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Autore: Francibella    08/03/2012    7 recensioni
Non so cosa sia tutta questa agitazione, sinceramente. Di solito, rimaniamo in negozio senza che nessuno ci calcoli particolarmente, ma stamattina, molto presto, la signorina Jane ci esposte fuori. Faceva un po’ freddo, ma abbiamo resistito tutte, perché eravamo curiose di sapere cosa sarebbe successo. Siamo state chiuse in una confezione argento e messe in bella mostra. Un sacco di persone si fermano davanti a noi e ci guardano, ci soppesano, ci squadrano. Sono per lo più uomini, in verità. Hanno le età più diverse possibili. Sono passati adulti, ragazzi e anziani. Hanno una sola cosa in comune: sono tutti innamorati, come questo giovane dagli occhi verdi e i capelli scompigliati.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dovrebbe essere per tutte le donne, anche se non devono essere festeggiate solo oggi.
Ma è soprattutto per quelle che mi hanno fatto "conoscere" queste coppia meravigliosa.
Perché  in fondo ci sentiamo tutte un po' Hermione e vorremmo il nostro Harry.
Quello non posso darvelo, accontentatevi di  questa piccola one shot.
Vorrei poter scrivere il nome di ognuna di voi, ma per questioni di spazio non posso.
Citerò soltanto le  nostre tre super moderatrici.
A Lights, Roxy e  Jaybree e a tutte le ragazze del gruppo  "Cercando chi dà la roba alla Row"
BUONA FESTA DELLA DONNA!

