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Autore: Remedios la Bella    09/03/2012    8 recensioni
Ti farò innamorare di me come vorrai, Misa chan.
E anche se non lo vorrai, mi basterà il tuo sorriso per farmi stare bene.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto: Una one shot del genere non l'avevo mai scritta, e spero di non essere andata OOC ( ci ho provato, spero apprezziate)
Non ho fatto fare cose Fichifichose ai due, in fondo lui non alzerebbe un dito su di lei ... forse. *scappa*
No scherzo, è una cosa innocente e che se volete leggere, potete farlo in tutta tranquillità. Solo dolcezza e sincerità.
Remedios, che ora scappa a pranzo! Buona lettura!


Come era possibile? Lei, lì, proprio in quel punto, come ci era finita?
Aveva aperto gli occhi, dopo aver constatato di avere un enorme mal di testa, e si era ritrovata sopra un letto, sotto delle coperte, un letto enorme, non certamente il suo.
Si era guardata attorno ed era rimasta stordita dalla lucentezza di quell’appartamento. Poi, aveva visto la porta aprirsi e un ragazzo biondo entrare nella camera, guardarla con due occhi verdi come l’erba che riluce sotto la rugiada mattutina, e sentirsi improvvisamente in mezzo al peggior incubo.
Lei, Misaki Ayuzawa, presidente del consiglio studentesco dell’Istituto Seika, ragazza dal carattere forte e che incute timore a chiunque si ribelli al suo volere, che per mantenere la sua famiglia lavora in un Maid Cafè,il Maid Latte, si trovava sul letto del ragazzo che, da tempo immemore, le faceva “ la corte” in un modo, per non dire fastidioso, insolito: Usui Takumi, ragazzo bellissimo, strano, un alieno pervertito a detta della stessa Misaki, che non si sa come, aveva deciso di tormentarla, probabilmente innamorato di lei.
Era un ragazzo dalle mille sfaccettature, che riusciva a passare da un aspetto dannatamente sexy di conquistatore al lato dolce e sincero di un ragazzo innamorato, lato che mostrava solo con Misaki, che forse stordita dal comportamento di prima, faceva fatica ad accettare questi sentimenti.
Misaki spalancò le orbite vedendosi in mezzo a quelle lenzuola bianche, e osservando il sorriso beffardo di Usui salutarla, si alzò di scatto:” D-D-Dove sono???” urlò girando la testa da una parte e dall’altra.
“ In casa mia, Misa-chan.” Rispose lui, entrando nella stanza. L’istinto di lei le suggerì di ritrarsi verso la sponda opposta del letto a quella dove si sarebbe seduto Usui.
“ Usui! Brutto pervertito, cosa mi … hai fatto?? Ahi ..” il mal di testa si accentuò lievemente, la ragazza si portò la mano in testa per alleviare il dolore. Si accorse di avere addosso ancora la divisa scolastica, in buone condizioni, solo lievemente stropicciata.
“ Ti ho portato a casa mia dopo che sei svenuta al lavoro, non ricordi Kaichou?” le disse lui, sedendosi a gambe incrociate ai piedi del letto:” Ti posso assicurare che non ti ho fatto niente.”
Misaki tentò di far mente locale di quel che poteva essere successo. Guardò l’ora, erano le otto inoltrate, dunque il turno era finito da appena un’ora, se non ricordava male. Si ricordò poi della grossa fitta che le era venuta alla testa, mentre stava buttando la spazzatura come sempre, e di un calore familiare al posto di sentire la durezza dell’asfalto. Si ricordò però di aver indosso la divisa da Maid, non di certo gonna e divisa da scuola, al momento dello svenimento. Questo la fece arrossire come non mai.
“ Ora mi ricordo … sono svenuta fuori dal maid latte … ma … avevo l’uniforme … USUI BRUTTO STUPIDO NON DIRMI CHE MI HAI CAMBIATO TU???”Urlò, imbarazzatissima al sol pensiero che il giovane avesse potuto sbirciare tra le intimità della fanciulla. Usui voltò la testa per guardarla, e un sorrisetto beffardo comparve sul suo volto etereo:” Che c’è di male? In fondo non sei brutta come pensi!”
“ Giuro che se hai fatto foto o mi hai usata ti spedisco all …”
“ A cambiarti ci ha pensato il tuo capo, io mi sono limitato a portarti qui e a farti stendere sul letto. Te l’ho detto e ripetuto molte volte, non alzerei mai un dito contro di te, Misa-chan.” Rispose lui, poggiando le braccia sul materasso e osservando Misaki, che si copriva il petto con le coperte bianche e profumate. Era ancora rossa dall’imbarazzo, ma più tranquilla adesso che sapeva che quel pervertito non l’aveva sfiorata.
