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Autore: Perfect_Denial    08/03/2012    5 recensioni
“Shannon, ma mi stai ascoltando?” Eravamo seduti a un tavolo di Starbucks per un caffè e mangiare qualcosa, in attesa che chiamassero il nostro volo. E l’avevo fatto di nuovo. Mi ero incantato a guardarla ed avevo completamente perso il filo del discorso.
“Certo che ti ascolto! Mi parlavi di quella volta in cui hai conosciuto Karl Lagerfeld…”
“See, buonanotte…perdi colpi eh? Ti stavo chiedendo di raccontarmi di quando sei stato in Cina, per girare il video di From Yesterday…”
Accidenti a me!
Una storia "on the road" tra i suoni graffianti del rock e le passerelle dell'alta moda, tra amori e tradimenti, successi e clamorose sconfitte.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 5

Capitolo 5 – Jared

Ciao a tutti! Non amo le chiacchiere all'inizio dei capitoli perciò sarò brevissima: volevo solo precisare che ovviamente il personaggio di Jared, come pure ogni riferimento a luoghi è (quasi del tutto) frutto della mia mente malata ;) Buona lettura e siate il più spietati possibile nelle recensioni! :) XoXo


You and me
we're in this together now
none of them can stop us now
we will make it through somehow
you and me
if the world should break in two
until the very end of me
until the very end of you...”

We're in this together (Nine Inch Nails)



Serena si trovò di fronte un Range Rover nero, nuovo di zecca, una Porche decappottabile rosso fuoco e l'inconfondibile Ducati bianca, che troneggiava al centro di una piattaforma, come un trofeo sul suo piedistallo.


Shannon salì. Era chiaro che da tempo attendeva quel momento. Avviò il motore e l'inequivocabile rombo rimbalzò in tutta la stanza. Serena allacciò il casco e prese posizione dietro di lui. Conciata in quel modo, con i tacchi a spillo, la minigonna e l'indomabile chioma che svolazzava fuori dal casco, si sentiva una coniglietta di Playboy. Lo disse a Shannon e lui scoppiò a ridere.

E' vero, sembrerò un gran figo anch'io, solo perché sono con te!”

Serena rise meccanicamente. Era ancora in tensione, pensando a chi avrebbe incontrato di lì a pochi minuti.

Tranquilla, il Katsuya non è lontano dal Rodeo Drive. Ti porto io nel posto giusto, dove fare shopping. Tanto mio fratello è sempre in ritardo, abbiamo tempo”

Mi salvi la vita. Non resisterei altri 10 minuti con queste scarpe.”

Per così poco?! Dai, partiamo. Tieniti forte a me e appoggia bene i piedi sui pedali.”

Serena obbedì, lieta di avere una scusa per abbracciarlo stretto.


E partirono, scendendo dal Sunset Strip, lungo la discesa che portava dritta nel cuore della Città degli Angeli.


Il viaggio in moto prevedeva anche un giro panoramico sulle Hills, dalle quali si godeva una vista mozzafiato della città, per poi scendere giù, fino a Santa Monica, tra i viali immensi, inondati dal sole. Si fermarono ad un negozio a tre piani di Alice+Olivia. Serena aveva scommesso con Shannon, che avrebbe indossato qualsiasi cosa lui avesse scelto per lei. Iniziarono a girare per tutto il negozio, facendo impazzire l'agitatissima commessa, la quale raccoglieva stizzita tutti i capi che i due accumulavano sopra il bancone o a caso, sugli scaffali. Shannon passava a Serena di proposito i capi più bizzarri, così lei usciva dal camerino, improvvisando una sfilata con pompose gonne a palloncino fucsia, cappelli dalle enormi falde, o abiti pieni di paillettes dorate, mentre lui si sbellicava dalle risate. Finché Serena non ne ebbe abbastanza e l'afferrò per la maglia, trascinandolo con sé dentro il camerino e tirando la tenda.


Serena uscì dal negozio indossando degli shorts di jeans, una t-shirt bianca, dei comodissimi stivaletti in camoscio e un rinnovato vigore fisico. Avevano messo a tacere la commessa, prosciugando la carta di credito di Serena, con l'acquisto di una valanga di abiti che le avrebbero spedito direttamente a casa a New York. Avrebbe avuto tutto il tempo per pentirsene, una volta finito quel week end da sogno.


L'ingresso del Katsuya era piuttosto semplice, in apparenza, ma la presenza del parcheggiatore in divisa e le auto di lusso che sfilavano, lasciando uscire gente estrosa e dall'abbigliamento ricercato, suggeriva l'esatto opposto. A Serena parve persino di riconoscere Bradley Cooper, in un gigante barbuto alto almeno 1,90, seminascosto dietro pashmina, berretto e occhialoni scuri. Shannon parcheggiò la moto accanto al ristorante ed entrambi scesero, stiracchiandosi e togliendosi i caschi.

