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Autore: FoxRedWinter    08/10/2006    6 recensioni
“E’ giusta? Ci deve essere qualcosa di sbagliato. Non c’è alcuna possibilità che sia vero. Voglio dire, non gli ha dato il ben servito ieri a pozioni?” mormorò Lunastorta più fra sé che rivolto all’amico.
“Lo so, è quello che ho pensato anch’io. Ma ho controllato due volte tutti gli incantesimi e penso che abbia davvero ragione.”
“Quindi James e Lily sarebbero seduti praticamente una in braccio all’altro nella sala comune dei Capiscuola?”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lily’s headache

Ciao… niente aggiornamento di Under the Table oggi… o mettiamola così, non credo che riuscirò ad aggiornare anche quella entro stasera.

Ho dato la precedenza a questa one-shot perché sostava nel mio computer aspettando ch’io la finissi da decisamente più tempo in attesa del permesso dell’autrice.

Adesso ho bisogno di un paio d’ore di sonno perché mi aspetta una settimana allucinante, ma vi prometto che quando mi sveglio darò un’occhiata anche alla prima parte del 6° capitolo di Under the Table, d’accordo?

Buona lettura.

Nonna Minerva.

Lily’s headache

“Stai andando fuori di testa” ‘Ok, l’ho solo detto a voce alta. È un segno. Di cosa poi? Beh, apparentemente, Lily, soffri di una i più delle seguenti opzioni: un mal di testa che hai testardamente rifiutato di curare durante la giornata dicendo di essere troppo occupata per bere una pozione; qualche forma di pazzia, e troppi giri mentali,’ continuò in silenzio.

La studentessa del settimo anno dai capelli rosso fuoco si mise a sedere sul letto e sospirò.

Avrebbe tanto voluto dare la colpa alla pioggia per il fatto di non riuscire a dormire, ma era risaputo che lei sarebbe riuscita a dormire anche con il più rumoroso dei temporali.

La fredda pioggia che sferzava le mura del castello non poteva minimamente turbare il suo sonno.

Capendo che non si sarebbe addormentata tanto presto, afferrò la sua calda vestaglia, il suo libro preferito e infilò i piedi nelle sue morbide pantofole.

Se non riusciva a dormire, avrebbe letto un po’ davanti al fuoco.

“Spero solo di avere la Sala Comune tutta per me.

Per quanto Lily sperasse di poter escludere questa possibilità, il fatto che un certo Caposcuola dai capelli scuri, che era la rovina della sua esistenza, ultimamente fosse spesso presente nei suoi pensieri, era in parte il motivo per cui lei, all’una del mattino, ancora non dormiva.

Il mal di testa e l’insonnia che ne derivava erano una seccatura sufficiente per quella notte.

Aggiungerci anche James Potter sarebbe stato davvero troppo.

Scese in punta dei piedi la scala che portava dalla sua camera di Caposcuola alla Sala Comune e si accomodò in una poltrona davanti al fuoco. Se c’era qualcosa che poteva farla sentire meglio, quello era leggere le pene e le difficoltà di Elizabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy. C’era sempre qualcuno la cui vita era più incasinata della tua. Solo a volte era difficile riuscire a capire chi era questo qualcuno.

Dopo circa mezzora non solo Lily era ancora completamente sveglia, ma la cosa stava pure peggiorando. Il suo mal di testa continuava ad essere un dolore sordo ed aveva spalle e collo indolenziti. Posò il libro, chiuse gli occhi ed iniziò a massaggiarsi il collo.

Senza rendersene conto si lasciò sfuggire un sospiro esasperato.

Quel rumore bastò a coprire quello dei passi leggeri del Caposcuola, che pure soffriva d’insonnia.

Scese le scale con cautela, timoroso di spaventarla o di farla arrabbiare. Si era accorto che quest’anno gli urlava contro molto meno rispetto al passato, ma non voleva darle un motivo per farlo.

Prima che fosse riuscito ad avvicinarsi ulteriormente, Lily si voltò come se avesse avvertito la presenza di qualcun altro nella stanza. I suoi profondi occhi verdi erano leggermente offuscati dal mal di testa e dal dolore pulsante che l’accompagnava da tutto il giorno.