Solo una mimosa

Non so cosa sia tutta questa agitazione, sinceramente. Di solito, rimaniamo in negozio senza che nessuno ci calcoli particolarmente, ma stamattina, molto presto, la signorina Jane ci esposte fuori. Faceva un po’ freddo, ma abbiamo resistito tutte, perché eravamo curiose di sapere cosa sarebbe successo. Siamo state chiuse in una confezione argento e messe in bella mostra. Un sacco di persone si fermano davanti a noi e ci guardano, ci soppesano, ci squadrano. Sono per lo più uomini, in verità. Hanno le età più diverse possibili. Sono passati adulti, ragazzi e anziani. Ho il viso di ognuno di loro ben impresso, non scorderò il diciassettenne, imbarazzato e decisamente rosso in volto, che balbettava mentre spiegava a Jane cosa volesse. Non dimenticherò l’uomo vestito in maniera elegante che ha preso due mazzi “uno per mia moglie e uno per un’amica”, Jane l’ha guardato malissimo, ma non ha detto nulla.
 Intorno a mezzogiorno eravamo decimate, alcune di noi erano tristi di essere rimaste lì, ma io ero contenta, avrei potuto vedere altre persone, altri volti. Nel primo pomeriggio, sono passati due ragazzi, mano nella mano, ci hanno sorpassato, poi lui è tornato indietro e ha comprato un mazzolino, uno piccolo. Quando l’ha dato a lei, mi è sembrato il mazzo più grande possibile. Erano così belli. Mi sono sentita orgogliosa, anche se non sono io personalmente ad averla resa felice, ma un po’ è come se lo fossi stata.
 A metà pomeriggio è arrivato un signore anziano. Jane lo conosce, passa spesso di qui. Non so come si chiami, Jane dice solo Buongiorno, dottore. Oggi, sembrava più triste del solito, non ha detto nulla, ci ha soltanto guardate e ha chiesto se avremmo resistito anche fuori, al freddo. Jane non ha risposto e lui ha aggiunto: “Al cimitero”.  Entrambi sapevano la risposta, non avremmo resistito nemmeno un giorno, con quel freddo poi. Nonostante sapessi che sarebbe stata una morte triste, su una tomba, avrei voluto che Jane scegliesse me, avrei voluto seguire quel signore canuto. Invece, ha scelto un’altra. E io sono rimasta lì, a guardare il dottore che se ne andava. Verso sera, sono arrivati gli uomini d’affari. Quelli che sono stati al lavoro tutto il giorno e ora tornano dalle mogli, dalle fidanzate. Alcuni sono stanchi, altri fieri e orgogliosi, qualcuno è dubbioso, qualcun altro troppo sicuro, sono vestiti eleganti, casual o hanno ancora la tuta sporca, ma hanno tutti una cosa in comune. Sono tutti innamorati. Non importa se ci porteranno dalle loro mogli, figlie, madri o fidanzate. Per tutti loro, abbiamo un significato, significhiamo amore, interesse, attenzione.
Ormai è tardi, Jane sta per chiudere, quando arriva un ragazzo. Non saprei definirlo bene. Non è proprio bello, ha i capelli in disordine e un taglio lungo la guancia. Penso a un poco di buono, ma ha degli occhi troppo sinceri. Sono verdi, profondi, mi lasciano quasi senza fiato. Anche Jane li nota, arrossisce un po’, chissà se le piace.
«Scusi, ha già chiuso?»
«Sto ritirando ora. Scelga tra quello che c’è. Purtroppo sono rimaste solo le più rovinate.»
«Non vuol dire che siano meno belle, no?» Jane pare soppesarlo a lungo, è indecisa, sarà pazzo o saggio? Spesso, saggezza e pazzia si confondono. Io credo che sia saggio, e molto sexy. Jane sembra d’accordo con me. Il ragazzo si abbassa, ci guarda e io non respiro mentre i suoi occhi mi indagano. Poi alza la mano e… sceglie me! Sì, proprio me. Io che ho un rametto rotto. Mi rigira tra le sue mani e noto che sono rovinate forse fa un lavoro pericoloso. «Prendo questa.»
«Sicuro?»
«Sì, ha una bella faccia.» Jane non commenta. Gli fa lo scontrino, il ragazzo paga e le lascia una mancia. Poi, facendole gli auguri, esce. E io con lui. A questo punto non so bene cosa accada, all’improvviso è tutto buio e poi c’è di nuovo la luce e siamo in una piccola piazza. Il ragazzo fa un bel respiro, come per darsi coraggio, e si dirige verso una villetta. Vedo una luce accesa, c’è qualcuno. È lei! Non so chi sia, ma è lei, la ragazza per cui mi ha comprato. Suona il campanello.
«Luna, sei tu? Non c’era bisogno che… Harry?» Si guardano per un periodo interminabile e io li studio. Li studio a fondo. Avranno venticinque anni al massimo. Lei è bella, di quella bellezza non convenzionale. Ha i capelli arruffati, mal acconciati in uno chignon. Lo guarda con tanto amore che è difficile non notarlo.
«Hey, Hermione. Tieni, questi sono per te. Auguri!» Lei mi prende con delicatezza, mi annusa e mi sento bene, perché so che anche lei si sente bene.
«Sai, è molto carino da parte tua, ma… Aspetta, cosa ti è successo in faccia?» Harry pare ricordarsene ora, si passa una mano sulla guancia distrattamente e alza le spalle. Hermione lo accarezza con delicatezza e appoggia un bacio leggero sul graffio. Rimangono così,  a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra.
«Lo so, avevamo detto che non avremmo dato importanza alle ricorrenze, ma…»
«La festa della donna è la peggiore che esista. Forse anche peggio di San Valentino.» Harry arrossisce un po’, ma non demorde.
«Sì, so come la pensi. E sono d’accordo, le donne meriterebbero di essere festeggiate ogni giorno. Perché siete fantastiche, siete forti, sopportate il dolore, fate milioni di cose insieme e avete sempre una parola di conforto per ognuno di noi, che sia un marito, un figlio o un fidanzato, dovete gestire una carriera e una famiglia, e tutti si stupiscono che lo facciate. E pure bene. E tu, cavolo, tu, Hermione, sei una delle migliori – se non la migliore. Intelligente, bellissima, permalosa, sempre attenta ai miei bisogni o alle mie esigenze. E io, ogni mattina, mi alzo pensando a come potrei fare anche solo la metà di quello che fai tu, ma non ci riesco mai, fallisco sempre. Oggi è la festa della donna e io sono uscito prestissimo stamattina e torno che è già buio. Pensi che riuscirai a perdonarmi?»
Ahia. Ero così presa da questo discorso che non mi ero accorta che Hermione stesse piangendo, ma ora che quest’unica lacrima mi ha colpito, mi sono ridestata.
«Perdonarti, perché?» è solo un sussurro, ma sia io che Harry riusciamo a sentirlo, perché siamo abbastanza vicini.
«Perché ti amo così tanto, che ho paura di non riuscire a dimostrartelo. Perché sono un pasticcione, che ha ancora bisogno della sua Hermione.»
«Spero che tu ne abbia bisogno ancora per molto, molto tempo.» Se potessi, piangerei, ma non potendolo fare, mi accontento di starmene qui, tra le mani di Hermione, mentre i due piccioncini si scambiano un bacio appassionato.
«Puoi giurarci, Harry, lo spero anch’io.»
Entriamo in casa, loro si tengono per mano. Hermione cerca un vaso per me, dice che sono bellissima e mi sistema su un tavolino.
«Harry?»
«Sì?»
«Sai, non sei poi così male. Come fidanzato, intendo. Non sei certo al mio livello, ma…»
«Beh, ma lì non arriverò mai.» Hermione si avvicina lentamente a Harry e poggia le mani sul suo petto, guardandolo intensamente. Harry la stringe a sé, facendo aderire perfettamente i loro bacini. Hermione sbuffa leggermente, sa cosa succederà e non pare proprio che le dispiaccia.
«Si raffredderà la cena.» Lui è troppo impegnato a morderle il collo delicatamente per rispondere. «Harry…»
«Non ti preoccupare, ho trovato qualcosa di meglio da mangiare.» Arrossiscono entrambi, poi Harry la prende in braccio e si dirige verso le scale, mentre lei urla di metterla giù.
Amo questa coppia a cui sono capitata. Come potrei provare qualcosa di diverso per loro? Io ho una vita breve, fra pochi giorni di me resteranno solo dei piccoli pallini gialli avvizziti. Non so se loro due si ricorderanno di me a lungo, ma io sì, per sempre. Li amo perché sono veri e si vede. Quello che le ha detto lui, veniva dal cuore, non da una frase dei cioccolatini. Mi piacciono, sono contenta che mi abbia scelta proprio lui. Chi lo sa perché Harry ha preferito me. Ero una di quelle messe peggio, ma forse ha voluto credere in me, come tanti anni fa una ragazzina dai denti sporgenti e i capelli crespi ha creduto in lui. Oppure, è stato soltanto un caso. In fin dei conti, cosa ne posso sapere io? Sono solo una piccola mimosa.

   
 
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