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Autore: Novizia_Ood    06/03/2012    4 recensioni
Propongo una continuazione della fiction "Il Tredicesimo Apostolo"! Nessuno riesce ad aspettare la seconda stagione! Così eccomi qui a fantasticare un po'! :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Erano le otto di sera e Gabriel, dopo essere andato via da casa De Santis, aveva chiamato urgentemente Claudia per invitarla a seguirlo a Villa Antinori il più velocemente possibile. Lei, dopo aver riagganciato, si era fiondata in macchina ed era corsa da lui. Come qualche giorno prima, parcheggiò la macchina vicino la moto di lui e poi andò a bussare al portone della Villa abbandonata. Questa volta però Gabriel aprì immediatamente, doveva vederla.
“ Tutto bene? Mi hai fatta spaventare!” disse lei entrando e chiudendo il portone dietro di sé. Lui le si avvicinò con espressione enigmatica.
“Ho visto Serventi” sputò fuori. Lei strabuzzò gli occhi avvicinandosi di più.
“Dove? Quando?” aveva altre mille domande ma si limitò a quelle poche.
“Andiamo sopra” Lui le fece cenno di seguirlo in salotto. Salirono le scale in fretta, Claudia intanto cercava di rielaborare quello che le aveva appena detto. Una volta giunti al piano superiore presero posto sul divano, il camino come sempre acceso davanti a loro. Questa volta però anche dagli altri mobili erano stati tolti i rivestimenti in plastica. Claudia si tolse la giacca e prese posto affianco a lui, lo fissò curiosa e spaventata contemporaneamente.
“E’ tornato?” domandò lei ingenuamente portandosi le mani sulle ginocchie
“Io non lo so.” Fece una pausa e sospirò prima di iniziare a spiegare l’accaduto “Ero con Francesco a fare la seduta spiritica da Martina. D’un tratto ho sentito che avrei dovuto riprovare a tirarla fuori da quella maledetta stanza! E questa volta ce l’ho fatta, il demone è stato sconfitto, ma non è questa la parte più eclatante. Dopo, quando stavamo per uscire, ho visto Serventi. Mi si è parato davanti e sbarrava il passaggio! Mi ha chiesto cosa avessi intenzione di fare ma io non gli ho risposto, l’ho spinto ed ho sentito, al suo contatto, come se avessi il fuoco nelle mani. Ho sentito un calore fortissimo, ma non faceva affatto male. Dopo che l’ho toccato ha iniziato a contorcersi e ad urlare, a quel punto sono fuggito con Martina fuori da lì. La cosa più strana era che lui aveva questa grandissima cicatrice in viso, lo sfigurava moltissimo.”
“Gabriel penso che dove riesci ad arrivare tu sia il punto dove le anime si mostrano per quello che sono..” di cosa stava parlando? Di paranormale, lei? Quasi non si riconosceva più, la sua vicinanza con Gabriel l’aveva totalmente cambiata, le aveva probabilmente aperto la mente ad altre mille possibilità. Tra l’altro se aveva intenzione di aiutarlo, poteva farlo solo calandosi nella sua realtà. “.. probabilmente è la sua anima ad essere così sfigurata. E’ un uomo cattivo, ha ucciso delle persone.” Cercò di aiutare a farlo riflettere, lui era pensieroso.
“Si ma perché ha interferito con la storia di Martina? Lui cosa ne sapeva, cosa c’entrava?” si domandò passandosi una mano nella barba ispida.
“Gabriel lui ti segue, su questo siamo d’accordo, è possibile che abbia capito che tu vuoi lasciare la chiesa. Lui non vorrebbe mai, altrimenti la sua profezia non si avvererebbe!” esclamò lei con ovvietà. Non poteva sentirsi nella parte della ragione, ma nemmeno di escludere quella possibilità. Gabriel, ancora pensieroso, incrociò  gli occhi di lei e si fermò a fissarla. D’un tratto nella stanza si sentì un tonfo seguito da un rumore di passi nel corridoio, entrambi balzarono in piedi guardando la porta. Gabriel si mise davanti a Claudia, pronto ad accogliere qualsiasi cosa si fosse presentata a loro, il sangue nelle vene gli si gelò quando lo vide: Serventi. Era seguito dalla stessa donna che aveva ucciso il suo amico Eugenio Muster senza permettergli di riportarlo in vita, la stessa donna che aveva aiutato il rapimento di Claudia e la successiva morte di Pietro. Gabriel sentì la donna dietro di sé che trattenne ilo respiro, probabilmente anche lei aveva avuto la sua stessa reazione. L’uomo avanzò nella stanza guardandosi intorno e muovendo il suo bastone, la giovane al suo seguito.
“Bel posticino dove incontrarvi Gabriel, dico davvero” commentò indicando la stanza con il bastone e gettando un’occhiata al camino acceso, sul suo viso si dipinse un sorriso orribilmente malizioso. Spostò gli occhi su Claudia e sorrise di più. “Buon sangue non mente, eh?” commentò con disprezzo riferendosi a Demetrio che in passato si era invaghito di Clara Antinori.
“Che cosa vuoi dire?” rispose duramente avanzando di qualche passo. Aveva capito l’orrendo paragone che si era creato nella mente, ma lui non conosceva nulla, lui non sapeva cos’era quella storia, la loro storia! Non era e non sarebbe mai stata come quella di suo padre. Claudia lo prese per un braccio e lo guardò sperando che si calmasse.
“Nulla!” rispose l’uomo divertito, era chiaramente lì per provocarlo.
