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Autore: free    08/10/2006    6 recensioni
La pioggia mi ha sempre provocato una sensazione di disagio, ciò che provi quando hai gli occhi puntati su di te, quando gli altri ti voltano le spalle, quando ti sbattono una porta in faccia, quando sei te stesso e tutti sono pronti a correre per giudicarti. Disagio e disprezzo portano rabbia che cresce come questa pioggia sempre più insistente.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nuvole.

by free

Note e credits: I personaggi di questa fanfiction non sono miei ma di J.K Rowling e a lei ne appartengono tutti i diritti. Il testo e le parole della canzone "Nuvole e lenzuola" è dei Negramaro e a loro ne appartengono tutti i diritti. Questa fanfiction non è scritta a scopo di lucro, quindi non ricavo nulla nè dal pubbliccarla nè dallo scriverla.
Idea nata dalla mia mente bacata, dalla mania morbosa per lo slash e per le Draco/Harry. E' stata in cantiere il tempo necessario per trasformarla da così a così. Sperò vi piacerà.

Ringraziamenti: Il primo sincero e doveroso ringraziamento va alla mia Beta Hazel_Dei_Misteri se non fosse stato per lei questa songific sarebbe stata inconcludente e molto, ma molto scarna e zeppa di orrori. Non smetterò di ringraziarla. Le mando un bacio e un abbraccio. Gli altri ringraziamenti come sempre vanno: al pc, alla connessione ad internet, anche se i capriccetti suoi li ha fatti, e a Windows Media.

Per concludere spero che la fanfiction vi piaccia e che lasciate una recensione.
Buona lettura!

-Pioggia e polvere-

Guardo fuori: piove. Il cielo è coperto di nuvole che si rincorrono e non posso fare a meno di pensare che la vita è proprio questo: rincorrersi e non incontrarsi mai, nascondersi per non essere scoperti, cercare qualcosa e non trovarlo mai.

Ore che
lente e inesorabili
attraversano il silenzio
del mio cielo
per poi nascondersi
ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno

E pensare che ti desidero così tanto che sarei capace di sfiorarti, accarezzarti, baciarti davanti a tutti, senza timori né inibizioni, per dimostrarmi che non sono cambiato nonostante… Non riesco a buttarmi, non ho più fiducia in me. Draco Malfoy che ha perso la sua spavalderia: è il colmo. Non sono più io, ma chi è "io"? Il Malfoy bastardo, perfido, sadico, potente o il Malfoy "anormale", "finocchio", "disgustoso", "pervertito" come lo definiscono gli altri per questo suo neo? E' così, sono un finocchio e questo rospo alla gente non va giù e nemmeno a chi mi sta accanto; amici, genitori, compagni, tutti quelli che se ne sono andati perchè sono diverso da loro per quello che riguarda la mia, e sottolineo mia vita.

Sentirle riaffiorare
quando tutto
sembra aver trovato il giusto peso

Adesso Malfoy si è scocciato, adesso Malfoy ha deciso di voltare pagina, adesso Malfoy si butta.

Aver la voglia
di rubarle al tempo
per potergli dare
tutto un altro senso

Esco dalla camera, tutti mi guardano. Scendo le scale verso la Sala Grande , i presenti si girano e mi osservano uscire dal castello. Fuori è buio pesto, ma sento ancora gli sguardi altrui sui miei passi, sui miei gesti. Tutti mi stanno col fiato sul collo.
Sono diverso: me ne vanto.
Tutti mi osservano: me ne frego.
Malfoy non è cambiato, è sempre lo stesso. Mi dirigo verso il campo di Quidditch, ma sta piovendo. Ho sempre odiato la pioggia, perché ti bagna, ti picchietta sugli occhi impedendoti di vedere, scende lungo il collo e ti fa rabbrividire perché si insidia negli angoli più nascosti. La pioggia mi ha sempre provocato una sensazione di disagio, ciò che provi quando hai gli occhi puntati su di te, quando gli altri ti voltano le spalle, quando ti sbattono una porta in faccia, quando sei te stesso e tutti sono pronti a correre per giudicarti. Disagio e disprezzo portano rabbia che cresce come questa pioggia sempre più insistente. Come è insistente il desiderio di raggiungerti. E così, accompagnato dalla pioggia, arrivo agli spogliatoi.