Riconobbe a malapena la sua presenza, si limitò solo a guardarlo prima di chiudere gli occhi di nuovo ed iniziare a massaggiarsi le tempie.

James odiava quell’espressione, ma non era sicuro se gli avrebbe permesso di aiutarla.

Senza una parola, fece il giro della poltrona. Raccolse alcuni cuscini dalle altre poltrone e sedie lì intorno. Tornò nella sua stanza e prese una vecchia trapunta.

Prendendo Lily per mano, la aiutò a scivolare giù, sul nido di cuscini che aveva preparato e la avvolse con la trapunta. I capelli erano raccolti in una coda di cavallo allentata per evitare che le ciocche le cadessero sul viso. Le tolse l’elastico lasciando che i capelli scendessero morbidi sulle spalle.

James era sempre più stupito. Lily gli stava permettendo di guidarla e toccarla.

Nonostante sembravano aver raggiunto una specie di distensione nel loro rapporto da quando erano diventati Capiscuola, una vera e propria amicizia sembrava fuori portata.

Ed ora quella sorta di intimità, che più di una volta aveva creduto impossibile. Eppure era lì, alle due del mattino, con Lily appollaiata sui cuscini e lui seduto dietro di lei sulla poltrona.

In silenzio iniziò a massaggiarle le spalle.

Se le girava la testa prima quando tentava di dormire, ora ogni pensiero coerente aveva abbandonato la sua mente mentre le sue mani vigorose da giocatore di Quidditch scioglievano i muscoli indolenziti delle spalle e del collo con inattesa dolcezza.

Inclinò la testa in avanti e lui continuò a sciogliere la tensione che portava. Dopo qualche minuto, fece per girarsi con l’intenzione di ringraziarlo.

“No, aspetta,” rispose lui al suo pensiero inespresso. Continuò a massaggiarle le spalle ed il collo, questa volta spostò la testa all’indietro. Dal momento che lui sedeva con le gambe incrociate sulla poltrona, la testa di lei si appoggiò sul suo grembo.

Iniziò a lavorare sulle sue tempie.

Dove hai imparato a farlo così bene?”

“Mia madre aveva spesso l’emicrania. Anche se le pozioni dei guaritori facevano meraviglie, ci mettevano un po’ a fare effetto. Odiavo vederla soffrire così ho iniziato ad offrirle dei massaggi alle tempie e cose del genere. Di solito lo faceva mio padre, ma era un Auror e per questo era spesso fuori, così quando non c’era lo sostituivo.” Gli mancarono le parole per continuare. James non aveva parlato molto dei suoi genitori ultimamente, erano morti poco prima del suo ritorno a scuola. Il signor Potter era un auror in gamba e i Mangiamorte li avevano attaccati una sera mentre erano fuori.

Lily alzò le mani verso quelle di James che avevano smesso di lavorare sulle sue tempie.

Le prese fra le sue e le portò sul suo petto.

Per alcuni minuti nessuno dei due parlò. Entrambi capirono che in quel momento le parole non erano né necessarie né opportune.

“Ti conosco da sei anni e cosa, due mesi? Tu continui a stupirmi, James. Per sei anni la sorpresa si basava principalmente sulla nuova birichinata che tu e i Malandrini sareste riusciti a combinare. E non potrò mai scordare tutti i tuoi creativi sforzi per invitarmi ad uscire. Ma siamo Capiscuola da due mesi ormai e vedo che sei cambiato. So che questo cambiamento è inevitabilmente dovuto un po’ anche alla morte dei tuoi genitori, ma penso che sia da attribuirsi in parte anche alla crescita. Continuo a vedere in te quello spirito birichino dello studente del primo anno, se non sbaglio, tu hai riempito il calderone di Piton di linfa puzzolente ieri, giusto? Ma stai anche lasciando trasparire una nuova parte di te. Ti ho visto dare lezioni a quel quarto anno in biblioteca, ed era un ragazzino del primo anno con nostalgia di casa quello che stavi tirando su di morale l’altro giorno?” A questo punto Lily esitò, sembrando riflettere sulle parole seguenti, “E so anche che hai aiutato Remus per tutti questi anni.”

