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Autore: AyrinL    08/03/2012    3 recensioni
Cosa succederebbe se tra l'amore di due ragazzi,tenuto ancora nascosto e al sicuro dal resto del mondo,ci fosse un male troppo forte da sconfiggere? E se l'amore fosse più forte di tutto,anche della morte?
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[dal 2°capitolo]...si ritrovarono subito nudi,abbracciati,intenti a far brillare quell’amore,quasi a farlo bruciare più del sole,più delle stelle. Erano solo loro due quella notte ,spettatrice solamente la Luna,i quali raggi illuminavano i loro corpi;la Luna che oramai portava il segreto di tante notti passate a fare l’amore nel modo più dolce possibile,sussurrandosi ti amo, stringendosi le mani, guardandosi negli occhi,nascondendosi dal mondo. Celando sulle loro labbra tutta quella passione che la paura impediva loro di urlare al mondo intero,forse perché nessuno avrebbe potuto capire,forse perché le gente avrebbe solo parlato ,a vanvera,giudicandoli. Darren si chiedeva spesso perché molti non potessero o volessero capire: l’amore non ha sesso,l’amore è amore,incondizionatamente. Forse nessuno amava nel modo in cui lui amava Chris,nessuno poteva capire.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo di pausa, tanto fluff.
 
 
 
 
 





-           Chris, devi ancora spiegarmi perché proprio Roma.
Chris fissò interdetto Darren, appoggiando la testa alla finestra che dava sul balcone della loro stanza d’albergo.
I suoi occhi ammiravano lo spettacolo che si espandeva dietro il vetro. Roma pullulava di luci e le cupole delle chiese trionfavano su quella distesa di palazzi e vie della Caput Mundi.
-           Mi piace Roma. E’ così… romantica.
-           Romantica? Beh, se penso a Roma penso… alle guerre. All’assassinio di Cesare. O alla congiura di Catilina. Oh, Marco Antonio e Cleopatra…
-           Questo perchè sei l’uomo più pessimista che io abbia mai conosciuto.
-           No, quello sei tu.
Chris sospirò, distogliendo finalmente lo sguardo dalla finestre e andandosi a sedere sul letto, accanto a Chris.
-           Se fossi stato pessimista, a quest’ora sarei ancora in America, in quella clinica, e avrei rinunciato per sempre a sposare…te.
Darren si morse un labbro. Preso dall’euforia del viaggio, aveva dimenticato completamente tutto ciò che stava capitando loro.
-           Scusami, Chris.
-           No Darren, è vero, sono sempre stato io quello pessimista in fondo.
Chris appoggiò la testa sulla spalla di Darren. Chiuse gli occhi e lo abbracciò, abbandonandosi completamente al tepore del suo corpo contro le sue braccia.
Quella era la sensazione migliore di tutte.
-           Hai…hai chiamato i tuoi, Chris?
-           No. Ho spento il cellulare e non credo lo riaccenderò. Tu?
-           Io… non so,credo dovrei inviare loro un messaggio. Non trovi?
-           Mh, non lo so. Verrebbero a cercarci…
-           Chris, ascolta, sai che ti seguirei anche in capo al mondo. Ma è la mia famiglia.
Lo guardò con occhi che sembravano implorarlo: in fondo aveva anche lui una vita, nonostante le loro esistenze fossero completamente intrecciate già da un sacco di tempo, legate da qualcosa di indissolubile, impossibile da sciogliere. E Chris ricambiò quello sguardo, sciogliendosi di fronte la figura perfetta del suo fidanzato: così perfetto, così vero, così…così tutto. Non c’erano parole per descriverlo, pensò. L’amore è un sentimento che non vuole aggettivi, frasi, sinonimi. E’ solo amore, nulla di più,  e l’amore non è di certo egoista.
-           D’accordo. Però promettimi che non diranno nulla a nessuno.
-           Proverò a convincerli.
Posò una mano sulla guancia di Chris, gli rivolse un ultimo sorriso e poi, s’alzò, prese il cellulare e si diresse nell’altra stanza. Avevano molte cose da dirsi, e Chris l’aveva capito. E sapeva che l’avrebbero fatto anche i genitori di Darren. Avrebbe dato la sua stessa vita per avere dei genitori così, e non opprimenti e cinici come quelli che si ritrovava, come suo padre Tim.
Si accasciò sul letto, chiudendo gli occhi per quello che pareva essere stato un minuto. Ma quando riaprì gli occhi, il sole stava tramontando e una luce arancione riempiva la stanza. Una coperta lo avvolgeva. Si stiracchiò gli occhi e guardò l’ora: le diciannove.
-           Dar? Dar ci sei?
Si alzò a fatica, incespicando sulle sue stesse gambe.
-           Eccomi qui!
Darren uscì dal bagno con un sorriso smagliante. Chris lo ammirò e restò a bocca aperta: era bellissimo. Ben vestito col suo completo nero, la cravatta grigia e il sottile strato di barba sul mento.
I suoi occhi indugiavano sulla sua figura perfetta ed elegante, e fu costretto a deglutire più volte per far si che non perdesse i sensi.
-           Chris? Cosa succede, stai male?
Accorse subito vicino a lui, e Chris cominciò a ridere per la reazione spropositata del suo fidanzato.
-           No, scemo. Sei solo…bellissimo.
Lo guardò con occhi più brillanti delle stelle , lo prese per mano e gli disse:
-           Bene, preparati, usciamo.
-           Usciamo? E dove mi porti, signorColfer?
-           Beh siamo a Roma, ci sono molti posti dove poter… hey,aspetta, come mi hai chiamato?
-           Colfer! Darren Colfer.
Osservò prima con fare divertito il soprano, poi con finta aria offesa:
-           Chi ti dice che  io voglia prendere il tuo cognome? Perché non il mio?
-           Dar, sei impazzito? Se prendessi io il tuo cognome mi chiamerei Chris Criss. Avanti, sembra il nome di un cane.
-           Si, ma del cane più bello e dolce del mondo.
Si avvicinò languido e gli sfiorò le labbra contro le sue, e a quel tocco lieve Chris sentì un brivido pervadergli lungo la schiena. Spinto da un impeto irrefrenabile, si gettò sulla sua bocca lasciando che le loro lingue si muovessero in una danza d’amore.
-           Sai di fragola, Chris.
-           E tu di felicità.
 
