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Autore: SexyJames    06/03/2012    4 recensioni
Era intrappolato nell'eternità, tragicamente solo.
Chiudendosi in se stesso, incanalando la sofferenza e indossando quella maschera di strafottenza infrangibile per non permettere più a nessuno di vedere la profondità vulnerabile del suo Demone, che non era altro che un cuore - centenario - stanco e maltrattato, ancora bisogno di accettazione, sostegno e amore.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Damon introspettivo Ciau a tutti :)
Sono un'appassionata di TVD fin dagli esordi e penso che Damon, fino ad ora, sia il personaggio con più spessore caratteriale ed emotivo che sia mai stato proposto in uno show televisivo *-*
Questa è solo una piccola cosina che mi è venuta fuori pensando a quello che potrebbe provare il maggiore dei fratelli Salvatore sentendosi sempre messo a confronto e paragonato in negativo a quel fratello perfetto agli occhi di tutti ma poi non così diverso da lui nel suo essere demoniaco. Esploro un po' anche la costante sofferenza nella sua vita, quell'amare troppo ed irrazionalmente che lo porta ad essere vulnerabile anche se non vorrebbe.

Spero sia un lavoro quantomeno decente x'D scrivo davvero da pochissimo tempo.
Sentitevi liberi di espormi allegramente le vostre considerazioni u.u
baciiii!!


* * *

Eternity is suffering and loneliness.


La sofferenza.
Damon Salvatore la conosceva bene. Profondamente.

Quell'autoritario padre - che aveva ucciso i propri figli per paura - fino alla sua morte lo aveva considerato un fallito, una nullità, facendolo sempre sentire inferiore a chiunque. Lui era il ribelle, l'inaffidabile, il donnaiolo, aveva interrotto gli studi universitari per scappare ed arruolarsi nell'esercito, ma ne era consapevole, la cruda verità era un'altra ....
- Non era Stefan - e non lo sarebbe mai stato.

Stefan, o Santo Stefano - come gli piaceva chiamarlo quando voleva prenderlo in giro, divertendosi a sottolineare quell'indole tranquilla e repressiva che era totalmente fittizia. Sapeva di lui, The Ripper , lo squartatore - il suo fratellino perfetto.
Per tutta la vita era stato messo a confronto e paragonato a lui, fallendo miseramente agli occhi della sua stessa esistenza.
Stefan era gentile, cavalleresco e si era autoimposto di non bere sangue umano, rimpiangendo di avere abbracciato il suo lato demoniaco anche se per poco tempo rispetto al fratello maggiore che ne andava - apparentemente - orgoglioso e veniva spesso condannato per quella sua fierezza. Fratello di sangue, che pur sapendo dei suoi profondi sentimenti per quella misteriosa donna gliel'aveva portata via ugualmente, infischiandosene del dolore che gli stava causando.
Ma ripensandoci bene, non era mai stata sua ....
- Non era Stefan - e non lo sarebbe mai stato.

Katerina Petrova.
Bella, sensuale, opportunista e soprannaturale. Costantemente in fuga dalla morte.
Da umano l'aveva sinceramente amata con tutte se stesso, avrebbe fatto di tutto per lei, era morto per lei .... e non era mai stato abbastanza. Solo un oggetto, un mezzo attraverso cui raggiungere uno scopo ....
- Non era Stefan - e, di nuovo, non lo sarebbe mai stato.

Come se non bastasse, il suo caro fratellino adorato lo aveva vincolato alla vita eterna. Violenta, opprimente e controllata dalla sete di sangue. E lui, testardamente accecato dall'amore aveva continuato a desiderare e cercare Katerina per un altro secolo e mezzo, portandosi pesantemente dietro il tradimento e l'egoismo di Stefan. Promettendogli però, un'eternità di sofferenza per tutto quello che gli aveva fatto.

Ma ora era arrivata anche Lei ad infliggergli altro dolore. Martire viziata. Elena.
Una ragazzina umana, debole. Una ragazzina che incessantemente lo guardava con sguardo accusatorio e giudicante, anche quando quasi ci rimetteva la pelle per lei.

- Damon, non devi fare così.
- Damon, è sbagliato.
- Damon, tu non sei così , devi essere migliore - per me -

e che senza tregua gli ricordava - come se già non lo sapesse - che non era Stefan e non lo sarebbe mai stato.

La odiava. La odiava tanto da amarla. Straziantemente.

Voleva urlare, urlare che questo era quello che era. Arrogante, presuntuoso, sarcastico, capace di trovare un doppio senso in qualsiasi cosa. Impaziente, così tanto da prendere quello che voleva senza permesso. Diffidente, soprattutto nei confronti di quel fratello traditore che tuttavia continuava a volere bene. A volte era spaventoso, a volte vulnerabile, ma di parola. Stava facendo di tutto per essere migliore - per lei - per essere degno del suo amore.

Elena però lo teneva costantemente sul filo del rasoio.
Spesso era come trovarsi di fronte ad un magnete dello stesso polo, talmente vicino, sfiorandolo, quasi toccandolo, e un istante dopo si ritrovava - forzatamente - respinto come non era mai successo prima.

Sopportava tutte le sue indecisioni, aveva cominciato anche a rispettare di nuovo suo fratello - quel fidanzato perfetto che lei tanto amava nonostante la facesse soffrire - .... e ancora non era abbastanza.

- E' Stefan, sarà sempre Stefan -

Quella frase, attimo dopo attimo, secolo dopo secolo, lo consumava.

Non era nemmeno lontanamente vicino all'essere affidabile ai loro occhi, ma li amava. Forse in modo sbagliato, per questo li allontanava, lo faceva troppo irrazionalmente, con troppo fervore, tanto da spaventarli con quel suo insano modo di farsi comandare ciecamente dalla rabbia del rifiuto e dalla sofferenza che l'ennesima delusione gli lasciava.

Elena glielo aveva anche detto, l'amore che provava per lei era un peso, un ostacolo.
Lo usava - proprio come Katerina- come se niente fosse, senza ripensamenti, e con l'aiuto di Stefan lo metteva da parte quando aveva finito. Era sempre pronto a prendersi la colpa di tutto per loro, per il loro bene, senza che gli pesasse, e in cambio continuava ad essere ferito senza cura.

Era intrappolato nell'eternità, tragicamente solo.
Chiudendosi in se stesso, incanalando la sofferenza e indossando quella maschera di strafottenza infrangibile per non permettere più a nessuno di vedere la profondità vulnerabile del suo Demone, che non era altro che un cuore - centenario - stanco e maltrattato, ancora bisogno di accettazione, sostegno e amore.

Suffering is Vital
Loneliness is Tragical


Damon

   
 
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