James deglutì e cercò delle parole appropriate.

“Non ti preoccupare; lui sa che io conosco il suo segreto. Però non credo sappia che sono a conoscenza del vero significato di Felpato, Ramoso, Codaliscia e Lunastorta. Lily fece un sorriso malizioso. Strano come negli ultimi due minuti James fosse quello serio e lei quella con un leggero sorriso furbo e orgoglioso stampato sul viso. di solito le due espressioni erano invertite.

Alla fine James ritrovò la voce.

“Non so come comportarmi riguardo all’ultima cosa che hai detto, per cui mi riservo di parlarne in un secondo momento. Per il resto hai ragione; la scorsa estate è stata una rivelazione per me, anche prima di... beh..” James si bloccò, Lily strinse le sue mani di nuovo.

Rincuorato da questo incoraggiamento, continuò.

“Con tutto quello che sta succedendo nel mondo e con questo, il nostro ultimo anno, ho iniziato a pensare a quello che era importante per me. Anche se le risate ed il progettare nuovi scherzi sono un sollievo in mezzo a tutta questa tensione, non sono più lo scopo della mia vita. Sì, per un po’ io e Sirius abbiamo pensato che sarebbe diventato il nostro lavoro. Speriamo che qualcuno decida di seguire le nostre orme. Magari si affiderà alla nostra esperienza e farà uso delle nostre risorse... ma poi ho pensato a quello che sarebbe successo dopo la scuola e chi era importante per me e cosa volevo diventare. Voglio fare del bene nel mondo e aiutare gli altri, per quanto possa suonare un clichè. Ho capito che i miei veri amici e famiglia erano il mondo e volevo che lo sapessero. Remus mi ha aiutato a vedere il valore della vita e il dono di ogni giorno di salute e felicità. Sirius mi ha insegnato la felicità e le risate. Dai miei genitori ho imparato l’amore e la sua importanza. Sono così felice di averlo capito prima della loro morte. Ed ho capito che la mia cotta per te ed il modo in cui ti torturavo era semplicemente ingiusto.”

Questa volta toccò a Lily deglutire sorpresa. Non era esattamente quello che si aspettava né quello che sperava di sentire, se il cuore era onesto con la mente. Fortunatamente, a quell’ora della notte, il cuore, e non la mente, domina ogni conversazione.

“Ho capito di non aver mai considerato come ti sentissi o che impatto avevano le mie azioni su di te. Agivo con leggerezza e per la gioia della conquista. Ho capito perché tu abbia continuato a dirmi di no e sono felice tu l’abbia fatto. Non ero pronto per te. Non ero degno di te.”

Le mani di James erano ancora in quelle di Lily, ma la sua presa si stava allentando. Fissava il fuoco ed i suoi occhi iniziarono a brillare per le lacrime. Una riuscì a scappare e non riuscì a nasconderla. James la vide.

“Oh, Lily. Non volevo farti piangere. Sembra ch’io sia passato dal farti diventar matta al farti piangere. Non volevo turbarti, ma se non te l’avessi detto avrei infranto una promessa che avevo fatto a me stesso. Vedi, mentre realizzavo che la mia cotta era ingiusta e infondata, ho capito che c’era lo stesso qualcosa. Mentre pensavo a te, decisamente spesso come Sirius può testimoniare, ho capito che la mia era più che una cotta. Non so se è amore o cosa. Voglio dire, ho solo diciassette anni e tu sei l’unica ragazza che mi sia mai interessata. Ma so anche che sei l’unica ragazza di cui voglio innamorarmi. Quindi, mentre potrebbe non essere amore, potrebbe diventarlo e, oh Lily, ti prego non piangere!”

A quel punto, quell’unica lacrima aveva una cospicua compagnia, in quanto altre lacrime rigavano il volto di Lily, riflettendo il bagliore del fuoco. James si ritrasse dalla sua presa ed iniziò ad asciugarle con la mano.

