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Autore: MarkmanTaughtMe    08/03/2012    3 recensioni
"Non c’è niente di fantasioso in questa storia. Seriamente. Nulla. E’ solo cercare di mettere su un foglio di carta una strana sensazione di nostalgia per qualcosa mai vissuto veramente,per dei posti di cui non ho mai assaporato l’aria, per una sensazione di sicurezza e in un certo senso calore anche se senti i brividi della brezza primaverile che s’infiltra sotto la t-shirt dopo un temporale avvenuto dopo mesi e mesi di gelo. La questione si fa umida."
Frank P.O.V. Frerard obviously. Ambientazione fine anni '90
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lloyd Dobbler


Non c’è niente di fantasioso in questa storia. Seriamente. Nulla. E’ solo cercare di mettere su un foglio di carta una strana sensazione di nostalgia per qualcosa mai vissuto veramente,per dei  posti di cui non ho mai assaporato l’aria, per una sensazione di sicurezza e in un certo senso calore anche se senti i brividi della brezza primaverile che s’infiltra sotto la t-shirt dopo un temporale avvenuto dopo mesi e mesi di gelo. La questione si fa umida.
 
“Sai perfettamente che non ne ho la minima intenzione”
 
“Avanti Frankie, è solo un fottutissimo party per festeggiare il vostro contratto con l’etichetta discografica…Fosse capitato a me non sarei ancora con il culo su questo divano sgangherato,ma sarei in giro con il mio gruppo a farmi figo” mi sorride incoraggiante e forse anche con un’ombra di invidia.
“Lascia perdere il resto,ti prego” continua. “E’ solo tuo padre,non puoi permettergli di rovinarti la giornata così. Sai com’è fatto. Non..voleva intendere di non essere fiero di te. E poi avanti,avresti preferito essere un viziato come Sam,il grassone in fondo a Salter Place? Cavoli,sicuramente a quest’ora avevi la macchina ma non te l’avremmo mai rigata nel giro di 10 minuti” 
 
Mi viene da sorridere. Sto già meglio.
 
Sono tre giorni che non esco, tre giorni a seguito di tre tipi di analisi e prelievi vari. Ho un organismo che funziona a cazzo suo. Lo odio. Se potessi strapparmi le budella in questo momento lo farei.
 
“Mike, sono al verde,non so che mettermi, e sono a pezzi.” Dico con un filo di voce mentre mi accascio nuovamente sul divano dopo uno scarso tentativo di alzarmi. “Ho rilitigato con Neil ieri” mi lascio sfuggire. “Venire per festeggiare cosa? Si cazzo,sarebbe un sogno se la mia musica valesse qualcosa ma bo… Questo non è un gruppo, vorrei poter condividere quello che penso e faccio con degli amici veri.”
“Ma eravate amici strettissimi fino a pochi mesi fa!” 
“Questa cosa dell’etichetta discografica è arrivata in un momento davvero pessimo. Credo che se non fosse successo mi avrebbero buttato via loro” la mia voce si fa sempre più piccola. Stringo le ginocchia al petto.
 
Mike incrocia le braccia e mi scruta sotto i suoi occhiali spessi “Si può sapere che cazzo era successo alla festa di Tim?? Dio,ti ho lasciato un secondo solo e ti ho ritrovato avvinghiato ad un tizio mentre gli collassavi addosso”
 
Lo stomaco mi brontola sonoramente.
 
“Ho baciato Shaun alla festa di Tim” le parole mi escono lentamente mentre fisso con sguardo vuoto il microonde.
 
Silenzio.
 
“Ah” mi fa lui.
 
“Ma. Cioè. Ti piace lui?” è un po’ imbarazzato.
 
“Sai,credo non più di tanto” ammetto io. “Credo solo…di averlo voluto fare,così. Per scherzare. E invece avresti dovuto vedere le loro facce.”
“Ma eri ubriaco”
 
Cosa c’entra?
 
“Mike okay,verrò a questa stupida festa, non capisco proprio come vi vada di organizzare queste cose…Vi ringrazio, sul serio. Dai un bacio a Donna da parte mia e dille che anche un paio dei suoi biscotti mi sarebbero bastati” sorrido al solo pensiero.
Mikey mi sorride di rimando mentre si avvicina alla porta mettendo le cuffie nelle orecchie e infilando il suo lettore mp3 nello zainetto dietro. E’ ingombrante sul serio. Ma niente può dividere Mikey Way e gli Smashing Pumpkins.
 
“Allora a stasera…ah, e cerca di non dare troppo spettacolo questa volta!E’ tornato mio fratello dall’università”.

La porta cigola e si chiude.

Morsa allo stomaco.

Brontolio.
 
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Ho più gel in testa che idee per come spendere decentemente la serata senza immischiarmi in risse varie. Perché hanno dovuto rinvitare anche questi idioti? Capisco che il mio migliore amico è amico di mezzo mondo,però…
“Fraaaaankie! Ho sentito le prime canzoni del Demo! Cazzo,bella roba amico. Se non fosse che hai una voce da checca”
 
Ah. Ah. Ah.
 