Sei ancora viva? Ce la fai a camminare, o devo prenderti in braccio?”

A-ah! Guarda che riesco a camminare benissimo...” Certo, se solo le mie gambe collaborassero...

Shannon inforcò i suoi Carrera da sole e la cuffia e la afferrò saldamente con un braccio intorno alla vita, avviandosi con lei verso l'ingresso.

Non so se essere più preoccupata per chi sto per incontrare, o per il viaggio di ritorno in moto. Guida come un pazzo scatenato, accidenti a lui...Ma forse farei lo stesso anche io, se avessi ai miei comandi una Ducati Monster, così potente…Perché non riesco a togliermi dalla testa le parole di Search&Destroy 'I'm no Jesus, but neither are you my friend'? Forse per ricordare a me stessa che Jared è un essere umano come gli altri, dopo tutto....Ma perché la cosa non mi consola affatto??


Proprio mentre cercava di tranquillizzarsi, pensando che avrebbe avuto almeno qualche minuto per ambientarsi (e magari sfogare il suo nervosismo prendendo d'assalto il cestino del pane) prima di incontrarlo, entrarono e lo videro. Era seduto al tavolo nell'angolo più remoto del locale, semi nascosto da separé di foggia orientale e colorate piante da vaso tropicali. Occhiali da sole e Blackberry in mano, come da manuale.

Hi, I'm Jared” disse,sollevando gli occhiali e riponendoli sopra la testa.

Serena. Piacere di conoscerti.” Cercò di ricordare a se stessa che, dopo tutto, era abituata a trattare con importanti finanzieri, industriali, stilisti e giornalisti. Ma non poté fare a meno di smettere di respirare per qualche istante, nel momento in cui incrociò quello sguardo. Quegli occhioni blu, che la osservavano con curiosità. Sì, Serena era ufficialmente a disagio. Né più, né meno della ragazzina alla quale Shannon aveva firmato l'autografo sull'aereo.


Oh, grazie per la considerazione, bro! Piacere di vederti e tutto il resto!”

Jared finse di accorgersi di suo fratello solo in quel momento: “Anche tu qui? Sorry man. Mi ero distratto...” e rivolse lo sguardo a Serena, squadrandola velocemente dalla testa ai piedi. Fosse stato un uomo qualsiasi a guardarla così, gli avrebbe rivolto uno sguardo di puro disprezzo, come sempre. Tuttavia rimase talmente spiazzata, che decise di deviare la sua attenzione, concentrandosi sui dettagli. Jeans grigio chiaro, sneakers viola e rosse, t-shirt blu sbiadita con scollo a V, la triade al collo e i Ray-ban appoggiati in testa, che fermavano i capelli all'indietro, scoprendo e risaltando ancora di più gli occhi....


Terminati i convenevoli, si sedettero: Shannon a capo tavola e Jared di fronte a Serena. Fantastico! Pensò lei. Ora non potrò evitare di guardarlo.

Iniziarono a chiacchierare del più e del meno e la conversazione in realtà fu molto piacevole. Jared chiese loro come si fossero conosciuti, da dove provenisse Serena (“Mi piace il tuo accento. Mmm…spagnola?”) e come mai abitasse a New York. Non era un terzo grado. In realtà era persino divertente conversare con lui. Si rivelò un ascoltatore attento e la sua curiosità era genuina e disinteressata. Diverse portate di sushi e piatti vegetariani (per Jared), due bottiglie di vino bianco e il ghiaccio era rotto. Di tanto in tanto, lo sorprendeva a guardala di sottecchi, mentre Shannon le si avvicinava per abbracciarla o parlarle all'orecchio.

La prossima volta che sono a New York, passo a trovarti allo show room...”

Certo, mi farebbe piacere! Anche se non ti ci vedo proprio con indosso i mocassini tipici TOD'S...Ma sbaglio o non tornerete negli States prima di metà dicembre?”

Jared sollevò un sopracciglio, socchiudendo gli occhi e guardandola interrogativo.

Ah, non te l'avevo detto? E' anche Echelon. Non si direbbe, vero?” Shannon sorrise, dando di gomito a Jared.

Che vorresti dire scusa?!”

Easy, tiger! Voglio dire che non te l'aspetti, che una che lavora ai piani alti della fashion industry, si scateni ai concerti rock...”

