Due Parole
II.
“Ridammelo!”, urli, “Hai avuto Lucius, non basta? Ridammi il mio ragazzo!”
Singhiozzando come una bambina, ti aggrappi alla tunica di quel mostro con una furia disperata quanto vana.
Lui, immobile, si limita a fissarti con un sorriso freddo. In silenzio.
Vorresti ucciderlo, strappargli quel cuore inutile a mani nude.
Improvvisamente, ti afferra per i polsi con violenza, e a quella stretta ti senti scivolare in ginocchio, oltre il pavimento, oltre la terra, nel buio più completo e gelido.
Dove c'è solo paura, e disgusto per quelle dita da ragno che ancora ti stringono i polsi, e solitudine silenziosa.
Eterna.
Senza tempo.
Ti svegli terrorizzata.
Sola, nel letto freddo.