Dove minchia è finito Mikey?? Se riesco a recuperarlo subito magari mi evito queste compagnie. 
Incontro un tipo altissimo con capelli afro. Deve essere il tizio che Mike ha conosciuto a quella cena… Identikit: Alto. Capellone. Segni particolari: Un mostro della chitarra elettrica. Guardandolo mi sento ancora più piccolo. Ripensandoci io più che suonare strimpello. Urlo. Mi sbatto di qua e di là. Violento. Stupro la mia chitarra penetrando,infiltrandomi tra le sue corde con le dita,infrangendo il suo essere così bianca e pudica. Si chiama Checca. Pansy. Ed è come la me. Come la mia voce secondo Pete. 
 
Se mi sentisse un musicista serio mi metterebbe in galera. Tratto il mio strumento come una puttana?
 
“A dire la verità qualche titolo fa proprio pena,ma vai bene così. Beh oddio qualche canzone fa proprio cagare. Però “Trying to escape the inevitable”…
 
Mi correggo, io non uso nessuno! Io amo la mia Pansy. Amo la mia musica. Al massimo sono io la puttana. Gli altri mi definiscono puttana. Sono io ad essere Pansy.
 
Ho già male alla testa. La musica è troppo alta. Ci mancava solo questa Disco Dance ’80.
Mi mancano le mie sigarette. Un flash del caminetto di casa Way. Le ho lasciate lì,vicino il giaccone.
Automaticamente mi sposto dal giardino al salone interno, l’argenteria e le superfici in vetro e in legno strofinate con tanta cura da Donna Way risplendono le luci che vengono dal giardino. Appese merdosamente, aggiungerei.
 
Ogni tanto c’è qualcuno che entra ed esce,per prendere cose dalla cucina o per posare il giaccone. Non riconosco un ombra poco distante. Mi avvicino come un ladro, però cercando di far finta di niente come se fossi in casa mia e mi sporgo per afferrare le mie sigarette quando le ritrovo in mano all’uomo nero sopracitato.
 
Mi sta fregando le ciosbe?
 
“Hem,scusa. Sono le tue?”
 
Ovvio che si,altrimenti non starei qui a fissarti con sguardo assassino.
 
La pelle candida a contrasto con i capelli lunghi e scuri. Le guance sembrano arrossarsi un po’ ma non saprei dirlo con certezza, la luce è poca.
Mi avvicino per prendere il pacchetto dalle sue mani,lui si sforza di non guardarmi. Riconosco solo ora i suoi lineamenti.
 
“Oh,sei tu.” Sentenzio io senza avere altro da aggiungere.
 
Avrò visto questo ragazzo si e no quattro volte,considerando che quasi vivo a spese della sua famiglia. Sempre rintanato in cantina. Ed ora di ritorno dall’università. E’ più alto. O forse sono io che rimango sempre basso.
Finisco di prendere il pacchetto dalle sue mani, poi ci ripenso e gliene offro una. E’ ancora terribilmente in imbarazzo.
 
Cerco un accendino.
 
“Frequenti il corso di Arte mi dice Mike”
“Si…” la sua voce è strana, e suona come nessun’altra.
“Comunque mi dispiace,è casa mia sai com’è…e credevo fossero di Mikey o Ray…”
“Tranquillo”. Continuo ad osservarlo.
Fumiamo in silenzio.
“Comunque…complimenti…per il Demo. Non ho avuto ancora occasione di assistere ad un vostro concerto ma sono sicuro che siete bra-“
 
“Gerard!!Frank!!Ecco dove eravate finiti” Mikey entra come al solito senza bussare.
 
Era risentimento questo?
 
“Comunque…” comincia Mikey stringendo Gerard in un mezzo abbraccio “Devi ancora sapere la novità. Gerard ora che è tornato a Belleville…ha intenzione di metter su una band! E indovina chi ci sarà con lui??”
Nella mia mente ci sono solo le guance arrossate di Gerard e qualche pallottola di fieno che rotola nel deserto.
“Io!” Esclama Mikey con sguardo ovvio. “Sto imparando a suonare il basso e anche molto velocemente! Così finalmente potremmo suonare e provare il brivido di far parte di un gruppo anche noi”.
“E’ splendido!” Dico riprendendomi. “ Allora devo venirvi a sentire…Quanto al tizio capellone in giardino…?”
“Lui è Ray, il ragazzo di cui ti avevo parlato. Ha pensato Gerard ha chiamarlo, non è un genio?” ride mentre scompiglia i capelli al fratello” tra qualche giorno avremo le prime prove tutti insieme! Ah,e il batterista è Matt, il ragazzo dell’autofficina”.
Oh Mike. Tu si che avrai un gruppo con le palle. O almeno avrai affianco delle persone che ti vogliono bene…
“Ora andiamo che ci stiamo perdendo il meglio della festa!” Lascia andare il fratello e sguscia fuori tra le ragazze. 
“Mike mi ha prestato…un bel po’ dei tuoi fumetti. E devo dire che hai decisamente un ottimo gusto.”
Il suo viso si tende in un sorriso.
“Adoro i fumetti…sono andato a frequentare Belle Arti quasi solo per questo.”
“E tutte le Action Figures erano le tue? E i cd che avevi fatto per Mike? Cavoli…” mi sembra di parlare con una di quelle creature leggendarie che sblocchi dopo un po’ di tempo alla Play Station.
Lui ride lievemente e si lascia andare in un fiume di titoli,storie e cd che non vedo l’ora di ascoltare.
  
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