Semmai è il mio capo che lavora ai piani alti, non io...sono solo la sua umile assistente. Comunque sì, seguo voi e la vostra musica da anni, ormai.”

E...ehm, se posso chiedertelo, fai anche parte di qualche Division?”

Serena iniziò a sentirsi un po' a disagio. Era evidente il cambio di umore repentino di Jared. La realtà era che non aveva mai pensato seriamente, finora, a quell'aspetto della questione. Decise di essere evasiva e cercare di sembrare il più neutrale possibile.

Non da quando sono qui negli States. Ovvero da quasi due anni”

In quel momento risuonò l'inconfondibile intro di Back in Black1, proveniente dai pantaloni di Shannon. Il suo i-phone.

Scusate, è Antoine, devo rispondere” così dicendo si alzò da tavola, puntando dritto verso l'uscita.


Sai, mi incuriosisci molto. Mi hai raccontato un sacco di cose su di te, ma non sono ancora riuscito a....inquadrarti. E, fidati, di solito ci metto 5 minuti a capire chi ho davanti, ormai sono allenato, ma tu...sei un mistero.” Si mordicchiò il labbro inferiore e attese la sua risposta, evidentemente soddisfatto e certo di essere riuscito a metterla in imbarazzo.

Beh, mai rivelare tutti i propri segreti, soprattutto a un uomo. Altrimenti sarebbe troppo semplice!” Sorrise, cercando di alleggerire la tensione che aveva creato lui, con le sue parole. Ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quel provehito in altum tatuato sul petto. Ma che cazzo di potere avete, voi Leto??! Occhi angelici, ma uno sguardo freddo che ti trapassa come la lama di un coltello.

Sì, beh...magari questa 'tattica' ha funzionato con mio fratello...ma sappi che lui si stanca subito delle sue conquiste. Con tutte le modelle e le belle donne che si porta a letto, figurati se riesce a portare avanti una relazione a distanza con te. E passeranno mesi prima che possiate rivedervi. Ma questo lo sai già.”

Ma tu per chi mi hai presa, scusa? Non vedo come questi siano affari che ti riguardino!”

Ma io lo dicevo per te, ti avvertivo di stare attenta. E' inutile che ti affezioni troppo a lui. Tanto non vi rivedrete mai più e lo sai bene anche tu, inutile negarlo. Però mi sembri una tipa sveglia, quindi ti suggerisco di fare tesoro delle mie parole. Tornatene a New York, domani e non illuderti: lui ripartirà lunedì, ha un contratto da rispettare e un tour da portare a termine. Come me.”

Serena sentiva la rabbia montare dentro di lei ad ogni parola, come un'onda anomala che stava per abbattersi devastante e non sarebbe riuscita a contenerla oltre. Decise di fare appello ad ogni goccia di maturità che possedeva. A che gioco stai giocando, Leto?? Qualunque cosa tu abbia in mente, hai trovato la persona sbagliata, con cui giocare.

Lentamente, ma con determinazione si alzò dalla sedia. E le sue parole furono altrettanto fredde e taglienti, quanto lo erano quelle che le aveva rivolto lui.

Ti ho già spiegato che quello che succede tra me e Shannon non è affar tuo. Non mi faccio illusioni sul futuro, ma di certo non gli starò lontana solo perché me lo hai ordinato tu!”

Così dicendo, raccolse la borsa che le era caduta a terra, quando si era alzata, estrasse 200$ dal portafogli e li sbatté sul tavolo, davanti a Jared, che la osservava impassibile.

Questi sono per il pranzo. Spero che bastino!”

Gli voltò le spalle e camminò a passo spedito verso l'uscita, sentendo lacrime di rabbia e frustrazione farsi avanti prepotentemente. Non adesso. Non fare la bambina. Esci di qui, prima di tutto.

Una volta varcata la soglia, quasi andò a sbattere contro Shannon, che stava rientrando.

Merda!

Ehi, ma dove...che è successo?!” La afferrò per le braccia e la scrutò preoccupato.

E' successo che tuo fratello è un emerito stronzo! Io là dentro non ci torno! Tu fa pure con comodo, io me ne vado a fare un giro da sola, poi magari ci sentiamo più tardi e....”

Ma che cazzo dici?...In giro da sola? Ma vi ho lasciati soli neanche 5 minuti...mi spieghi che cazzo è successo?”

Non le piaceva il suo tono e non aveva voglia di giustificarsi. Voleva solo andarsene il più lontano possibile, in quel momento.

Chiedilo a lui!”

E dai, ma dove vai, da sola? Aspetta...fammici almeno parlare, prima!”

Parlaci quanto ti pare. Io so badare a me stessa, non ti preoccupare.”

Serena!”

