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Autore: Kodamy    08/10/2006    23 recensioni
... Perché potrebbe anche sembrare che la luna ed il sole non si incontrino mai.
Ma, dopotutto…
Hinata aspetta l’eclisse.
[HinaNaru]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N: lo so, lo so, dovrei lavorare su Home Sweet Home. Ma questa è una cosina piccolina piccola, un Drabble che mi ronzava per la testa, indi… u.u Non ho scusanti. XD

 

-  Eclipse    –

 

Lei ha sempre saputo di essere diversa dalle altre ragazze della sua età.
Soltanto da cieca avrebbe potuto non accorgersene.
Ma i suoi occhi, i suoi occhi vedono benissimo.
Non sa se sia una benedizione o una maledizione: molte volte le piacerebbe poter non vedere moltissime cose.
Purtroppo le è stato negato, e quindi non può far altro che vedere la realtà, ed accettarla per quella che è.

 

Una ragazzina è seduta ai piedi di un albero, composta fra le radici. Gira e rigira fra l’indice e il pollice lo stelo di un fiore.
Guarda il ragazzo che, poco più in là,  è a metà fra il gioco e l’allenamento con il suo cane.
Guarda l’altro ragazzo, intento a studiare un insetto scuro posatosi sul suo dito – lei non saprebbe dirne il nome, ma è sicura che lui lo sappia.
Una ragazzina, seduta ai piedi di un albero, sorride.
Sorride degli altrui successi, domandandosi se un giorno potrà riuscire anche lei.

 


Se ne accorse fin dal primo giorno all’Accademia, ancora bambina, uno dei suoi primi contatti col mondo esterno: lei, che così timida e priva di confidenza si era rintanata nel suo Clan.
In una famiglia che non era troppo meglio del mondo esterno, ma che almeno poteva dire di conoscere.
Il mondo esterno era l’ignoto, in quel momento. Ma l’impatto non fu così tremendo.
Piano piano, un balbettio dopo l’altro, riuscì a sopravvivere. Ma non riuscì ad ignorare la sua differenza.
Non era cieca, non poteva non vederla.
Tutte le bambine andavano matte per Sasuke Uchiha.
E lei non ne capiva il motivo.

 

 

Una bambina è seduta al suo banco, compìta. Dondola le gambe, le quali, troppo corte, non arrivano a toccare terra.
Guarda le altre bambine che, ora che il maestro non c’è, si sono raggruppate tutte in un angolo.
Guarda le altre bambine che si divertono a tormentare con le loro chiacchiere un bambino dall’aria annoiata.
Guarda quel bambino che neanche risponde alle loro attenzioni, che prende e se ne va.
Guarda di nuovo le bambine, che imperterrite non sembrano affatto scoraggiate.
Guarda le bambine ridere tra loro, una dai capelli rosa arrossire, una bionda ridacchiare eccitata.
Una bambina, seduta al suo banco, sorride.
Sorride dell’assurdità di quell’amore collettivo, domandandosi se un giorno toccherà anche a lei innamorarsi.

 

 

Non capiva il motivo per cui tutti adoravano Sasuke Uchiha, e lei no.
Non capiva il motivo per cui tutti odiavano Naruto Uzumaki, e lei no.
Naruto-kun era molto più simpatico di Sasuke. Naruto-kun sorrideva molto più di Sasuke, e quando sorrideva era come se spuntasse il sole. Per lei.
Tutto di Naruto-kun le faceva pensare al sole, all’estate. Così diversa dall’atmosfera d’inverno che c’era a casa sua.