“Che cosa vuoi da me? Non mi hai rovinato già abbastanza la vita?” domandò Gabriel sfilandosi la mano di lei da dosso. Era rosso di rabbia, gli avrebbe dato addosso, prima a quella donna che si muoveva silenziosa dietro di lui e poi allo stesso Serventi, il punto a loro sfavore era il potere quasi illimitato dell’uomo. Non voleva assolutamente mettere in pericolo Claudia.
“Rovinato?” fece eco con un accento d’ironia, poi rise sprezzante. “Gabriel, Gabriel, Gabriel per quante altre volte pensi che dovrò ripeterti che sei il nostro apostolo?” La calma di Serventi non faceva altro che far innervosire Padre Antinori, il quale stringeva ormai le mani in pugni serrati.
“Io non sarò MAI un VOSTRO apostolo! Non sarò più l’apostolo di NESSUNO mi dispiace deluderti!” esclamò con espressione vittoriosa. Non vedeva l’ora di buttare via quella maledetta veste che gli aveva incasinato la vita per troppo tempo. “Hai detto che voi esistete perché io esisto? Bene, io per voi non esisterò più! Non posso seguire nessuna profezia se non sono all’interno della Chiesa! Nessuno la rivolterà dall’interno!”
Serventi rimase in silenzio a guardarlo. La sua espressione si era indurita.
“Ne sei sicuro?” domandò. Dopo nemmeno un secondo Claudia barcollò appoggiandosi al divano. Gabriel corse a sorreggerla e poi guardò Serventi sprezzante, era lui che aveva questo potere sulle persone, lui lo sapeva.
“Prenditela con me! E’ me che vuoi giusto?” urlò Gabriel mettendosi quasi petto a petto con Serventi. Era la persona che più odiava sulla faccia della terra. “Uccidimi adesso!” urlò ancora rosso in viso. Sapeva benissimo che Serventi non lo avrebbe mai fatto, aveva bisogno di lui vivo. “Siete una massa di malati fanatici! Uccidete persone innocenti per inseguire queste vostre folli convinzioni! Ma sta sicuro che morto o vivo tu non mi avrai mai! Non sarò mai uno di voi!” urlò ancora, sapeva benissimo che Serventi sarebbe scoppiato da un momento all’altro, la vena sulla fronte gli pulsava velocissima.
“Tu non capisci. Sei solo un tassello di un immenso puzzle!” rispose lui sprezzante, si stava innervosendo.
“Allora farete proprio meglio a fare a meno di me!” disse Gabriel fissandolo negli occhi. In un secondo gli balenò tutto in testa, non avrebbero potuto fare nulla per impedirgli di andar via. “Tu, voi, non mi fate assolutamente paura! Se non torno nella Chiesa cosa farai? Mi uccidi? Uccidi Claudia?” domandò con un sorriso di scherno. “ No, tu non puoi farlo! Nessuno di quella strana setta te lo perdonerebbe, saresti spacciato, lo sareste tutti! Senza me non siete niente, lo hai detto tu!” Lui stava rigirando il discorso, solo ora se ne stava rendendo conto, ora che ci rifletteva ad alta voce. “Io posso andare via e tu non puoi fermarmi in nessun modo!” finì guardandolo con espressione di sfida, ma prima che poté girarsi sentì Claudia urlare.
“Gabriel!!” corse verso di lui, ma l’altra donna la fermò. Serventi aveva inchiodato Gabriel al muro e lo teneva per la gola, soffocandolo.
“TU NON PUOI ASSOLUTAMENTE PERMETTERTI DI FARE DI TESTA TUA!” aveva gli occhi iniettati di sangue. “Ma guardati, ridotto così anche tu per una donna, sei proprio come tuo padre” Gabriel lo sapeva che tentava in vano di riportarsi nella posizione di partenza, ma ormai lui sapeva quale era il suo punto debole.
“Io lascerò quella Chiesa e tu non puoi farmi nulla!” ripeté con poco fiato.
“Lascialo andare!!” urlava Claudia poco più in là, mentre si dimenava tra le braccia della misteriosa donna. Serventi serrò più forte la mano intorno al collo di lui. Claudia doveva assolutamente fare qualcosa, in un secondo pestò forte il piede della donna e poi le dette una testata spingendo la testa forte all’indietro. Con sua incredulità il piccolo piano funzionò e così si lasciò su Serventi. “LASCIALO!” urlò ancora provando a strapparlo via da lì, ma Serventi allungo il braccio e la spinse per terra, così come aveva spinto Pietro, così come aveva ucciso chissà quante altre persone…  
“Padrone noooo!” aveva urlato la donna, che aveva tenuto ferma Claudia, appena lo aveva visto fare quel gesto. Lei lo sapeva che quel potere l’avrebbe uccisa. Serventi lasciò immediatamente Gabriel, il quale ci mise qualche secondo a riprendersi. Lui si guardò la mano con la quale aveva spinto la donna. Che cosa aveva fatto? Non doveva andare così! Lei non sarebbe dovuta morire! Aveva fatto un passo falso e lui, come la donna ancora terrorizzata per terra, lo sapeva. Aveva appena cambiato il destino. Gabriel non parve capire subito, ma appena si voltò vide Claudia a carponi per terra, mentre tossiva. Dalla sua bocca usciva sangue a fiotti… 


 Eccomi ragazzi e ragazze! :D 
Sono venuta a postare il capitolo prima di quanto pensassi devo dire! (: Ma ora ... eh beh! Sulle spine vi terrò! muhaaa muhaaa no dai scherzo! **
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo (: Un pochino più lungo degli altri, ma davvero di poco!
Cosa dite voi? :P Claudia morirà oppure no? Vi lascio con questo PESSIMO interrogativo lo so! :S Ma tutto può succedere mi dispiace!! u.u 

Bacio!:D
  
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