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Autore: cullen92bella    07/03/2012    1 recensioni
Per tutti coloro i quali non si fossero accontentati della tanto attesa luna di miele,narrata nei libri,e successivamente resa su pellicola,eccone un assaggio tutto nuovo.Una lune di miele con un retrogusto totalmente vampiresco.La nostra Bella,ha qui già perduto la sua umanità.Lasciate qualche recensione,se avete gradito la lettura.Avrei piacere di conoscere la vostra opinione (:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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"Per sempre me ne andrà per questi lidi,
Tra la sabbia e la schiuma del mare.
L’alta marea cancellerà le mie impronte,
E il vento disperderà  la schiuma.
Ma il mare e la spiaggia dureranno
In eterno."
 
Gibran Kahlil
 
 
 
In un millesimo di secondo,eravamo già sulla spiaggia.Mi mise giù.Le onde appena accennate sfioravano i ciottoli e le alghe marine depositate sulla riva,giungendo sino ai nostri piedi.Sentivo l'acqua tiepida scorrermi tra le dita.Il cielo era cosparso di una tinta rosea.Al centro il sole era avvolto da un manto di nuvole,dal quale filtravano raggi di luce fioca.Il suo riflesso sull'acqua creava giochi di luce ambrato dorati che si proiettavano sul viso di Edward,incantevole come sempre e come non mai.I suoi occhi incontrarono fissi i miei e li rapirono.Vidi l'ambra densa dei suoi occhi diluirsi nei miei.Liberatosi le mani intracciate alle mie,le portò sul mio viso tracciandone il contorno.Era abbagliato,quasi stesse ammirando un prezioso cristallo.Poi,accostò il suo viso al mio,e mi bacio.Nulla si udiva,se non l'incresparsi delle acque ed il suono prodotto dalle nostre labbra che si dischiudevano per poi ritrovarsi ancora.Come se le une non potessero sussistere separate dalle altre.In momenti come quello,una certezza mi invadeva.Quel nostro amore,non avrebbe mai avuto termine.Sarebbero potuti anche trascorrere secoli,millenni,ma la magia,l'incanto che vivevamo nel nostro esistere l'uno per l'altra,sarebbe rimasto inviolato ed al riparo dal tempo che invano,tentava di porvi fine.Non sapevo se esistesse qualcosa che attendesse gli uomini dopo la  loro morte,ma se vi fosse stato,mai avrebbe eguagliato il miracolo del mio paradiso,nel quale non vi erano distruzioni o lacerazioni alcune,perchè il richiamo prodotto dal sentimento che legava me e Edward non andava oltre il soffio e ritrovava di rimando,l'eco del suo canto.
Eccola.
Dopo un'estenuante ricerca.
Era la nostra piccola porzione di mondo,in cui c'era posto unicamente per noi due.
Nessun'altro.Io e Edward,gli unici ai quali era concesso di varcare la soglia di quello spazio così perfetto.
Cullata dalle sue braccia mi sentivo amata e più gli ero vicina più il mio corpo,se improvvisamente si fosse animato,avrebbe urlato di essere stretto ancora di più.Non chiedevo altro che quell'istante fosse interminabile.Mi sentivo come Cenerentola allo scoccare della mezzanotte,eternamente grata del fatto che la mia,non sarebbe mai giunta.Se il mio cuore fosse stato ancora in grado di battere,avrebbe emesso battiti tanto forti che avrebbe potuto farmi uscire il cuore dal petto.Eravamo due metà indivisibili,l'una in attesa che si congiungesse l'altro,completandola.Una volta unite le nostre anime anche i nostri corpi avrebbero combaciato alla perfezione,esattamente simmetrici e sovrapponibili.I miei occhi erano sempre inchiodati su di lui ma ci fu una brevissima frazione di secondo in cui distolsi lo sguardo da Edward e la mia attenzione venne catturata dal velo trasparente intorno al grande letto in cui ci trovavamo.Le lenzuola erano di un intenso color avorio che con i loro flebili tratti segnavano le linee dei nostri corpi.I cuscini si erano ormai ridotti ad un cumulo di piume disseminate ovunque,alcune distribuite sul letto altre si libravano ancora a mezz'aria,tanto leggere e armoniose che riuscivo quasi a percepirne la condizione di libertà.Il suo corpo freddo e marmoreo sfiorava delicato il mio e nonostante adesso la temperatura dei nostri corpi fosse identica,il contatto della sua