 

 

Una bambina è seduta sull’altalena, composta. Questa oscilla, e le punte dei piedi sfiorano il terreno alzando un po’ di polvere.
Guarda un bambino biondo che, dalla parte opposta del cortile, sta lanciando kunai ad un albero.
Guarda il foglietto attaccato sull’albero, riconoscendo una brutta caricatura del ragazzino annoiato.
Guarda il sorriso raggiante che il bambino biondo sfoggia nel vedere il bersaglio colpito.
Guarda quel bambino essere felice per così poco.
Una bambina, seduta sull’altalena, sorride.
Sorride della somiglianza che c’è fra di loro, e della grande differenza che li separa, domandandosi se un giorno anche lei riuscirà ad uscire dall’ombra, e farsi vedere dal mondo per quella che è.

 

 

Naruto-kun è molto simile a lei, ignorato da tutti.
Lei ammira Naruto-kun, per la forza che non gli permette mai di arrendersi, che gli permette di sorridere a coloro che lo guardano dall’alto verso il basso, che non lo fa abbattere mai, nonostante tutto.
Lei vede e comprende quella forza.
I suoi occhi vedono benissimo, e lei non può ignorarla.
Non può fare altro che vederla, ed accettarla.
Naruto-kun è esattamente come lei, eppure sono opposti.
Lei sa che gli opposti si attraggono, ma vede che in realtà questa legge vale solo per lei.
Vede, e non può ignorare.

 

 

Una ragazzina è seduta su una panchina, mani giunte compitamente in grembo. Accanto a lei la sua maestra, accanto alla sua maestra i suoi compagni. Loro mangiano, ma lei, silenziosa, ha finito da tempo.
Guarda il ragazzino  – il suo amore “segreto” – che ride e parla con una ragazzina dai capelli assurdi – la sua rivale “segreta”.
Guarda la ragazzina trattar male il ragazzino biondo, infastidita dalle sue attenzioni.
Guarda il ragazzino continuare a ridere, come se nulla fosse.
Guarda la ragazzina sollevare gli occhi al cielo, ma alla fine…
Guarda ridere anche lei.
Una ragazzina, seduta su una panchina, sorride.
Sorride di due amori che probabilmente non potranno mai essere, domandandosi se un giorno riuscirà a cambiare, a trovare la forza per dichiararsi a quel ragazzino, così forte, ed eppure così cieco.

 

 

Lei è debole, ma lei vede. Lei sa.
Lui è forte, ma lui non vede. Lui non sa.
In fondo, lei sa che lei e Naruto-kun sono come la luna ed il sole.
Questo la consola.
Perché potrebbe anche sembrare che la luna ed il sole non si incontrino mai.
Ma, dopotutto…
Hinata aspetta l’eclisse.

 

 

Hinata è seduta al negozio di ramen di Ichiraku. Gioca distrattamente con le bacchette che ha tra le dita, viso dipinto di un vago rossore, che passa inosservato grazie al buio della sera.
Guarda Naruto, che è seduto accanto a lei, finire la sua seconda ciotola.
Guarda l’aria soddisfatta sul viso abbronzato, i suoi occhi azzurri posarsi su di lei.
Guarda Naruto chiederle “Come mai da queste parti?”
Guarda Naruto dirle, ridendo “Non sapevo ti piacesse il Ramen!”
Guarda Naruto dirlo con un gran sorriso, genuino, sincero – piace anche a te?

Hinata, seduta al negozio di ramen di Ichiraku, sorride.
Sorride di quel sorriso, contagiata, sorride del suo stesso imbarazzo, domandandosi se questa volta ce la farà.

 

“Na… Naruto-kun, io…”

 

 

 

Owari.

 

 

A/N: Hinata sta ferma a guardare il mondo passarle davanti. Mentre lei è seduta, il mondo continua a passarle avanti, e lei osserva. Osserva, accetta e deduce. ^^ Io penso che Hinata sia una grande osservatrice, e non solo per il Byakugan. Le persone che parlano poco, hanno molto tempo per ascoltare e guardare. E spesso capiscono più degli altri. Hinata secondo me fa parte di queste.
Personalmente adoro Hinata molto più di quanto mi piaccia Sakura – dalle mie altre fic non si direbbe °_°”

  
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