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Autore: Flavie    06/03/2012    1 recensioni
LEI è una ragazza. LEI è grassa,sbagliata,orribile. Deve vergognarsi di se stessa e del suo corpo,le dice la coscenza. Deve perdere chili,uno dopo l'altro uno dopo l'altro,fino a cadere. Ma dopo una caduta ci si può solo rialzare no?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percorro ancora un po’ la strada bagnata e fiocamente illuminata dai lampioni e mi siedo su di una panchina.
Continuo a piangere,mi sfogo. Sono sola,sola come non mai,nessuno mi può aiutare,nessuno può capire,nessuno ha notato.
Forse era iniziata come una voglia di rivincita personale,ma poi gli insuccessi mi hanno abbattuta.
Ho ottenuto molte cose,non si direbbe di me una persona che non ha ottenuto nulla,ma c’è una piccola sfumatura:  ho conquistato solo ciò che volevo,non quello di cui avevo bisogno,una sottigliezza che conta un bel po’.
Questa stanchezza, alla quale mi sono abituata nel tempo mi sta distruggendo,ma chi nota nulla? Sono solo classificata come una persona pigra,tutto qui. Sono intrappolata in me stessa.
Credevo che sarei potuta migliorare negli anni,e per un po’ ci sono anche riuscita,riguadagnando tutto il perduto,ma eccomi qui. Ho perso qualcuno e continuo a cercalo.
Mi rialzo e mi dirigo verso casa. La luce dei lampioni di questa lunga strada, ormai così familiare per tutte le volte che l’ho percorsa correndo, mi guiderà a casa, ricomincio la corsa,mi aiuterà,lo so.
Ho perso qualcuno che sto raggiungendo.
Correndo mi sento meno in colpa.
Non mi reggo in piedi,non ci riesco. Mi accascio a terra,consapevole che mi sto arrendendo e me ne vergogno: oggi ho corso solamente 5 Km,la metà del mio solito,ma almeno ho dimenticato la merenda a casa e potrò mentire dicendo che l’ho comprata in giro.
Accovacciata sull’asfalto freddo e bagnato ricomincio a piangere. Qualcuno mi aiuti.
Non ho nemmeno la forza di strisciare alla panchina più vicina,ho corso meno del solito,mi sto bagnando e mi ammalerò,dovendo saltare di conseguenza scuola,ma almeno un lato positivo c’è: dimagrirò. Sto tremando,ma non mi copro,anche perché sarebbe inutile,non ho nulla se non un misero giacchino,ma il freddo mi farà bene,costringerà il mio corpo a bruciare calorie per riscaldarmi,e poi non rassodava anche la pelle?
Scossa per i brividi ed i singhiozzi mi rialzo e faccio qualche respirazione. Devo sembrare riposata,altrimenti se mamma scopre che non ero andata al cinema ma a correre non mi manda in palestra, DEVO andarci.
Ricomincio una corsetta più calma,ma ho anche tanto sonno,dormo così poco,così male,ma la sera è l’unico momento che ho a casa per fare addominali e piegamenti senza che i miei s’insospettiscano. Ultimamente mi comporto così bene a casa, ho sempre i compiti fatti, studio molto per distrarmi,cucino io ( so che è masochismo,ma è più forte di me) e spesso do una mano con le pulizie di casa,così mentre starò lì a pulire il bagno l’ultima cosa che mi può venire in mente è mangiare. Tutto studiato. Tutto perfetto.
Ancora non ho raggiunto il mio obiettivo,ce la posso fare:dall’anno scorso ho fatto grandi progressi,ma ultimamente mi sembrano sempre meno evidenti,inoltre sto perdendo i miei amati capelli, è perché ti rifiuti di tagliare le doppie punte,mi ripeto,ma sono anche opachi,sempre lo stesso motivo,tento di convincermi. Quando i miei non sono a lavoro pranzo solo con una fetta di pane con un po’ d’olio sopra:il pane mi sazia,l’olio fa molto bene ai capelli.
La mia pelle è anche più depurata ultimamente,sarà perché bevo molto,o forse perché faccio molto sport,chissà.
Che poi avere una bella pelle non è che mi aiuti molto,essendo una specie di botte ambulante,con capelli più morti che vivi e questi orribili abiti che mi stanno quattro volte. Mamma continua a ripetermi che sono magra e non c’è motivo di comprarne di enormi,ma se sono larghi sembro più magra no? Insomma,ci sto comoda,quindi più “ piccola” sembrerò. E poi non amo le cose aderenti,si attaccano alle mie forme rotonde.
Un giorno tutto questo finirà,lo so,perché diventerò magrissima,bellissima,i miei capelli rinasceranno e metterò abiti stupendi. Ogni giorno il traguardo è relativamente più vicino,manca sempre un pezzettino,ma sono forte,ce la posso fare. Ogni mattina,a stomaco vuoto, mi peso. Mezzo chilo in meno al giorno. È quasi nulla,lo so,ma sempre meglio che prenderli i chili no? O almeno credo.
Un’amica di mamma mi dice sempre che sono magrissima. Quella tipa mi è sempre stata antipatica,probabilmente lo dice per infierire,e quindi io,per vendetta,dimagrisco,vediamo se poi continua a dirmi che sono magrissima.
L’altro giorno mia madre ha insistito per andare a fare shopping,attività inutile e logorante,tanto io non compro mai nulla,non posso ancora. Lei non capisce. E quando mai.
La pioggia sta aumentando,mi rendo conto. Affretto ancora di più il passo,ricomincio a correre e poi inciampo: mi si è sciolta la scarpa,come nei cartoni animati. Mi piego per legarla e mi ricordo quando l’anno scorso,nello stesso punto dove mi trovo ora,è iniziato tutto.
Era estate ed ero da sola,tornavo a casa,quando una ragazza mi passò accanto urtandomi,era così magra. Le chiesi quale fosse il suo segreto ed eccomi. Non l’ho più vista però.
Nel mio profondo so in che caspita di situazione mi sono andata a ficcare, in che guaio sono. Un circolo quasi del tutto chiuso. Con mille entrate e poche uscite. Io la cerco da un po’ quest’uscita, e cerco qualcuno che sto perdendo : me.
Dentro io VOGLIO smetterla di farmi del male,ma se solo provo per una sera a non fare gli addominali o a mangiare una sciocchezza in più mi sento male sia fisicamente che psicologicamente,e la mattina dopo mi vedo deforme; perché io ogni mattina,allo specchio della mia camera,messa di profilo,controllo quanta pancia e stomaco ho.
Non posso chiedere niente a nessuno: come mi sono inguaiata da sola ne esco da sola. Mi rialzo mentre la pioggia va via via diminuendo e la luce dei lampioni mi sta guidando verso casa,ma anche verso me stessa,e proverò a salvarmi. 
  
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