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Autore: __Alibi_Echelon92    06/03/2012    1 recensioni
Sequel della FF "When life decides to give you a gift."
Continua la storia di Rita e Shannon, adesso insieme alla loro piccola Eileen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Only a miracle can save you today.



Mi sento svuotato, sconvolto, vulnerabile.

Sapevo che l'amore mi avrebbe fatto soffrire ma non avrei mai pensato che la sofferenza fosse così difficile da sopportare.

Cerco di combatterla ma l'unica cosa che posso fare è restare ad aspettare.

Aspettare cosa?

Forse un segno, un segno che mi dica che Rita ce la può fare.

Andrò alla ricerca di quel bastardo ma per ora devo pensare a lei e alla mia piccola Eileen.

Che le dirò? Non ho nemmeno un'idea da poterle farfugliare mentre le regalo un lecca lecca.

Sono così frustato e intanto il dolore mi distrugge l'anima.

Non mi permette di mettere a fuoco la situazione.

Come se adesso vivessi in una fotografia sfocata.

Ripropone la stessa scena per tutta la vita ma con il tempo invecchierà.

E così farà il mio dolore.

Rimarrà immobile dentro di me ed invecchierà insieme a me.

Non voglio assolutamente che tutto questo cada sopra le spalle di mia figlia.

Lei merita la felicità.

E anche Rita la merita.

Qui l'unico che merita un bel niente sono io. Immobile dentro un appartamento vuoto e silenzioso.

Disteso sulla moquette sporca del sangue della sua donna.

Che patetico che sono, me ne rendo conto.

Eppure per ora è l'unica cosa che riesco a fare.

Stare lì ad addentrarmi nei meandri del mio stesso dolore.

Profondo, oscuro, assordante dolore.

Dovrei essere in ospedale ad aspettare qualche notizia e invece non riesco a muovere nemmeno un muscolo.

Perchè lo sto facendo? Perchè non vado da lei?

Lei c'è stata quando io ero sul letto d'ospedale.

E io invece sto qui a crogiolarmi nel mio fottuto male al cuore.

Sto qui e lei non c'è.

Quello che mi resterà sarà il suo sangue sulla moquette bianca?

E cosa dirò a mia figlia quando vedrà questa macchia cremisi sul pavimento di casa sua?

La vita è davvero bastarda a volte.

Passo leggermente le dita sul sangue, ormai raggrumato.

“Non lasciarmi...” socchiudo gli occhi e respiro profondamente.

Un forte odore di ruggine sale dalle mie narici.

L'odore del sangue mi fa rabbrividire.

La mia mente mi fa riprodurre la scena.

Lei che apre la porta, lui che si presenta con un bel sorriso sul volto.

Lei che in un primo momento cerca di chiudere la porta e lui che mettendosi in mezzo dice di essere venuto solo per parlare.

Lei che si volta per solo un secondo e lui che comincia a pugnalarla alle spalle.

Lei che cade a terra e lui che con lo sguardo da pazzoide psicopatico continua a far entrare la sua lama dentro il corpo della mia donna.

Il mio cellulare comincia a squillare e mi alzo di scatto.

“Pronto?” dalla mia voce non traspare nessuna emozione.

“Shannon sono Jay.. Ho appena preso Eileen a scuola.. Come va?”

“Può sentirti?”

“Si.”

“Allora non chiedermi niente. Io non sono andato in ospedale. Non ci riesco. Sono ancora all'appartamento...”

“Lascio Eileen con Giorgia e ti passo a prendere.”

“Va bene... Salutami ad Eileen..”

“Okay. A dopo.” metto giù e mi distendo di nuovo.

Questa volta fisso il soffitto.

Quello che voglio adesso è andare lontano da qui per un po' insieme alla mia famiglia.

Passo altri venti minuti senza far niente e poi qualcuno bussa alla porta.

Mi alzo e apro.

“Bro..” Jared mi butta le braccia al collo e mi abbraccia stretto.

“Jay è tutto okay..” fingo.

“Andiamo..”

“Ho paura..” mi blocco davanti la porta.

“Bro ci sono io con te..”

“E se lei non ci sarà più, io come faccio?”

“Lei sopravviverà... E' forte!” calo la testa.

Cerco di autoconvincermi che sarà così, che tutto tornerà alla normalità.

Qualche cicatrice rimarrà sul suo corpo ma io le farò guarire.

Ci mettiamo in macchina e partiamo verso l'ospedale nel quale è stata portata Rita.

Quando varco l'entrata dell'ospedale mi manca l'aria.

“Devi essere positivo..” Jared mi poggia una mano sulla spalla. “Ci sono io con te..”

Ci rechiamo al reparto e attendiamo fuori dalla sala operatoria.

“E' ancora dentro?” chiedo rivolgendomi a Jared.

“Stai qui, vado a chiedere...” obbedisco e mi seggo su una sedia.

Respiro lentamente. Ho bisogno che l'ossigeno arrivi al cervello.

Vorrei piangere ma nemmeno le lacrime riescono a fare il loro lavoro.

“E' ancora dentro..” mi dice mio fratello con una faccia che non promette nulla di buono.

“Ti hanno detto qualcosa?”

“No..” si siede accanto a me e comincia a giocherellare con un portachiavi.

“Sembri nervoso..”

“Bro è tutto okay.. Sto in ansia anche io..”

“Ma così non mi sei d'aiuto..”

“Hai ragione che testa di cazzo.. Vado a prendere una boccata d'aria..” a Jared non sono mai piaciuti gli ospedali.

Li detesta sin da quando era un bambino.

In fondo a chi piacciono gli ospedali?

Comincio a fare avanti e indietro per la sala d'attesa.

Ormai i miei nervi sono saturi, non riesco a stare un minuto di più senza avere notizie.

Stringo i denti e cerco di calmarmi.

Sarei capace di esplodere da un momento all'altro ma non penso sia la scelta giusta.

Torno di nuovo dietro la porta della sala operatoria.

Ogni volta che si apre mi viene un colpo.

Un dottore è appena uscito e va da una ragazza.

“Abbiamo fatto il possibile...” queste sono le sue parole.

Le ragazza si aggrappa al braccio del signore che le sta accanto ed inizia ad urlare.

Mi si stringe il cuore nel vedere quella scena.

E se succedesse anche a me la stessa cosa? Io come reagirei?

Scoppierei a piangere come la ragazza?

Spaccherei tutto? Andrei ad uccidere quel bastardo?

Mentre cerco di evitare di sopportare anche il dolore di una sconosciuta un altro dottore, che ha in viso la stessa espressione del primo, si avvicina a me.

“Il signor Leto?”

“Sono io...”

“La sua ragazza ce l'ha fatta ma non sappiamo quando si risveglierà...”

“Questo significa che..?”

“Che potrebbe anche non svegliarsi più...” deglutisco rumorosamente.

“E se si dovesse svegliare ricorderà tutto?”

“Se si dovesse svegliare ricorderà tutto e non le succederà niente.. Dovrà semplicemente restare a riposo...”

“Va bene...”

“Signor Leto.. Mi piacerebbe dare tutti i meriti alla scienza ma ci tengo a dirle che, per come era messa la situazione, la sua ragazza è stata salvata da un miracolo...” faccio di si con la testa.

“Grazie...” non so sa chi sto riferendo il mio ringraziamento.

Ma so che chiunque abbia tenuto in vita Rita tiene molto a me e alla mia piccola Eileen.

  
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