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Autore: greypattinson    06/03/2012    0 recensioni
Sei anni dopo la nascita di Renesmee, Forks si prepara ad accogliere nuove storie.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Era stato strano svegliarsi quella mattina avvolta nelle lenzuola fredde del lettone della mia casa. Già da un mese ormai, da quando ci eravamo fidanzati, abitavo con Jacob, e ogni mattina la prima cosa che vedevo quando aprivo gli occhi era il suo sorriso e il suo sguardo carico d'amore. D'amore per me. 'Chi non ha mai avuto un imprinting', pensai, 'non può capire cos'è l'amore vero.'
E adesso, eccomi, sotto le mani delle mie zie, davanti a una specchiera enorme, che sorridevo al volto di mia madre sullo sfondo.
'Io non posso toccarla, rovinerei tutto!', ridacchiò, non appena zia Alice le chiese di farmi i capelli. Ancora non ci credo che il mio- il nostro- giorno era arrivato.
Da stasera in poi sarei stata la signora Black. Ridacchiai tra me, pensando al titolo di signora. A soli sei anni effettivi non si può essere una signora, eppure, era giunto il momento. E il solo pensiero di dover mantenere ancora dentro quel segreto troppo grande per essere celato mi faceva scoppiare la testa. Dovevo liberarlo il prima possibile.
'Dopo la cena..' aveva detto Jake, con quel sorriso estasiato che mi sconvolgeva sempre, come la prima volta.
Tornai alla realtà, concentrandomi sulle mani delicate di zia Rose sul mio viso, che mi accarezzavano come una piuma. Quando aprii gli occhi, rimasi senza parole.
Il mio volto, incorniciato dai boccoli ramati, attraverso lo specchio appariva bello, bellissimo, quasi impossibile. Sorrisi a me stessa, e quasi scoppiai a piangere.
'Mamma vieni qua.', sussurrai, facendole cenno di avvicinarsi. Lei mi venne incontro, con quella grazia perfetta che la contraddistingueva, e quella luce negli occhi che si ha solo in giorni come questo.
'Dimmi, tesoro..', mi sorrise, emozionata. 'Gesù, la mia bimba si sposa!' 'Mamma, continui a ripeterlo da una settimana!', risi, scuotendo la testa. La abbracciai fortissimo, stringendola a me, incurante dell'acconciatura e del trucco. 'Ti voglio bene, mamma.'
'Ti voglio bene anche io, tesoro.', si schiarì la gola. Pensai che in quel momento, se fosse stata ancora un'umana, sarebbe scoppiata in singhiozzi.
Mia zia, Alice, non era molto contenta delle mie scelte per il matrimonio, forse era questo il motivo per il quale non la sentivo tanto presente. Avevo deciso che la cerimonia si sarebbe svolta sulla spiaggia di La Push, appena prima del tramonto. I vampiri non avrebbero dovuto nascondersi, nessun invitato umano, tutti sapevano i segreti di tutti, ormai.
La spiaggia mi era sembrata un'ottima scelta. Io e Jacob non volevamo una cerimonia sfarzosa, con lustrini e candele, a noi bastava essere circondati dalle persone che ci amano ed essere felici. Ma, ovviamente, mia zia non la pensava così.
Chiusi gli occhi alzandomi in piedi affinchè riuscissero ad infilarmi nel vestito di pizzo che le mie zie avevano confezionato per me.
-
'Dai.. posso vederlo?', mi sussurrò all'orecchio Jacob una sera mentre cucinavamo insieme.
'No, Jacob!', scoppiai a ridere, scuotendo la testa. 'Fa parte della tradizione.. e noi non ne abbiamo rispettato nemmeno una, fin'ora.', sorrisi, lanciandogli un'occhiata maliziosa.
Lui mi rivolse il suo solito sguardo, tipico di chi la sa lunga.
Mi abbracciò da dietro la schiena, posandomi un bacio nell'incavo del collo. 'E va bene signorina..', sospirò, mettendo quel muso che adoravo tanto.
'Ti amo.', gli sorrisi, voltandomi e baciandolo all'angolo della bocca.
-
Venni distratta da un singhiozzare commosso e aprii gli occhi. Davanti a me c'erano le mie zie, mia madre e mia nonna, Esme, la donna più dolce e amorevole che avessi mai conosciuto.
'Sei un incanto, tesoro.', mi sussurrò, abbracciandomi dolcemente.
'E' splendida.', sorrise mia zia Alice, compiaciuta. Lo vedevo dal suo sguardo che si stava contenendo, probabilmente non era così arrabbiata come voleva farmi credere, e speravo proprio che dopo avrei trovato del tempo per parlare con lei.
Mamma e zia Rose si abbracciarono emozionate, e proprio in quel momento entrò mio padre.
Restai a bocca aperta, con gli occhi fissi sul suo viso. Era di una bellezza sconvolgente, irreale, e oggi ci somigliavamo più del solito. Sorrise a mia madre e le stampò un bacio sulle labbra, poi mi venne incontro e mi prese la mano, stringendola forte. Alzai il viso e gli sorrisi, con le lacrime agli occhi.
'Non puoi piangere, angelo.', mi sussurrò con voce morbida e vellutata.
'Sei pronta?'
Feci un grosso respiro, annuii, e tutti uscirono.
  
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