“ Grazie allora ..” sussurra, ristendendosi e voltando la testa verso di lui, mettendo il braccio sotto il cuscino.
“ Ti fa ancora male la testa?” fece lui gentilmente, allungando la mano e ponendola sulla fronte della ragazza, che avvampò come pochi. Si scostò appena:” Si, un po’ …”
“ prendi, ti farà bene …” tirò fuori dal cassetto del comodino un pacchetto di pastiglie e dal mobiletto sotto una bottiglia d’acqua e li porse a Misaki:” Contro il mal di testa, ne basta una per farti stare meglio.”
La ragazza si alzò sul gomito, prese pastiglie e bottiglia e ingurgitò la pillola, per poi ridistendersi. Era colpita dalla gentilezza che quel ragazzo mostrava nei suoi confronti, era tale da spiazzare ogni suo dubbio sulla natura perversa di quel biondo dagli occhi tanto profondi e sensuali:” Grazie mille …” disse, dopo il sospiro che trasse in seguito al sorso d’acqua.
Lui sorrise dolce, e poi fece per alzarsi:” Vado, chiamo a casa tua per dire loro che rimani qui stanotte …”
“ ma così penseranno …” la ragazza stava per protestare davanti a quella richiesta, ma lui le si parò davanti, bloccando ogni intenzione di protesta di Misaki:” Tua madre mi conosce, sa che sono un bravo ragazzo e se le dico la verità vedrai che mi crederà. Fidati.” La sua labbra andarono a posarsi sulla fronte di Misaki, e poi lui sparì oltre la porta, lasciando la ragazza paralizzata che continuava a fissarla senza spiccicare parola.
“ Quello stupido alieno …” borbottò, soffocando le parole nel cuscino e tentando di riaddormentarsi. Il mal di testa c’era ancora, anche se attenuato dall’aspirina. Tirò le coperte fin sopra la testa e si rannicchiò, tentando di non pensare a dove si trovasse e perché fosse lì. O, più che altro, a non immaginare cosa sarebbe potuto succedere, dato la sua natura femminile, e la natura maschile di Usui. Rabbrividì al sol pensarci.
 
***

Si svegliò, infastidita dal rumore incessante dell’orologio che ticchettava sopra la sua testa. Constatò appena sveglia che erano ancora le due di notte e che la fitta non era ancora andata via. Se possibile, era addirittura aumentata di intensità.
“ Maledetto Usui, mi deve aver dato chissà cosa … che male …” sussurrò tra sé e sé, massaggiandosi le tempie a pancia in su, strizzando gli occhi.
“ Misa-chan … sei sveglia.” La voce di Usui le giunse talmente all’improvviso che sobbalzò sul posto, per poi mettersi seduta all’istante, colta dallo spavento. Nel buio della stanza, illuminata solo dai raggi della luna che penetrava dalle enormi vetrate della camera da letto, il viso di Usui appariva davvero più bello del solito, in tutta la sua chiara lucentezza e bellezza. Se possibile, le iridi verdi erano di un colore tendente a quel grigio tipico del colore della polvere di stelle, un colore talmente bello che il cuore di Misaki prese a battere più forte del solito.
“ Usui! Da quanto …” la ragazza divenne balbuziente di colpo, ma questo non fermò Usui:” Ti ho sentita agitarti nel sonno, così sono venuto a vedere …”
“ Ma da quanto mi osservi dormire?” disse lei, totalmente imbarazzata dalla situazione. Lui era seduto a pochissimi centimetri di distanza da lei.
“ Da mezz’ora credo ..” fece lui, sorridendo e facendo così sciogliere ogni intenzione di picchiarlo da parte di Misaki:” sai, sei più carina del solito quando dormi.”
“ NON DIRE CERTE COSE, ALIENO PERVERTITO!”Urlò lei, fissandolo e cercando di non fargli sentire, nel silenzio rotto solo dal ticchettio dell’orologio, i battiti del suo cuore che galoppava impazzito.
Il dito di Usui andò a posarsi sulle labbra della ragazza:” non urlare, o i vicini penseranno male.”
“ Tu sei davvero …” stava per saltargli addosso, ma lui anticipò le mosse della ragazza e le afferrò la testa tra le mani.