**
-           Dar, non ci posso ancora credere! E’ stato tutto perfetto!
Chris avrebbe ricordato per sempre quella serata. Darren lo aveva portato a teatro, e si tenevano le mani mentre ammiravano Romeo e Giulietta. Chris conosceva ogni battuta del capolavoro Shakesperiano, ma non l’aveva mia guardato con Darren. Vederlo con la persona che amava era migliore di ogni altra cosa al mondo.
-           Le sorprese non sono finite…
Il soprano non fece in tempo a replicare che Darren lo trascinò in macchina e si mise subito alla guida.
-           Ok, spero di arrivarci. Non conosco Roma, mi aiuterò col navigatore.
Chris rise di gusto nel vedere Darren tormentato nel smanettare senza risultato quell’aggeggio.
-           Non sei mai stato bravo con la tecnologia tu.
-           No, ma sono bravo a fare molte altre cose.
-           Tipo?
-           Tipo levarti i vestiti di dosso.
Si protese verso Chris lasciandogli un bacio sulle labbra. E mentre Chris s’accingeva ad aggrapparsi ai suoi ricci, Darren si ritirò di nuovo a rigirarsi tra le mani quell’inutile navigatore satellitare.
-           Ma hey, mi lasci così, a bocca asciutta?
-           Devo assolutamente portarti in quel posto!
 
E non ebbero certo fortuna. Rigirarono e rigirarono le stesse strade più volte, ma nulla. Perdersi a Roma era cosa facile, forse più di New York, constatarono.
-           Basta, ci rinuncio.
-           Dov’è che volevi portarmi?
-           Oh, non ha importanza…
Ma il fato a quanto pare fu molto benevolo con loro. Appena girarono l’angolo uno spettacolo li colse alla sprovvista e li accecò con la loro bellezza.
Era davvero bella come si diceva.
La fontana di Trevi si innalzava in tutto il suo splendore.
-           Oh mio dio… Dar, scendi immediatamente da questa macchina!
Stavolta fu Chris a trascinarlo e si ritrovarono subito di fronte la fontana, ammirando estasiati le sculture marmoree illuminate e l’acqua limpida e il suo scroscio imperterrito.
-           E’ bellissimo.
-           Mai quanto te, Chris.
Chis appoggiò la testa sulla sua spalla, sospirando beatamente.
-           Sai, Chris, dicono che se gettiamo una monetina in questa fontana, resterai a Roma per sempre.
-           E tu lo vuoi?
-           Si, con te. Mi ricorderò di questo momento per sempre.
Gli occhi di Chris si velarono di una profonda malinconia, perché la consapevolezza della sua malattia gli si presentò nuovamente in faccia. Faceva male sapere che quelli sarebbero stati per Darren gli unici ricordi, e che non  ne avrebbero potuti costruirne altri perché la morte gli avrebbe separati. Troppo presto.
-           Perdonami.
-           Cosa, Chris?
-           Perdonami perché non posso avere un futuro con te.
Darren lo guardò cominciare a piangere, poi prese il suo viso tra le mani e cominciò a baciarlo, a possederlo, perché si, si possedevano l’un l’altro e neanche la morte avrebbe potuto cambiare ciò. E mentre le sue labbra lambivano quelle dolci del soprano, Darren estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni e la gettò nell’acqua, lasciandola affondare nella fontana. Una parte di loro adesso era lì e ci sarebbe rimasto per sempre. Quell’attimo sarebbe stato eterno.
   
 
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