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Autore: Ever Lights    08/03/2012    15 recensioni
8 marzo.
Tutte riceviamo una mimosa, un augurio. Ma c'è chi che, purtroppo, vive questo giorno con tristezza.
Ma se invece, per puro caso, nella fresca aria quasi primaverile di questo giorno di marzo, un regalo inaspettato può capovolgere la situazione?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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For you;




Perché il mondo non si ferma per qualche istante? Perché la gente per un giorno solo prende tutto come viene, senza programmarsi?
Tanti se e ma e fin troppi perché mi ronzano nella testa.
Ma tanto le risposte non le trovo oggi, né domani.
Sospiro e guardo l’ultimo cliente della serata, visibilmente infastidito.
«Sono dieci dollari.»mormoro, ancora persa totalmente nei miei pensieri.
La vetrina, che stamattina era zeppa di rose e di mimose, è vuota. Vi sono solo più rimasugli di boccioli e di foglie, sparsi qua e là nelle fioriere.
L’uomo va via, scivolando lentamente fuori dalla porta, lasciandomi finalmente da sola.
Sono le venti e trenta e solo in quell’attimo mi accorgo che fuori è completamente buio.
Mi sono talmente dedicata al lavoro oggi che ho perso la cognizione del tempo.
Non ho molto da fare prima di spegnere le luci e chiudere le serrande.
A parte che continuare a meditare, ovviamente.
Nessuno oggi mi ha regalato una mimosa. Né mi ha inviato un messaggio sul telefonino. Né mi ha pensato, probabilmente. A parte i miei genitori.
Ma a chi posso importare?
A nessuno. Ormai ci ho fatto il callo. Sia psicologicamente sia emotivamente.
Mi incammino verso casa, premendo le mani nelle tasche del giubbotto di pelle. Ci sono ben poche macchine in circolazione ma non me ne importa molto.
Voglio solo andare a casa e infilarmi sotto le lenzuola per un meritato riposo.
A stento riesco a porre una gamba davanti all’altra. Gli occhi mi si chiudono da soli, gli sbadigli sfiorano le labbra per poi sfociare nell’aria fresca di marzo.
Svolto l’angolo e a qualche decina di metri dinanzi a me, trovo il cortiletto delle tre casette a schiera dove abito.
I piccoli lampioni schiariscono il parco, con le aiuole ancora incolte e gli alberi spogli ma con qualche piccola gemma incastonata sui rami.
Sul balcone della casa a destra il cane di Jessica sporge la testa fra la griglia della ringhiera, guardandomi corrucciato.
Gli sorrido, anche se so che mi vede a malapena, ma quel sorriso mi fa sentire bene, per qualche secondo.
Percorro lentamente il cortile, cercando di prolungare quegli istanti, anche se so che non ci vorrà molto e girerò la chiave nella serratura.
Appoggio appena il piede sul primo gradino che mi accorgo di aver calpestato qualcosa.
E ora cosa c’è?!
Trovo una scatola con un fiocco. Assomiglia molto a quelle che si vedono nei film, quelle che contengono i cioccolatini.
Ma chi voglio prendere in giro? Non ci sarà nulla den…
Sollevo il coperchio e, a mia gran sorpresa, vi trovo un foglio piegato in quattro e sei file di biscottini e golosità varie.
Schiudo il pezzo di carta e comincio a leggerlo alla lieve luce del lampione.

Cara Bella,

So che ti chiederai chi sono, perché ho messo questa scatola davanti alla tua porta e ci sono tante altre domande a cui vorresti una risposta, in questo momento.
Ma vorrei, almeno per adesso, andare con calma, una cosa per volta.
Jessica –sì esatto, proprio lei, mi ha raccontato tutto di te. Tutti i giorni, quando ti vedo scendere quei pochi scalini con la tua cagnolina al guinzaglio, mi perdo a guardarti svolgere ogni singola, minuscola azione, anche quelle più banali.
Mi perdo dietro le tende di casa mia ad osservarti. Mi incanto, guardandoti.
Lo so, sembro un pazzo. Ma credimi, non lo sono.
O almeno, non mentalmente. Solo solamente pazzo di te.
Posso sembrare proprio un cretino, uno stalker, ma voglio farti credere che sto scrivendo con il cuore in mano. Non sto giocando con i miei sentimenti, e neppure con i tuoi.
Spero solo che, dopo queste parole, tu non chiami la polizia e mi faccia denunciare per tentato stalking.
Detto questo, buona festa della donna, Bella.
Edward


Stiamo scherzando, vero?
Faccio uno sbuffo, quasi scoppiando a ridere istericamente, e mi giro, prendendo un lungo e profondo respiro.
Davanti a me c’è a un uomo, immobile, che mi fissa, sorridendo.
«Sono contento che tu abbia letto quelle quattro stronzate che ho scritto.»bisbiglia, continuando a osservarmi.
Non gli rispondo, ma tengo gli occhi fissi nei suoi.
Abita ormai qui da quasi un anno, e in dodici mesi non abbiamo mai fatto un discorso… serio.
«Solo dopo che avevo già incartato tutto ho capito che avevo fatto un’enorme cazzata, ma ormai il gioco era fatto e non mi sono tirato indietro.», continua.
«E ora so che sei fa lo shock e il ridere. Forse stai pensando che sono un idiota, mi riderai in faccia ma ti chiedo di trarre le tue conclusioni solo quando ho finito di parlare, per favore.»
Annuisco appena, cercando di collegare il cervello. Non capisco più nulla, lo guardo, lo fisso. E il mio cervello si rifiuta di farmi ragionare.
La bellezza di questa persona, di Edward, nonostante l’abbia visto ben poche volte, mi sconvolge.
Comincia a parlare e dal suo discorso riesco solo ad estrapolare parole come amore oppure come vita
Ma non seguo il filo e ben presto mi perdo, nuotando nel verde scuro dei suoi occhi.
«E così… Non so, ti guardo e io non capisco più nulla. Sono un matto, lo so. Capirei se ora mi chiudessi questa porta davanti alla faccia, sul serio. Ma io, Bella, ti amo. Lo giuro, sul serio.»
Non so perché lo faccio, non so cosa mi spinga a compiere un’azione del genere, ma mi avvicino di più a lui e poi, con delicatezza, poso le labbra sulle sue.
La sua mano si appoggia sul mio collo, la mia scivola sul suo petto.
Non so perché sto baciando un ragazzo che conosco da appena qualche minuto, ma lo sto facendo. Basta, è così. Non so cosa mi è passato per il cervello.
Mi stacco di qualche millimetro, solo per poter guardare la sua espressione.
Sorride, e mi fissa. I nostri nasi si sfiorano e lui continua a osservarmi, senza dire nulla.
«Grazie.»
Scivola via da me, stringendomi la mano, prima di allontanarsi.
Mi accorgo che per terra vi è una rosa rosa e fra le dita stringo un bigliettino.
Lo apro e lo leggo, imbambolata. Solo due parole.
For you.


Angolo autrice:
L'ho fatto, me ne sono resa conto.
Ovviamente il tema è l'8 marzo :3 Auguri a tutte noi donne! ♥
Be', ditemi una cosa: vi è piaciuta?
Se sì, o anche se è no, mi lascereste una recensione? Magari ditemi se volete che vada avanti con l'idea e che sviluppi una Long Fic :)
Non avrei problemi!
Be', ora scappo :)
Spero di trovare qualche vs recensione <3
Un bacio,
Giuly <3
   
 
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