Ma era già salita sul primo taxi che l'avrebbe portata lontana da lì.


* Jared *


Quella se n'è andata davvero.

Adesso mi toccherà stare a sentire la sfuriata di Shannon, ma ci sono abituato,

non me ne frega un cazzo.

Tanto se succede qualche casino, tutto si ripercuote sempre su di me...sono sempre io quello che deve riparare alle cazzate che combinano gli altri, nella band.

Col cazzo che gli viene in mente a lui, che se si scopa una Echelon e quella per caso

lo va sventolare ai quattro venti, scoppia un casino.

Sempre così, fin da quando eravamo piccoli. Lui faceva una cazzata qualsiasi a scuola,

magari faceva a botte con qualcuno o lo mettevano in punizione

e di chi era la colpa?

Sei tu quello che deve dare il buon esempio e convincerlo a farlo rigare dritto” diceva mamma.

O quando l'ho recuperato che viveva in quel tugurio nella Valley,

ammazzandosi di canne e acidi e l'ho convinto a mettere su la band con me,

solo per darsi una ripulita?

E a 40 anni suonati, sono ancora io quello che deve assumersi la

responsabilità per lui!


Devo riconoscerlo, stavolta ha avuto gusto. Molto gusto.

Troppo. Niente male, la tipa.

Se solo l'avessi conosciuta io, prima di lui...

Ma che dico, accidenti a me!?

Abbiamo un'unica semplice regola, da rispettare: 'vietato scoparsi le Echelon'.

E' così difficile, con tutti i milioni di donne che esistono al mondo?

Che cazzo gli è venuto in mente??


Oh, ma che ti sei bevuto il cervello? Che le hai detto, per farla scappare così?”

Che le ho detto io?? Ma tu non ragioni mai, prima di fare ste cazzate?

Lo sai che succede, se quella va a spifferare in giro quello che è successo?!

Guarda che ci mettiamo un secondo, un secondo, a sputtanarci la reputazione!”

Ma con lei è diverso, non è una scema, non va mica a scrivere su twitter

o facebook 'indovinate chi mi sono scopata questo week end: Shannon Leto!'

Guarda che ha 30 anni, mica 15!”

Certo, come no?! La conosci da quanto, 36 ore? Possibile che devo

essere sempre io, a farti ragionare? Ne ho piene le palle, di questa storia,

è anche ora che cominci a prenderti le tue responsabilità del cazzo!”

Senti chi parla di prendersi le responsabilità! Proprio tu che ti scopi qualsiasi

bionda ti passi davanti! E poi, saranno anche cazzi miei,

quello che voglio o non voglio fare...piantala di darmi ordini, ne rispondo io, contento!?

E se non ti sta bene, trovati un altro batterista, perché mi sono proprio rotto di

stare a sentire ramanzine da te!” Shannon sbatté il pugno sul tavolo, davanti al fratello.

Ormai aveva scatenato la belva che era di lui.

Tanto che lo sguardo ferreo di Jared, iniziò a vacillare.

Avevano iniziato ad alzare la voce, tanto che molte persone sedute ai tavoli vicini,

presero a voltarsi, per vedere cosa succedeva.

Aspetta un attimo....non ti roderà mica perché ci sono arrivato io, prima di te??”

Ma che cazzo ti viene in mente, sei scemo? Figurati...ne trovo altre mille meglio di lei!”

Sai che ti dico, sei proprio un cazzone...tutta questa menata, solo perché sei geloso marcio! Per una volta che il sottoscritto ha qualcosa di bello, devi venire

a sputare veleno per cercare di rovinarmelo!”

Fanculo Shannon! Come fai a capire sempre quello che ho in testa, anche prima di me?

Senti, hai finito? Risparmiami le tue cazzate, per favore. Ho di meglio da fare, che stare qui a sentirti.” Finalmente si alzò, raccolse il giubbotto di pelle e il Blackberry

e chiese il conto al cameriere.

Fai come cazzo ti pare. Stavolta però non venire a rompere i coglioni a me, se succede qualcosa. Ci vediamo sull'aereo. Vedi di arrivare puntuale.”


Shannon lo detestava con tutto il cuore.

Sentire suo fratello minore che gli dava ordini e lezioni di responsabilità,

era una cosa che non aveva mai sopportato.

Lo sapeva che lo faceva per il suo bene, in fondo.

Tuttavia ogni volta, resistere all'impulso di spaccargli la faccia era sempre più dura.

Strinse i pugni e gli voltò le spalle.

Con lui avrebbe pareggiato i conti più in là.

Doveva andare a cercare una ragazza.






1Back in Black - AC/DC

  
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