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Autore: Lushia    06/03/2012    3 recensioni
Sawada Tsunayoshi è il grande, amato e stimato (e anche odiato) decimo boss dei Vongola. Lui e i suoi guardiani, grandiosi e irragiungibili agli occhi di persone che li ammirano e li amano, sono impegnati con affari interni e problemi di varia natura tipici di un potente clan mafioso.
E tralasciando le vicende in Italia la nostra attenzione va in Giappone dove si sta formando un'altra famiglia, la famiglia Vongola di undicesima generazione, capitanata dalla psicopatica figlia di Vongola Decimo, che si appresta a voler lottare a tutti i costi per realizzare i loro sogni.
Ma come andrà a finire la loro storia? Potrà essere ricca di emozionanti avventure o non riusciranno nel loro intento?
Seguiamoli assieme nel loro viaggio!
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'KHR! 11^ Famiglia'
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Target 5 - Eh?! Devo cantare al Festival Scolastico?!

cover


Alla Namimori Middle School era un giorno speciale: si avvicinava il festival culturale e tutti si preparavano a decidere cosa avrebbero portato per quel giorno.
Quando Nozomi entrò in classe, con il suo solito sorriso dopo aver recuperato il buon umore, notò un mormorio poco rassicurante: i suoi compagni di classe erano indaffarati con lo scegliere cosa avrebbero portato per il Festival ed erano indecisi tra la creazione di un bar, uno stand di oggetti fatti a mano e una piccola rappresentazione. Il problema era che nessuno sapeva cosa fare per lo stand e pochi erano in grado di mettere su uno sceneggiato decente, per cui la scelta sembrava ricadere sul bar.

- Non è difficile gestire un bar, mia sorella del terzo anno mi raccontò di averlo fatto qualche anno fa e fu un successo! - spiegò Risako, osservando gli altri.
- Il problema è che non siamo capaci di gestire nemmeno quello. Io continuo a votare per lo stand. - alzò la mano Ryo, deciso.
- Una recita non sarebbe carina? Potremmo mettere in scena qualcosa di divertente! Oppure un classico, tipo Romeo e Giulietta. - Daisuke aveva uno sguardo sognante.
- Dici così perchè facevi parte del club di teatro, ma chi non sa recitare come fa? - Eiichi lo fissò con sguardo perplesso.
- Anche a me sarebbe piaciuta la rappresentazione, ma forse il bar è l'unica scelta intelligente. - Minako sembrava sicura della sua affermazione.
- Ok ragazzi, perchè non procediamo con le votazioni? - Taro si alzò, pronto per segnare i voti dei suoi compagni di classe.

Mentre i ragazzi continuavano a discutere sul da farsi, Nozomi prese posto quatta quatta e ascoltò la discussione con interesse. Dopotutto anche lei avrebbe dovuto partecipare al progetto e sarebbe stato meglio se si fosse trattato di qualcosa di divertente.

- Siamo così tanti per il bar? Allora è deciso? - domandò Hisato, curiosa.
- Aspetta, Miho-kun. Non penso che sia fattibile... - Ryo scosse il capo.
- E cosa vogliamo fare? - Hisato portò le mani ai fianchi - Dobbiamo deciderci, il Festival è alle porte. -

Minako si voltò dietro di lei, un ragazzo dai capelli argentati sedeva silenzioso e scrutava gli altri in modo timido.

- Ehi, Matsumoto-kun. Cosa ne pensi? -
- Uh...? Eh? … Ecco, io... - il giovane arrossì violentemente.
- Ehi Minako, che fai? Lo stai davvero chiedendo a Matsumoto?? Guarda che non parlerà nemmeno se gli punti una pistola contro! - Saiki scoppiò a ridere.
- Ma dai... è solo un po' timido... - ribattè Minako.

Matsumoto Jun si voltò, arrossendo e chinando lo sguardo.
In effetti non parlava molto, anzi, non parlava quasi mai. Era davvero timido e per questo non aveva fatto amicizia con nessuno.
Nozomi lo scrutò con interesse, quel viso non le era pareva nuovo, ma proprio non ricordava dove l'avesse già visto. Non aveva mai prestato attenzione ai suoi nuovi compagni di classe, aveva la testa altrove e solo in quel momento si rese conto che, in effetti, quel ragazzo aveva un'aria conosciuta.
Restò per qualche secondo immersa nei pensieri finchè qualcuno non la chiamò con insistenza.

- Ehi... Sawada? Posso sapere per cosa vuoi votare? - Yumeko sembrava infastidita.
- Ma lasciala stare, sicuramente ti risponderà con una battuta idiota. - Eiichi rise.

Sospirò, prese il foglio in mano e lesse le varie scelte disponibili.
Al primo posto c'era il bar di cui tutti parlano, ma lei lo reputava noioso.
Al secondo era proposto uno stand con oggetti fatti a mano.

