Avevo creduto per molto tempo di essere diversa, le maestre alle scuole elementari dicevano che ero troppo chiusa in me stessa, che avrei potuto legare di più con i compagni ma che non lo facevo. Quello che loro non sapevano era che io, quando stavo sola e non parlavo con nessuno, non stavo senza far niente, anzi, la mia mente era ininterrottamente al lavoro. A volte ripensavo ai passi di danza, a volte ai libri che avevo letto o ai film che avevo visto e ne reinventavo i finali, era come se la mia mente viaggiasse in un' universo diverso da quello in cui vivevo, un' universo in cui non c'erano i problemi che riempiono la vita di tutti i giorni e che ci portano a sperare continuamente che prima o poi tutti cambi per il meglio, per poi deluderci quando scopriamo che non è ancora accaduto e ricominciamo a sperare in uno stravolgimento futuro. Purtroppo la vita non è come un film mi dicevano, ma a me non importava, preferivo continuare a sognare piuttosto che permettere che tutto il mio mondo venisse bruciato dalla società in cui viviamo. Mia madre mi diceva, e mi dice tutt'ora, Sei nata nell'epoca sbagliata, al posto sbagliato ma io non ho mai capito cosa ciò voglia dire.