“Dì qualcosa, Lily, ti prego,” le disse.

“Oh, James, io..” Lily cercò le parole, mentre si girava e si inginocchiava sui cuscini. Quando alzò gli occhi per incontrare i suoi non riuscì più a distogliere lo sguardo. Qualche altra lacrima indugiò sugli occhi di Lily e James prontamente le scostò col pollice. La sua mano restava sulla guancia di lei. Lentamente si avvicinarono.

Fu un bacio dolce e delicato. Qui gli amanti delle storie d’amore struggenti e passionali potrebbero rimanere delusi, ma per James e Lily fu un momento perfetto. Le emozioni che la loro conversazione avevano evocato, la premurosa attenzione e promesse per il futuro vennero in qualche modo trasmesse attraverso quel bacio. Quando si staccarono, James appoggiò la fronte a quella di Lily. Aprirono lentamente gli occhi e si sorrisero timidamente.

Con un rapido movimento James tirò su Lily e la fece sedere sul suo grembo e si distesero sul divano. Rimasero seduti in silenzio per alcuni minuti, contemplando l’improvviso, ma non del tutto inaspettato, cambiamento nella loro relazione.

“James, non hai parlato con nessun altro dei tuoi genitori da quando è iniziata la scuola?”

“Non proprio. Voglio dire, Sirius sapeva cosa era successo, ha passato l’estate da me quindi era lì quando sono venuti per dirmelo. E abbiamo parlato un po’. L’ho detto anche agli altri Malandrini, ma era più un metterli al corrente della situazione,” spiegò James.

Sfoderò il suo famoso mezzo sorriso che Lily ora poteva ammettere di amare e continuò. “Dopo tutto, siamo ragazzi. Noi non parliamo dei nostri sentimenti e cose del genere.

“Beh, per essere uno che non parla dei propri sentimenti, te la stai cavando bene. Ed ancora meglio nel dimostrarli.” Lily rispose a sua volta con un sorriso malizioso.

“Che il mio cuore smetta di battere, Lily Evans sta flirtando! E con James Potter, la rovina della sua esistenza! Da qualche parte deve esserci un posto molto caldo che sta gelando. James stava ritrovando la sua natura giocosa ed esuberante.

Fai attenzione, ricomincia col solito atteggiamento e potrei andare a chiudermi a chiave nella mia stanza.” Lo minacciò Lily.

“Allora questo cavaliere sarà costretto ad arrampicarsi su per la torre e venire a salvarvi. Rispose James.

“Credi che io abbia bisogno di essere salvata?” lo interrogò Lily, inarcando un sopracciglio in segno di sfida.

“Sì e no. Sai prenderti cura di te stessa molto bene per la maggior parte del tempo. Ma nessuno dovrebbe mai prendersi sempre cura di se stesso. Tutti abbiamo bisogno di essere un po’ salvati. Tu, mia cara Lily, sei il peggiore tipo di principessa perché sei convinta di non dover essere salvata. Tuttavia, il particolare soccorso che tu necessiti, è un po’ di allegro svago, di essere occasionalmente viziata e generalmente qualcuno desideroso di ascoltarti e lasciarti sfogare quando sei frustrata.”

Un’altra volta, Lily rimase senza parole, le mancava il respiro ed ogni pensiero coerente l’aveva abbandonata. Quindi seguì l’istinto. Si avvicinò a lui e lo baciò. James rimase leggermente sorpreso dal suo gesto.

“E tu hai bisogno di essere salvato dal tuo ego spropositato, che rovina la tua reputazione e dall’accumulo di emozioni che raramente lasci uscire.” Lily sottolineò le sue parole con un terzo bacio. Ora era James ad essere senza parole.

Alla fine ritrovò il suo senso dell’umorismo.

Ma questo non significa che sono una principessa anch’io, vero?”

Lily ridacchiò.

“No, credo che possiamo affermare con sicurezza che ti calza meglio l’immagine di principe azzurro. A questo punto James mise decisamente in dubbio la sua sanità mentale, Lily stava flirtando con lui, gli faceva complimenti e lo baciava. Stava forse per finire il mondo? Era uno dei segni dell’Apocalisse?