“Dobbiamo metterci a fare braccialetti e gingilli? Ma nemmeno per idea!”

All'ultimo posto avevano pensato ad una rappresentazione, una recita. Magari un musical. Se ci fosse stata la musica avrebbe sicuramente votato per quello.
Musica.
Una lampadina le si accese in testa.

- Ma certo! Ecco dove ti ho già visto! - si alzò di scatto e si voltò verso il ragazzo silenzioso, puntandogli l'indice contro.
La voce della bruna rimbombò nell'aula, e il povero Matsumoto, sentendosi al centro dell'attenzione, sembrava proprio volesse sparire.

- Mi ricordo di te! - annuì, convinta - Una volta che ero salita sul terrazzo della vecchia scuola ti ho beccato a cantare “Beautiful Wish”. - rivelò - Ero stupita perchè era raro che qualcuno salisse, e quando mi sono avvicinata per parlarti hai balbettato qualcosa e sei scappato. -
- Uh? Matsumoto che canta? Davvero? - Ryo sembrava perplesso, mentre il giovane Jun voleva esplodere per la vergogna.
- Oh, che carino! Adoro “Beautiful Wish”! Ed era bravo? - Minako parve interessarsi alla questione e aveva gli occhi che le brillavano, tuttavia il resto della classe scoppiò in una sonora risata.

- Forse era per la sua waifu 2d! -
- Eh? 2D? Ma è un otaku?? -
- Io ero sicuro che fosse un nerd! Sta sempre su internet! -

Ma perchè diavolo stanno ridendo??”

Nozomi era abituata ad essere presa in giro, ma non le stava bene che ridessero di un ragazzo tranquillo e innocente. Come al solito non poteva starsene zitta ad ascoltare, si voltò verso i bulli e li osservò uno ad uno, preparando la rivalsa.

- Ma certo che era bravo, ero rimasta stupefatta dalla sua interpretazione! - si alzò, congiungendo le mani e parlando con aria da saccente - Non tutti sono bravi ad interpretare una canzone con tutta la propria passione, solitamente cercano solo di prendere bene le note e basta. - spiegò alla classe, i presenti sembravano tanto stupiti quanto perplessi, mentre l'albino sembrava stesse affondando nel pavimento.

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- No io... non... non sono così... così bravo come dici... - disse Jun, con voce flebile.
- Ma certo che lo sei, non essere timido. - alzò un sopracciglio, perplessa.

Perchè continua a comportarsi così? Non capisco, la gente ride di lui e non vuole nemmeno provare a difendersi...”

- ...Ti giuro, non sono così bravo... -
-
Posso dirti con certezza che se avessi un po' più di fiducia in te stesso potresti provare ad entrare in qualche agenzia... come un idol magari. -
- Ehi, ehi, fermi tutti. E tu che ne sai di queste cose, Sawada-san? - chiese Hikari, giocherellando con i suoi boccoli castani - D'accordo che sai canticchiare, ma non sei mica un'esperta. -
- Hikari ha ragione, parli tanto da sapientona ma non sai un cavolo di musica. - Meruto sembrava abbastanza sicuro delle sue parole e alcuni compagni sostennero la sua tesi.
La brunetta si voltò sorpresa verso di loro, il suo sguardo si rattristì all'improvviso. Sapeva che sarebbe andata fino in fondo, non voleva certo perdere la sfida che le avevano lanciato.

- Ma ma... anche io vorrei fare la idol... - mostrò uno sguardo deluso, osservò il pavimento e si morse le labbra.
I suoi compagni di classe rimasero a bocca aperta. Di certo non si aspettavano né quelle parole né quell'espressione da Sawada Nozomi.
O, invece, avrebbero proprio dovuto aspettarselo, da una ragazza fuori di testa.
La brunetta continuò, recitando.

- Sono così carini e dediti al loro lavoro, fanno tante cose insieme! -

In effetti, ripensandoci, la carriera da idol non sembrava poi così brutta, soprattutto per lei che amava la musica.

"AAAAAH che diavolo sto pensando? Io sono una vigilante!"

- Tu... cosa?! - Daisuke fu il primo a parlare - Come può una ragazzina rozza e poco elegante come te diventare una idol? -
- Ma figurati, scommetto che non sa manco cantare decentemente! -

Le risate che rimbombavano nell'aula furono rotte da una improvvisa melodia: la brunetta aveva iniziato a cantare “Beautiful Wish”, appoggiata al banco di Jun e sotto il suo sguardo incredulo. Eppure, incredibilmente, anche l'albino si era unito a lei, pochi istanti dopo, accompagnando la melodia con la sua voce bassa e creando un orecchiabile contrasto.