pelle sulla mia faceva partire in me un brivido che mi correva lungo tutta la schiena,nulla a che vedere con i brividi dovuti al freddo.Era una di quelle sensazioni alle quali ero convinta di aver rinunciato per sempre insieme alla mia vita da mortale,ma che con mia piacevole sospresa ritrovai.Le sue labbra sfioravano ogni frammento di me.Partiva dai contorni del mio braccio per arrivare all'incavo del mio collo e per gingere infine alla meta.Le mie labbra.Adesso poteva baciarmi con tutta la passione e con tutta la forza di cui disponeva,non occorreva più che controllasse ogni suo piccolo gesto temendo di farmi del male.Adesso i ruoli si erano quasi ribaltati,ero io a dover misurare leggermente la mia forza che almeno per un anno sarebbe stata superiore alla sua.Anche le labbra come il corpo combaciavano alla perfezione,quasi fossimo nati per completarci a vicenda.Ci eravamo totalmente fusi,ormai l'uno era parte dell'altra,assolutamente indissolubili.Con le sue dita tracciava dolcemente il profilo del mio viso pallido,accarezzando lentamente quei capelli che mi nascondevano il volto.Mi fermai un istante a guardare la mia immagine riflessa nei suoi occhi,ma prima ancora che mi concentrassi su quella nuova figura che mi era ancora così poco familiare,ecco che il mio interesse finiva nuovamente su Edward,così perfetto e beato che mi era quasi difficile credere che fosse davvero tutto mio e che quello che stavo vivendo non fosse solo un bellissimo sogno dal quale prima o poi mi sarei risvegliata.Su di me aveva un effetto che potrei definire ipnotico.I suoi occhi erano grandi e quando non mi erano ancora così familiari,mi sembrava proprio che da essi non lasciasse trapelare alcuna emozione,esattamente come il suo viso non tradiva alcunchè.Ma adesso mi apparivano così espressivi.Erano di un intenso color ambra,diluito dal colore dorato che donava loro una tonalità calda e avvolgente,impossibile staccare gli occhi dai suoi.Edward era in grado di leggere nel pensiero di tutti eccetto che nel mio,tuttavia talvolta avevo quasi l'impressione che ne fosse capace.Gli bastava guardarmi per capire ciò che provavo o ciò che volevo comunicargli.Questo è quel che si dice...a volte uno sguardo parla più di mille parole.Riprese a baciarmi con travolgimento,stringendomi al suo petto con maggiore energia.Ero felice che potessimo lasciarci andare così,non mi sentivo più in colpa per doverlo costringere a controllarsi in quel modo,sopprimendo la sua natura.Ci fu una lunga pausa di silenzio,rotta soltanto dai nostri sospiri.Dal piccolo spiraglio di luce che filtrava dalla finestra,fuoriusciva lo splendore della luna che si rispecchiava sul suo volto perlato ricoperto di diamanti,illuminando in maniera incredibile e irresistibile la sua pelle di marmo.Un vero Dio che aveva irrotto nella mia vita,stravolgendola in modo così straordinariamente devastante.Ma ecco che il silenzio che d'apprima regnava sovrano,venne infranto da un tono di voce soave e più vellutato della seta che solo lui era capace di emettere."Bella".
Disse prendendomi il volto fra le mani.Lo guardai negli occhi,attendendo.Lui esitava.Poi finalmente le parole gli uscirono a torrente."Ti amo più di ogni altra cosa esistente su questo pianeta.Mi hai concesso di custodire parte della luce di cui sei portatrice,illuminando il mio sentiero buio e vuoto,facendolo risplendere come mai nessuno prima di te era riuscito a fare." 
Mentre lasciavo che quelle parole giungessero a destinazione,era come se i suoi occhi avessero preso a brillare,come diamanti incandescenti."Mi hai concesso di provare un sentimento che a stento riuscivo a comprendere.La gioia più grande che potessi regalarmi.Non hai negato al mostro dentro di me la possibilità di essere amato,e di amare.Hai fatto emergere ciò che di umano era in me e che il mostro aveva sepolto.Mi hai fatto rinascere un'altra volta.Mi hai reso l'uomo più felice dell'universo.Mi hai reso marito,mi hai reso padre.Pensi che l'eternità a nostra disposizione sia sufficiente per regalarti una gioia grande quanto quella che trabocca dal mio cuore per merito tuo?"