Per alcuni istanti rimasero in silenzio.

“Lo sai, James, non posso dire che ti amo, ma non posso nemmeno dire che non ti amo.”

In risposta, James si voltò per baciarla.

“Beh, penso che abbiamo un po’ di tempo per capirlo. Rispose, “Come va il tuo mal di testa?”

“Andato. Mi chiedo se il massaggio o i baci abbiano aiutato di più. Mentre parlava, Lily si era voltata verso James, e i suoi occhi brillavano, e non era per via del fuoco.

Quando l’orologio batté le tre, si potevano vedere due persone abbracciate che dormivano profondamente su un divano rosso cremisi, entrambi con un dolce sorriso sulle labbra. Cosa stessero sognando, non possiamo saperlo, ma quella notte portò loro pace e riposo in tempi inquieti. Quella notte portò loro un dono che avrebbe riempito d’amore le loro vite e il mondo di speranza. Ma questa è un’altra storia.

“Lunastorta, svegliati!”

Un diciassettenne alquanto agitato scuoteva uno dei suoi migliori amici. Data l’ora, questo non era sufficiente per svegliarlo. Gli scossoni diventarono un martellare costante sulla testa. Il giovane dagli occhi offuscati che poco prima dormiva profondamente lanciò un’occhiata assassina al suo amico. Non gli piaceva essere colpito sulla testa a qualsiasi ora del giorno, né tanto meno nel mezzo della notte.

“Cosa mai può essere talmente importante da farti desiderare di svegliarmi alle... sbirciò la sveglia sul comodino, “...Alle due del mattino e farmi venire il mal di testa?”

“Lunastorta, ti prego vieni nella Sala Comune, ti devo mostrare una cosa.

Remus sapeva che quando Sirius era sconvolto o eccitato per qualcosa, non ci sarebbe stato verso di tornare a letto finché non avesse condiviso la novità. Il ragazzo allampanato gettò le gambe oltre il bordo del letto, cercò le pantofole e si trascinò pesantemente giù per le scale.

La sala comune di Grifondoro era vuota, fatta eccezione per un sconsiderato Sirius che era talmente eccitato che stava praticamente saltellando sulla poltrona su cui avrebbe dovuto esser seduto.

Dai un’occhiata a questa, Lunastorta! Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!” mormorò Sirius mentre piazzava un pezzo di pergamena davanti al volto dell’amico.

Cosa? Cosa c’è di tanto importante per tirarmi giù dal let... Remus si bloccò all’improvviso notando qualcosa sulla mappa.

“E’ giusta? Ci deve essere qualcosa di sbagliato. Non c’è alcuna possibilità che sia vero. Voglio dire, non gli ha dato il ben servito ieri a pozioni?” mormorò Lunastorta più fra sé che rivolto all’amico.

“Lo so, è quello che ho pensato anch’io. Ma ho controllato due volte tutti gli incantesimi e penso che abbia davvero ragione.”

“Quindi James e Lily sarebbero seduti praticamente una in braccio all’altro nella sala comune dei Capiscuola?”

“Esatto, Lunastorta. Credo che l’inferno si sia ufficialmente ghiacciato. Andiamo a spiarli? Ramoso ci ha dato la parola d’ordine, ricordi?” Sirius diede un colpetto al molto più responsabile amico con il solito bagliore malandrino negli occhi.

“Credo dovremmo aspettare un po’ e vedere. Giochiamo a scacchi per un po’ e se fra un’ora sono ancora lì andremo a investigare.” Concesse Remus.

Dopo aver perso ripetutamente contro Remus, Sirius si lamentò.

“Possiamo andare a vedere, adesso?”

Remus controllò il grande orologio di suo nonno. Poiché segnava qualche minuto dopo le tre, immaginò che potessero andare.

“Hai la mappa?”

“Sì!” Esultò Sirius.