Quando entrambi smisero di cantare, il timido Jun scivolò sotto al banco per la vergogna, sembrava quasi si stesse sciogliendo.
I compagni, intanto, erano ancora sbalorditi.

- Oh, ho una grandiosa idea per il festival! Un evento idol! - propose la Vongola, dopotutto sarebbe stato divertente e Jun avrebbe potuto acquistare un po' di autostima e fiducia in sé stesso. Sperò vivamente che gli altri dessero la loro approvazione. - Jun potrebbe cantare qualche canzone, non pensate? - aggiunse. Dopotutto il ragazzo era abbastanza carino, avrebbe potuto attirare molte ragazzine.

Mentre l'albino si stava liquefacendo sotto il suo banco, iniziò un curioso mormorio che ben presto si espanse nell'aula.

- Perchè non entrambi? - chiese Ryo.
- Giusto, ho appena cambiato idea. Siete entrambi davvero molto bravi! -
- Secondo me riuscirete a fare una performance con i fiocchi! -
- Sono d'accordo, ma Sawada deve essere conciata a dovere! -

- ... Cosa? - domandò Nozomi, confusa e incredibilmente spaventata - No, aspettate- Non sto parlando di me, è Jun che-

- Hai ragione, lei deve avere un atteggiamento più da ragazzina dolce e carina, mentre Jun dev'essere più determinato. -
- Io posso occuparmi dei costumi di scena! -
- Ci penso io ad insegnare loro come recitare! -
- Bene, allora iniziamo subito! Dev'essere tutto perfetto! -

Nozomi restò lì impalata come una scema, fissando i compagni con un'espressione indecifrabile.

- ... MA COSA CAZZO??? -

Cercò di trattenersi, le cose non erano andate esattamente come aveva pianificato e voleva ancora urlarne di tutti i colori, eppure i compagni erano così euforici che nessuno le stava più prestando attenzione.
Si voltò verso l'albino con uno sguardo confuso, appoggiandosi al banco e cercando di prendere un bel respiro.
Il ragazzino era ancora là sotto e sembrava essersi chiuso in un mondo tutto suo, dondolandosi sul posto come un pazzo in un manicomio.
Lei era furiosa per essere stata invischiata in quella situazione, ma Jun era proprio uscito di testa. La sua timidezza doveva aver raggiunto livelli catastrofici.

- A te... ci vuole una bella dose di autostima, eh? -

E, forse, anche a lei.



Iniziarono finalmente le prove, Jun era ancora incredibilmente imbarazzato ma Nozomi, a suon di calci, riusciva sempre a trascinarlo in classe per farlo cantare.
Gli altri compagni di classe si divisero i compiti: chi lavorava alla copertina del CD, chi faceva le foto, chi avrebbe mixato la canzone e chi sponsorizzava l'evento.
Capitava spesso che i due uscissero da scuola assieme per ripassare la canzone: Jun era più sorridente e meno timido, anche se continuava ad arrossire per ogni piccolezza.
Era davvero un ragazzo dolcissimo e premuroso, aveva scoperto che proveniva da una famiglia di instancabili lavoratori: il padre era operaio in un'industria e la madre faceva la commessa in un konbini. Jun parlava spesso di quanto li aiutasse in casa ma, a quanto aveva capito, sembrava che uscisse davvero poco.
Non aveva amici.

- Ancora non riesco a credere che lo stiamo facendo sul serio... - sbottò la brunetta. Nonostante tutto, era ancora incredula.
- Uhm... però... devo ammettere che è divertente. - rispose l'albino.
- Ti piace cantare? - chiese lei, curiosa e abbastanza felice che il ragazzo si stesse lentamente abituando a quella situazione. Dopotutto l'aveva fatto proprio per aiutare lui.
- Sì, moltissimo! - rispose lui, sorridendo.

I due svoltarono l'angolo e si ritrovarono davanti a tre ragazzi del terzo anno, che li aspettavano minacciosi.

- Voi due siete quelli che si vogliono improvvisare idol della Namimori Middle, eh? - chiese il primo, osservandoli con disgusto.
- Chi vi credete di essere? - aggiunse il secondo.
- Eh? Chi sareste voi?? - Nozomi alzò un sopracciglio.
- Volete forse rovinare la reputazione di Noel-san? - il terzo era anche il più alto dei tre e incuteva più paura.
- ...Noel-san? Come sa di noi? - l'albino si era rifugiato dietro le spalle della brunetta, spaventato.
- Chi cazzo è questa Noel, adesso? - chiese lei, sbuffando.
- Noel-san è la idol della scuola, è entrata in un'agenzia lo scorso autunno e ha già rilasciato due singoli e fatto parecchie pubblicità. - spiegò il timido.
- E il problema quale sarebbe? Ha paura che le fottiamo il lavoro?? - chiese Nozomi, ancora più perplessa.
- Noi siamo il presidente, il vice-presidente e il vice-vice-presidente del primo Noel Fanclub di Namimori! -
- Non potete andare in giro giocando a fare gli idol. -
- Noel-san è l'unica che può cantare, qui alla Namimori Middle! -
- Sei fuori? Stai dicendo che solo una persona può cantare?? - la ragazzina era allibita.

