da casa. È vero, una come me non dovrebbe andarsene in giro da sola a caccia di guai, ma che ci posso fare, ce l’ho nel sangue! E poi, a chi non è mai capitato di voler dare una svolta alla propria vita fin troppo piatta e monotona? Come se non bastasse, vivere su un’isola ti rende ancora più isolata e diversa di quanto tu non possa essere normalmente. Immagino che, appena arrivata in città, mi abbia attirato l’idea di festeggiare la mia evasione con una notte di follia…beh, a giudicare dal luogo in cui mi trovo e dal tipo disteso di fianco a me, l’obiettivo è stato centrato in pieno.
E devo anche aver bevuto un po’ troppo, perché la mia testa sta iniziando a girare vertiginosamente. Inutile preoccuparsi, passerà. Improvvisamente realizzo che dev’essere molto tardi, mi guardo intorno per trovare indizi che confermino la mia teoria e quasi faccio un balzo sul letto quando noto che il display della sveglia sul comodino segna già le 3.30. Sposto lo sguardo sul mio compagno "notturno", un ragazzo di neanche diciott’anni che dorme beatamente tra le lenzuola fresche. Per fortuna non si è svegliato... ma certamente non gli dispiacerà di non trovarmi ancora qui domani mattina.
Ok, magari un po’.
Inizio a rivestirmi velocemente, cercando di fare meno rumore possibile, afferro la borsetta e sguscio silenziosamente fuori dalla porta, che mi tradisce chiudendosi con un tonfo. Scendo le scale in punta di piedi e mi ritrovo sola sul marciapiede, nel buio cupo e intrigante della notte. Mi trascino pesantemente verso l’hotel in cui alloggio da un paio di giorni e salgo le infinite rampe di scale che mi separano dalla stanza n. 403, senza degnare di uno sguardo il portiere dell’albergo che mi sorride ammiccando. Amico, sono quasi le quattro di mattina e non sono in vena di sopportare altri zerbini, non importa quanto tu possa essere attraente. La porta si apre cigolando e finalmente sono nel mio piccolo rifugio, il primo della mia vita che non divido con nessuno. Non è il massimo del lusso, ma posso accontentarmi…in fondo ci sono cose più importanti di avere una poltrona massaggiante in camera da letto!
L’idea di essere completamente sola mi riempie di nostalgia, e per un attimo ripenso a ciò che ho lasciato sull’isola in cui sono cresciuta. Sicuramente saranno tutti preoccupati per me...non ho mai avuto molti amici, però i pochi che possono vantarsi di conoscermi davvero bene devono sentire la mia mancanza. In fin dei conti ormai ho quasi diciassette anni, ed è giusto che inizi a seguire i miei sogni. Mi immergo nella vasca da bagno e mi insapono sbrigativamente, rimanendo per un po’ a contemplare le bolle che svaniscono sulla mia pelle, cercando di non pensare alla strana sensazione di rischio e attrazione che il sogno mi aveva suscitato, come tutte le notti negli ultimi due mesi. Guardandomi allo specchio vedo una ragazza non molto alta, con lunghi capelli castano rame e i lineamenti dolci, induriti dalla stanchezza. C’è ancora qualche traccia di trucco intorno agli occhi verdi, incorniciati da ciglia lunghissime e nere. Per l’ennesima volta maledico la mia costituzione formosa, che mi impedisce di essere agile come vorrei, e mi procura solo schiere di seccature chiamate ragazzi. Indosso una sottile camicia da notte di lino e mi infilo sotto le coperte, senza riuscire a prendere sonno. Nel silenzio profondo della mia stanza sento la mia pancia brontolare per la fame. Dio, quanto vorrei una bella fetta delle torte di zia Mito in questo momento.
Chissà cosa starà facendo ora…

Lei non è la mia vera zia, ma per me è sempre stata come una madre dal momento che mi ha cresciuto. Non mi ha mai detto chi fossero i miei genitori, d’altra parte credo che neanche lei lo abbia mai saputo, ma non è che ne soffrissi più di tanto. Chiunque mi avesse abbandonato davanti alla porta di zia Mito ancora in fasce, non è che mi volesse poi così bene.
In compenso, quattro anni dopo il mio arrivo nacque il vero nipote della zia, e dato che, come lei mi aveva detto, i suoi genitori non potevano occuparsi di lui, il piccolo Gon venne a vivere con noi. Mi ero affezionata subito a lui, e ora, a dodici anni compiuti, è un ragazzino vivace ed esuberante che suscita una grande simpatia in chi lo incontra. Mi è dispiaciuto molto lasciarli con una breve lettera...ma non avrei mai avuto il coraggio di affrontare una discussione con loro che mi avevano dato tanto. Probabilmente Gon non l’ha neanche letta, dato che ora si sarà già imbarcato per la sua avventura, ma non sa che è la stessa sfida che ho deciso di intraprendere io.

Questo pensiero mi riporta alla realtà come una doccia fredda, e mi ricorda il motivo per cui mi trovo in quell’angusta stanzetta d’albergo.

Il grande evento che avrà luogo domani, anzi, tra poche ore.

L’esame per diventare Hunter.
 







******Angolino dell'autrice******
Eccomi qui! Era da un po' che pensavo a una FF su HunterXHunter...un anime che adoro, ma l'avevo un po' abbandonato negli ultimi tempi e non mi decidevo mai a scriverla! Poi un giorno mi è venuta l'ispirazione e...puf!
In questo capitolo ancora non si capisce bene la storia, ma andando avanti sarà tutto moolto più chiaro!
Fatemi sapere che ne pensate, presto posterò il secondo capitolo!
Un bacione,
Angel

 



 

  
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