I due sgusciarono fuori dal buco del ritratto e camminarono in punta dei piedi lungo i corridoi deserti di Hogwarts. Stettero attenti ad evitare i vari fantasmi e il custode, sempre desiderosi di mettere in punizione i Malandrini per essere fuori dai dormitori oltre l’ora stabilita.

Alla fine riuscirono ad arrivare al buco del ritratto dei Capiscuola. Sirius pronunciò la parola d’ordine. Il ritratto si spostò e i due sgattaiolarono dentro. Per fortuna c’era un breve corridoio, così nessuno seduto nella sala comune avrebbe potuto vederli arrivare.

Secondo le loro migliori mosse malandrine, i due misero la testa oltre l’angolo. Entrambi rimasero senza fiato nel testimoniare l’impossibile. Là, in una poltrona, c’erano Lily e James. James era appoggiato allo schienale e teneva Lily fra le braccia, addormentata a fianco a lui. La trapunta che sua nonna aveva fatto, che i Malandrini sapevano avere un enorme valore affettivo per lui, tanto che non la toglieva mai dal suo letto, li avvolgeva. Dopo tutto, era la coperta che stava sul letto dei suoi genitori. Sirius, che si era accucciato sul pavimento, guardò Remus in piedi sopra di lui, con un leggero sorriso sul volto. Felpato inarcò le sopracciglia sorpreso, più alla mancanza di sorpresa nell’amico.

“Te lo aspettavi, Lunastorta?”

“Naturalmente, era solo una questione di tempo, Felpato.

Felpato ghignò ed estrasse qualcosa dalle pieghe del mantello. Ci fu un lampo improvviso nella stanza, ed i due scapparono, nel caso il flash avesse svegliato la coppia addormentata.

Perché l’hai fatto?” chiese Remus.

“Beh, per come la vedo io, o è stato un terribile incidente e questo sarà una fonte di ricatto per la costantemente perfetta Lily Evans, oppure questo è l’inizio di una nuova fase per i Malandrini e doveva essere documentata,” spiegò Sirius, come se si stesse rivolgendo ad un bambino. Remus alzò gli occhi al cielo.

“Sento che questo sarà un cambiamento permanente nei Malandrini, mio caro Felpato. Sarà meglio che ci abituiamo ad avere una ragazza fra noi. Qualcosa mi dice che quei due faranno coppia fissa da ora.”

“Bene, se Lily sarà una Malandrina, ha bisogno di un soprannome... hmm… mi divertirò un mondo a trovarlo..” Sirius scomparve per un attimo nel suo mondo mentre i due facevano ritorno alla torre di Grifondoro.

“Maleficium,” disse Remus al ritratto della Signora Grassa.

“Pensi che abbiano fatto quella parola d’ordine per noi?” chiese Sirius.

“Non sottovaluterei Silente,” rispose Remus.

“Non avrei pensato che la McGranitt avesse tanto senso dell’umorismo, però. Sembrano presi male col latino,” rifletté Sirius, “Quindi, pensi davvero che James e Lily siano insieme adesso?”

“Nonostante la tua convinzione che potrebbe essere stato un incidente, sembravano abbastanza sereni dov’erano, e francamente, quei due sono fatti l’uno per l’altra.” Affermò esplicitamente Remus.

“Pensi che lily diventerà una Malandrina?” Sirius stava avendo serie difficoltà nell’immaginarsi la perfetta Lily Evans, Caposcuola straordinario fare qualcosa remotamente vicino al giocare uno scherzo a qualcuno.

“Oh, credo sia possibile affermare che presto avremo la prima e unica ragazza Malandrina fra le nostre fila.”

“Hmm… con le sue abilità in incantesimi, sarà un’aggiunta preziosa. Remus riusciva quasi a vedere le rotelle nella testa di Sirius al lavoro mentre pensava ai modi per meglio sfruttare le capacità di lily.

Remus rifletté per un istante.

“ti rendi conto che se James parlava di lei senza sosta quando lo ignorava, ora sarà probabilmente ancora peggio?”

“Grazie Lunastorta, mi hai appena fatto venire il mal di testa. Gemette Felpato mentre i due rientravano nel loro dormitorio.

  
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