- Ahhh, sono pericolosi!!! - l'albino iniziò a tremare, indietreggiando velocemente e cercando di scappare. Nozomi cercò di afferrarlo, ma era stata troppo lenta e uno dei tre ragazzi lo aveva già afferrato per il colletto della camicia e lo aveva spinto per terra, facendo cadere tutti i libri del suo zaino.
La ragazzina ebbe un momento di smarrimento: osservò Jun a terra, spaventato e tremante, infine si voltò verso il presidente del fanclub.
- Perchè lo state facendo?? Non abbiamo fatto nulla di male! - era davvero confusa, davvero non capiva il loro modo di agire.
- Ancora non lo capisci? Lei è l'unica ad avere il diritto di cantare! - rispose il più alto.
- Con la vostra sceneggiata state oscurando la sua magnificenza! -
- Beh, tanto sapevamo che non le buone non si otteneva nulla. - uno dei ragazzi iniziò a battere il pugno sul palmo della mano.


Era quasi pietrificata, osservò i tre con gli occhi sbarrati, cercando di rimettere a posto i tasselli della situazione.
All'improvviso, in mezzo a tutto quel caos insensato, una domanda divenne vivida nella sua testa.

- Quali sono i vostri sogni? -
La domanda improvvisa della ragazza spiazzò i tre tipi.

- ... Uh... Ovviamente vogliamo che Noel-san diventi una idol di fama internazionale! - disse il primo, puntando il dito verso il cielo.
- Io voglio sposare Noel-san! - esclamò il secondo, con occhi luccicanti.
- Io... in realtà voglio diventare un pilota di formula 1. - affermò il terzo.
I due amici lo scrutarono perplessi.

"Non sembrano brutti sogni... Ma allora perchè sono così crudeli?"
“Le persone con bei sogni non possono essere meschine...”

Qualcosa sembrava non funzionare nel ragionamento della ragazzina, le persone con bei sogni non sarebbero dovute essere buone e avere un animo buono?
Anche persone con sogni simili potevano avere quindi un comportamento aggressivo e malvagio nei confronti degli altri?
Quegli sciocchi le avevano completamente sconvolto tutti i pensieri.

“Maledizione.”

I tre, stanchi di parlare, si erano lanciati contro la ragazzina che li aveva evitati prontamente, venendo colpita di striscio dai loro pugni.
- Merda... se non riesco a sconfiggere degli stronzi come voi... non ho il diritto di diventare l'Undicesima... - Nozomi sembrava in difficoltà, i suoi pensieri erano scombussolati e ciò pesava parecchio sulla sua concentrazione.

Proprio a causa della sua distrazione venne raggiunta da alcuni pugni allo stomaco e venne strattonata con violenza da uno dei due.
Era immersa nei suoi pensieri e non riusciva ad uscirne.

Sono io che ho sbagliato tutto?

Era rimasta spiazzata e si sentiva alquanto stupida a non concentrarsi sullo scontro e a farsi colpire come una scema.
Finchè uno dei due non le mollò nuovamente un pugno sullo stomaco, ma lei riuscì ad afferrargli il braccio e a scaraventarlo a terra. Poi si voltò, l'altro correva verso di lei e la ragazza gli mollo un pugno sul naso.
Due erano a terra, ma dov'era il terzo?
Quando si guardò in giro lo trovò chino sul povero Jun, pieno di ferite e lividi, mentre rideva come un sadico calpestando il suo amico.

"FIGLIO DI...."

La ragazza si lanciò come una furia contro il colosso, con uno sgambetto riuscì a trascinarlo a terra e lo colpì diverse volte finchè non iniziò a tremare per i colpi subiti.
Si voltò verso Jun, spaventata e preoccupata. Lo aiutò ad alzarsi e decise di dirigersi velocemente verso la scuola per portarlo in infermeria.

Sono stata una scema. Mi sono distratta e Jun è stato ferito a causa mia.”

Fissò il ragazzo di sfuggita, era steso su un lettino ed era davvero ridotto male, per fortuna l'infermiera era riuscita a medicarlo e le aveva detto che necessitava di un po' di riposo.
Si tenne a distanza, ritenendosi colpevole dell'accaduto, quasi come se non avesse diritto a restargli vicino.
Alzò le sue mani e le osservò, tremando.

...I miei pugni sono così deboli... ho bisogno di un'arma. Un'arma che sfrutti appieno le mie capacità e che sia il mio simbolo, come i guanti di papà.

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