“ Cosa …” un unico sussurro uscì dalla bocca di Misaki, prima di accorgersi che la fronte di Usui era finita sulla sua.
“ Hai ancora la febbre … stenditi, ho un’idea.” Qualcosa nella ragazza le diede il modo di obbedire a quella richiesta. Ma quando vide Usui stendersi accanto a lei, ebbe un sussulto.
“ Oddio, non ... avrai intenzione di … guarda che io non mi sento pronta!” urlò, scostandosi da lui, ma venne bloccata dalla lunghe braccia del ragazzo:” Ho intenzione di alleviare il tuo mal di testa. Ma se vuoi che la febbre aumenti, non c’è problema …” disse lui, poggiando il suo dito sul colletto della camicia come per aprirla, con conseguente aumento di calore da parte di Misaki:” Pervertito!”
“ Scherzo … avvicinati.” Le afferrò dolcemente la testa, e con i pollici iniziò a massaggiarle le tempie, con movimenti circolari e regolari che iniziarono a donare leggere sollievo a Misaki, che non si ribellò più di tanto a tale attenzione.
“ Cosa speri di ottenere facendo questo?” chiese lei, cullata da quella carezza sia bollente che dolce. Aveva gli occhi completamente intrappolati in quelli di Usui, e più lui aumentava i massaggi, più un senso di calore interiore e pace si impadroniva del suo corpo.
“ Forse riuscirò a farti innamorare di me … in fondo voglio fare ciò, Misa-chan. E niente può impedirmi di farlo.” Rispose lui, con voce talmente sensuale che il cuore di Misa rischiò di esplodere.
“ Arrenditi, non ce la farai …” disse lei, un po’ dispiacendosi delle parole che stava dicendo. Lui sembrò non sentire:” Per adesso mi accontenterò di vederti sorridere.”
Il volto di Misaki si distese in una smorfia di sorpresa e commozione, e socchiuse gli occhi, sollevata da quel complimento così stupidamente sdolcinato.
“ Sta zitto …” gli disse, senza dar troppa importanza nemmeno a quello che stava dicendo. Il massaggio era sempre regolare, dolce e fungeva da balsamo per i ticchi che non le stavano facendo chiudere occhio.
Lui si limitò a sorriderle e a continuare a muovere i pollici, e pian piano vide gli occhi di Misaki socchiudersi, fino a che le palpebre non le coprirono le iridi color oro che ogni volta Usui ammirava in tutto il loro energico splendore e candore.
Scostò piano le mani dalla testa della ragazza e mosse via una ciocca di capelli neri dal viso addormentato, e a detta di Usui bellissimo, della presidentessa. Le andò vicino e posò lievemente le labbra sul naso di lei.
“ Buona notte Misa chan …” fece per alzarsi lentamente, ma sentì qualcosa tirargli la camicia, e appena si girò vide la mano di Misaki intenta a stringergli la camicia da dietro.
“ non andartene …” la sentì mormorare, e spalancò gli occhi sorpreso. Si ridistese, sicuro che forse la ragazza stava semplicemente sognando, ma non si accorse in tempo del fatto che Misaki si era rannicchiata al suo petto, e stringeva la camicia di Usui con le sue mani delicate, all’altezza del cuore del ragazzo, che ne rimase felicemente sorpreso.
“ ma sei sveglia?” sussurrò lui, accarezzandole delicatamente la testa e guardandola dubbioso. Lei non rispose, ma immerse la testa nel petto del ragazzo:” Rimani qui … così, non voglio che tu te ne vada …”
“ Va bene …” disse lui poggiando la sua testa su quella di Misaki. Il ragazzo sentiva il suo cuore battere come non mai, e una cascata di emozioni si stava facendo strada dal suo stomaco fino a tutto il corpo, pronta a inondarlo di sensazioni piacevoli, quelle che sentiva quando Misaki gli dava attenzione, quando Misaki ricambiava, seppur in modo goffo quello che lui provava per lei.
Osservò il cielo fuori dalla finestra, e avvolgendo come poteva il corpo di Misaki, lasciò andare le parole che voleva dirle:” Ti amo Misa chan.”
La sentì mugugnare e sorrise. Forse l’indomani mattina avrebbe dovuto sopportare le sue urla da ragazzina che non si rende conto di ciò che fa, ma le avrebbe sopportate. Solo il fatto che Misaki adesso fosse vicino al suo cuore lo faceva stare bene.
E forse, anche Misaki, nel suo sonno, pensava la stessa cosa del ragazzo vicino a cui era rannicchiata.
   
 
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