L'espressione dipinta sul suo volto era davvero umana.Esprimeva una tale dolcezza che mi tolse il fiato.Mi ci volle un intero secondo prima di essere in grado di emettere un suono e di poter mettere insieme le parole sufficienti a formulare una risposta.Sapevo benissimo che Edward mi amava,me l'aveva detto tante volte apertamente,eppure,tutte le volte,sentirlo era per me come la prima.Ma la cosa che mi colpì di più e che mi commosse,fu il sentirgli pronunciare quella parola.Papà.               Ora che ci riflettevo sù davvero,non mi ero soffermata particolarmente su me,Edward e Renesmee come una famiglia,o meglio,ad una semplice famiglia,perchè eravamo qualcosa di più.In questi momenti desideravo ardentemente che mi leggesse nella mente,per rendersi conto di fino a che punto una donna potesse amare un uomo.Qualsiasi mia parola non avrebbe reso giustizia a ciò che sentivo dentro di me.Un mare in balia di una tempesta."Ti amo anche io,non immagini quanto.Ma non devi ringraziarmi proprio di nulla amore,piuttosto sono io a doverlo fare per avermi permesso di entrare nella tua vita.Sei un marito ed un padre straordinario.Ogni secondo che trascorro con te,è un sogno che diviene realtà".Mi guardò per un interminabile minuto,nei suoi occhi ardenti c'era una scintilla.Pura felicità.Non mi rispose,continuò a fissarmi,poi sfoderò il suo sorriso sghembo e mi strinse a se."Hai sciolto la fredda prigione che incombeva su di me.Grazie per aver fatto sorgere in me,ancora una volta,la gioia di vivere."
"Shh,non occorre che tu aggiunga altro."
Terminai io,premendogli l'indice sulle sue labbra dischiuse.Quelle furono le sue ultime parole.Con una mano gli strinsi la guancia.Lui poggiò la mano sulla mia,premendola ancora di più sul suo viso.Poi la tolse,e la girò per baciarne il palmo.Io sospirai e mi accoccolai sul mio rifugio sicuro,sempre lì ad offrirmi il suo riparo.Le parole divennero superflue.Lasciammo che fossero i nostri corpi intrecciati a prendere il sopravvento.I nostri movimenti crearono delle lievi increspature fra le lenzuola.Gli indumenti si adagiarono sul pavimento,dopo che furono sfilati uno dopo l'altro.Percepii ogni muscolo tendersi.Mi sentii arsa,e sentivo lui ardere su di me.I suoi occhi si illuminarono di luce nuova.Era passione.Si faceva largo tra noi,travolgendoci.Le nostre ombre,producevano un riflesso sulla parete a fianco.Anch'esse si muovevano in sincrono con noi.Il suo corpo si muoveva dolce sul mio.Mi aggrappai a lui,affondando le unghie sulla sua schiena inarcata.Chiusi gli occhi,per assaporare a pieno quell'istante.Tesi una mano,per intrecciarla ad i suoi capelli.Le mie labbra emisero un sussulto di piacere.Di rimando,Edward si fece più deciso.Le sue labbra si posarono su ogni lembo di pelle scoperto.Piegai il capo,in preda all'estasi.La sua mano premette sui miei fianchi.Catturò una delle mie gambe,stringendone la piega appena sotto il ginocchio.Poi,le portò su di se.Il respiro si fece sempre più affannoso.Non ci concedevamo neppure un attimo di tregua.La mia mano tracciò il profilo del suo ventre.In risposa,si contrasse.Uno schiocco di baci,sussurri,affanni.Riaprii gli occhi.Incrociai i suoi.Si erano distesi in un'espressione pacata e appagata.Strinse il mio mento tra due dita.Mi fissò un istante,prima di avvicinarlo a se.Il suo capo si posò sul mio petto.Le sue braccia mi avvinghiarono e mi chiusero in una stretta.L'oscurità scese,e tutto il resto della notte trascorse così,avvolgendoci l'uno all'altra,in preda ad una piccola follia.
                                                                                             
  
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