Distratto, stupido e testardo
come sempre provo a farlo
ho deciso di fermarlo
per poterti avere ancora

Entro nello spogliatoio dei Serpeverde, il mio ex-spogliatoio visto che quegli inetti mi hanno detto che il Quidditch non è per le checche. Mi appoggio alla parete e lascio che la spossatezza pieghi le ginocchia, trovandomi così per terra. La camicia bagnata a contatto con la parete mi infastidisce, mi alzo e inizio a girare per lo spogliatoio mentre aspetto che tu rimanga solo. Le voci e le risate altrui sono sempre più un affronto alla mia pazienza che sta per terminare. Sto sul punto di perdere definitivamente la pazienza quando sento che, finalmente, sei rimasto solo nell'altra stanza. Eccomi di fronte alla porta completamente fradicio, con le mani sudate e il respiro alterato . Avvicino la mano alla maniglia, ma tu la apri nel mio stesso istante.

Non dire una parola

"Che vuoi Malfoy?". Mi guardi con aria cupa, cerchi di passare ma io blocco il passaggio.

Sempre più stupido e testardo
come sempre torno a farlo
e di nuovo per fermarlo
e poterti dire

"Te". Alzi un sopracciglio, e le tue labbra formano un ghigno.
"Io non sono come te". Questa affermazione mi fa perdere il controllo, non ci vedo più. Non posso più sopportare di essere trattato in questo modo; io sono così ed è necessario che tutti lo accettino e che soprattutto lo accetti tu . In preda alla rabbia ti spingo dentro lo spogliatoio e chiudo la porta con un calcio. Sei rimasto impassibile, nel frattempo hai posato le tue cose e hai tirato su i polsini della camicia.
"Vuoi picchiarmi?". So che vuole farlo, è la seconda volta che c' incontriamo, ma sento che questa volta sarà diversa dalla precedente.
"Malfoy, lo vuoi capire che non sono come te?". Quelle quattro parole -non sono come te- si ripetono all'infinito nella mia testa. Ormai ho perso tutto, ma non pensare di sfuggirmi. Malfoy ottiene sempre ciò che vuole, in un modo o nell'altro e indipendentemente dal suo obbiettivo.
"Chi disprezza compra, Potter". Cade un silenzio privo di qualsiasi imbarazzo, truce e gelido.
"Posso chiederti una cosa?".

Nel frattempo ti sei seduto su uno di quei letti impolverati come me: sporco perchè diverso da tutti. Annuisco.
"Perché proprio io?"

La domanda mi spiazza. Mentre aspetti una risposta guardi fuori.
Nuvole e ancora nuvole.

Ore
che lente
e inossidabili
attraversano il silenzio del mio cielo
e si nascondono ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno

Ti giri verso di me guardandomi negli occhi. Devo una risposta non solo a te ma anche a me stesso. Continui a fissarmi, ma la tua espressione è cambiata, sei impaziente.
Mi afferri per le spalle. Mi scuoti con rabbia.
Non resisto, non posso rimanere in silenzio per sempre. Afferro le tue spalle, ti blocchi e mi guardi negli occhi aspettando ancora una risposta. Il mio respiro è ancora pesante. Il mio battito sembra accelerare. Mi sento sempre più accaldato.
Ho paura di perdere il controllo.
Ti bacio. Dopo un istante sembrato infinito ritorniamo a guardarci . Riesco a sentire la sincronia dei nostri respiri affannati.

Le senti riaffiorare quando tutto
tutto sembra aver trovato il giusto peso
aver la voglia di rubarle al tempo
per potergli dare ancora un altro senso ancora

La tua mano tremante sale dietro il mio collo, e così la mia , movimenti speculari accompagnati dalla pioggia che batte sulle finestre.

Stringimi allora

L'altra mano si sposta su un fianco, con un movimento unico ci troviamo corpo a corpo. Mi baci fugacemente, e poi ancora, timoroso di fare la cosa sbagliata. Ci avviciniamo al letto , non riesco più a trattenermi.
Ho paura di perdere il controllo.

Tra nuvole e lenzuola

Mi baci di nuovo. Ti prego rifallo.
Mi guardi aspettando una reazione.

Voglio perdere il controllo.
Ti bacio.

"Potter...". Posi un dito sulle mie labbra per farmi tacere.
Voglio perdere il controllo.

Non dire una parola
non farlo mai per ora
abbracciami ancora
tra nuvole e lenzuola

Ormai sono fuori di me, mi metto sopra di te e inizio a spogliarti velocemente, le mie mani tremano. Io fremo. Intanto tu stai facendo la stessa cosa con me, ma sei più razionale. Mi sento un animale, cerco di calmarmi, ma ormai è troppo tardi per ragionare.

Le senti riaffiorare quando tutto
sembra aver trovato il giusto peso
aver la voglia di rubarle al tempo
per potergli dare ancora un altro senso ancora

Adesso cade solo polvere e pioggia.

  
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